Chiarimenti sulle restrizioni ai viaggi verso gli USA


kenadams

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13 Agosto 2007
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Giusto per chiarire bene i contenuti del decreto emesso da Trump, il testo integrale del quale è reperibile qua.

Viviamo in un'epoca di giornalisti inetti e direttori assonnati. Può accadere, pertanto, che uno dei più blasonati quotidiani italiani - che peraltro spesso attinge notizie in anteprima dal nostro forum senza mai citarlo - pubblichi cantonate: falsità totali come la seguente apparsa su Corriere.it.



Per fortuna che esistono ancora nel mondo giornalisti capaci di riportare correttamente le notizie e, ad abundantiam, di riportare in modo integrale la fonte. Attingo da Politico il testo integrale del decreto col quale il Presidente americano Trump ha introdotto alcune restrizioni all'ingresso in USA di stranieri provenienti dall'area Schengen (non dalla "Europa").

Leggendo il testo si evince che non vi sono restrizioni alcune ai voli. Riporto sotto una traduzione mia dei principali punti del decreto.

Sospensione dell'ingresso come immigrati e non immigrati di alcune ulteriori persone che corrono il rischio di trasmettere il COVID-19.

Le parti salienti prescrivono quanto segue:

1. L'ingresso negli USA è vietato a tutti gli stranieri che siano stati nell'area Schengen durante i 14 giorni precedenti al loro tentativo di ingresso nel paese.

2. Queste limitazioni non si applicano (lista semplificata per sintesi dal sottoscritto) a:
- stranieri con permesso di soggiorno negli USA.
- stranieri coniugi di cittadini americani o stranieri in possesso di permesso di soggiorno.
- genitori di cittadini americani o stranieri in possesso di permesso di soggiorno (purché di età inferiore ai 21 anni).
- Fratelli e sorelle di cittadini americani o stranieri in possesso di permesso di soggiorno (purché di età inferiore ai 21 anni).
- STRANIERI MEMBRI DI EQUIPAGGI DI AEREI E NAVI IN SERVIZIO VERSO GLI STATI UNITI.
- Personale diplomatico.
Vi sono numerose altre eccezioni che non mi metto ad articolare. Il testo integrale è disponibile qua

E' inevitabile che molti voli vengano annullati dalle linee aeree per la penuria di passeggeri, ma i voli proseguiranno sia dall'area Schengen che da Regno Unito e Irlanda che - non appartenendo all'area - non sono incluse nel provvedimento. I cittadini americani, ovviamente, non sono colpiti da questo provvedimento.
 
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Fewwy

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Re: ***MODIFICHE E RESTRIZIONI COVID19***

Lungi da me voler difendere il giornalismo italiano (che ben avrebbe potuto verificare le notizie), ma ho appena finito di guardare due ore di CNN dove hanno sparato a zero sui modi in cui Trump abbia dato la notizia.... ovverosia si prestava troppo ad interpretazioni, tant’è che nel giro di un’ora dalla fine della diretta dallo studio ovale sono stati necessari due interventi chiarificatori via social media (dal DHS e dal POTUS stesso).

Quindi è stata proprio partorita male.

Si chiedevano se fosse stata una gaffe immane a livello comunicativo di chi abbia preparato il discorso, oppure se sia stato Trump a interpretare a suo modo quello che gli veniva passato nel teleprompter.

Intanto i mercati europei l’hanno scontata grossa e vediamo fra due minuti come reagirà Wall Street.
 
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kenadams

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13 Agosto 2007
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Re: ***MODIFICHE E RESTRIZIONI COVID19***

Lungi da me voler difendere il giornalismo italiano (che ben avrebbe potuto verificare le notizie), ma ho appena finito di guardare due ore di CNN dove hanno sparato a zero sui modi in cui Trump abbia dato la notizia.... ovverosia si prestava troppo ad interpretazioni, tant’è che nel giro di un’ora dalla fine della diretta dallo studio ovale sono stati necessari due interventi chiarificatori via social media (dal DHS e dal POTUS stesso).

