Incidente A330 Air France Rio-Parigi 01/06/2009


rinco59

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Ecco perché gli aerei li portano i piloti.........Poi scusate , frasi tipo , l'aereo si sente col culo , lo stallo e' impossibile da riconoscere etc.etc. c' erano tre piloti , il Comandante faceva il turno di riposo quindi e' arrivato a cose già iniziate , tra tutti e tre avevano 20.000 ore di volo , non penso nessuno si volesse suicidare. Sono tutti morti . Un po di rispetto, almeno fino a quando non uscirà il report definitivo.
E' proprio il rispetto verso quei morti, soprattutto i 3 in cabina, che esigerebbe invece qualche parola spesa da chi passa la propria vita professionale li dentro.
Quello che trapela, o viene fatto trapelare, evidenzia le colpe della condotta. Ma nulla ci spiega sulle ragioni di quella condotta.
Io mi rifiuto di pensare che dei piloti professionisti non abbiano saputo riconoscere uno stallo. Questo e' il mio punto di partenza, e per questo chiedo a chi vive su quelle macchine, se e' una cosa possibile.
So che Jtstream qualcosa ne capisce ed allora lo chiedo a lui ed alla sua esperienza: si può stallare a Fl 350, e schiantarsi in mare, quasi senza rendersene conto?
Da pilota di cessnino credo di no. Mi puoi aiutare a capire come si comporta un bestione simile?
 

jtstream

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.
Non è questione di capire se si può stallare a FL350, i fatti dimostrano che lo è, ciò che forse non è stato ben inquadrato sono le condizioni in cui si sono trovati.
Ribadisco la mia contrarietà ad esprimere giudizi perché le trascrizioni del CVR non danno assolutamente la minima idea di come stessero cercando di controllare l'aereo. Guardando le cartine meteo di quel momento ci si può solo fare un'idea di quale potesse essere la turbolenza a cui erano sottoposti e posso assicurarti che già con l'aereo in condizioni normali non è così immediato od istintivo fare i controlli incrociati degli strumenti, regolare la potenza dei motori e fare tutto quanto è prescritto per quelle situazioni. Se a questo ci aggiungi tutte le indicazioni in contrasto tra di loro che contribuiscono a confondere le idee a fare delle manovre che possono essere considerate illogiche non ci vuole molto.
Certo che provarle al simulatore e poi dire che non si è soddisfatti e le si riprova non ci vuole molto, tutto sommato questo si regge su dei martinetti ben ancorati a terra.
 

rinco59

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Ti ringrazio della risposta. Che conferma, in modo tecnico, quello che ho percepito in modo istintivo.
Al punto in cui siamo " le trascrizioni del CVR non danno assolutamente idea di come stessero cercando di controllare l aereo".
a me basta questo per credere, ad oggi, che la colpa di quanto avvenuto non e', quantomeno, soltanto di una condotta inadeguata.
Troppo spesso ho letto negli anni passati di incidenti attribuibili al "fattore umano" e spesso ho avuto dubbi. E' troppo comodo gettar la croce su chi non c 'e' Piu .
 

belumosi

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"Praticamente " o definitivo ?
Se definitivo ce ne fai avere una copia ufficiale ? Con il cockpit voice recorder integrale ?
Nell'ultimo interim report disponibile sul sito BEA, ci sono le trascrizioni del CVR istante per istante, affiancate dalla quota e dalle manovre dei piloti rilevate dai FDR. E anche di questi ultimi ci sono i tracciati integrali.
Non siamo più nella fase nella quale dobbiamo capire cosa è successo: le scatole nere intatte ci hanno fornito integralmente questa risposta. La domanda da farsi ora è perchè.
Il problema non è voler gettare la croce su tre poveri Cristi che per primi hanno pagato il prezzo più alto di eventuali manovre sbagliate, ma quello di capire la catena di eventi che ha provocato 229 morti per prevenire altri disastri in futuro.
E per farlo non ci possono essere santuari: nè in fabbrica, nè in compagnia e nemmeno in cockpit.
 

Old Crow

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Nell'ultimo interim report disponibile sul sito BEA, ci sono le trascrizioni del CVR istante per istante, affiancate dalla quota e dalle manovre dei piloti rilevate dai FDR. E anche di questi ultimi ci sono i tracciati integrali.
Non siamo più nella fase nella quale dobbiamo capire cosa è successo: le scatole nere intatte ci hanno fornito integralmente questa risposta. La domanda da farsi ora è perchè.
Il problema non è voler gettare la croce su tre poveri Cristi che per primi hanno pagato il prezzo più alto di eventuali manovre sbagliate, ma quello di capire la catena di eventi che ha provocato 229 morti per prevenire altri disastri in futuro.
E per farlo non ci possono essere santuari: nè in fabbrica, nè in compagnia e nemmeno in cockpit.
Non e' un po' in contraddizione quello che hai scritto ?
Se abbiamo le risposte , perche' dobbiamo chiederci come mai e' successo ?
 

