Comiso operativo: dalla winter voli Ryanair per Ciampino, Charleroi e Stansted


AirFleet

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Piccoli aeroporti: Comiso riparte con Ryanair ma rischia di restare una cattedrale nel deserto


L'aeroporto civile di Comiso sta per ripartire: l'accordo con Ryanair promette più voli nel cuore della Sicilia ma non ci sono collegamenti con il territorio nè attraverso autbus nè per via ferroviaria e il rischio è quello di creare una nuova cattedrale nel deserto - Infine resta un interrogativo: chi paga la politica e il proliferare dei piccoli scali.



E’ stato inaugurato il 30 maggio come aeroporto civile (per la seconda volta, a dire il vero) e tra un mese atterreranno i primi voli di linea regolari. All'aeroporto di Comiso il 7 agosto debutta l’attesissima tratta per Roma Ciampino della Ryanair, con sei voli settimanali. Dal 17 settembre sarà attivo il volo per Bruxelles con cadenza bisettimanale e dal 19 settembre quello per Londra, anch'esso due volte la settimana. L'annuncio dei primi voli di linea dal nuovo scalo ragusano è stato dato in pompa magna a giugno alla presenza del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, e del presidente della Regione, Rosario Crocetta.

Ryanair ha firmato infatti un contratto di 5 anni con la società di gestione dello scalo, la Soaco, e attiverà tre collegamenti: con questi 10 voli settimanali punta ad avere 150 mila passeggeri entro l'anno, a creare 150 posti di lavoro e risparmi per 13,8 milioni di euro per i clienti. Secondo il responsabile della compagnia aerea, l'intesa con Comiso non darà alcun fastidio agli altri scali siciliani. L'obiettivo è aumentare il numero di passeggeri. Secondo alcune fonti la compagnia low cost avrebbe chiesto sette milioni di euro per attivare le tratte aeree, ma ufficialmente i termini dell’accordo non sono noti. Nulla di cui stupirsi, alcuni aeroporti del Nord Italia si sono rovinati per pagare Ryanair per far atterrare i suoi aerei sulle piste.

Aiuti di Stato? Forse, ma di aiuti l’aeroporto di Comiso vive. E’ costato circa 46 miliardi, metà dei quali forniti da Bruxelles. Il suo personale già al lavoro dal 30 maggio in attesa dei voli di linea ad agosto, verrà pagato per due anni dalla regione Sicilia. Fino ad oggi ha permesso l’atterraggio di alcuni aerei privati e charter. Il volo più importante quello di un velivolo “pubblico” che trasportava 150 migranti sbarcati a Lampedusa e diretti ai centri di accoglienza in Sicilia. Si registra, stando alle cronache locali, anche qualche volo da Malta, in attesa che parta la tratta Malta-Comiso anch’essa bisettimanale. Chi paghi Ryanair non è chiaro ma non è dubbio si tratti di soldi pubblici. In ogni caso lo scalo è stato inaugurato dopo un’attesa durata decenni e in una situazione non facile, quindi un primo attesissimo passo in avanti è stato compiuto. Peccato i prossimi passi non siano né semplici né immediati.

Consegnando l’agognato certificato di aeroporto alla ex base Nato di Comiso, il numero uno dell’Enac, Vito Reggio, la massima autorità aeronautica italiana, avvertiva: “è uno scalo che nasce esposto a tutte le correnti che investono l’economia e il trasporto aereo”. Non è un mistero che molti piccoli aeroporti italiani siano destinati a chiudere, tutti quelli senza un volume di traffico sufficiente. Comiso riuscirà a raggiungere la quota minima? Sino ad oggi le cronache e la storia non sono state generose. E’ il quarto aeroporto siciliano, ma non ha ancora visto atterrare voli di linea. Venne inaugurato nel 2007, padrino l’allora ministro degli Esteri Massimo D’Alema, ma il varo effettivo si era bloccato fra ritardi nei lavori e un’estenuante trattativa su chi dovesse pagare la torre di controllo. Trattativa arenata, finchè la Regione Siciliana ha stanziato 4,5 milioni per pagare i controllori di volo dell’Enav per due anni.