Quindi è stata proprio partorita male.

Si chiedevano se fosse una gaffe immane a livello comunicativo di chi abbia preparato il discorso, oppure se sia stato Trump a interpretare a suo modo quello che gli veniva passato nel teleprompter.

Intanto i mercati europei l’hanno scontata grossa e vediamo fra due minuti come reagirà Wall Street.
Sarebbe bene non commentare in questo thread ma... mi lascio andare: questo non è un vero provvedimento, è un discorso elettorale. Trump parlava in primis ai suoi fedelissimi, ai quali ricorda sempre che chiudere i confini è la soluzione di qualsiasi problema, in secundis a tutti gli americani tra i quali la xenofobia si sta diffondendo in modo naturale. Il richiamo al "virus straniero", questa minaccia "arrivata dalla Cina"; l'annuncio di aver bloccato i viaggi dall'Europa (l'area Schengen è cosa ben diversa - il provvedimento non riguarda Romania, Serbia, Croazia, ecc.); e i vari minuti passati a cantare le lodi della risposta americana al virus (che in realtà è stata tardiva, scomposta e disordinata, come sarà presto evidente) appartengono tutti alla dialettica dei proclami elettorali, non delle misure di pubblica sicurezza.
 

East End Ave

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13 Agosto 2013
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Re: ***MODIFICHE E RESTRIZIONI COVID19***

Sarebbe bene non commentare in questo thread ma... mi lascio andare: questo non è un vero provvedimento, è un discorso elettorale. Trump parlava in primis ai suoi fedelissimi, ai quali ricorda sempre che chiudere i confini è la soluzione di qualsiasi problema, in secundis a tutti gli americani tra i quali la xenofobia si sta diffondendo in modo naturale. Il richiamo al "virus straniero", questa minaccia "arrivata dalla Cina"; l'annuncio di aver bloccato i viaggi dall'Europa (l'area Schengen è cosa ben diversa - il provvedimento non riguarda Romania, Serbia, Croazia, ecc.); e i vari minuti passati a cantare le lodi della risposta americana al virus (che in realtà è stata tardiva, scomposta e disordinata, come sarà presto evidente) appartengono tutti alla dialettica dei proclami elettorali, non delle misure di pubblica sicurezza.
Sara' anche un discorso elettorale, ma...insomma , qui la White House parla di provvedimenti PRESI e non teorizzati, di RESTRIZIONI AL VIAGGIO per i 26 paesi aderenti a Shenghen (no borders checks) e di ESENZIONE solo per american citizens:

President Trump is issuing a proclamation under section 212(f) of the Immigration and Nationality Act (INA) to restrict travel to the United States from foreign nationals who have recently been in certain European countries.

Section 212(f) of the INA only applies to the movement of human beings, not goods or cargo.

The restriction applies to foreign nationals who have been in the Schengen Area, 26 countries in Europe with open borders agreements, in the last 14 days.

Those who are exempt from these restrictions, such as American citizens, will be directed to a limited number of airports where screening can take place.
 

kenadams

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13 Agosto 2007
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Re: ***MODIFICHE E RESTRIZIONI COVID19***

Sara' anche un discorso elettorale, ma...insomma , qui la White House parla di provvedimenti PRESI e non teorizzati, di RESTRIZIONI AL VIAGGIO per i 26 paesi aderenti a Shenghen (no borders checks) e di ESENZIONE solo per american citizens:
Ma nel suo discorso non ha detto questo. Questo è ciò che è stato fatto. Ma la parola Schengen non è stata usata. Trump ha parlato di Europa meno UK (come dire: Brexit is real!). Ma non ha detto che Irlanda, Serbia, Romania, Croazia, Bosnia, Albania, Bulgaria e vari altri non sono impattati. Non ha citato nemmeno le varie esenzioni estese ai non cittadini (e ce ne sono molte).