belumosi

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Non e' un po' in contraddizione quello che hai scritto ?
Se abbiamo le risposte , perche' dobbiamo chiederci come mai e' successo ?
Abbiamo le risposte su cosa è successo, ma non sul perchè.
Ormai sappiamo tutto di quel volo: da quello che hanno detto e fatto i piloti fino a tutti i valori dei parametri tecnicamente rilevanti. E tutto questo istante per istante. Tant'è che è stato possibile fare una realistica ricostruzione in 3D dell'incidente.
Capire i vari perchè, a partire dalle scelte fatte dai piloti, è la parte più difficile.
E ho il sospetto che anche il rapporto definitivo oltre un certo limite non potrà andare: fare domande a chi non c'è più è fuori portata anche per il BEA.
 

xplane

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Magari dirò una cosa ridicola e insulsa. Però visto questo terribile incidente e almeno altri 2 casi di incidenti mortali dovuti a problemi ai tubi di Pitot (dati errati, allarmi vari) che possono portare l'equipaggio a confusione sulle decisioni da prendere...oltretutto di notte, senza riferimenti, con forti perturbazioni....perchè non dotare i moderni aeroplani di una funzione tipo SOS in caso di problemi similari o malori del pilota, ecc.??? Non si potrebbe dotare gli aeroplani di una sorta di maniglia SOS che una volta messa in funzione posiziona che ne sò i motori al 50%, i flap e il timone in posizioni neutre. Insomma una sorta di pilota automatico base di emergenza che intanto stabilizza l'aereo in attesa di prendere decisioni fondamentali
 

Old Crow

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Abbiamo le risposte su cosa è successo, ma non sul perchè.
Ormai sappiamo tutto di quel volo: da quello che hanno detto e fatto i piloti fino a tutti i valori dei parametri tecnicamente rilevanti. E tutto questo istante per istante. Tant'è che è stato possibile fare una realistica ricostruzione in 3D dell'incidente.
Capire i vari perchè, a partire dalle scelte fatte dai piloti, è la parte più difficile.
E ho il sospetto che anche il rapporto definitivo oltre un certo limite non potrà andare: fare domande a chi non c'è più è fuori portata anche per il BEA.
Capito , vai in discesa a 140 km/h con la tua Fiat Duna , ti si disfa da sotto il .... esci dal ginepraio di rovi dove sei finito , pensi " E' successo che mi si e' disfatta l'auto da sotto il ... " . Dopodiche' vai dal primo concessionario Fiat e ne acquisti un'altra.
Funziona piu' o meno cosi ?
 

belumosi

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Capito , vai in discesa a 140 km/h con la tua Fiat Duna , ti si disfa da sotto il .... esci dal ginepraio di rovi dove sei finito , pensi " E' successo che mi si e' disfatta l'auto da sotto il ... " . Dopodiche' vai dal primo concessionario Fiat e ne acquisti un'altra.
Funziona piu' o meno cosi ?
Volendo seguire l'improprio paragone, potrei dirti che nell'inchiesta del volo AF447 siamo al termine dei "rilievi".
Io ho percorso la discesa a 140 orari con la Duna (velocità rilevata ad es. dal velox), ho imboccato una curva di raggio X, impossibile da percorrere a 140 all'ora e sono andato dritto.
Ammesso che sia sopravvissuto, dovrei spiegare PERCHE' andavo a 140 all'ora in quel tratto con la Duna: ho avuto un malore, volevo emulare Shumacher, ho calcolato male lo spazio di frenata, mi ricordavo la curva più larga, ecc.
Se non sono sopravvissuto e la mia auto non ha danni precedenti all'impatto, ci sarà da investigare sul PERCHE' ho tenuto quei comportamenti.
Anche se la dinamica dell'incidente fosse chiara.
 

foresta tropicale

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Nell'ultimo interim report disponibile sul sito BEA, ci sono le trascrizioni del CVR istante per istante, affiancate dalla quota e dalle manovre dei piloti rilevate dai FDR. E anche di questi ultimi ci sono i tracciati integrali.
Non siamo più nella fase nella quale dobbiamo capire cosa è successo: le scatole nere intatte ci hanno fornito integralmente questa risposta. La domanda da farsi ora è perchè.
Il problema non è voler gettare la croce su tre poveri Cristi che per primi hanno pagato il prezzo più alto di eventuali manovre sbagliate, ma quello di capire la catena di eventi che ha provocato 229 morti per prevenire altri disastri in futuro.
E per farlo non ci possono essere santuari: nè in fabbrica, nè in compagnia e nemmeno in cockpit.
Quoto...é un pò quello che dicevo io
 

janmnastami

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Vol Rio-Paris : le livre qui témoigne de l’incompréhension des pilotes

Du jamais vu dans une catastrophe aérienne. Alors que l’enquête est toujours en cours sur les causes du crash de l’Airbus A330 d’Air France assurant le vol Rio-Paris, qui a fait 228 morts le 1er juin 2009, un livre, à paraître jeudi 13 octobre, publie l’enregistrement complet des conversations dans le cockpit.