Oggi come nel 2007, però, Comiso è partita senza collegamenti. Si aspettano nelle prossime settimane quelli di Ryanair e di altre compagnie con cui sono in corso trattative (AirOne e TunisAir tra queste) e si scommette su forti sconti sulle tariffe legati al numero di viaggiatori trasportati. E sulla speranza di rientrare nella lista degli scali d’interesse nazionale dove si concentreranno gli investimenti pubblici. Ma tra quanto? Il, finora deserto, aeroporto Magliocco ha una doppia motivazione per la propria esistenza: scalo della Sicilia Sud-orientale e pista alternativa al congestionato Catania-Fontanarossa, soprattutto quando l’Etna impazzisce. Peccato che quando è arrivato da Lampedusa il volo di Stato con 150 clandestini lo scalo era già chiuso da tre ore e mezza, visto che per il momento gli addetti alla torre di controllo lavorano dalle 9 alle 19. Pista subito riaperta, e con 100 minuti di straordinario tutto si è messo in regola. Un conteggio di massima fatto dai responsabili dell’aeroporto parla di un costo extra di circa 2500 euro.

Verranno tempi migliori ma al momento Comiso per l’Enac è «uno scalo privato», visto che è gestito da una società, la Soaco, controllata al 35% dal Comune di Comiso e il resto dalla Intersac, che fa capo all’aeroporto di Catania e a un privato, l’editore catanese Mario Ciancio. Ai voli della Ryanair si aggiungeranno probabilmente un charter settimanale per la Tunisia, e da settembre un volo AirOne per Malpensa. Ma sempre troppo poco per giustificare i costi di uno scalo.

Infatti per molti Comiso è l’ultimo arrivato nella lista degli aeroporti inutili italiani. Nessuna linea aerea andrebbe mai a Comiso spontaneamente, perché i passeggeri desiderosi di pagarsi il biglietto si trovano, in abbondanza, a Catania. Per una compagnia non avrebbe senso economico atterrare a Comiso per ripartire con un aereo semi-vuoto. E neppure avrebbe senso per i passeggeri atterrare in uno scalo senza coincidenze e senza collegamenti diretti con il territorio. Né bus né treni né taxi. Il rischio è che Comiso sia un doppione di Catania. Oltretutto la recente viabilità dell’area permette di raggiungere molte località delle province di Siracusa e Ragusa meglio da Catania (nonostante la maggior distanza), che da Comiso. Ryanair poi ha già fatto il pieno di voli a Trapani. Partito come doppione di Palermo l’impianto trapanese è a tutti gli effetti lo scalo siciliano della compagnia low cost che assicura numerose tratte non esistenti a Palermo e Catania, ed è così riuscita a far lievitare sensibilmente il numero di voli e passeggeri dell’aeroporto. Peccato che la Provincia di Trapani non sappia più come ripianare le perdite della società di gestione del suo aeroporto e pensi di introdurre una tassa per non essere costretta a chiudere i rubinetti, e con essi l’accordo con Ryanair.

Comiso rischia di essere l’ultimo in ordine di tempo di una serie di piccoli aeroporti che nonostante tutto continuano a operare. Cuneo ha solo voli che vengano rubati all’ aeroporto di Torino; a Perugia c’è un aeroporto nuovo di zecca, la cui ristrutturazione è costata oltre 40 milioni, che nulla può offrire in paragone a Fiumicino; in Puglia non bastano due aeroporti per gli appetiti di Foggia e Taranto. In Calabria Crotone sarebbe da chiudere, ma si parla di un nuovo aeroporto a Sibari. Persino Verona è arrivato sull’orlo della crisi per la grande “generosità” mostrata nei confronti di Ryanair. Le compagnie low cost vengono pagate, anziché pagare per usufruire dei servizi aeroportuali, ovviamente con denaro dei contribuenti. Pubblico anche il tracollo, che arriva inesorabile dopo qualche anno, quando finiti i soldi Ryanair se ne va, alla ricerca di un nuovo scalo.


fonte: FIRSTonline - giornale indipendente di economia, finanza e borsa.
 