Comunque vado a spostare questa deriva in altro thread per evitare di mandare questo completamente OT.
 

Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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Europeans react with disbelief after Trump imposes Europe travel ban (Brits and Irish exempt)

In response to the coronavirus outbreak, US President Trump has announced he will suspend all travel from 26 European countries to the United States for the next 30 days.
Foreign nationals who visited in the past 14 days to countries in the Schengen Area, are banned from US entry.

These countries are Austria, Belgium, Czech Republic, Denmark, Estonia, Finland, France, Germany, Greece, Hungary, Iceland, Italy, Latvia, Liechtenstein, Lithuania, Luxembourg, Malta, Netherlands, Norway, Poland, Portugal, Slovakia, Slovenia, Spain, Sweden, and Switzerland.

The United Kingdom and Ireland are not included in the banned list.

Within hours of the announcement, Europeans reacted with disbelief and confusion.

The European Commission issued a scathing statement condemning the move.

“The coronavirus is a global crisis, not limited to any continent and it requires cooperation rather than unilateral action,” it said.

“The European Union disapproves of the fact that the U.S. decision to impose a travel ban was taken unilaterally and without consultation.”

According to the not so clear rules, Europeans currently in the UK and Ireland seem to be free to enter the US, as long as they have not entered one of the 26 countries in the last 14 days.

Even more confusing, is how US customs will know if a passenger has travelled within Europe in the last 14 days, as there are no passport stamps when travelling within the continent.

In regards to the effects of the ban on US citizens and residents, after the speech, the Department of Homeland Security clarified that the new policy still left significant room for “legal permanent residents” of the US to travel, and instead targeted “most foreign nationals.”

US citizens and legal permanent residents returning from Europe must undergo screening at select US airports to be permitted entry into the United States.

The department will issue a notice in the next 48 hours detailing which airports will be used for screenings.


The shock announcement comes only a week after Trump called the coronavirus a Democratic hoax at a South Carolina rally, saying “the press is in hysteria mode.”

Amid the outbreak, almost all major airlines worldwide have issued change waivers allowing passengers to change their flights free of charge.

In justifying the ban, Trump blamed Europe for not suspending travel from China fast enough.

The ban takes effect midnight Friday.

Secretflying.com
 

East End Ave

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Even more confusing, is how US customs will know if a passenger has travelled within Europe in the last 14 days, as there are no passport stamps when travelling within the continent.
a spanne mi vien da pensare:
a) se voli diretto negli USA da uno dei 26 paesi non puoi entrare
b) se voli via uno dei paesi non Schenghen allora ci devi anche risiedere
c) dati ESTA
d) additional questions; e se menti si sa che so caxxi
 

Cesare.Caldi

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STATI UNITI D'AMERICA - 12.3.2020

COVID-19. Restrizioni all’ingresso per i viaggiatori provenienti dall’Area Schengen

Il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato la sospensione temporanea, per un periodo iniziale di 30 giorni, dell’ingresso dei viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti il tentativo di ingresso negli Stati Uniti, siano stati fisicamente presenti in uno dei Paesi dell’Area Schengen, inclusa l’Italia. La disposizione entra in vigore dalle 23.59 del 13 marzo 2020, ora locale della costa est, ma non si applica ai viaggiatori che già siano a bordo di voli la cui partenza avvenga prima delle 23.59 del 13 marzo, ora locale della costa est. Sono previste alcune eccezioni al divieto di ingresso (cittadini statunitensi e residenti permanenti o loro familiari, titolari di visto diplomatico e altri). Per maggiori informazioni, consultare il link https://www.whitehouse.gov/presidential-actions/proclamation-suspension-... In conseguenza della decisione presidenziale, il traffico aereo da/per l’area Schengen subirà una significativa variazione. Si raccomanda di consultare la propria compagnia aerea in merito allo stato del proprio volo e all’effettiva possibilità di imbarco.

