Io, giovane pilota senza futuro


rantax82

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9 Luglio 2008
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GVA-VRN
veramente senza parole...

Speravo qua fosse meglio...

Per i moderatori...

Per certi post non si puo mettere lo sfondo giallo? cosi assomigliamo all'altro forum.... per le argomentazioni e il livello ci siamo...
 

thejaguar

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essendo in linea di massima in accordo e in disaccordo con i concetti espressi da tutti anche con "malpensante e erpolemica" per prenderne 2 a caso mi/vi chiedo:"ma vivete nel 2008 o siete rimasti agli anni '50?".Purtroppo o per fortuna penso sia troppo presto x dirlo il mondo cambia sempre + velocemente e repentinamente e con esso il mondo del lavoro,è solo questione di tempo per certi "status" infatti,secondo un'illustre scienziato "non è la razza + forte a sopravvivvere ma,quella che si adatta prima la cambiamento"
 

I-PAUL

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17 Settembre 2007
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Bologna
essendo in linea di massima in accordo e in disaccordo con i concetti espressi da tutti anche con "malpensante e erpolemica" per prenderne 2 a caso mi/vi chiedo:"ma vivete nel 2008 o siete rimasti agli anni '50?".Purtroppo o per fortuna penso sia troppo presto x dirlo il mondo cambia sempre + velocemente e repentinamente e con esso il mondo del lavoro,è solo questione di tempo per certi "status" infatti,secondo un'illustre scienziato "non è la razza + forte a sopravvivvere ma,quella che si adatta prima la cambiamento"
Io invece la vedo in tutt'altro modo, e te ne spiego i motivi :
Il ragazzo ha evidentemente cercato di fare una furbata. Può andargli bene o meno, io gli auguro che gli vada bene, ma indubbiamente non è un esempio di correttezza sparare merda sui colleghi per apparire figo.
Tu dici bene, sopravvive chi si adatta al cambiamento, ma quello che ha fatto questa persona non ha nessuna attinenza con lo spirito d'adattamento, anzi. Ho fatto l'istruttore per un paio d'anni prima della linea, ho visto tanti ragazzi, molti dei quali davvero in gamba, non li ho mai scoraggiati, neanche in periodi neri simili a questo, anzi...ma ho sempre detto loro che sarebbe stata dura e che in questa professione spesso la fortuna bisogna andarsela a cercare. Uno che decide di intraprendere questa strada questo lo sa, perchè se non lo sapesse sarebbe un incosciente, quindi poi è inutile che ci si venga a lamentare se le cose non vanno proprio come uno vorrebbe, tanto meno tirando in ballo cose che probabilmente il ragazzo non conosce neppure troppo bene ma che gli hanno semplicemente fornito uno spunto per cogliere la palla al balzo.
Capacità di adattarsi in questo mestiere significa essere pronto a fare sacrifici andando lì dove c'è mercato facendosi magari pagare un type rating da compagnie che hanno un concreto bisogno, essere pronti per far questo a mollare casa e affetti, magari farsi ore da istruttore, non guadagnando granchè ma per lo meno con la possibilità di fare ore di volo e di affinare la propria tecnica gratuitamente. Il piccolo giornalista in erba ha fatto esattamente il contrario. Per carità, sono scelte! se si vuol rimanere in Italia, pagandosi un inflazionatissimo passaggio su un bel 320 inquinando non poco il mercato del lavoro in questo campo, ok, ognuno è libero di farlo! ma è una sua scelta, fatta per pigrizia o per poco spirito di iniziativa/adattamento, ma poi non ci si deve lamentare per di più sparando merda sui colleghi su di un giornale.Il ragazzo ha fatto una bella operazione di immagine, questo è quanto. Almeno, se rimarrà senza lavoro, e mi auguro di tutto cuore che questo non accada, magari potrà essere assunto da qualcuno del campo come pubblicitario.
 
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i-givo

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15 Aprile 2008
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LIMF
come minimo ci sara' qualcuno che dira' che e' taroccato, e l'hanno redatto quelli di CAI.
:D tutto po' essere!
Potrebbe anche non esistere tale persona.
Logico che se dubitiamo anche di ciò che ha una gisuta dose di credibilità, allora dovremo chiederci a noi stessi se esistiamo!
Scherzi a parte, fosse anche taroccato, è comunque uno spunto di dibattito.
Se ne fanno molti qui sulle fanta-rotte, fanta-compagnie, fanta-aerei...

