Critiche alla gestione dell'aeroporto di Pescara


juniator

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2 Settembre 2009
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Pescara
Per risollevare il morale vi dico che ieri il ministro matteoli,presenta alla civitella,e parlando di infrastrutture in abruzzo,oltre che di porto,interporto trick e track ,ha parlato anche dell'aeroporto,soffermandosi sul fuo forte che è i turismo.Ha parlato di soldi in arrivo e novità....speriamo bene.

Sono stato alla conferenza però mi sa che sul centro è riportato questo fatto in un articolo.
 

Bender

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Pescara
La "desertificazione" dell’aeroporto: la Regione cambierà vertici, non metodi.

PESCARA. Quando ci sarà l'incontro chiesto alla Saga dalla Rsa aziendale, preoccupata dello stato di crisi dell'aeroporto?
Bhè tralasciando la tragicità della situazione (pare peggiori sempre di più, con il passare dei giorni si conoscono sempre più cose) appuriamo da quest'ultimo articolo che la regione è a conoscenza della situazione ... ci aspettiamo a questo punto UNA SVOLTA VELOCE !!!
 

Bender

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Pescara
:astonished:

L’aeroporto legato al “palo”: ma la pena la scontiamo noi



ABRUZZO. Affondano i pali di fondazione nel cantiere aperto per prolungare l'aeroporto d'Abruzzo. E la falda di Pescara, come una piovra, ha inghiottito 500 mila euro di soldi pubblici sprecati in cemento e ferro per opere inutili.
Così come sono stati progettati, i pali non reggono il peso dell'edificio che lì deve sorgere.

TUTTO PREVISTO E LA SAGA HA FATTO FINTA DI NIENTE

Quasi una fotocopia dell'infortunio sui parcheggi (di cui abbiamo già scritto), dove l'Enac ha sospeso il collaudo preoccupato per la tenuta ai pesi degli aerei: anche lì la terra affonda.
D'altra parte lo sanno anche i geologi di primo pelo e tanto più lo doveva sapere la Saga che ha affidato i lavori (3,460 milioni il progetto, 2,626 milioni a base d'asta, 2,278 milioni l'importo del contratto): sotto l'aeroporto, così come intorno, ci sono terreni alluvionali dovuti al deposito fluviale.
Il loro spessore è molto variabile da zona a zona: da una parte potrebbero essere sufficienti pali da 20 metri per arrivare alla base solida che sorregge questi depositi fluviali, da un’altra parte potrebbero servire magari pali da 50 metri.
E' indispensabile dunque un'analisi geologica molto approfondita prima di progettare e decidere cosa fare (così come del resto per ogni costruzione…).
Il bello – si fa per dire – è che l'impresa Nicolaj, che si è aggiudicata l'appalto, glielo aveva pure detto alla Saga:«con questi pali non si può costruire, è una follia. Vi diamo un nostro geologo, rifacciamo il progetto e comunque con gli stessi costi realizziamo una fondazione che tiene».
Niente da fare: l'ordine è stato di andare comunque avanti con il progetto esistente, assumendosi un grosso rischio.
Possibile che a nessuno sia venuto in mente che non era consigliabile contraddire le tesi della Nicolaj, impresa che - per aver costruito l'aeroporto - conosce benissimo cosa c'è sotto il terreno?

SOLDI SPRECATI E LAVORI DA RIFARE

Nessuno di quelli che decidono ha pensato che probabilmente, essendo un consiglio disinteressato (si parlava di stessi costi) forse era meglio accettarlo?
Insomma massima superficialità per la tutela dei soldi pubblici: ora che ben due prove di carico hanno dimostrato senza ombra di dubbio che i pali affondano di diversi millimetri, ci saranno maggiori costi e minore ampliamento.
La decisione finale per far ripartire il cantiere prevede, infatti, di far finta che i pali non esistono, di coprirli con uno strato di polietilene, di costruirci sopra una struttura, di far saltare il vano-solaio che la Saga aveva chiesto e di sperare che così l'edificio regga. Con il pericolo che la Nicolaj non ce la faccia a restare nell'importo con ribasso d'asta con cui ha vinto la gara.
Chi pagherà le centinaia di migliaia di euro buttati al vento o meglio sotterrati nella falda di Pescara e l'aumento dei costi?
Una storia nata male e finita peggio quella del lavoro di ampliamento e con un appalto che è quasi il simbolo del modo disinvolto di amministrare che fa dell'aeroporto una macchina mangiasoldi lanciata a folle velocità. In picchiata.
Basterebbe d'altra parte controllare (la Regione può farlo) se sono veri gli ultimi pagamenti di cui si vocifera, pare in di ingentissimi importi decisi in fretta: la Saga è ormai una società sfuggita al controllo della Regione e non solo dell'assessore ai trasporti Giandonato Morra?

LA REGIONE INFORMATA DEI PROBLEMI DELL'AEROPORTO

Eppure i problemi sul tappeto sono noti da tempo e sono stati riassunti ed affidati anche ad un dossier inviato a molti, dal presidente Chiodi, all'assessore Morra, ai funzionari dell'assessorato ai trasporti, al mondo dell'informazione, forse anche alla procura di Pescara.
Evidentemente è stato ritenuto poco affidabile nella previsione di un declino, nemmeno tanto lento, dell'aeroporto e della Saga.
Merito forse, questa disattenzione politica, delle protezioni trasversali di cui gode la società e che fa dell'aeroporto una riserva di caccia per i politici regionali, soprattutto pescaresi. A ben valutare quello che sta succedendo, l'imminenza dei cambi al vertice (si fa il nome di un personaggio molto noto come presidente, mentre il direttore verrà scelto subito dopo) ha accelerato il meccanismo collaudato di raschiare il fondo del barile. Non è l'assalto della diligenza, ma poco ci manca, se fossero confermate le voci che danno per pagati in questi giorni bonifici per quasi due milioni di euro a chi gestisce i voli.