Viaggiaresicuri.it
 

londonfog

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Londra
Forse questo non sta bene Regno Unito e Irlanda sono nazioni non colpite?
non lo sapevi? UK e' immune al coronavirus. Ieri 60mila spettatori ad Anfield e 250mila attesi nel weekend nel tradizionale festival di ippica di Chelthenam.
Scherzi a parte, UK e Irlanda non fanno parte dell'aerea Schengen. Il problema principale del discorso di Trump e' che ha confuso l'aera Schengen con l'Europa. Come hanno gia' scritto in molti Regno Unito, Irlanda,Serbia, Romania, Croazia, Bosnia, Albania, Bulgaria, Russia e altri non fanno parte dell'area Schengen quindi non sono inclusi nelle restrizioni di accesso agli USA
 

kenadams

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13 Agosto 2007
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Il paradigma nella testa di Trump: border = good // no border =bad

Sanzionati i cittadini di paesi che praticano unioni doganali e libertà di movimento. Premiati quelli che non lo fanno. Ideologia pura che niente ha a che vedere con la sanità, la sicurezza, l'igiene.
 

Cesare.Caldi

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Lufthansa Group Airlines continue operating to the USA

Chicago, Newark (New York) and Washington will still be served
Special flight schedule for the USA will be available soon
Flight operations to Canada continue unchanged
The impact of the changes in the entry regulations for India is currently being assessed
Customers are asked to check their current flight status on lufthansa.com, swiss.com, austrian.com or brusselsairlines.com

Despite the new travel guidelines ordered by the US administration on passengers from the European Union, Switzerland and other countries, Lufthansa Group Airlines will continue to offer flights to the USA from Germany, Austria, Switzerland and Belgium.

The Lufthansa Group will continue operating flights from Frankfurt to Chicago and Newark (New York), from Zurich to Chicago and Newark (New York), from Vienna to Chicago, and from Brussels to Washington beyond 14 March, thus maintaining at least some air traffic connections to the USA from Europe. The airlines are currently working on an alternative flight schedule for the USA. Passengers will still be able to reach all destinations within the USA via the U.S. hubs and connecting flights served by partner airline, United Airlines.

In addition, all other U.S. flights will be suspended until further notice due to U.S. administration restrictions, including all departures from Munich, Düsseldorf and Geneva. The Lufthansa Group will continue to serve all destinations in Canada until further notice.

As planned, the Lufthansa Group's airlines are offering 313 connections to 21 destinations in the USA from Europe in the winter schedule, which is still valid until 28 March.

The impact on the Lufthansa Group flight programme due to the recently changed entry regulations for India is currently being evaluated.

Lufthansa passengers planning a trip over the next few weeks are advised to check the status of the respective flight on lufthansa.com, swiss.com, austrian.com or brusselsairlines.com before embarking on their journey. Guests who have provided Lufthansa with their contact details will be informed if their flight is cancelled.

Lufthansa press release
 

Cesare.Caldi

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AIR FRANCE ADAPTS ITS SERVICE TO THE UNITED STATES AS FROM 14 MARCH 2020

Air France has taken note of the US Department of Homeland Security (DHS)’s announcement of new United States border restrictions as of 14 March 2020.

Flights to and from the United States are operating as normal on 12 and 13 March 2020.

From 14 to 28 March 2020 included, Air France plans to continue operations to Atlanta, Chicago, Detroit, Los Angeles, New York JFK, San Francisco and Washington. At this stage, Air France is awaiting clarification from the US authorities on the possibility to continue service to Miami, Boston and Houston.

Air France is working with its partners KLM, Delta Air Lines and Virgin Atlantic on implementing a plan to continue service to the United States for its customers beyond 28 March 2020.