Ciò che non ho capito, dopo aver letto i post successivi al mio in un'unica volata, sono i giudizi tipo "pagare per lavorare"
A me è parso che abbia prima investito e poi cercato lavoro, forse addirittura andato fuori confine, trovato il lavoro, retribuito e poi da precario veda il posto di lavoro sfumare a breve. Insomma, obiettivamente, fregato sul corto finale.
Ci sono persone che per arricchimento personale e progressione di carriera, prendono una laurea che non avevano, o ne prendono una seconda, che affrontano un master. Tutte cose che costano tempo, denaro e sacrifici.
Ma non venfono etichettati tra quelli che "pagano per lavorare".
Si parla tanto di necessità di ritornare alla meritocrazia e farla finita con gli automatismi....
Quanti prendono e partono coraggiosamente verso UK o USA per acquisire un titolo di studio potenzialmente più valido, più prestigioso. Operazione che non avviene gratis.
Hanno pagato anche questi per lavorare e per tenersi aggiornati?

Il commento valido è quello di Manuel Fantoni: ha senso pagare 120/180K€ per accedere ad un lavoro (che piace ed è affascinante per chi lo intraprende) di quel tipo.
Questo rientra nella sfera di valutazione del singolo.
Singolo che non si lamenta di ciò che ha fatto, di ciò che ha speso (poteva permetterselo? non doveva farlo? scelta sua!)
Singolo che logicamente si lamenta della precarietà della sua situazione.
Singolo che osserva con amarezza certe prese di posizione che giudica piuttosto strumentali e fuori luogo.
 
M

mostromarino

Guest
accidenti,
come è diventata dura la vita:(:(
uno scrive una lettera,che istintivamente ho "sposato",poi vado avanti e leggo che magari è un dritto che va per le "acque basse"
e allora cambio idea,dando ragione ai denigratori "malpensanti":D
e si che la vita la conosco e so che è dura
ma quante difficoltà stanno venendo fuori!!!

penso solo ai tempi miei quando i piloti AM passavano ad AZ,tradendo "l`arma azzurra" ed approfittando della esperienza fatta a spese dello stato
certo che allora quando salivi su un aereo italiano,ti sentivi sicuro (forse per ignoranza),ma pensavi di essere in mano ,magari di un "traditore",ma certamente uno realizzato,ben pagato,con le palle e che mentre ti portava in giro non aveva problemi di mutuo e acredine sindacale
sbagliavamo????:dubbio::dubbio::dubbio::dubbio:
 
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kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
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NYC
Si sta completamente ribaltando quello che dovrebbe essere il punto di partenza in qualunque rapporto tra dipendente e azienda: lavorare per essere pagati.
Il signor Busatto questo sta facendo: pagare per lavorare.
Diventare pilota di linea non è semplice. Ci vuole passione, ci vuole costanza, ci vogliono sacrifici. Come in quasi tutte le professioni, per altro.
Ma proprio come in tutte le varie professioni bisogna partire dal basso, dalla gavetta.
Medici, avvocati, commercialisti, falegnami, elettricisti, idraulici, muratori. Cosa hanno in comune questi mestieri? Per impararli è necessario investire tempo, denaro e periodi iniziali di lavoro poco o mal retribuito. Per i piloti di linea non è diverso. Il ritornello della professione sminuita, del decadimento del lavoro del pilota di linea, è un ritornello già sentito per altre categorie: la professione di pilota non viene sminuita, viena adattata alla maturazione del mondo (e del mercato) del trasporto aereo.
Ormai ci sono sempre più persone che vogliono e sono nelle condizioni di imparare a fare i piloti: devono pagare? Che paghino, non c'è niente di male a investire in formazione. La formazione si paga in un sacco di professioni. Conosco molti giovani medici indebitati fino al collo per essersi pagati università di altissimo livello internazionale, che lavorano 100 ore la settimana a fare la gavetta. Prima o poi arriveranno a guadagnare, ma intanto sudano 4 camice e guadagnano tre lire. Conosco praticanti avvocato ai quali la pratica è imposta per accedere alla professione e dunque, de facto, da svolgere a titolo gratuito.
Per anni i piloti hanno benificiato di uno status speciale da professione di nicchia. Era naturale che fosse così. Oggi, però, inizia a non essere più una professione di nicchia e, laddove il mercato è giunto alla maturità (USA e, per certi versi, Europa), è naturale che non goda più dei privilegi che toccano alle professionalità rare.
Ad aggravare le prospettive per lo status della professione di pilota c'è un ulteriore particolarità del settore del trasporto aereo: la bassissima marginalità. A differenza di altri settori, dove gli utili delle aziende o dei professionisti sono percentualmente scalabili, nel trasporto aereo i margini sono molto limitati, e la struttura dei costi delle aziende che vi operano deve essere continuamente ritarata.
Io auguro in bocca al lupo a tutti, piloti e non. Di questi tempi servirà una bella dose di fortuna a un sacco di lavoratori.
 
