Io invece la vedo in tutt'altro modo, e te ne spiego i motivi :essendo in linea di massima in accordo e in disaccordo con i concetti espressi da tutti anche con "malpensante e erpolemica" per prenderne 2 a caso mi/vi chiedo:"ma vivete nel 2008 o siete rimasti agli anni '50?".Purtroppo o per fortuna penso sia troppo presto x dirlo il mondo cambia sempre + velocemente e repentinamente e con esso il mondo del lavoro,è solo questione di tempo per certi "status" infatti,secondo un'illustre scienziato "non è la razza + forte a sopravvivvere ma,quella che si adatta prima la cambiamento"
come minimo ci sara' qualcuno che dira' che e' taroccato, e l'hanno redatto quelli di CAI.
Medici, avvocati, commercialisti, falegnami, elettricisti, idraulici, muratori. Cosa hanno in comune questi mestieri? Per impararli è necessario investire tempo, denaro e periodi iniziali di lavoro poco o mal retribuito. Per i piloti di linea non è diverso. Il ritornello della professione sminuita, del decadimento del lavoro del pilota di linea, è un ritornello già sentito per altre categorie: la professione di pilota non viene sminuita, viena adattata alla maturazione del mondo (e del mercato) del trasporto aereo.Si sta completamente ribaltando quello che dovrebbe essere il punto di partenza in qualunque rapporto tra dipendente e azienda: lavorare per essere pagati.
Il signor Busatto questo sta facendo: pagare per lavorare.
Diventare pilota di linea non è semplice. Ci vuole passione, ci vuole costanza, ci vogliono sacrifici. Come in quasi tutte le professioni, per altro.
Ma proprio come in tutte le varie professioni bisogna partire dal basso, dalla gavetta.
più che sbagliare non avevi trovato, leggendo il dizionario, le parole DIGNITA' e PROFESSIONALITA'.accidenti,
come è diventata dura la vita
uno scrive una lettera,che istintivamente ho "sposato",poi vado avanti e leggo che magari è un dritto che va per le "acque basse"
e allora cambio idea,dando ragione ai denigratori "malpensanti"
e si che la vita la conosco e so che è dura
ma quante difficoltà stanno venendo fuori!!!
penso solo ai tempi miei quando i piloti AM passavano ad AZ,tradendo "l`arma azzurra" ed approfittando della esperienza fatta a spese dello stato
certo che allora quando salivi su un aereo italiano,ti sentivi sicuro (forse per ignoranza),ma pensavi di essere in mano ,magari di un "traditore",ma certamente uno realizzato,ben pagato,con le palle e che mentre ti portava in giro non aveva problemi di mutuo e acredine sindacale
sbagliavamo????:dubbio::dubbio::dubbio::dubbio:
ma,io ti parlo di TANTI anni fa,la professionalità c`era,sottolineavo,sopra,che l`unico appunto che si poteva fare a loro era di aver "sfruttato" l`accademia
più che sbagliare non avevi trovato, leggendo il dizionario, le parole DIGNITA' e PROFESSIONALITA'.
Qualcuno aveva strappato le pagine?
Ora sei stato ampiamente informato della loro imprescindibile importanza....
in effetti ho solo usato il tuo messaggio per scriverne un altro...accomunando dignità e professionalità: due termini di cui in questi tempi a volte si abusa un po'.ma,io ti parlo di TANTI anni fa,la professionalità c`era,sottolineavo,sopra,che l`unico appunto che si poteva fare a loro era di aver "sfruttato" l`accademia
poi le cose hanno preso la piega che conosciamo
(forse ho dato sfogo ai ricordi sentimentali da trombone)e non sono stato troppo chiaro:sconfortato::sconfortato::sconfortato:
Perfetto.Medici, avvocati, commercialisti, falegnami, elettricisti, idraulici, muratori. Cosa hanno in comune questi mestieri? Per impararli è necessario investire tempo, denaro e periodi iniziali di lavoro poco o mal retribuito. Per i piloti di linea non è diverso. Il ritornello della professione sminuita, del decadimento del lavoro del pilota di linea, è un ritornello già sentito per altre categorie: la professione di pilota non viene sminuita, viena adattata alla maturazione del mondo (e del mercato) del trasporto aereo.
Ormai ci sono sempre più persone che vogliono e sono nelle condizioni di imparare a fare i piloti: devono pagare? Che paghino, non c'è niente di male a investire in formazione. La formazione si paga in un sacco di professioni. Conosco molti giovani medici indebitati fino al collo per essersi pagati università di altissimo livello internazionale, che lavorano 100 ore la settimana a fare la gavetta. Prima o poi arriveranno a guadagnare, ma intanto sudano 4 camice e guadagnano tre lire. Conosco praticanti avvocato ai quali la pratica è imposta per accedere alla professione e dunque, de facto, da svolgere a titolo gratuito.
Per anni i piloti hanno benificiato di uno status speciale da professione di nicchia. Era naturale che fosse così. Oggi, però, inizia a non essere più una professione di nicchia e, laddove il mercato è giunto alla maturità (USA e, per certi versi, Europa), è naturale che non goda più dei privilegi che toccano alle professionalità rare.