AirFrance press release
 

Cesare.Caldi

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Coronavirus, le compagnie europee sfidano il bando di Trump: «Voleremo negli Usa»

Stop ai collegamenti per un mese. A rischio il viaggio di 3,2 milioni di persone tra Europa e Stati Uniti. Ma i vettori Ue confermano la loro programmazione

Lo stop per un mese dei voli Usa-Unione europea per contenere la diffusione del coronavirus rischia di cancellare i viaggi di almeno 3,2 milioni di persone che di solito si muovono tra le due sponde dell’Atlantico. La chiusura delle frontiere americane — decisa dal presidente Donald Trump — scatterà alla mezzanotte di venerdì 13 marzo, durerà trenta giorni e riguarda soltanto l’area Schengen, risparmiando così i collegamenti con il Regno Unito. Ma diverse compagnie europee, in aperta polemica con Trump, comunicano di voler proseguire nelle rotte nonostante il divieto. È probabile che lo facciano per trasportare soltanto cittadini statunitensi.

I voli programmati
C’è ancora qualche aspetto da chiarire del divieto, ma secondo la piattaforma specializzata Oag nelle prossime quattro settimane (dal 14 marzo al 12 aprile) sono stati programmati tra Stati Uniti e 26 Paesi Ue (Italia compresa) 14.537 voli per un’offerta di 4,06 milioni di sedili che a questo punto dovrebbero essere quasi tutti tolti dai sistemi di prenotazione.Le destinazioni europee più colpite sarebbero la Germania (1,04 milioni di sedili offerti in entrambe le direzioni), la Francia (819 mila) e l’Olanda (595 mila). Messi assieme, questi tre Stati costituiscono il 57% del totale dell’offerta tra l’Area Schengen e gli Usa.

L’impatto in Italia
Un impatto rilevante ci sarà anche sulle tratte con l’Italia. Nella settimana 9-15 marzo 2020, infatti, vengono offerti 20.314 posti, di cui oltre 7 mila messi a disposizione da Alitalia, quindi Emirates (circa 3.700), Delta Air Lines (3.200), American Airlines (2.500), United Airlines (2.200) e la low cost Norwegian Air (1.700). Nell’intero mese di divieto Alitalia non potrebbe vendere poco meno di 96 mila posti (su 348 voli), cosa che andrà a incidere ancora di più sui suoi conti dal momento che il mercato transatlantico è il più remunerativo.

I ricavi nel 2019
Per avere un’idea dei numeri, la Iata — la principale associazione internazionale dei vettori — stima che nel 2019 ci sono stati circa 200 mila voli tra Usa e Area Schengen, pari a qualcosa come 550 collegamenti quotidiani. A bordo si sono imbarcati in 46 milioni, cioè 125 mila al giorno, in un mercato che ha generato ricavi pari a 20,6 miliardi di dollari. Ogni viaggiatore, insomma, ha generato ricavi per 447,8 dollari. Il bando dell’amministrazione americana avrebbe le sue conseguenze peggiori nelle rotte Usa-Germania (4 miliardi di ricavi, 7,6 milioni di passeggeri), Usa-Francia (3,5 miliardi, 7,6 milioni di passeggeri) e Usa-Italia (2,9 miliardi, 6,9 milioni di passeggeri).

Il no dei vettori Ue
A livello di compagnie secondo Oag è Delta Air Lines quella che subirà i danni maggiori con oltre 2.500 voli a rischio e 661 mila posti offerti nel mese di stop. Poi ci sono United Airlines (2.082 voli, 506 mila sedili) e Lufthansa (1.810 voli, 621 mila posti). Il divieto viene però messo in discussione dai vettori europei rischiando di innescare una crisi diplomatica atlantica. Air France ha annunciato che continuerà comunque a volare su Atlanta, Chicago, Detroit, Los Angeles, New York, San Francisco e Washington (in forse Miami e Boston). Lo stesso farà anche il Gruppo Lufthansa (che comprende pure Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Brussels Airlines e Air Dolomiti): «Nonostante le nuove direttive di viaggio continueremo ad offrire voli verso gli Usa da Germania, Austria, Svizzera e Belgio — spiega una nota — da Francoforte a Chicago e Newark (New York), da Zurigo a Chicago e Newark, da Vienna a Chicago e da Bruxelles a Washington anche dopo il 14 marzo». Alitalia, a quanto si apprende, si offre per continuare il servizio per il rimpatrio degli italiani e degli americani.