UN APPALTO RIPETUTO DUE VOLTE

Ma dicevamo dell'appalto, che ha vissuto una vicenda assurda: la gara è stata ripetuta due volte. Raccontano che la prima gara, pur effettuata secondo tutte le regole del caso per questi lavori specialistici, è stata annullata, dopo che erano state invitate 6 ditte iscritte negli elenchi speciali.
All'apertura delle buste c'erano due possibili vincitori: Di Vincenzo e Nicolaj: «ma come – avrebbe detto qualcuno – Nicolaj? Ma se la figlia è stata candidata per Forza Italia», quasi che la capacità di una società o la sua solidità potessero essere misurate con le opzioni politiche dei figli.... Gara annullata e rifatta: sette le ditte presenti, sempre Nicolaj a vincere nonostante la vicenda precedente.

LA RELAZIONE GEOLOGICA CHE... NON VA A FONDO

Sono tante le altre leggende aeroportuali che passano di bocca in bocca nelle zone arrivi e partenze ormai deserte, quando anche i poliziotti in servizio si rilassano nelle lunghe ore di pausa tra un volo e l'altro.
«Ma guarda che quel progetto di ampliamento dell'aerostazione ha avuto la supervisione di un ingegnere di Lanciano che non conosceva affatto Pescara».
«Che dici: un ingegnere sa progettare se la relazione geologica è fatta bene, ho l'impressione che sia capitato come a Reggio Calabria, almeno così ho visto in Tv: lì le relazioni vengono copiate su internet e appiccicate al progetto. Ho sentito in cantiere che la relazione geologica è da rifare, così come il progetto».
«La verità la conoscono solo la Saga ed i progettisti, ma mi ricordo che è venuto un ingegnere da fuori e sembrava spaesato, diceva di non conoscere queste zone».
C'è molto da parlare o da favoleggiare, ora che i voli quasi non ci sono più. Una cosa però è certa per i lavori di ampliamento: la Saga oggi per risolvere il problema delle fondazioni deve rinunciare al previsto solaio a piano terra.
Senza escludere una variante in corso d'opera, con un costo aggiuntivo per l'aeroporto. D'altra parte chi vince l'appalto non è tenuto alla beneficenza e non può pagare per gli errori altrui, quelli che vengono addebitati sempre ai contribuenti e mai ai responsabili dei disastri. O no?

Sebastiano Calella 22/09/2009 8.18

http://www.primadanoi.it/notizie/22458-L-aeroporto-legato-al-palo-ma-la-pena-la-scontiamo-noi
 

Bender

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Aeroporto d'Abruzzo. La Regione: Napoleone al vertice Saga

E’ Marco Napoleone l’uomo indicato dalla Regione alla presidenza della Saga, società di gestione aeroportuale oggi guidata da Vittorio Di Carlo. Napoleone è direttore generale dell’Università d’Annunzio nonché direttore generale della Fondazione dell’Ateneo. Il suo nome era stato fatto per la nomina del commissario dei Giochi del Mediterraneo e quella volta fu lui a chiamarsi fuori. Alla presidenza della Saga Napoleone entrerebbe in quota An e questa indicazione assegna al manager universitario una collocazione politica, passo che lui aveva finora evitato. Di Carlo però alza barricate, la Saga è in credito di milioni con la Regione e si opporrà alla convocazione del cda per il cambio al vertice se prima il conto non sarà stato saldato.

Il Messaggero
 

fabioPSR

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Aeroporto d'Abruzzo. La Regione: Napoleone al vertice Saga

E’ Marco Napoleone l’uomo indicato dalla Regione alla presidenza della Saga, società di gestione aeroportuale oggi guidata da Vittorio Di Carlo. Napoleone è direttore generale dell’Università d’Annunzio nonché direttore generale della Fondazione dell’Ateneo. Il suo nome era stato fatto per la nomina del commissario dei Giochi del Mediterraneo e quella volta fu lui a chiamarsi fuori. Alla presidenza della Saga Napoleone entrerebbe in quota An e questa indicazione assegna al manager universitario una collocazione politica, passo che lui aveva finora evitato. Di Carlo però alza barricate, la Saga è in credito di milioni con la Regione e si opporrà alla convocazione del cda per il cambio al vertice se prima il conto non sarà stato saldato.

Il Messaggero
Sarebbe l' ennesimo "esperto" alla guida della SAGA....complimenti vivissimi :morto:
 

Alex84

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L’aeroporto legato al “palo”: ma la pena la scontiamo noi



ABRUZZO. Affondano i pali di fondazione nel cantiere aperto per prolungare l'aeroporto d'Abruzzo. E la falda di Pescara, come una piovra, ha inghiottito 500 mila euro di soldi pubblici sprecati in cemento e ferro per opere inutili.
Così come sono stati progettati, i pali non reggono il peso dell'edificio che lì deve sorgere.