Ad aggravare le prospettive per lo status della professione di pilota c'è un ulteriore particolarità del settore del trasporto aereo: la bassissima marginalità. A differenza di altri settori, dove gli utili delle aziende o dei professionisti sono percentualmente scalabili, nel trasporto aereo i margini sono molto limitati, e la struttura dei costi delle aziende che vi operano deve essere continuamente ritarata.
Io auguro in bocca al lupo a tutti, piloti e non. Di questi tempi servirà una bella dose di fortuna a un sacco di lavoratori.
Lo metteranno subito a capo di un sindacato.........la faccio breve: ha trovato un modo per farsi notare! la persona, ove sapesse pilotare bene (e questo lo può dire solo un pilota valutandolo anche, e non solo, ai simulatori), ed è una persona pulita, è da assumere! è da assumere perchè ha intelligentemente colto "la sensibilità" del momento e l'ha sfruttata per se, sveglio il ragazzo!!!... non ha mandato un banale CV, come migliaia di altri ce ne sono, ma ha scritto al giornale e il giornale ha pubblicato, si è fatto notare. questo credo sia stato il suo vero spirito e non quello di innescare una discussione sul futuro della figura professionale del pilota. ho la sensazione che non gl'iporti nulla delle discussioni che stiamo facendo qui, voleva solo uscire dalla mischia e non essere un CV qualsiasi. complimenti!... meglio lui che un addormentato! del resto ci ha detto che: vola sui 320 o sul 737 -aeroplani che la CAI ha-, sta volando per un vettore low cost che sicuramente gli ha insegnato oltre che a volare a non rompere i coglioni... insomma se fossi io l'ad chiamerei le mie risorse umane e direi loro "guardatevolo un pò... il tizio mi pare sveglio..."
ciao rantax,vabbe Manuel... pero' loro sono a casa!
Sì, ma i costi di formazione sono "leggermente" diversi, questo va ammesso.non so nel ramo areonautico ma in tutte le aziende la formazione è a carico dell'azienda anche sapendo che poi il 30% dei formati andranno a vendersi altrove. Ritengo che la formazione di base sia a carico dei privati ma la formazione lavorativa sia a carico dell'azienda. Solo così saranno abattuti certi costi di gestione latrimenti la retribuzione deve forzatamente comprendere anche parte della formazione con tanti saluti alle economie di scala.
imperfetto!!!Perfetto.
Questo il punto, non si abbassano le condizioni delle major,Non discuto la scelta di pagarsi il type o no, perché finirei OT
Per il resto... non si accorge stó ragazzo che si stá difendendo anche il suo domani? Non si accorge che se iniziamo ad abbassare le condizioni lavorative delle cosiddette "major" domani ci sará lo stesso problema per trovare il suo lavoro "fisso e di prestigio in una compagnia di bandiera"??
nessuno discute il fatto che se uno vuole pilotare l' aereo può decidere di pagare il brevetto. Quello che non trovo giusto è che la formazione interna, passaggi macchina; corsi comando e così via, devono essere pagati dal dipendente. Non si possono paragonare professionisti o artigiani con i dipendenti giustificando così l' esborso da parte dei piloti. I medici non hanno esborsi di danaro per i corsi d' aggiornamento richiesti dall' azienda dove professano, come è giusto che sia i corsi di aggiornamento e formazione delle risorse umane sono a carico dell' azienda stessa non del dipendente, in fin dei conti chi lavora presta un servizio, retribuito naturalmente, all' azienda che ne gode però dei benefici.Medici, avvocati, commercialisti, falegnami, elettricisti, idraulici, muratori. Cosa hanno in comune questi mestieri? Per impararli è necessario investire tempo, denaro e periodi iniziali di lavoro poco o mal retribuito. Per i piloti di linea non è diverso. Il ritornello della professione sminuita, del decadimento del lavoro del pilota di linea, è un ritornello già sentito per altre categorie: la professione di pilota non viene sminuita, viena adattata alla maturazione del mondo (e del mercato) del trasporto aereo.
Ormai ci sono sempre più persone che vogliono e sono nelle condizioni di imparare a fare i piloti: devono pagare? Che paghino, non c'è niente di male a investire in formazione. La formazione si paga in un sacco di professioni. Conosco molti giovani medici indebitati fino al collo per essersi pagati università di altissimo livello internazionale, che lavorano 100 ore la settimana a fare la gavetta. Prima o poi arriveranno a guadagnare, ma intanto sudano 4 camice e guadagnano tre lire. Conosco praticanti avvocato ai quali la pratica è imposta per accedere alla professione e dunque, de facto, da svolgere a titolo gratuito.
Per anni i piloti hanno benificiato di uno status speciale da professione di nicchia. Era naturale che fosse così. Oggi, però, inizia a non essere più una professione di nicchia e, laddove il mercato è giunto alla maturità (USA e, per certi versi, Europa), è naturale che non goda più dei privilegi che toccano alle professionalità rare.
Ad aggravare le prospettive per lo status della professione di pilota c'è un ulteriore particolarità del settore del trasporto aereo: la bassissima marginalità. A differenza di altri settori, dove gli utili delle aziende o dei professionisti sono percentualmente scalabili, nel trasporto aereo i margini sono molto limitati, e la struttura dei costi delle aziende che vi operano deve essere continuamente ritarata.
Io auguro in bocca al lupo a tutti, piloti e non. Di questi tempi servirà una bella dose di fortuna a un sacco di lavoratori.