Corriere.it
 

East End Ave

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Coronavirus, le compagnie europee sfidano il bando di Trump: «Voleremo negli Usa»

Stop ai collegamenti per un mese. A rischio il viaggio di 3,2 milioni di persone tra Europa e Stati Uniti. Ma i vettori Ue confermano la loro programmazione

Lo stop per un mese dei voli Usa-Unione europea per contenere la diffusione del coronavirus rischia di cancellare i viaggi di almeno 3,2 milioni di persone che di solito si muovono tra le due sponde dell’Atlantico. La chiusura delle frontiere americane — decisa dal presidente Donald Trump — scatterà alla mezzanotte di venerdì 13 marzo, durerà trenta giorni e riguarda soltanto l’area Schengen, risparmiando così i collegamenti con il Regno Unito. Ma diverse compagnie europee, in aperta polemica con Trump, comunicano di voler proseguire nelle rotte nonostante il divieto. È probabile che lo facciano per trasportare soltanto cittadini statunitensi.

I voli programmati
C’è ancora qualche aspetto da chiarire del divieto, ma secondo la piattaforma specializzata Oag nelle prossime quattro settimane (dal 14 marzo al 12 aprile) sono stati programmati tra Stati Uniti e 26 Paesi Ue (Italia compresa) 14.537 voli per un’offerta di 4,06 milioni di sedili che a questo punto dovrebbero essere quasi tutti tolti dai sistemi di prenotazione.Le destinazioni europee più colpite sarebbero la Germania (1,04 milioni di sedili offerti in entrambe le direzioni), la Francia (819 mila) e l’Olanda (595 mila). Messi assieme, questi tre Stati costituiscono il 57% del totale dell’offerta tra l’Area Schengen e gli Usa.

L’impatto in Italia
Un impatto rilevante ci sarà anche sulle tratte con l’Italia. Nella settimana 9-15 marzo 2020, infatti, vengono offerti 20.314 posti, di cui oltre 7 mila messi a disposizione da Alitalia, quindi Emirates (circa 3.700), Delta Air Lines (3.200), American Airlines (2.500), United Airlines (2.200) e la low cost Norwegian Air (1.700). Nell’intero mese di divieto Alitalia non potrebbe vendere poco meno di 96 mila posti (su 348 voli), cosa che andrà a incidere ancora di più sui suoi conti dal momento che il mercato transatlantico è il più remunerativo.

I ricavi nel 2019
Per avere un’idea dei numeri, la Iata — la principale associazione internazionale dei vettori — stima che nel 2019 ci sono stati circa 200 mila voli tra Usa e Area Schengen, pari a qualcosa come 550 collegamenti quotidiani. A bordo si sono imbarcati in 46 milioni, cioè 125 mila al giorno, in un mercato che ha generato ricavi pari a 20,6 miliardi di dollari. Ogni viaggiatore, insomma, ha generato ricavi per 447,8 dollari. Il bando dell’amministrazione americana avrebbe le sue conseguenze peggiori nelle rotte Usa-Germania (4 miliardi di ricavi, 7,6 milioni di passeggeri), Usa-Francia (3,5 miliardi, 7,6 milioni di passeggeri) e Usa-Italia (2,9 miliardi, 6,9 milioni di passeggeri).