Dedalo

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Veramente curioso di sapere dov'è stato pubblicato il bando per la selezione di personale aeroportuale! Seguo le vicissitudini della SOACO da molto tempo e mai si è saputo nulla né di selezioni né tanto meno di assunzioni. :confused:

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e siamo in due allora! a me pare che i bandi siano stati pubblicati su dei post-it attaccati ai frigoriferi di amici e parenti....
 

AirFleet

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Piccoli aeroporti: Comiso riparte con Ryanair ma rischia di restare una cattedrale nel deserto
Aeroporto di Comiso. E’ corretto che la Regione Siciliana foraggi Ryanair?


La guerra tra poveri, come si pensava, è cominciata. E’ stato inaugurato, dopo anni di lavoro, l’aeroporto di Comiso, il sesto in Sicilia.

E’ stato siglato anche un accordo con Ryanair, grazie all’aiuto di Mamma Regione che foraggia per due anni la compagnia irlandese. Poi si vedrà. E’ stato lo stesso presidente, Crocetta, a dire che “La Regione ha già attivato un finanziamento per 2 anni al fine di coprire tali spese con i fondi regionali“. Roma, Londra e Bruxelles sono le tre destinazioni che Ryanair collegherà con l’aeroporto di Comiso. I voli, dieci alla settimana, saranno attivi da agosto e Ryanair prevede di trasportare 150 mila passeggeri all’anno a Bruxelles Charleroi, Londra Stansted e Roma Ciampino. La compagnia afferma che la ricaduta occupazionale nell’aeroporto di Comiso sarà di 150 posti di lavoro.

Ma a Trapani chi ci pensa? Dall’altra parte della Sicilia l’aeroporto “Vincenzo Florio” viaggia verso i due milioni di passeggeri, ma con l’abolizione della Provincia di Trapani, socia di maggioranza dell’Airgest, la società che gestisce lo scalo, c’è la seria preoccupazione di non riuscire a rinnovare il contratto con Ryanair, che scade nel 2014. La perdita, per il territorio, sarebbe grave. E’ per questo che il presidente della Camera di Commercio, Pino Pace, ha chiamato alla responsabilità i deputati regionali eletti nel collegio di Trapani, affinchè chiedano alla Regione di fare la sua parte. Nel frattempo i Comuni stanno valutando l’introduzione di una tassa di soggiorno, con lo scopo di finanziare ulteriormente l’aeroporto”.

Il fatto è che a Trapani, per non subire discriminazioni, si aspettano lo stesso trattamento di Comiso: un aiuto economico della Regione per non fare andare via Ryanair. Servono tre milioni di euro, in questo caso.

«L’annuncio della Presidenza della Regione sul sostegno all’aeroporto di Comiso deve essere valutato positivamente: si tratta di uno scalo importante che può dare sviluppo e crescita alla Sicilia». Queste le parole il deputato regionale dell’Udc Mimmo Turano che aggiunge però «seguendo questa strategia, sicuramente, la Regione non potrà che stare al fianco anche dell’aerostazione di Trapani-Birgi, una risorsa fondamentale per l’economia siciliana. Il Florio è una realtà consolidata ed è un aeroporto che ha ottenuto la concessione totale La Regione dovrà fare la sua parte fino in fondo per rilanciare lo scalo trapanese. Sarebbe, infatti, un imperdonabile errore, porre in essere discriminazioni territoriali che finirebbero soltanto per indebolire l’intero tessuto produttivo ed economico dell’Isola».

