Cito alcuni altre attrattive non menzionate finora: i riti della Settimana Santa in diverse località, ed ad Alghero in particolare, dove partecipano anche le confraternite catalane (e per inciso, in Spagna hanno creato ottimi pacchetti turistici per seguirli); le grotte di Nettuno ad Alghero; la gola di Su Gorroppu in Ogliastra, un canyon splendido dove è anche possibile fare trekking, la reggia nuragica di Barumini, con vicino il villaggio fantasma dove Sergio Leone ha girato diversi western.
Insomma, le opportunità non mancano. Il problema è che ogni singolo Comune costiero attraverso la propria Azienda del Turismo partecipa ad una qualche Fiera in Europa in maniera autonoma per promuovere il suo piccolo orticello. In tal modo si bruciano soldi e non si dà una visione d'insieme di tutte le opportunità che la Regione nella sua totalità offre. Dovrebbe essere la Regione Sardegna a imporsi ed a strutturare un percorso comune di promozione e conoscenza, ma non ne ha nè voglia nè forza, poiché tali tentativi sono mal visti dalle stesse comunità locali, che temono così di perdere turisti nel PROPRIO comune, e non capiscono che in tal modo chi arriva poi non ritorna, perché ritiene di aver già visto tutto e non ha interesse a rivivere l'esperienza sulla stessa spiaggia (con servizi peraltro scadentissimi), spendendo non poco.
Si aggiunga infine la miopia dei sardi stessi, tanto ospitali quanto limitati geneticamente a cooperare tra loro e a guardare il mondo che gira al di fuori del loro paesino/città. In queste settimane ad Alghero si sta discutendo pubblicamente in modo animato sui giornali locali la possibilità di limitare la musica nei locali del centro storico alle ore 24. Questo a seguito delle proteste degli abitanti e turisti con seconda casa che hanno formalmente scritto al sindaco una serie di lettere per chiedere di limitare il rumore. Dove vogliamo andare con queste premesse?
Torno in topic: con questo quadro strutturale difficilmente modificabile, -poiché va cambiata la mentalità delle persone, e non c'è cosa peggiore di provare a convincere un sardo (siamo cape troppo dure)-, e vista la congiuntura economica che attraversiamo, ritengo che Meridiana non abbia alcuna opportunità di sopravvivere, nè che sia possibile, allo stato delle cose, allungare più di tanto la stagionalità, per le ragioni sopra espresse.
L'ho già scritto: prima o poi la compagnia sarà assorbita e smembrata, e allora sarà la fine della sede di Olbia e di chi ci lavora. E se io fossi un pilota di un MD82 Meridiana, farei carte false per farmi abilitare ai 737 o ai 320, perché chiunque si prenda IG, per prima cosa metterà a terra i Maddog.