Il no dei vettori Ue
A livello di compagnie secondo Oag è Delta Air Lines quella che subirà i danni maggiori con oltre 2.500 voli a rischio e 661 mila posti offerti nel mese di stop. Poi ci sono United Airlines (2.082 voli, 506 mila sedili) e Lufthansa (1.810 voli, 621 mila posti). Il divieto viene però messo in discussione dai vettori europei rischiando di innescare una crisi diplomatica atlantica. Air France ha annunciato che continuerà comunque a volare su Atlanta, Chicago, Detroit, Los Angeles, New York, San Francisco e Washington (in forse Miami e Boston). Lo stesso farà anche il Gruppo Lufthansa (che comprende pure Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Brussels Airlines e Air Dolomiti): «Nonostante le nuove direttive di viaggio continueremo ad offrire voli verso gli Usa da Germania, Austria, Svizzera e Belgio — spiega una nota — da Francoforte a Chicago e Newark (New York), da Zurigo a Chicago e Newark, da Vienna a Chicago e da Bruxelles a Washington anche dopo il 14 marzo». Alitalia, a quanto si apprende, si offre per continuare il servizio per il rimpatrio degli italiani e degli americani.

Corriere.it
in parte si cavalca una non-notizia, dal momento che il ban NON e' per i voli, quanto piuttosto per i passeggeri di determinate nazionalita' e provenienza. Ovvero non riguarda gli americani. Ergo, se AF o LH pensano di avere abbastanza yankees da portare da una parte all'altra dell'Atlantico sono gia' libere di farlo! Crisi diplomatica de che????
L'unico ostacolo al ban potrebbe essere per gli equipaggi, che di fatto non verrebbero ammessi negli USA.
 

kenadams

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in parte si cavalca una non-notizia, dal momento che il ban NON e' per i voli, quanto piuttosto per i passeggeri di determinate nazionalita' e provenienza. Ovvero non riguarda gli americani. Ergo, se AF o LH pensano di avere abbastanza yankees da portare da una parte all'altra dell'Atlantico sono gia' libere di farlo! Crisi diplomatica de che????
L'unico ostacolo al ban potrebbe essere per gli equipaggi, che di fatto non verrebbero ammessi negli USA.
Il divieto d'ingresso non riguarda gli equipaggi, che sono esplicitamente richiamati nel decreto come esenti dal divieto.
 

kenadams

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Coronavirus, le compagnie europee sfidano il bando di Trump: «Voleremo negli Usa»

Stop ai collegamenti per un mese. A rischio il viaggio di 3,2 milioni di persone tra Europa e Stati Uniti. Ma i vettori Ue confermano la loro programmazione

Lo stop per un mese dei voli Usa-Unione europea per contenere la diffusione del coronavirus rischia di cancellare i viaggi di almeno 3,2 milioni di persone che di solito si muovono tra le due sponde dell’Atlantico. La chiusura delle frontiere americane — decisa dal presidente Donald Trump — scatterà alla mezzanotte di venerdì 13 marzo, durerà trenta giorni e riguarda soltanto l’area Schengen, risparmiando così i collegamenti con il Regno Unito. Ma diverse compagnie europee, in aperta polemica con Trump, comunicano di voler proseguire nelle rotte nonostante il divieto. È probabile che lo facciano per trasportare soltanto cittadini statunitensi.

I voli programmati
C’è ancora qualche aspetto da chiarire del divieto, ma secondo la piattaforma specializzata Oag nelle prossime quattro settimane (dal 14 marzo al 12 aprile) sono stati programmati tra Stati Uniti e 26 Paesi Ue (Italia compresa) 14.537 voli per un’offerta di 4,06 milioni di sedili che a questo punto dovrebbero essere quasi tutti tolti dai sistemi di prenotazione.Le destinazioni europee più colpite sarebbero la Germania (1,04 milioni di sedili offerti in entrambe le direzioni), la Francia (819 mila) e l’Olanda (595 mila). Messi assieme, questi tre Stati costituiscono il 57% del totale dell’offerta tra l’Area Schengen e gli Usa.

