Bando Europe Affidamento concessione di gestione totale dell'aeroporto di Forlì


Marco Rimini

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Rimini
Comprendo l'ottimismo, ma al vostro posto ci andrei cauto. Gli aspiranti gestori sembrano non avere alcuna esperienza in materia e soprattutto non mi sembra sia stato reso noto quanto intendono investire. Visto che il bando non prevedeva un limite minimo di prezzo, è evidente che senza quel dato non è possibile farsi un'idea riguardo la fattibilità di quanto proposto. E il fatto che non sia stato reso noto (o almeno io non l'ho trovato), non è un bel segnale.
Ad ogni buon conto, in bocca al lupo. :)
L'altra volta le buste le avevano aperte il giorno dopo.

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Teosky_90

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Comprendo l'ottimismo, ma al vostro posto ci andrei cauto. Gli aspiranti gestori sembrano non avere alcuna esperienza in materia e soprattutto non mi sembra sia stato reso noto quanto intendono investire. Visto che il bando non prevedeva un limite minimo di prezzo, è evidente che senza quel dato non è possibile farsi un'idea riguardo la fattibilità di quanto proposto. E il fatto che non sia stato reso noto (o almeno io non l'ho trovato), non è un bel segnale.
Ad ogni buon conto, in bocca al lupo. :)
Sono più che d'accordo che essere cauti in questa fase precoce è cosa buona e giusta.
Però ci metto già in conto che almeno l'interesse è fondato (quindi in tutta quella tiritera di interessi stranieri di cui parlavano i giornali qualcosa di vero pare ci fosse).
Altra cosa interessante è la ribellione verbale che l'ormai sindaco uscente di Forlì ha fatto oggi nei confronti di alcune istituzioni ecc.. però anche qui spero non si tratti di mera campagna di fine mandato...
 

belumosi

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Cominciamo benissimo: gli aspiranti gestori si sono rifiutati di rendere noto quanto intendono investire.
Non sarà che la cifra sia talmente contenuta da poter creare problemi alla politica in periodo elettorale e che quindi venga ritenuto più redditizio lasciare spazio all'immaginazione della gente in chiave di un grande rilancio di FRL?

Ridolfi, Enac giudica idonea l’offerta di Aviacom

Parte ufficialmente il percorso per affidare la concessione dello scalo “Ridolfi” alla cordata italo americana guidata da Sovereign Group. De Girolamo: “Speriamo di avere notizie già a luglio”

FORLI' - “La nostra busta è stata aperta. L’offerta è stata ritenuta idonea e quindi meritevole di essere approfondita. Quanto investiamo? È presto per renderlo pubblico. Non sappiamo quanto tempo serva affinchè la commissione valuti nel merito la pratica e si esprima sull’auspicata aggiudicazione. Secondo le procedure, già in luglio potremmo averne notizia ma vediamo. La firma definitiva in questi casi spetta al ministro...”.
Così si è espresso ieri Armando De Girolamo, uno dei tre imprenditori della cordata Usa-Italia che martedì, prima della chiusura del bando Enac, ha presentato un’offerta per rilevare la concessione dell’aeroporto di Forlì. Resta prudente l’amministratore unico della Lotras, “aspettiamo la formalizzazione ufficiale del percorso, che potrebbe arrivare tra un paio di settimane: i tempi sono quelli previsti in questi casi e non dipendono da noi”. De Girolamo è entrato nel raggruppamento (”Aviacom”) guidato dallo statunitense Robert Halcombe, ad di Sovereign Group, e dal titolare Siem, Calisto Maurilli.
Enac sta fissando un calendario per l’esame dei requisiti alla base dell’offerta: tra gli altri, servono 120mila euro di capitale sociale, 3.098.000 euro di capitale da sottoscrivere (dai diretti interessati anche oggi bocche cucite sugli investimenti) da parte della nuova società, che nascerà dalla trasformazione dell’Ati, al momento della sperata aggiudicazione. Il tutto si deve tenere entro 180 giorni, per i quali i proponenti restano vincolati all’offerta presentata. È possibile che il traguardo venga tagliato in luglio, invece che in novembre, alla luce della sola offerta presentata.