TUTTO PREVISTO E LA SAGA HA FATTO FINTA DI NIENTE

Quasi una fotocopia dell'infortunio sui parcheggi (di cui abbiamo già scritto), dove l'Enac ha sospeso il collaudo preoccupato per la tenuta ai pesi degli aerei: anche lì la terra affonda.
D'altra parte lo sanno anche i geologi di primo pelo e tanto più lo doveva sapere la Saga che ha affidato i lavori (3,460 milioni il progetto, 2,626 milioni a base d'asta, 2,278 milioni l'importo del contratto): sotto l'aeroporto, così come intorno, ci sono terreni alluvionali dovuti al deposito fluviale.
Il loro spessore è molto variabile da zona a zona: da una parte potrebbero essere sufficienti pali da 20 metri per arrivare alla base solida che sorregge questi depositi fluviali, da un’altra parte potrebbero servire magari pali da 50 metri.
E' indispensabile dunque un'analisi geologica molto approfondita prima di progettare e decidere cosa fare (così come del resto per ogni costruzione…).
Il bello – si fa per dire – è che l'impresa Nicolaj, che si è aggiudicata l'appalto, glielo aveva pure detto alla Saga:«con questi pali non si può costruire, è una follia. Vi diamo un nostro geologo, rifacciamo il progetto e comunque con gli stessi costi realizziamo una fondazione che tiene».
Niente da fare: l'ordine è stato di andare comunque avanti con il progetto esistente, assumendosi un grosso rischio.
Possibile che a nessuno sia venuto in mente che non era consigliabile contraddire le tesi della Nicolaj, impresa che - per aver costruito l'aeroporto - conosce benissimo cosa c'è sotto il terreno?

SOLDI SPRECATI E LAVORI DA RIFARE

Nessuno di quelli che decidono ha pensato che probabilmente, essendo un consiglio disinteressato (si parlava di stessi costi) forse era meglio accettarlo?
Insomma massima superficialità per la tutela dei soldi pubblici: ora che ben due prove di carico hanno dimostrato senza ombra di dubbio che i pali affondano di diversi millimetri, ci saranno maggiori costi e minore ampliamento.
La decisione finale per far ripartire il cantiere prevede, infatti, di far finta che i pali non esistono, di coprirli con uno strato di polietilene, di costruirci sopra una struttura, di far saltare il vano-solaio che la Saga aveva chiesto e di sperare che così l'edificio regga. Con il pericolo che la Nicolaj non ce la faccia a restare nell'importo con ribasso d'asta con cui ha vinto la gara.
Chi pagherà le centinaia di migliaia di euro buttati al vento o meglio sotterrati nella falda di Pescara e l'aumento dei costi?
Una storia nata male e finita peggio quella del lavoro di ampliamento e con un appalto che è quasi il simbolo del modo disinvolto di amministrare che fa dell'aeroporto una macchina mangiasoldi lanciata a folle velocità. In picchiata.
Basterebbe d'altra parte controllare (la Regione può farlo) se sono veri gli ultimi pagamenti di cui si vocifera, pare in di ingentissimi importi decisi in fretta: la Saga è ormai una società sfuggita al controllo della Regione e non solo dell'assessore ai trasporti Giandonato Morra?

LA REGIONE INFORMATA DEI PROBLEMI DELL'AEROPORTO

Eppure i problemi sul tappeto sono noti da tempo e sono stati riassunti ed affidati anche ad un dossier inviato a molti, dal presidente Chiodi, all'assessore Morra, ai funzionari dell'assessorato ai trasporti, al mondo dell'informazione, forse anche alla procura di Pescara.
Evidentemente è stato ritenuto poco affidabile nella previsione di un declino, nemmeno tanto lento, dell'aeroporto e della Saga.
Merito forse, questa disattenzione politica, delle protezioni trasversali di cui gode la società e che fa dell'aeroporto una riserva di caccia per i politici regionali, soprattutto pescaresi. A ben valutare quello che sta succedendo, l'imminenza dei cambi al vertice (si fa il nome di un personaggio molto noto come presidente, mentre il direttore verrà scelto subito dopo) ha accelerato il meccanismo collaudato di raschiare il fondo del barile. Non è l'assalto della diligenza, ma poco ci manca, se fossero confermate le voci che danno per pagati in questi giorni bonifici per quasi due milioni di euro a chi gestisce i voli.

UN APPALTO RIPETUTO DUE VOLTE

Ma dicevamo dell'appalto, che ha vissuto una vicenda assurda: la gara è stata ripetuta due volte. Raccontano che la prima gara, pur effettuata secondo tutte le regole del caso per questi lavori specialistici, è stata annullata, dopo che erano state invitate 6 ditte iscritte negli elenchi speciali.
All'apertura delle buste c'erano due possibili vincitori: Di Vincenzo e Nicolaj: «ma come – avrebbe detto qualcuno – Nicolaj? Ma se la figlia è stata candidata per Forza Italia», quasi che la capacità di una società o la sua solidità potessero essere misurate con le opzioni politiche dei figli.... Gara annullata e rifatta: sette le ditte presenti, sempre Nicolaj a vincere nonostante la vicenda precedente.

LA RELAZIONE GEOLOGICA CHE... NON VA A FONDO

Sono tante le altre leggende aeroportuali che passano di bocca in bocca nelle zone arrivi e partenze ormai deserte, quando anche i poliziotti in servizio si rilassano nelle lunghe ore di pausa tra un volo e l'altro.
«Ma guarda che quel progetto di ampliamento dell'aerostazione ha avuto la supervisione di un ingegnere di Lanciano che non conosceva affatto Pescara».
«Che dici: un ingegnere sa progettare se la relazione geologica è fatta bene, ho l'impressione che sia capitato come a Reggio Calabria, almeno così ho visto in Tv: lì le relazioni vengono copiate su internet e appiccicate al progetto. Ho sentito in cantiere che la relazione geologica è da rifare, così come il progetto».
«La verità la conoscono solo la Saga ed i progettisti, ma mi ricordo che è venuto un ingegnere da fuori e sembrava spaesato, diceva di non conoscere queste zone».
C'è molto da parlare o da favoleggiare, ora che i voli quasi non ci sono più. Una cosa però è certa per i lavori di ampliamento: la Saga oggi per risolvere il problema delle fondazioni deve rinunciare al previsto solaio a piano terra.
Senza escludere una variante in corso d'opera, con un costo aggiuntivo per l'aeroporto. D'altra parte chi vince l'appalto non è tenuto alla beneficenza e non può pagare per gli errori altrui, quelli che vengono addebitati sempre ai contribuenti e mai ai responsabili dei disastri. O no?