Ma è corretto che la Regione paghi Ryanair? No. Non è neanche legale. E infatti si ricorre al “trucchetto” di non dare soldi alla compagnia, ma di comprare servizi, ad esempio la pubblicità sul sito, sulla rivista di bordo, o negli altri spazi. Per garantire i voli da e per un territorio Ryanir chiede un corrispettivo a passeggero trasportato in pubblicità… Un meccanismo perverso: perchè Ryanair porta numeri e passeggeri, si crea un notevole indotto, ma poi il territorio rimane incastrato dalle decisioni della compagnia, che ha chiaramente cominciato un’asta, in Sicilia, tra Palermo, Catania, Trapani, e adesso anche Comiso. In questi 4 aeroporti ci sono i voli Ryan. Trapani è base, perchè ospita ben 4 velivoli e una quarantina di rotte, ma un domani, in base alle offerte, potrebbe essere Palermo, la nuova base. E Trapani rimarrebbe a bocca asciutta. Stessa guerra si crea tra Catania e Comiso. Se passa il principio che tanto paga per tutti la Regione, la spesa potrebbe lievitare di molto.

Invece andrebbe creata una strategia di sviluppo che prescinda da una singola compagnia, ma che guardi ai territori e al mercato. E’ possibile?

Va registrata la dura presa di posizione di Assaereo per la decisione della Regione Sicilia di finanziare l’arrivo di Ryanair nello scalo aeroportuale siciliano di Comiso. L’Associazione nazionale vettori ed operatori del trasporto aereo di Confindustria esprime «sdegno e sconcerto nel dover prendere atto che per giustificare le ingenti risorse impiegate per aprire e mantenere operativo lo scalo di Comiso altrimenti senza voli (sesto aeroporto della Sicilia dopo Palermo, Catania, Trapani, Lampedusa e Pantelleria), non si trovi altra soluzione se non quella di alimentare ulteriormente le distorsioni competitive già responsabili della gravissima crisi dell’industria del trasporto aereo in Italia». La stessa nota ricorda poi come «tali politiche, in palese contrasto con gli indirizzi di Governo recentemente espressi dallo stesso Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, sono del tutto miopi ed autolesioniste in quanto disposte a scambiare il tornaconto di breve termine del campanile di turno con la sopravvivenza di una infrastruttura strategica per il Paese e dei relativi posti di lavoro».


fonte: IlMattinoDiSicilia
 

AirFleet

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Aeroporto e aiuti a Ryanair. Trapani finisce sotto la lente Ue. Ecco perchè

Il giochetto lo conoscono tutti, e noi ne abbiamo parlato tante volte. Ryanair, la compagnia irlandese leader nel settore delle tratte aree low – cost, per fare “base” in un determinato scalo chiede soldi, tanti soldi.

Ad esempio, per fare da base a Trapani, portando 2 milioni di passeggeri l’anno, chiede diversi milioni di euro (la cifra ufficiale non è mai stata resa pubblica perchè coperta dal segreto del contratto di servizio) e, per restare fino al 2019 – il contratto scade nel 2014 – chiede altri tre milioni di euro, cifra che devono uscire i Comuni della provincia di Trapani. A Verona, dove aeroporto e Ryanair sono in causa, la società chiedeva ben 17 euro a passeggero….Il problema è che, in Unione Europea, dare aiuti direttamente ad una compagnia aerea si configura come una violazione della libertà di concorrenza tra le imprese. Ecco che allora, dopo le prime istruttorie, e i casi di Alghero e Verona, Ryanair (come le altre compagnie low cost nate sulla scorta del suo successo) ha studiato la formula del co – marketing. Non chiede soldi, ma chiede che la cifra venga investita in pubblicità nei suoi mezzi: il sito della compagnia, la rivista di bordo, eccetera. Cambia la formula ma la sostanza non cambia. E’ per questo che l’Unione Europea si prepara a decidere sul caso, e ha messo anche l’aeroporto di Trapani sotto osservazione.