http://www.romagnanoi.it/news/forli/1203859/Ridolfi--Enac-giudica-idonea-l.html




 
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Andrea81

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Se Enac ha ritenuto la cifra idonea direi che possono anche non comunicarla anche per non dare spazio a futili polemiche da campagna elettorale, non mi faccio grandi aspettative, almeno se la cosa andrà in porto non dovremmo più polemizzare su i vari soldi pubblici spesi per il Ridolfi
 

dreamjet

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9 Maggio 2013
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Se Enac ha ritenuto la cifra idonea direi che possono anche non comunicarla anche per non dare spazio a futili polemiche da campagna elettorale, non mi faccio grandi aspettative, almeno se la cosa andrà in porto non dovremmo più polemizzare su i vari soldi pubblici spesi per il Ridolfi
Quando si apre una busta per una procedura concorsuale si verifica solo la presenza di quanto richiesto al fine di dichiararla l'offerta priva di vizi di forma. Questo è' quanto accaduto venerdì punto e basta. Non è stata dichiarata in alcun modo vincitrice, proprio nel caso di unico soggetto che ha presentato quello richiesto per concorrere all'aggiudicazione di quanto sono interessati. La non esclusione e' stata per questa ragione perché quanto richiesto doveva essere presente. Ora Enac valuterà i contenuti e procederà alla eventuale assegnazione della gestione dello scalo. La ATI in questo caso dovrà provvedere però agli adempimenti quali capitale sociale ed etc, incluso superare l'audit di Enac per riscontrare che i soggetti siano in grado di assolvere i compiti previsti per la gestione dello scalo.
L'articolo su grandi linee dice poi le stesse cose.
 

Andrea81

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Beh non conosco le procedure con cui si assegna un aeroporto ad una società ma da quello che ho letto Enac NON ha dato parere negativo intanto, per quanto riguarda l'audit Enac aveva dato la concessione trentennale dello scalo a Seaf proprio prima del fallimento..... Ripeto non sono qui a dire "evviva" anzi, sono alquanto perplesso sulla vicenda
 

belumosi

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Intanto siamo ritornati a 3-4 anni fa. La storia evidentemente non ha insegnato nulla. E allora facciamoci quattro risate. Amare.

La cordata salva-Forlì fa paura al Marconi

Paolo Serra, ex vicepresidente di Sab e Seaf, racconta la sua verità sulla lotta fratricida tra gli scali

11/Maggio/2014 - H. 18.45
RIMINI - Paolo Serra, ex vicepresidente Sab e Seaf, racconta la sua verità sugli aeroporti di Bologna e di Forlì all’indomani dell’accoglimento da parte di Enac dell’offerta di Avicom, il raggruppamento temporaneo d’imprese, che ha presentato un’offerta, giudicata idonea, per la concessione trentennale dello scalo forlivese. Ed è una verità in parte già sentita che racconta della lotta “fratricida” tra gli scali emiliani romagnoli e della politica fallimentare che in quetsi anni ha rischiato di tagliare le ali soprattutto a Forlì. “Nelle regioni confinanti la ristrutturazione della rete degli aeroporti si sta completando velocemente - dice Serra -. Venezia ha acquistato la maggioranza di Verona e Brescia, e fra poco del Friuli, Firenze e Pisa si stanno unificando, entrambe le realtà offriranno sul mercato interessanti pacchetti completi per ogni esigenza business, turismo, cargo. E Bologna? Bologna soffre dell’endemico conservatorismo localistico dei suoi maggiori azionisti, la Camera di Commercio e la Regione Emilia-Romagna.

Nella seconda parte degli anni 90 la Sab
aveva il controllo del 60% di Forli con opzione sul restante 40. L’idea prevedeva una completa sinergia fra le due piste tramite una navetta ferroviaria, sotto il Marconi passano i binari della ferrovia di cintura mentre il Ridolfi è a 400 metri dallo scalo merci di Ronco. Bologna sarebbe stata dedicata al business e Forli al low cost ed al cargo, con l’ambizione di poterne fare l’hub nazionale. Secondo i consulenti Bechtel e Battelle il pacchetto di offerta avrebbe calamitato una domanda largamente extra bacino. Il piano del management fu bocciato dalla Camera di Commercio, che non voleva caricarsi delle perdite di Forli e dei nuovi investimenti e preferiva concentrarsi sul Marconi, proponendo addirittura di farne uno spoke dell’hub di Francoforte proprio quando il low cost-point to point stava esplodendo grazie alla parziale liberalizzazione dei cieli, e fu bocciato dalla Regione che avrebbe dovuto sacrificare Rimini. Inizio, così una guerra fratricida col risultato di foraggiare le compagnie low cost e depauperare le società di gestione”. L’epilogo è noto: la Seaf è fallita l’anno scorso ed Aeradria quest’anno, mentre la redditività di Sab è in costante decremento.