M

mostromarino

Guest
kenadams
hai ragione in pieno,i medici fino a oltre trentanni fanno spesso la fame
praticanti in studi legali hanno uno stipendio decente da pochi anni,prima ,sino all`esame di stato facevano il caffè e i portaborse,agratis
cuochi i lavapiatti solo per carpire qualche segreto dai maestri incappellati
purtroppo il "progresso"porta a quello..non puoi fare un paio di tentativi di lavoro,perdere un paio di anni e poi seguire strade oblique,si tratta di aver le idee chiare da subito,e CURRICULA eccellenti senza sbavature
che un aspirante pilota abbia fatto il porta a porta per tre anni dimostra che ha spirito di iniziativa e non sia una lenza
ma in quei tre anni un altro ci ha sparato 1000 ore e un paio di passaggi
sono quei curricula che gli uffici di selezione leggono,senza conoscerti,e scremano
 

i-givo

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15 Aprile 2008
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LIMF
:p
accidenti,
come è diventata dura la vita:(:(
uno scrive una lettera,che istintivamente ho "sposato",poi vado avanti e leggo che magari è un dritto che va per le "acque basse"
e allora cambio idea,dando ragione ai denigratori "malpensanti":D
e si che la vita la conosco e so che è dura
ma quante difficoltà stanno venendo fuori!!!

penso solo ai tempi miei quando i piloti AM passavano ad AZ,tradendo "l`arma azzurra" ed approfittando della esperienza fatta a spese dello stato
certo che allora quando salivi su un aereo italiano,ti sentivi sicuro (forse per ignoranza),ma pensavi di essere in mano ,magari di un "traditore",ma certamente uno realizzato,ben pagato,con le palle e che mentre ti portava in giro non aveva problemi di mutuo e acredine sindacale
sbagliavamo????:dubbio::dubbio::dubbio::dubbio:
più che sbagliare non avevi trovato, leggendo il dizionario, le parole DIGNITA' e PROFESSIONALITA'.
Qualcuno aveva strappato le pagine?
Ora sei stato ampiamente informato della loro imprescindibile importanza....
 
M

mostromarino

Guest
:p

più che sbagliare non avevi trovato, leggendo il dizionario, le parole DIGNITA' e PROFESSIONALITA'.
Qualcuno aveva strappato le pagine?
Ora sei stato ampiamente informato della loro imprescindibile importanza....
ma,io ti parlo di TANTI anni fa,la professionalità c`era,sottolineavo,sopra,che l`unico appunto che si poteva fare a loro era di aver "sfruttato" l`accademia
poi le cose hanno preso la piega che conosciamo
(forse ho dato sfogo ai ricordi sentimentali da trombone)e non sono stato troppo chiaro:sconfortato::sconfortato::sconfortato:
 

i-givo

Utente Registrato
15 Aprile 2008
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LIMF
ma,io ti parlo di TANTI anni fa,la professionalità c`era,sottolineavo,sopra,che l`unico appunto che si poteva fare a loro era di aver "sfruttato" l`accademia
poi le cose hanno preso la piega che conosciamo
(forse ho dato sfogo ai ricordi sentimentali da trombone)e non sono stato troppo chiaro:sconfortato::sconfortato::sconfortato:
in effetti ho solo usato il tuo messaggio per scriverne un altro...accomunando dignità e professionalità: due termini di cui in questi tempi a volte si abusa un po'.
 