Sebastiano Calella 22/09/2009 8.18


http://www.primadanoi.it/notizie/22458-L-aeroporto-legato-al-palo-ma-la-pena-la-scontiamo-noi
Dio mio come siete messi male... possibile che ancora non siano partiti avvisi di garanzia?
 

Bender

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Aeroporto: interrogazione di Di Mattia sulla gestione della Saga


ABRUZZO. Non è un periodo favorevole per la Saga che pare agli sgoccioli del suo mandato e che grazie alla lentezza della Regione nel valutare e controllare eventuali irregolarità continua ad erogare soldi alle compagnie di volo.



Mentre non si riescono a spiegare molte incongruenze gestionali saltano fuori situazioni che sarebbero imbarazzanti per i più ma che invece non sortiscono nessun sussulto, nemmeno da parte di chi dovrebbe essere preposto a controllare.
Intanto arriva una interrogazione del consigliere provinciale Attilio di Mattia (Idv) che mira ad interessare anche la Provincia di Pescara e la giunta Testa, su quanto di competenza, per capire cosa sia successo negli ultimi anni all’aeroporto, come siano stati spesi i soldi e se non sia il caso di chiarire i misteri che aleggiano su alcune inchieste che riguardano la Saga e il direttore Stromei.
Sarebbero comunque diverse le indagini ancor aperte che hanno come fulcro la gestione dell’aeroporto e non si esclude nemmeno che proprio da queste possano saltare fuori notizie eclatanti su appalti e gestione del denaro pubblico.
«L’amministrazione provinciale», scrive Di Mattia nella sua interrogazione, «dovrebbe maggiormente interessarsi dell’aeroporto sia perché rappresenta una struttura importante per l’economia provinciale e sia perché è socia della Saga, la Società di Gestione, ove si registra una situazione preoccupante. La Regione Abruzzo non avrebbe ancora versato la quota di sua spettanza per l’aumento di capitale, già da tempo deliberato dall’assemblea dei soci e il finanziamento del piano di marketing sarebbe ancora in alto more. Il mandato dei Consiglieri di nomina regionale, compreso quello del Presidente , sarebbe già da mesi scaduto e non sono stati sostituiti».
Nel rispetto del principio di trasparenza delle risorse pubbliche, Di Mattia chiede al presidente Guerino Testa di sapere se nel 2007 alla Saga sono stati effettivamente arrivati i 5 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la messa in sicurezza dell’aeroporto in occasione dei Giochi del Mediterraneo, come annunciato dall’allora Assessore Regionale ai Trasporti, Ginoble e di conoscere come tale somma è stata spesa e quali misure si sicurezza sono state realizzate.
C’è poi il capitolo inchieste giudiziarie di cui si è parlato nei mesi scorsi.
Di Mattia ricorda a Testa come quest’ultimo abbia annunciato ricorso contro il super manager Barusso licenziato da De Dominicis dopo aver scoperto che questi era indagato.
Allo stesso modo anche il direttore della Saga Stromei è indagato per diversi procedimenti come nella operazione “flaying money” riguardante «la truffa dei cargo russi» dove veniva imbarcata, secondo la ricostruzione della procura, merce “in nero” con gravi pericoli per la sicurezza dei velivoli.
Nel maggio del 2008 Stromei avrebbe subito una perquisizione a casa per l’inchiesta relativa alla sparizione dall’aeroporto di due radiogeni e a suo carico sarebbero stati ipotizzati i reati di peculato e violazione della legge sullo smaltimento dei rifiuti speciali.
Lo stesso Direttore risulterebbe pure indagato, sempre da notizie stampa, nell’inchiesta riguardante il Comune di Pescara.

«Trattandosi di fatti molto gravi, per lo più riguardanti la gestione dell’aeroporto», conclude Di Mattia, «si chiede quali iniziative l’Amministrazione Provinciale intende assumere per fare chiarezza, anche perchè gli episodi riguardano la sicurezza di un obiettivo a rischio e potrebbero allarmare le compagnie aeree, che per la sicurezza hanno elevati costi, le quali potrebbero essere indotte a non utilizzare l’aeroporto di Pescara».

25/09/2009 11.53

http://www.primadanoi.it/notizie/22...azione-di-Di-Mattia-sulla-gestione-della-Saga
 

Bender

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Errori di progettazione all’aeroporto: interrogazione al Ministro Matteoli

ABRUZZO. Una relazione geologica che non prevede quello che tutti sanno e dunque fornisce la base per una progettazione inadeguata. Il risultato è che i pali di fondazione della struttura che si sta tentando di costruire nell’aeroporto cedono e bisogna rifare tutto.