“Ci sono voluti oltre 10 anni ma i nodi sono venuti al pettine - prosegue Serra - e ne hanno sbriciolato i denti. Ma all’orizzonte c’è di peggio, pare che una cordata di investitori italo-statunitense sia intenzionata a rilevare la gestione del Ridolfi e, in questo caso tempi duri anche per Sab che, infine, avendo successivamente puntato lo sviluppo quasi esclusivamente sul low cost, si aspettava di cogliere qualche frutto dallo sterminio della concorrenza. Al contrario se ne potrebbe trovare una rafforzata. Siamo ancora in tempo per rilanciare la proposta di 15 anni fa o i controllori di Sab continuano il primo a non vedere ad un palmo dal proprio orticello ed il secondo a voler mantenere due aeroporti in Romagna?”. Per Serra non sono stati solo questi gli errori strategici dell’azionista di controllo del Marconi. Serra ricorda anche “il blocco della strategia di acquisizioni di quote di aeroporti regionali (Torino e Firenze) per fare massa critica, la bocciatura del prestito convertibile aperto alle realtà economiche locali che lo avrebbe finanziato a tassi favorevolissimi (mentre ora si parla di quotarsi in Borsa con redditività in costante diminuzione), la bocciatura del progetto di Business Center, il blocco del progetto della stazione SFM-Aeroporto, e della relativa navetta di collegamento con l’aerostazione.

http://www.romagnanoi.it/news/forli/1203899/La-cordata-salva-Forli-fa-paura.html




 

dreamjet

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9 Maggio 2013
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Re: Bando Europe Affidamento concessione di gestione totale dell'aeroporto di Forlìu

Beh non conosco le procedure con cui si assegna un aeroporto ad una società ma da quello che ho letto Enac NON ha dato parere negativo intanto, per quanto riguarda l'audit Enac aveva dato la concessione trentennale dello scalo a Seaf proprio prima del fallimento..... Ripeto non sono qui a dire "evviva" anzi, sono alquanto perplesso sulla vicenda
Enac ha solamente ammesso la RTI Aviacom allo step successivo. La documentazione presentata all'apertura può permettergli di non essere esclusa per vizi di forma. Ora inizierà l'analisi per permettere da Aviacom dopo l'audit di essere dichiarata conforme per ottenere Forlì in concessione per 30 anni.
L'audit su Aviacom non ci azzecca nulla sul fatto che precedentemente un altro soggetto era stato auditato per verificarne i suoi requisiti come operatore. Qui si parla di operatori certificabili e non aeroporti. Seaf e' stata dichiarata fallita e la certificazione di conseguenza e' decaduta.
Hai esperienza in certificazioni? Tali da comprendere cosa si guarda quando si opera in questo campo? Mi pare di no!
Poi dopo Aviacom a mio parere avrà un altro problemino, che sarà proprio il curatore di SEAF!
Tutto quel che c'è ora in aeroporto, parlo di terminal come attrezzature e' bloccato dalla curatela e se vorranno prima o poi prendere possesso di quelle aree e con materiali presenti parte di un fallimento, qualche chiacchiera la dovranno fare...
 

dreamjet

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9 Maggio 2013
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Intanto siamo ritornati a 3-4 anni fa. La storia evidentemente non ha insegnato nulla. E allora facciamoci quattro risate. Amare.

La cordata salva-Forlì fa paura al Marconi

Paolo Serra, ex vicepresidente di Sab e Seaf, racconta la sua verità sulla lotta fratricida tra gli scali

11/Maggio/2014 - H. 18.45
RIMINI - Paolo Serra, ex vicepresidente Sab e Seaf, racconta la sua verità sugli aeroporti di Bologna e di Forlì all’indomani dell’accoglimento da parte di Enac dell’offerta di Avicom, il raggruppamento temporaneo d’imprese, che ha presentato un’offerta, giudicata idonea, per la concessione trentennale dello scalo forlivese. Ed è una verità in parte già sentita che racconta della lotta “fratricida” tra gli scali emiliani romagnoli e della politica fallimentare che in quetsi anni ha rischiato di tagliare le ali soprattutto a Forlì. “Nelle regioni confinanti la ristrutturazione della rete degli aeroporti si sta completando velocemente - dice Serra -. Venezia ha acquistato la maggioranza di Verona e Brescia, e fra poco del Friuli, Firenze e Pisa si stanno unificando, entrambe le realtà offriranno sul mercato interessanti pacchetti completi per ogni esigenza business, turismo, cargo. E Bologna? Bologna soffre dell’endemico conservatorismo localistico dei suoi maggiori azionisti, la Camera di Commercio e la Regione Emilia-Romagna.