A Bruxelles il commissario alla Concorrenza, Joaquín Almunia, ha presentato le nuove regole che dall’inizio del 2014 disciplineranno il settore.
Le nuove regole si applicheranno a tutti gli scali con più di 250mila passeggeri all’anno. L’obiettivo non è azzerare gli aiuti di Stato ma regolamentarli in modo da evitare gli eccessi a cui si assiste in giro per l’Europa. Vengono disciplinati sia gli aiuti per la costruzione delle infrastrutture che quelli per la gestione e l’avvio delle rotte. Gli aiuti potranno essere erogati solo dopo aver verificato un effettivo bisogno di trasporto che giustifichi l’intervento pubblico per rendere accessibile un territorio.

In tutti gli altri casi, gli aeroporti devono coprire i propri costi, sia per l’investimento iniziale sia per la gestione operativa, come qualsiasi altra attività economica. Il concetto, come spiega il commissario Almunia, è che i costi di un aeroporto devono essere a carico dei passeggeri e delle compagnie aeree che lo utilizzano e non della collettività. Lo stesso concetto di fondo vale per gli aiuti diretti alle compagnie che avviano nuovi collegamenti: le sovvenzioni sono ammesse ma solo per un periodo limitato.

Attualmente le norme comunitarie che regolano la materia sono meno rigide e forse più confuse. Questo non ha impedito, o ha addirittura favorito decine e decine di violazioni in giro per l’Europa. Su 460 aeroporti che compongono la rete degli scali nei paesi dell’Unione, sono più di 60 i casi in cui gli aiuti di Stato sono stati concessi senza rispettare le regole comunitarie. E in quasi la metà dei casi la Direzione generale per Concorrenza ha già aperto indagini formali. In Italia sono nel mirino gli aeroporti di Verona, Reggio Calabria, Trapani e gli scali sardi. Pensare di applicare in modo brutale le regole attuali significherebbe avviare procedure d’infrazione a tappeto per costringere gli Stati membri a recuperare gli aiuti illegali (quasi 300 milioni solo per le procedure aperte). Un’ipotesi improponibile in una congiuntura come quella attuale. Significherebbe provocare un mezzo disastro scatenando un effetto valanga, con decine di altre denunce per aiuti illegali e somme da recuperare che si moltiplicherebbero in modo esponenziale. Perciò la Commissione proporrà un periodo transitorio di 10 anni, durante i quali le società aeroportuali dovranno progressivamente ridurre l’intervento pubblico nei propri bilanci e, contestualmente, adottare misure che migliorino la redditività. C’è il rischio che i prezzi finali per i passeggeri possano aumentare, ma lo spartiacque su cui le nuove regole si muovono è tra cosa è legittimo chiedere ai contribuenti e cosa, invece, devono pagare gli attori economici e gli utilizzatori del servizio.

“Sarebbe interessante – commenta la Uiltrasporti – capire se mettendo le basi operative in Italia e non all’estero, pagando le tasse regolarmente allo stato italiano, senza i contributi di regioni, enti locali e società aeroportuali e senza contratti capestro per il proprio personale, Ryanair riuscirebbe a sopravvivere”.

fonte: IlMattinoDiSicilia.
 

ghibli1978

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palermo
comunque comiso può già vantare un record. Sarà il primo scalo al mondo ( ed anche l'unico) ad ospitare i famosissimi BOEING 474 aerei di nuovissima generazione :) ascoltare per credere :cool:
[video]http://www.e20sicilia.tv/portale_web/lib/portale.aspx?video=17256[/video]
 

totocrista

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Arrivato il primo volo di linea per comiso... articolo abbastanza impreciso per quanto riguarda la foto e perchè sostiene che il volo ryanair sia arrivato con 191 passeggeri a bordo quando i posti sono 189...