Con ulteriore spesa.
Le grane non finiscono mai per la Saga, la società che gestisce l’aeroporto, e la stazione appaltante di questo appalto da rifare. Tanto che la questione adesso arriva anche in Parlamento.
L’interrogazione a risposta scritta al ministro Altero Matteoli è del deputato abruzzese Daniele Toto (Pdl) (nella foto) che letto l’articolo di PrimaDaNoi.it ha stilato il documento che è arrivato sulla scrivania del ministro, mentre l’atmosfera nell’aeroporto Pasquale Liberi si fa sempre più pesante.
Se la Saga sull'argomento vola basso e preferisce non pronunciarsi, altrettanto non potrà fare Matteoli che sarà costretto quanto meno a chiarire quanto successo.
«Secondo le notizie riportate dal quotidiano PrimaDanoi.it», scrive Toto, «si apprende che nel corso dei lavori in svolgimento nell’area dell’aeroporto di Pescara per l’ampliamento del piazzale per gli aeromobili (importo complessivo di 1,2 milioni di euro circa) e all’ampliamento aerostazione passeggeri (importo progetto 3,4 milioni di euro - importo lavori a base d’asta 2.226.000 euro - importo contratto 2.278.000 euro), sarebbero emersi gravi errori progettuali disvelati dalla palificazione di fondazione e sostegno del cantiere aperto per l’effettuazione dei lavori stessi».
«Quei pali», racconta Toto al ministro, «inopinatamente, “affonderebbero” nel terreno. La causa dell’errore sarebbe da ascrivere ad una carente o erronea analisi geologica dei terreni interessati alle opere, la cui natura è di tipo alluvionale in dipendenza di depositi fluviali. Gli errori progettuali», si legge ancora nell’interrogazione, «dipendenti dalle questioni geologiche negligentemente o inadeguatamente approfondite, comporterebbero, altresì, varianti di progetto e, pertanto, nuovi e ulteriori oneri rispetto a quelli preventivati».
Proprio per questo appalto l’Enac, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, proprietario della struttura aeroportuale di Pescara, affidata in “gestione totale”, per la durata di trent’anni, a Saga spa, ha nominato la Commissione incaricata della “Agibilità e del Collaudo Tecnico Amministrativo in corso d’opera e finale”, la quale, tuttavia, avendo iniziato gli accessi in corso d’opera nel giugno 2009, «avrebbe poi sospeso il collaudo, non essendo chiaro se in relazione ai problemi di tenuta del terreno».
Sembrerebbe tuttavia che la Saga non abbia ancora trasmesso alla Commissione la documentazione, contabile e tecnica, relativa al contratto d’appalto per i lavori.
L’onorevole Toto chiede dunque al ministro Matteoli quali documenti abbia acquisito in realtà la Commissione alla luce «dei deficit progettuali» emersi e quali conseguenze finanziarie abbia prodotto l’errore di calcolo nella progettazione.
Toto inoltre chiede al Governo di approfondire tutta la vicenda ed individuare cause e responsabili.

a.b. 30/09/2009 17.06

http://www.primadanoi.it/notizie/22...aeroporto-interrogazione-al-Ministro-Matteoli
 

Shorek

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27 Luglio 2007
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Pescara, Abruzzo.
Continua l'interessante inchiesta del quotidiano online Primadanoi.it sulle vicende della SAGA...
L'orizzonte è davvero scurissimo...


Aeroporto. La Saga spende, la Regione non spande


PESCARA. Il piano marketing della Saga (la società che gestisce l'aeroporto d'Abruzzo) è una cambiale che difficilmente potrà essere messa all'incasso. O, se si preferisce, è una fattura pro-forma che difficilmente, molto difficilmente potrà essere messa in pagamento dalla Regione.


Dunque i 5 milioni e rotti di cui si favoleggia in aeroporto e che sarebbero pronti per essere erogati dall'assessorato al Turismo esistono solo nella mente di chi continua ad amministrare la Saga come una mammella da mungere.
Quel piano prevede finanziamenti ed investimenti per “far notare” l’Abruzzo in giro, invogliare i passeggeri a fare scalo a Pescara ed in una parola rendere appetibile la nostra regione. Quel piano prevede per questo anche finanziamenti alle compagnie aeree che operano all’aeroporto Liberi.
Eppure lo sanno tutti che siamo pur sempre in un periodo di vacche magre...
E invece no: è di questi giorni la notizia che vengono effettuati pagamenti che rischiano di far entrare in crisi le casse della Saga se non arriva, come in passato, la stampella della Regione.
Intanto si paga e cifre da capogiro, il resto si vedrà…
Però, a sentire assessori e presidente della Regione, nel bilancio regionale non c'è un euro a disposizione per l'aeroporto.
E non perché non ci sia interesse al rilancio della struttura che sta vivendo un periodo di flessione e di crisi, ma proprio perché con il bilancio bloccato dalla sanità e dal terremoto, sarà difficilissimo trovare i soldi - nonostante le pressioni di un paio di consiglieri- e con le resistenze del caso da parte dell'assessore ai Trasporti Giandonato Morra.
Tutto l'equivoco nasce dalla delibera 225 del 18 maggio scorso: “Promozione turistica 2009, L. R. 57/2001, Programma di marketing per la valorizzazione dell'aeroporto” che approva il Piano presentato dalla Saga per l'anno in corso.
Si tratta, come si legge nell'allegato che è parte integrante della delibera, di un importo di 5.097.000,00 euro «sostenibile nei limiti di risorse finanziarie proprie della Saga».
Ma la Giunta regionale (erano presenti tutti i 10 assessori, presiedeva Gianni Chiodi) delibera di «rinviare a successivi assestamenti di bilancio regionale per il corrente esercizio finanziario l'individuazione di adeguate eventuali risorse finanziarie regionali da destinare al sostegno del predetto piano di marketing».
Assestamento che è previsto entro il 30 novembre prossimo. Quindi, se vuole e se può, la Saga può pagare con i soldi suoi, salvo un futuro, aleatorio intervento della Regione.
Ma, come sempre, al di là dello scetticismo sui “destini progressivi” della società che gestisce l'aeroporto, la delibera è una miniera di notizie su cui vale la pena di riflettere.
Dato atto che la Saga adempie con puntualità e regolarità agli obblighi di rilevazione e di comunicazione dei dati statistici sui flussi di transito, la delibera approva il Piano marketing dopo aver «accertato che il pertinente capitolo di spesa del bilancio regionale per il corrente esercizio non presenta alcuna dotazione finanziaria».
Anche se, per consentire interventi programmati urgenti, la Saga può intervenire di tasca propria nei limiti delle proprie risorse finanziarie: solo se possibile, la Regione fornirà adeguato sostegno economico alle azioni di marketing.
Sarà un problema in più per il prossimo Cda e per il prossimo presidente che stanno per essere nominati.