AZ1774

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5 Novembre 2005
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.
Medici, avvocati, commercialisti, falegnami, elettricisti, idraulici, muratori. Cosa hanno in comune questi mestieri? Per impararli è necessario investire tempo, denaro e periodi iniziali di lavoro poco o mal retribuito. Per i piloti di linea non è diverso. Il ritornello della professione sminuita, del decadimento del lavoro del pilota di linea, è un ritornello già sentito per altre categorie: la professione di pilota non viene sminuita, viena adattata alla maturazione del mondo (e del mercato) del trasporto aereo.
Ormai ci sono sempre più persone che vogliono e sono nelle condizioni di imparare a fare i piloti: devono pagare? Che paghino, non c'è niente di male a investire in formazione. La formazione si paga in un sacco di professioni. Conosco molti giovani medici indebitati fino al collo per essersi pagati università di altissimo livello internazionale, che lavorano 100 ore la settimana a fare la gavetta. Prima o poi arriveranno a guadagnare, ma intanto sudano 4 camice e guadagnano tre lire. Conosco praticanti avvocato ai quali la pratica è imposta per accedere alla professione e dunque, de facto, da svolgere a titolo gratuito.
Per anni i piloti hanno benificiato di uno status speciale da professione di nicchia. Era naturale che fosse così. Oggi, però, inizia a non essere più una professione di nicchia e, laddove il mercato è giunto alla maturità (USA e, per certi versi, Europa), è naturale che non goda più dei privilegi che toccano alle professionalità rare.
Ad aggravare le prospettive per lo status della professione di pilota c'è un ulteriore particolarità del settore del trasporto aereo: la bassissima marginalità. A differenza di altri settori, dove gli utili delle aziende o dei professionisti sono percentualmente scalabili, nel trasporto aereo i margini sono molto limitati, e la struttura dei costi delle aziende che vi operano deve essere continuamente ritarata.
Io auguro in bocca al lupo a tutti, piloti e non. Di questi tempi servirà una bella dose di fortuna a un sacco di lavoratori.
Perfetto.
 

Old Crow

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Pagare

la faccio breve: ha trovato un modo per farsi notare! la persona, ove sapesse pilotare bene (e questo lo può dire solo un pilota valutandolo anche, e non solo, ai simulatori), ed è una persona pulita, è da assumere! è da assumere perchè ha intelligentemente colto "la sensibilità" del momento e l'ha sfruttata per se, sveglio il ragazzo!!!... non ha mandato un banale CV, come migliaia di altri ce ne sono, ma ha scritto al giornale e il giornale ha pubblicato, si è fatto notare. questo credo sia stato il suo vero spirito e non quello di innescare una discussione sul futuro della figura professionale del pilota. ho la sensazione che non gl'iporti nulla delle discussioni che stiamo facendo qui, voleva solo uscire dalla mischia e non essere un CV qualsiasi. complimenti!... meglio lui che un addormentato! del resto ci ha detto che: vola sui 320 o sul 737 -aeroplani che la CAI ha-, sta volando per un vettore low cost che sicuramente gli ha insegnato oltre che a volare a non rompere i coglioni... insomma se fossi io l'ad chiamerei le mie risorse umane e direi loro "guardatevolo un pò... il tizio mi pare sveglio..."
Lo metteranno subito a capo di un sindacato.........

Il problema non e' pagare . E' fare le selezioni.
Assodato che tutti si sono pagati il type rating , la serieta' di una azienda si vede qui.
Se vogliono i migliori faranno delle selzioni e prenderanno i piu' bravi .
Faranno cioe' un investimento.
Se assumono uno a costo zero , ma e' una scarpa ,quanto spenderanno poi in simulatori , recurrent training , corsi ground supplementari mentre non puo' volare ?
Old Crow
 

ermide

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Veneto.
non so nel ramo areonautico ma in tutte le aziende la formazione è a carico dell'azienda anche sapendo che poi il 30% dei formati andranno a vendersi altrove. Ritengo che la formazione di base sia a carico dei privati ma la formazione lavorativa sia a carico dell'azienda. Solo così saranno abattuti certi costi di gestione latrimenti la retribuzione deve forzatamente comprendere anche parte della formazione con tanti saluti alle economie di scala.
 

i-givo

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LIMF
non so nel ramo areonautico ma in tutte le aziende la formazione è a carico dell'azienda anche sapendo che poi il 30% dei formati andranno a vendersi altrove. Ritengo che la formazione di base sia a carico dei privati ma la formazione lavorativa sia a carico dell'azienda. Solo così saranno abattuti certi costi di gestione latrimenti la retribuzione deve forzatamente comprendere anche parte della formazione con tanti saluti alle economie di scala.
Sì, ma i costi di formazione sono "leggermente" diversi, questo va ammesso.
Credo che a parte alcuni casi eclatanti, si parla di qualche migliaio di €, qui, se non erro, si parla di qualche decina di migliaia di €.

A TRN quest anno appare spesso un 767 in uso all'AM e che fa addestramento, un bel po' di ore per volta qui e là.
Non sono certo bruscolini...
 

Veolia

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imperfetto!!!
, sorry ma il discorso cede.

cede nel fatto che il comandante di una major americana ,per esempio,gode di stipendi e privilegi contrattuali simili o superiori a quelli europei.
non solo, ma ha ottenuto negli anni capacita' contrattuali tali da avere impatto sulle politiche dei manifacturers, cosa impensabile in europa.