07/08/2013 -
Comiso, atterrato il primo volo di linea



RAGUSA. È atterrato alle 17:57 il primo aereo di linea nell'aeroporto di Comiso. Il Boeing 737 Ryanair proveniva da Roma Ciampino con 191 passeggeri.
L'aereo ripartirà tra poco da Comiso per Roma con 120 persone a bordo. «È un sogno che diventa realtà. Un avventura iniziata nel 1998, in cui nessuno credeva oggi arriva al traguardo della piena operatività», dice Pippo Digiacomo, deputato regionale del Pd, ex sindaco di Comiso.
«Abbiamo inseguito questo obiettivo per anni convinti che rappresentasse un futuro di sviluppo per la provincia di Ragusa e la Sicilia sud-orientale. Lo sforzo non termina qui visto che occorre lavorare intensamente, per raggiungere presto la piena operatività dell'aeroscalo - continua Digiacomo - e garantire la sua piena funzionalità anche per fronteggiare i considerevoli costi gestione della struttura».

http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/ragusa/dettaglio/articolo/gdsid/279845/
 

AirFleet

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La dignità dei siciliani batte bandiera irlandese: grazie Ryanair


Comiso - Dovevamo attendere un uccello irlandese, con tratta in linea Roma-Comiso, per riacciuffare al volo, è il caso dirlo, la nostra dignità di isolani.
Da circa 18 mesi, dopo il fallimento della compagnia aerea catanese la continuità territoriale, virtuale, con l'Italia era stata interrotta.
Una continuità di territorio low cost che aveva permesso ai siciliani di respirare a buon prezzo e per diversi anni l'aria del continente.
Per 18 mesi quest'Isola ha pagato un tributo molto alto alle casse dei 2 o 3 dominatori del cielo che, in regime di monopolio, hanno fatto il bello e il cattivo tempo sui costi dei voli da e per Fontanarossa.
A chi ha giovato tutto questo?
Oggi, e per fortuna, il primo volo da Roma per Comiso a basso costo. Così come doveva essere assicurato agli isolani. Per quella continuità territoriale, costituzionale, dovuta e sacrosanta col resto di un'Italia sempre più distante, sempre più cara da raggiungere, sempre più lontana, sempre più irragiungibile che, grazie a una bandiera irlandese, da oggi in poi e dai cieli di Comiso sentiremo ancora e a lungo, si spera, sempre più vicino.
Grazie Ryanair.
Grazie Comiso!


fonte: RagusaNews -
 

londonfog

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Londra
La dignità dei siciliani batte bandiera irlandese: grazie Ryanair


Comiso - Dovevamo attendere un uccello irlandese, con tratta in linea Roma-Comiso, per riacciuffare al volo, è il caso dirlo, la nostra dignità di isolani.
Da circa 18 mesi, dopo il fallimento della compagnia aerea catanese la continuità territoriale, virtuale, con l'Italia era stata interrotta.
Una continuità di territorio low cost che aveva permesso ai siciliani di respirare a buon prezzo e per diversi anni l'aria del continente.
Per 18 mesi quest'Isola ha pagato un tributo molto alto alle casse dei 2 o 3 dominatori del cielo che, in regime di monopolio, hanno fatto il bello e il cattivo tempo sui costi dei voli da e per Fontanarossa.
A chi ha giovato tutto questo?
Oggi, e per fortuna, il primo volo da Roma per Comiso a basso costo. Così come doveva essere assicurato agli isolani. Per quella continuità territoriale, costituzionale, dovuta e sacrosanta col resto di un'Italia sempre più distante, sempre più cara da raggiungere, sempre più lontana, sempre più irragiungibile che, grazie a una bandiera irlandese, da oggi in poi e dai cieli di Comiso sentiremo ancora e a lungo, si spera, sempre più vicino.
Grazie Ryanair.
Grazie Comiso!


fonte: RagusaNews -
Mancano solo i violini con musica trionfalistica.:)
 

Dr Gio

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La dignità dei siciliani batte bandiera irlandese: grazie Ryanair