da Primadanoi.it


http://www.primadanoi.it/notizie/22661-Aeroporto-La-Saga-spende-la-Regione-non-spande
 

Bender

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Il presidente Di Carlo replica alle polemiche degli ultimi giorni sulle colonne de il Messaggero

Solita storia e solite dichiarazioni da mesi e mesi ma stavolta ci sono novità (leggasi CaXXXte) sul fronte voli ... Si salvi chi puòòòòòòò ...


Estate positiva e complimenti da Obama. Ma Toto chiede alla Saga di voltare pagina


Una lettera di complimenti firmata Barack Obama e un’altra della Protezione civile per l’attività e l’assistenza fornita nei giorni del G8. Ed ancora i bilanci lusinghieri di un’estate col segno più dopo una primavera segnata dalla tragedia del terremoto che aveva pesantemente ridotto il movimento passeggeri. E’ questa la sintesi della faccia buona della Saga, società di gestione aeroportuale che si accinge al cambio dei vertici. Per la presidenza si fa con maggiore insistenza il nome di Marco Napoleone, direttore generale dell’Università d’Annunzio. Mentre a Roma il parlamentare del Pdl Daniele Toto interroga il ministro Altero Matteoli in merito a presunte, gravi inadempienze in casa Saga: e anche questo è un modo per stringere i tempi nel voltare pagina.
La partita è politica e col centrodestra al timone della Regione il cambio al vertice della Saga è dato per scontato nonostante Vittorio Di Carlo, presidente uscente, abbia snocciolato con orgoglio i dati di luglio (+16%) e di agosto (+25%), «numeri che dovrebbero consentirci di chiudere in attivo i conti di fine anno». Un Di Carlo che si dice «per niente legato alla poltrona» ma non rassegnato a farsi da parte. Ricorda che la Saga dà lavoro a 500 persone («50 sono dipendenti e altri 450 grazie all’indotto»), sottolinea il completamento del piazzale di sosta per cinque 737, annuncia strategie di sviluppo che puntano a nuovi collegamenti sfruttando i vettori Ryanair, «pensiamo ad un ponte con gli Usa passando per Parigi, stiamo ragionando su Mosca, vorremmo confermare Treviso anche riducendo i voli da 4 a 2, abbiamo richieste di collegamenti con Sicilia e Sardegna, la rotta per Cagliari è confermata non solo per l’estate...». Di Carlo, infine, dichiara l’obiettivo dei 500 mila passeggeri da superare nel 2010.
Dati buoni, ma che con ogni probabilità, segneranno il punto di partenza della presidenza di Marco Napoleone o di chi sarà scelto per il dopo Di Carlo. Un percorso comunque ricco di ostacoli perchè i dati sopra citati vanno riconsiderati nel confronto con l’altra faccia della gestione Saga, quella oscura, quella per la quale, dicevamo, il parlamentare Daniele Toto ha presentato una interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti chiedendo lumi su presunti «errori progettuali disvelati dalla palificazione del piazzale per gli aeromobili... il cui collaudo risulta sospeso». L’onorevole Toto invoca chiarezza sull’applicazione del regolamento Enac che «prescrive requisiti regolamentari e fissa le caratteristiche tecniche per le infrastrutture, gli impianti e le operazioni aeroportuali». Situazioni per le quali si chiedono al Governo approfondimenti urgenti.

Da Il Messaggero

http://www.filtabruzzo.it/filt/_rassegna_dett.asp?ID_notizie=17303
 

lima1

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pescara.
Sarebbe l' ennesimo "esperto" alla guida della SAGA....complimenti vivissimi :morto:
bè ...chi lo può sapere .... quando il buon de cecco scelse bruno* prese un esperto (oggi criticato) .... magari un non esperto sarà migliore .

*tanto per rinfrescare la memoria
Saga, Marco Bruno al posto di Di Roberto
il Centro — 24 luglio 2003 pagina 01 sezione: PESCARA

