Già dai commenti si evince che la gente se la fa addosso perchè dovrà tornare a prendere il treno, ormai per loro è normalità pagare una sciocchezza per volare su un mezzo da milioni di euro.
Scusa, prendo a spunto la tua affermazione solo per dire che questo dei voli a 10 euro è un mito da sfatare.
Per un volo a 10 euro Fr ne vende mille a prezzi perfettamente allineati a quelli di mercato. Io all'anno spendo più o meno quanto il mio collega che vive a Milano e prende AZ.
Io pendolo da Bergamo a Roma due volte a settimana e la stragrande maggioranza delle volte pago un prezzo simile a quello di AZ da Linate o di Italo. Tuttavia mi cago letteralmente addosso perchè per me (e per tutti quelli che gravitano intorno all'area Bergamo-Brescia, ossia un paio di milioni di persone) andare a Linate raddoppia i tempi di spostamento ed i costi (cento euro di taxi contro otto, il traffico della tangenziale ecc.) oppure li quasi li triplica nel caso si prenda il treno (hai mai preso il treno da Bergamo a Milano? Ci mette un'ora, è sempre in ritardo, ed ha quasi un'ora di coincidenza con il treno per Roma).
Ciò premesso, come si può pensare di scrivere una norma del genere applicandola solo al trasporto aereo? E i camionisti? Ed i muratori italiani che ormai tante imprese assumono con contratti polacchi distaccandoli dalla controllata polacca sul cantiere in Italia? Se la vediamo al contrario: e i frontalieri che pagano le tasse in Francia, in Svizzera ma si fanno curare in Italia e finiscono negli ospizi italiani?
Il problema mi pare un po' più ampio rispetto a come è stato affrontato.