Gavettoni contro i sindacalisti
Tensione e provocazioni. Ma Cgil, Cisl, Uil e Ugl: abbiamo salvato l’azienda
30 giugno 2016
OLBIA. Qualunque cosa avessero deciso, avrebbero trovato opposizione, resistenze, critiche. Lo sapevano da mesi. Hanno deciso di decidere, non di dire no, sempre e solo no. Hanno deciso di contribuire a salvare Meridiana e mille dipendenti.
I sindacalisti di Cgil, Cisl Uil e Ugl questo hanno fatto: hanno capito che Meridiana stava per fallire, hanno capito che l’Aga Khan l’avrebbe fatto, e hanno voluto dare una chance all’unica possibilità di salvezza: l’ingresso nel capitale di Qatar Aiways
Erano combattuti fra due fronti. Chi diceva loro: è tutto un bluff, non firmate niente, l’Aga Khan non chiuderà mai (ed erano i più numerosi, o più visibili). C’era chi diceva loro: senza Qatar Airways, Meridiana chiude, evitatelo.
Chi li conosce personalmente, sa che quei sindacalisti possono anche sbagliare, che possono anche aver firmato accordi discutibili negli anni passati, che possono anche non aver capito alcune ragioni dei lavoratori, ma che sono in buona fede. Perché sono sindacalisti, appunto, e senza nessun altro interesse. Hanno fatto pure le battaglie comuni con le altre sigle, alcuni con convinzione, altri timidamente. Quella sulla lista unica dei licenziamenti, per esempio. Hanno chiesto che gli esuberi ci fossero sia in Meridiana che in Air Italy, ma hanno ottenuto il no dell’azienda e del Governo.
Hanno poi fatto quello che, per dirla con Nino Cortorillo, segretario nazionale dell Filt-Cgil per il trasporto aereo, ogni sindacalista deve fare: trattare, trattare fino all’ultimo. La figura del sindacalista non godrà di tanto appeal, ultimamente, ma il lavoro che hanno fatto - al di là del giudizi di merito - merita rispetto. Ore e ore di trattative con l’azienda, con la Regione, con il Governo. Dal settembre del 2014 senza mai una sosta, di fatto. Con insulti e minacce sempre presenti, anche nelle ultime ore, dopo l’accordo salva-Meridiana.
Arnaldo Boeddu, un sindacalista serissimo, leader della Cgil sarda per i trasporti, venne definito “il ferroviere” da altre sigle, per la sola colpa di esserlo, ferroviere, e di voler trattare senza preconcetti. E poi Franco Monaco. Olbiese, da sempre al fianco dei lavoratori, fin da quando nel 1968 bloccò anche lui la città per salvare le navi. Dopo l’accordo, si è preso due secchiate d’acqua all’arrivo all’aeroporto, e cori sotto casa sua in piena notte. In loro difesa, è arrivata ieri una lettera della Cgil nazionale, dalla segreteria della Camusso. La dolorosa scelta di dire sì al Qatar, con i licenziamenti, era l’unica - viene ribadito - per salvare Meridiana, il suo futuro.
E poi gli insulti alla Uil, al segretario regionale William Zonca e a quella gallurese Elisabetta Manca per colpe non loro, e solo per voler, anche loro, trattare per salvare il massimo. E così quelli dell’Ugl, con Nicola Contini impegnato a trovare una soluzione equa per i piloti, e Jessica Lisanti per il call center. E la Cisl, con il segretario nazionale Emiliano Fiorentino accusato di essere vicino ad Alitalia, e pure lui poi invece firmatario del salva-Meridiana.
Hanno sbagliato a firmare? Si vedrà. Ma una domanda: se non l’avessero fatto, si parlerebbe ancora di Meridiana e di 1000 dipendenti salvi? (g.pi.)
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