PESCARA. La Saga, la società abruzzese che gestisce l’aeroporto, dopo le dimissioni anticipate di Domenico Di Roberto, ha trovato un sostituto: il 35enne Marco Bruno. «Sono molto contento» ha dichiarato Bruno, «questa nomina significa che è stato apprezzato il lavoro che ho fatto in questi tre anni». Il nome di Bruno non è certo estraneo nell’ambiente: è infatti già responsabile di scalo all’Aeroporto Abruzzo. In una nota il presidente Filippo Antonio De Cecco, spiega le ragioni che l’hanno indotto a credere nelle capacità di Bruno: «Ha un curriculum di tutto rispetto, che unito ai risultati raggiunti nel periodo trascorso alla Saga, ha determinato la nostra scelta». Il nuovo incarico, che gli attribuisce anche le competenze relative al settore commerciale, va ad arrichire ulteriormente una carriera brillante. Bruno si è laureato in ingegneria civile e trasporti a venticique anni. Ha poi conseguito la specializzazione in aeroporti. L’ingegnere è poi rimasto nell’ambiente accademico: è stato infatti assistente universitario alla cattedra di Infrastrutture aeroportuali, alla facoltà di Ingegneria dell’università di Napoli. Lasciato l’ateneo, nonostante la sua giovane età ha subito ricoperto incarichi di prestigio, lavorando per cinque anni nella multinazionale Gesac-baa, all’aeroporto di Napoli. Peraltro svolgendo sempre lavori di grande responsabilità: prima occupandosi del settore dello Sviluppo operativo, e poi dello Sviluppo infrastrutture. «Per me, questo nuovo incarico, non è un punto di arrivo» ha continuato, «bensì un punto di partenza». L’ingegnere napoletano, ha in mente di realizzare molti progetti. «L’aeroporto di Pescara può esprimere un grosso potenziale di sviluppo» ha proseguito, «lavoreremo sempre di più, sia a livello di collegamenti, sia come servizi. Abbiamo intenzione di creare dei servizi che migliorino i rapporti con i clienti, l’atmosfera all’interno dell’aeroporto diventerà più amichevole». Bruno vive a Pescara da tre anni, ma a causa dei numerosi impegni di lavoro ancora non è riuscito a farsi molti amici. La sua passione, ovviamente, è viaggiare. «Dal 1º luglio c’è anche la nuova biglietteria Iata» ha spiegato Bruno, «che consente di fare biglietti aerei non solo per tutte le destinazioni del mondo, ma anche con tutte le compagnie». L’ingegnere parla anche dell’allungamneto della pista dell’aeroporto: «E’ un progetto importante, che permetterebbe di far diminuire l’impatto ambientale sulla città». - Nunzia Potena
 

Bender

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Pescara
L'articolo postato da lima1 sembra essere la risposta a questo qui di oggi ...ancora una volta Primadanoi ... intervista a Di Roberto

Aeroporto story. Dai successi alla crisi: «competenze volate via»

PESCARA. Da 105 mila passeggeri del 1999 a 350 mila del 2005. E poi il lento declino dell'aeroporto d'Abruzzo fino ai 264 mila passeggeri stimati per il 2009.

A leggere le statistiche, ma soprattutto a vedere i grafici, si percepisce visivamente che c'è stato un periodo d'oro, di crescita, durato circa 5 anni (sotto la presidenza di Filippo Antonio De Cecco) e che l'ultimo dato sul traffico dell'aeroporto è invece drammatico, con 100 mila passaggi in meno, quasi un ritorno al periodo tra il 2001 ed il 2002.
C'è però una differenza sostanziale: allora si era in un periodo di crescita ed il grafico saliva, oggi il declino sembra inarrestabile e il grafico punta decisamente in giù perché la crisi sembra strutturale e non congiunturale.
Sconta, infatti, scelte amministrative miopi, come, ad esempio, la mancanza di un direttore commerciale esperto del settore aeronautico o la creazione di linee aeree non “incoming” (cioè che portano persone verso l’Abruzzo), ma “outgoing”, cioè rotte che portano via i turisti.
Vedi il Pescara-Barcellona che al massimo serve a qualche abruzzese che sceglie la Costa Brava e non agli spagnoli che vogliono conoscere l'Abruzzoshire.

L’UOMO CHE LANCIÒ LA SAGA:«AVEVO SCOMMESSO SULL'ABRUZZO»

Per capire di più cosa è successo negli anni d'oro e come faceva la Saga ad inanellare successi e dati positivi, siamo riusciti ad incontrare Domenico Di Roberto, direttore commerciale della Saga dal 1 settembre 2000 al 31 agosto 2003.
«Il 4 settembre 2000, tre giorni dopo la nomina, ero già alla Fiera Routes di Amsterdam a trattare con Ryanair, che aveva già avuto un contatto non molto positivo con Pescara – racconta Di Roberto – allora in cuor mio pensavo: se porto risultati, mi riconfermeranno. Non è andata così».
Lo dice senza rancore, nella sua bella casa di Pescara dove si è trasferito lasciando Milano, quasi per una scommessa sul futuro dell'Abruzzo.
«Mi dicevo – e lo ricorda con precisione – certo la mia regione non sarà la Lombardia, ma nemmeno la Calabria. E invece ho avuto invidie, ostacoli, quasi emarginazione dal settore amministrativo: pensi che non sono mai stato invitato al CdA, l'ho visto solo la prima volta, appena assunto».
Originario di Tocco da Casauria, studi negli Usa, dove ha vissuto 15 anni, e poi a Milano, due lauree (una in Lingue presa in America, ma quello che più conta è che di lingue ne parla 4 e l'inglese è la sua seconda lingua madre), esperienze di lavoro a New York (nell'82 era già in Air France e poi direttore commerciale della Twa) e Milano (Linee Aeree Turche e Air Mauritius) Di Roberto – come detto – approda (meglio sarebbe dire: atterra) a Pescara con la gestione De Cecco, con cui condivide il piano di attacco per rendere più grande l'aeroporto.
«Su Pescara non c'era il bacino di utenza per le grandi compagnie di bandiera – spiega – abbiamo subito pensato alle low cost. Ad esempio far capire alla Ryanair che Pescara poteva essere uno scalo di Roma. Ci ho messo un po', diciamo qualche mese, ma a Natale 2000 il contratto c'era ed il volo per Londra è partito il 12 aprile del 2001».