Mai sentito parlare di Scope clause??

Discorso diverso per i piloti di delta connection, american eagle etc.etc.
E' inutile pensare che un comandante di myair sia sullo stesso piano di uno di alitalia,

cosi' come uno di Mesa rispetto ad uno di Continental Airlines(per fare un'esempio di una comapgnia che ha avuto grosse ristrutturazioni)

Questo perche' cambiano le logiche industriali di base,
con questo non voglio salvare chi protesta irregolarmente o gode di inutili privilegi.

Il fatto e' che Alitalia e' e sara' una regional, piu' simile a myair o windjet che ad Air France o lufthansa , e' questo che non hanno capito
 

Tiennetti

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Venessia
www.david.aero
Non discuto la scelta di pagarsi il type o no, perché finirei OT
Per il resto... non si accorge stó ragazzo che si stá difendendo anche il suo domani? Non si accorge che se iniziamo ad abbassare le condizioni lavorative delle cosiddette "major" domani ci sará lo stesso problema per trovare il suo lavoro "fisso e di prestigio in una compagnia di bandiera"??
 

Veolia

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Non discuto la scelta di pagarsi il type o no, perché finirei OT
Per il resto... non si accorge stó ragazzo che si stá difendendo anche il suo domani? Non si accorge che se iniziamo ad abbassare le condizioni lavorative delle cosiddette "major" domani ci sará lo stesso problema per trovare il suo lavoro "fisso e di prestigio in una compagnia di bandiera"??
Questo il punto, non si abbassano le condizioni delle major,
e' Alitalia che si abbassa ad una rergional, ....se non si e' ancora capito.
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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...o pensate di essere una major con si e no un centinaio di aerei ed un lungo raggio oltre il ridicolo???
 

basu70

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26 Ottobre 2008
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Medici, avvocati, commercialisti, falegnami, elettricisti, idraulici, muratori. Cosa hanno in comune questi mestieri? Per impararli è necessario investire tempo, denaro e periodi iniziali di lavoro poco o mal retribuito. Per i piloti di linea non è diverso. Il ritornello della professione sminuita, del decadimento del lavoro del pilota di linea, è un ritornello già sentito per altre categorie: la professione di pilota non viene sminuita, viena adattata alla maturazione del mondo (e del mercato) del trasporto aereo.
Ormai ci sono sempre più persone che vogliono e sono nelle condizioni di imparare a fare i piloti: devono pagare? Che paghino, non c'è niente di male a investire in formazione. La formazione si paga in un sacco di professioni. Conosco molti giovani medici indebitati fino al collo per essersi pagati università di altissimo livello internazionale, che lavorano 100 ore la settimana a fare la gavetta. Prima o poi arriveranno a guadagnare, ma intanto sudano 4 camice e guadagnano tre lire. Conosco praticanti avvocato ai quali la pratica è imposta per accedere alla professione e dunque, de facto, da svolgere a titolo gratuito.
Per anni i piloti hanno benificiato di uno status speciale da professione di nicchia. Era naturale che fosse così. Oggi, però, inizia a non essere più una professione di nicchia e, laddove il mercato è giunto alla maturità (USA e, per certi versi, Europa), è naturale che non goda più dei privilegi che toccano alle professionalità rare.
Ad aggravare le prospettive per lo status della professione di pilota c'è un ulteriore particolarità del settore del trasporto aereo: la bassissima marginalità. A differenza di altri settori, dove gli utili delle aziende o dei professionisti sono percentualmente scalabili, nel trasporto aereo i margini sono molto limitati, e la struttura dei costi delle aziende che vi operano deve essere continuamente ritarata.
Io auguro in bocca al lupo a tutti, piloti e non. Di questi tempi servirà una bella dose di fortuna a un sacco di lavoratori.
nessuno discute il fatto che se uno vuole pilotare l' aereo può decidere di pagare il brevetto. Quello che non trovo giusto è che la formazione interna, passaggi macchina; corsi comando e così via, devono essere pagati dal dipendente. Non si possono paragonare professionisti o artigiani con i dipendenti giustificando così l' esborso da parte dei piloti. I medici non hanno esborsi di danaro per i corsi d' aggiornamento richiesti dall' azienda dove professano, come è giusto che sia i corsi di aggiornamento e formazione delle risorse umane sono a carico dell' azienda stessa non del dipendente, in fin dei conti chi lavora presta un servizio, retribuito naturalmente, all' azienda che ne gode però dei benefici.