L’impatto in Italia
Un impatto rilevante ci sarà anche sulle tratte con l’Italia. Nella settimana 9-15 marzo 2020, infatti, vengono offerti 20.314 posti, di cui oltre 7 mila messi a disposizione da Alitalia, quindi Emirates (circa 3.700), Delta Air Lines (3.200), American Airlines (2.500), United Airlines (2.200) e la low cost Norwegian Air (1.700). Nell’intero mese di divieto Alitalia non potrebbe vendere poco meno di 96 mila posti (su 348 voli), cosa che andrà a incidere ancora di più sui suoi conti dal momento che il mercato transatlantico è il più remunerativo.

I ricavi nel 2019
Per avere un’idea dei numeri, la Iata — la principale associazione internazionale dei vettori — stima che nel 2019 ci sono stati circa 200 mila voli tra Usa e Area Schengen, pari a qualcosa come 550 collegamenti quotidiani. A bordo si sono imbarcati in 46 milioni, cioè 125 mila al giorno, in un mercato che ha generato ricavi pari a 20,6 miliardi di dollari. Ogni viaggiatore, insomma, ha generato ricavi per 447,8 dollari. Il bando dell’amministrazione americana avrebbe le sue conseguenze peggiori nelle rotte Usa-Germania (4 miliardi di ricavi, 7,6 milioni di passeggeri), Usa-Francia (3,5 miliardi, 7,6 milioni di passeggeri) e Usa-Italia (2,9 miliardi, 6,9 milioni di passeggeri).

Il no dei vettori Ue
A livello di compagnie secondo Oag è Delta Air Lines quella che subirà i danni maggiori con oltre 2.500 voli a rischio e 661 mila posti offerti nel mese di stop. Poi ci sono United Airlines (2.082 voli, 506 mila sedili) e Lufthansa (1.810 voli, 621 mila posti). Il divieto viene però messo in discussione dai vettori europei rischiando di innescare una crisi diplomatica atlantica. Air France ha annunciato che continuerà comunque a volare su Atlanta, Chicago, Detroit, Los Angeles, New York, San Francisco e Washington (in forse Miami e Boston). Lo stesso farà anche il Gruppo Lufthansa (che comprende pure Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Brussels Airlines e Air Dolomiti): «Nonostante le nuove direttive di viaggio continueremo ad offrire voli verso gli Usa da Germania, Austria, Svizzera e Belgio — spiega una nota — da Francoforte a Chicago e Newark (New York), da Zurigo a Chicago e Newark, da Vienna a Chicago e da Bruxelles a Washington anche dopo il 14 marzo». Alitalia, a quanto si apprende, si offre per continuare il servizio per il rimpatrio degli italiani e degli americani.

Corriere.it
Articolo ovviamente firmato da Leonard Berberi. Visto che ci legge spesso (e copia qualche volta), spero abbia almeno il minimo di serietà professionale che serve per ritrattare il contenuto di questo articolo pieno di inesattezze. Incredibile che uno dei quotidiani più blasonati d'Italia riporti le notizie così: una vergogna.
 

Cesare.Caldi

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Chi è autorizzato a volare negli USA dovrà fare il suo ingresso nel paese attraverso questi aeroporti:

Atlanta: Hartsfield–Jackson Atlanta International Airport (ATL)
Dallas-Fort Worth: Dallas Fort Worth International Airport (DFW)
Detroit: Detroit Metropolitan Airport (DTW)
Newark, New Jersey: Newark Liberty International Airport (EWR)
Honolulu: Daniel K. Inouye International Airport (HNL)
New York City: John F. Kennedy International Airport (JFK)
Los Angeles: Los Angeles International Airport (LAX)
Chicago: Chicago O’Hare International Airport (ORD)
Seattle: Seattle-Tacoma International Airport (SEA)
San Francisco: San Francisco International Airport (SFO)
Washington, D.C.: Washington-Dulles International Airport (IAD)

Se il volo non è diretto verso questi aeroporti la compagnia aerea modificherà la rotta per farvi arrivare in uno di questi scali e da qui eventualmente proseguire verso la vostra destinazione finale.