«SONO STATO IO A PORTARE QUI LA RYANAIR»

Dunque è stato lei a portare la Ryanair a Pescara e non l'assessore Enrico Paolini?
«La storia è quella che ho raccontato, perché quello era il mio mestiere – continua Di Roberto – ricordo pure che c'era scetticismo per un aereo così capiente: eppure 189 posti giornalieri con un Boeing 737/800 hanno fatto registrare 100 mila passeggeri in un anno. Lo stesso successo c'è stato per il volo Torino-Pescara operato con successo da Air Vallée e tuttora il loro cavallo di battaglia, pur con numeri minori. Mi dicevano: è facile portare qui una Compagnia con queste tariffe (29 euro) e pagando noi i servizi. La miopia della direzione era proprio questa: i contributi marketing che diamo a Ryanair sono noccioline rispetto a quello che questa compagnia aerea ha portato all'Abruzzo. Diciamo che più che di una spesa si tratta di un investimento per il futuro. Credo di aver avuto ragione con quella scelta, visto che oggi la Ryanair ha addirittura optato per una base su Pescara».

QUANDO LA SAGA MIETEVA SUCCESSI


Il suo lavoro come si svolgeva?
«Ero in contatto quotidiano con le aziende Abruzzesi, con le agenzie di viaggio, i Tour Operator, cercando di individuare i possibili flussi dei passeggeri, battevo il territorio verificando il fabbisogno delle aziende in relazione alle destinazioni europee e mondiali di loro interesse, spedivo centinaia di mail informandoli delle novità e degli aggiornamenti. E facevo anche contemporaneamente da punto di riferimento per quelle compagnie che non avevano a Pescara una struttura commerciale. Anni intensi, ma non da tutti apprezzati. Ad esempio, inizialmente le agenzie di viaggio si lamentavano perché Ryanair non riconosceva loro la commissione sui biglietti emessi. Successivamente invece hanno avuto un reale beneficio applicando le “fee” (servizio di biglietteria) alla clientela che preferiva comunque rivolgersi alle agenzie per non utilizzare la propria carta di credito. Sono stato emarginato anche per questi piccoli egoismi».

LA CRISI DI OGGI:«IL DIRETTORE NON CONOSCE L'INGLESE...»

E da quando è andato via, cosa è successo all'aeroporto?
«Non ho più seguito le vicende Saga – spiega – sono tornato nel mio mondo, tra le altre cose sono stato direttore commerciale alla Baltour. Posso solo dire che nei 3 anni e mezzo trascorsi “dall’altra parte”, non ho mai ricevuto una mail informativa dall'aeroporto. Deduco che sia questo il loro modo di lavorare. Credo che sia stato un errore non assumere un altro direttore commerciale di reale competenza nel settore. A mio avviso l’aeroporto, dopo il 2003, è tornato a rivestire un ruolo di esecutore piuttosto che ideatore e creatività. E’ tornato all’anonimato, come lo era stato in passato. Si fa presto a dire marketing, ma se non ti muovi sul territorio e all’estero, se non parli l'inglese – non basta conoscerlo soltanto – sei tagliato fuori. A proposito di inglese, credo che l’aeroporto d’Abruzzo sia l’unico al mondo in cui il direttore non parla l’inglese. Anche molto personale Saga al mio arrivo non lo conosceva affatto nonostante il ruolo che ricopriva ed io organizzai corsi di lingua. Ricordo anche che mi arrivavano segnalazioni per colloqui di assunzione: nessuno conosceva l'inglese».

«L'ERRORE CHE MI HA FATTO LICENZIARE»

Pare di capire che i suoi rapporti con la politica siano stati difficili…
«Sicuramente sì».
Qualche gelosia?
«Chissà. Certo i meriti dello sviluppo dell’aeroporto venivano attribuiti a me e non ai politici. Mi avevano fatto anche proposte per “scendere in campo” ed aderire a questo o quel partito, ma questo non era nei miei interessi – conclude Di Roberto - io pensavo a lavorare per l'Abruzzo e non per Amicone, D'Alfonso o Paolini. Sa quale è stato il mio errore fatale? Si può riassumere in una consonante, la “L”. Io pensavo a portare voli, loro pensavano a portare voti».

Sebastiano Calella 03/10/2009 9.16

http://www.primadanoi.it/notizie/22...i-successi-alla-crisi-«competenze-volate-via»
 

lima1

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@ bender

ti considero abbastanza intelligente da riconoscescere le scemenze che sono scritte in quel articolo senza che ingolfiamo questa discussione ;-)
 

Bender

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@ bender

ti considero abbastanza intelligente da riconoscescere le scemenze che sono scritte in quel articolo senza che ingolfiamo questa discussione ;-)
Ho riportato un articolo come ho sempre fatto in questi anni con le notizie riguardanti il nostro scalo.

Detto questo concordo con te! Bruno dal 2003 ad oggi ha dato una spinta notevole allo sviluppo dello scalo.

Io sapevo che era stato Mr Amicone a chiedere a MOL a Dublino di venire a Pescara o no ?
 

lima1

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pescara.
Ho riportato un articolo come ho sempre fatto in questi anni con le notizie riguardanti il nostro scalo.

Detto questo concordo con te! Bruno dal 2003 ad oggi ha dato una spinta notevole allo sviluppo dello scalo.

Io sapevo che era stato Mr Amicone a chiedere a MOL a Dublino di venire a Pescara o no ?
esatto fu amicone a concludere, di roberto fu licenziato pardon dimissionato pare per il flop del pescara-bruxelles di bruxelles airlines e poi andò a dirigere airitalica .... non aggiungo nulla .