Dans le cinquième tome de sa série Erreurs de pilotage, aux éditions Altipresse, Jean-Pierre Otelli publie la retranscription intégrale des conversations entre les pilotes enregistrées par le Cockpit voice recorder (CVR), l’une des deux boîtes noires de l’avion. Elle débute à partir de 00 heures 26 minutes et dure jusqu’aux quatre dernières minutes fatidiques, entre 2 h 10 et 2 h 14, à partir du moment où les sondes pitot, servant à mesurer la vitesse du vol de l’avion, se givrent.

Les enregistrements confirment que les deux pilotes de l’AF447 n’ont pas compris ce qui leur arrivait. Leur analyse des problèmes n’a pas été correcte. Il en a été de même pour le commandant, qui s’était absenté du cockpit pour se reposer. Revenu précipitamment, il ne perçoit pas non plus la situation. "On a perdu le contrôle de l’avion... On comprend rien. On a tout tenté", lui dit un copilote à son arrivée. "Qu’est ce qu’il faut faire ?", lui demande, quelques instants plus tard, un copilote. "Alors là je ne sais pas ! ça descend", lui répond le commandant.

Les dernières paroles prononcées avant l’impact dans l’océan Atlantique montrent la confusion qui règne : "Putain, on va taper... C’est pas vrai !!", affirme un copilote. "Mais qu’est-ce qui se passe ?", demande l’autre, alors que le commandant évoque "10 degrés d’assiette..."

Jean-Pierre Otelli indique également que l’équipage n’a pas réagi à l’alarme de décrochage, qui pendant ces quatre minutes et vingt secondes s’est déclenchée à 75 reprises sous la forme d’une voix synthétique disant "Stall". Le Bureau d'enquêtes et d'analyses pour la sécurité de l'aviation civile (BEA), dans son rapport présenté le 29 juillet, avait déjà souligné cette non prise en compte des alarmes et le fait que les pilotes aient eu des réactions inadaptées.

"MISE EN SCÈNE À VISÉE SENSATIONNALISTE"

Si le rapport confirmait des difficultés techniques, il relevait également des défaillances des pilotes. A ce stade, les responsabilités ne sont pas établies, indiquait alors le BEA, précisant que le rapport définitif sera publié au premier semestre 2012.

Chez Air France, la parution de ce livre suscite beaucoup d’émotion, et un sentiment d’exaspération devant des fuites répétées de documents. Ce livre "n’apporte aucun élément nouveau autour de l’accident de l’AF447 Rio-Paris. Il s’agit d’une mise en scène à visée sensationnaliste sur la foi d’informations non vérifiées et non vérifiables, affirme la compagnie. Cette publication, qui constitue une violation manifeste du secret de l’instruction, porte gravement atteinte à la mémoire des navigants et des passagers victimes de l’accident."

Pour Air France, "ces éléments allant bien au-delà de ce qui a été communiqué par le Bureau Enquête et Analyses en juillet 2011, la compagnie s’interroge sur les raisons qui ont mené à cette publication et demande aux autorités en charge de l’enquête de faire toute la lumière sur les origines de ces nouvelles fuites."


De son coté, Jean-Pierre Otelli s’explique : "j’écris des livres sur la sécurité aérienne depuis longtemps, j’essaie d’analyser au plus près ce qui s’est passé et je le dis", affirme-t-il, tout en précisant qu’il "ne roule pour personne". Contacté, le Syndicat national des pilotes de lignes (SNPL) et le BEA ne souhaitaient pas réagir immédiatement, voulant analyser les informations publiées dans le livre. Airbus, de son côté, ne faisait aucun commentaire.

http://www.lemonde.fr/societe/artic...incomprehension-des-pilotes_1586445_3224.html
 

rinco59

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Ultima modifica:

Fabiazzo

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17 Febbraio 2007
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Roma.
Da iperprofano, mi sono sempre chiesto due cose: perché si sono infilati in quella tempesta ?

E poi, una volta lì dentro, l'aereo aveva realmente dei margini per essere controllato ?

Voglio dire: possiamo analizzare come ci pare tutte le azioni intraprese dai piloti, ma l'aereo poteva realisticamente trovarsi in una turbolenza o tempesta di tanta forza da rendere il velivolo assolutamente ingovernabile ?
Immagino ad esempio un fortissimo vento a raffiche: ogni poche decine di secondi la velocità e la direzione del vento cambiano, rendendo ancora più difficile capire - e prevenire- cosa succede.

Oppure non è uno scenario possibile ?