Comiso - Dovevamo attendere un uccello irlandese, con tratta in linea Roma-Comiso, per riacciuffare al volo, è il caso dirlo, la nostra dignità di isolani.
Da circa 18 mesi, dopo il fallimento della compagnia aerea catanese la continuità territoriale, virtuale, con l'Italia era stata interrotta.
Una continuità di territorio low cost che aveva permesso ai siciliani di respirare a buon prezzo e per diversi anni l'aria del continente.
Per 18 mesi quest'Isola ha pagato un tributo molto alto alle casse dei 2 o 3 dominatori del cielo che, in regime di monopolio, hanno fatto il bello e il cattivo tempo sui costi dei voli da e per Fontanarossa.
A chi ha giovato tutto questo?
Oggi, e per fortuna, il primo volo da Roma per Comiso a basso costo. Così come doveva essere assicurato agli isolani. Per quella continuità territoriale, costituzionale, dovuta e sacrosanta col resto di un'Italia sempre più distante, sempre più cara da raggiungere, sempre più lontana, sempre più irragiungibile che, grazie a una bandiera irlandese, da oggi in poi e dai cieli di Comiso sentiremo ancora e a lungo, si spera, sempre più vicino.
Grazie Ryanair.
Grazie Comiso!


fonte: RagusaNews -
Che disgusto. "Grazie Ryanair"... Ma se la paghiamo fior di soldi, sembra che di colpo MOL sia diventato una crocerossina che ci soccorre mentre siamo in stato di disperato bisogno.

Italiani, siamo un popolo di mentecatti.
 

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Attualità | Comiso
Il Fatto Quotidiano: Ryanair si prende anche Comiso

Comiso - In relazione all’articolo pubblicato ieri su “il Fatto Quotidiano” sull’Aeroporto degli Iblei Gen. Vincenzo Magliocco “Ryanair si prende anche Comiso”, a firma del giornalista Daniele Martini, i vertici della Soaco Spa ritengono opportuno precisare quanto segue.

«La logica del pezzo apparso ieri su “il Fatto quotidiano” sull’aerostruttura gestita dalla Soaco», dichiara il presidente della società, Rosario Dibennardo, «è a nostro avviso di difficile comprensione e di pressoché nulla condivisione, tanto da far sembrare l’articolo nient’altro che un mero attacco, immotivato e fine a se stesso. Per inciso, la scarsa conoscenza da parte dell’autore di un territorio laborioso e produttivo come quello ibleo è palese. L’aeroporto di Comiso, più che nella black list dei cieli italiani, andrebbe posto nell’Olimpo delle aerostrutture del Paese, come gioiello da sostenere e su cui puntare».

Per Dibennardo, «i numeri parlano chiaro, dato che in appena qualche mese di operatività lo scalo si prepara a far viaggiare il passeggero n. 10mila. È questo il dato che andrebbe valutato invece di perdersi in considerazioni irrispettose per un intero territorio».

Dal canto suo, Enzo Taverniti, amministratore delegato della Soaco, ha evidenziato come «la società da tempo lavori in concerto con le istituzioni locali, regionali e nazionali per il successo di uno scalo da intendersi quale parte integrante del sistema aeroportuale Catania-Comiso. Sul Magliocco poggiano molte delle speranze di rilancio di una provincia che vanta sicuramente una storia produttiva invidiabile, avendo a lungo mantenuto un Pil in positivo in un più vasto contesto regionale di profonda recessione. Quella iblea è una terra che ha fatto dell’imprenditorialità il proprio vessillo, tenuto alto anche in un momento di profonda crisi come l’attuale, e davvero sembra ingeneroso sparare a zero per il solo piacere di farlo come traspare dal pezzo de “il Fatto”. In ogni caso, la Soaco si riserva di valutare la possibilità di un’azione legale a tutela della sua immagine».

http://www.ragusanews.com/articolo/33968/il-fatto-quotidiano-ryanair-si-prende-anche-comiso
 

giusri

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Di media, notizia da imprenditore locale, per un euro investito per l'aeroporto ne stanno entrando una quindicina....
Fate Voi.....
Ciao

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