Nella seconda parte degli anni 90 la Sab
aveva il controllo del 60% di Forli con opzione sul restante 40. L’idea prevedeva una completa sinergia fra le due piste tramite una navetta ferroviaria, sotto il Marconi passano i binari della ferrovia di cintura mentre il Ridolfi è a 400 metri dallo scalo merci di Ronco. Bologna sarebbe stata dedicata al business e Forli al low cost ed al cargo, con l’ambizione di poterne fare l’hub nazionale. Secondo i consulenti Bechtel e Battelle il pacchetto di offerta avrebbe calamitato una domanda largamente extra bacino. Il piano del management fu bocciato dalla Camera di Commercio, che non voleva caricarsi delle perdite di Forli e dei nuovi investimenti e preferiva concentrarsi sul Marconi, proponendo addirittura di farne uno spoke dell’hub di Francoforte proprio quando il low cost-point to point stava esplodendo grazie alla parziale liberalizzazione dei cieli, e fu bocciato dalla Regione che avrebbe dovuto sacrificare Rimini. Inizio, così una guerra fratricida col risultato di foraggiare le compagnie low cost e depauperare le società di gestione”. L’epilogo è noto: la Seaf è fallita l’anno scorso ed Aeradria quest’anno, mentre la redditività di Sab è in costante decremento.

“Ci sono voluti oltre 10 anni ma i nodi sono venuti al pettine - prosegue Serra - e ne hanno sbriciolato i denti. Ma all’orizzonte c’è di peggio, pare che una cordata di investitori italo-statunitense sia intenzionata a rilevare la gestione del Ridolfi e, in questo caso tempi duri anche per Sab che, infine, avendo successivamente puntato lo sviluppo quasi esclusivamente sul low cost, si aspettava di cogliere qualche frutto dallo sterminio della concorrenza. Al contrario se ne potrebbe trovare una rafforzata. Siamo ancora in tempo per rilanciare la proposta di 15 anni fa o i controllori di Sab continuano il primo a non vedere ad un palmo dal proprio orticello ed il secondo a voler mantenere due aeroporti in Romagna?”. Per Serra non sono stati solo questi gli errori strategici dell’azionista di controllo del Marconi. Serra ricorda anche “il blocco della strategia di acquisizioni di quote di aeroporti regionali (Torino e Firenze) per fare massa critica, la bocciatura del prestito convertibile aperto alle realtà economiche locali che lo avrebbe finanziato a tassi favorevolissimi (mentre ora si parla di quotarsi in Borsa con redditività in costante diminuzione), la bocciatura del progetto di Business Center, il blocco del progetto della stazione SFM-Aeroporto, e della relativa navetta di collegamento con l’aerostazione.

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Per l'amore del cielo fatelo tacere.
 

belumosi

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Per l'amore del cielo fatelo tacere.
:D:D
E perchè mai? abbiamo anche imparato che SAB voleva concentrarsi sul Marc
oni, proponendo addirittura di farne uno spoke dell’hub di Francoforte proprio quando il low cost-point to point stava esplodendo grazie alla parziale liberalizzazione dei cieli, e fu bocciato dalla Regione che avrebbe dovuto sacrificare Rimini.

Bisogna ammetterlo, questo passaggio è fantastico. :D
 

Marco Rimini

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Rimini

:D:D
E perchè mai? abbiamo anche imparato che SAB voleva concentrarsi sul Marc
oni, proponendo addirittura di farne uno spoke dell’hub di Francoforte proprio quando il low cost-point to point stava esplodendo grazie alla parziale liberalizzazione dei cieli, e fu bocciato dalla Regione che avrebbe dovuto sacrificare Rimini.

Bisogna ammetterlo, questo passaggio è fantastico. :D
Verrà sicuramente denunciato per aver divulgato informazioni top secret :)

Tornando seri, ma questo cosa ha fatto al Marconi?

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londonfog

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Verrà sicuramente denunciato per aver divulgato informazioni top secret :)

Tornando seri, ma questo cosa ha fatto al Marconi?

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Fra l'altro e' uno che non pratica il "parla come magni". BLQ e' uno spoke dello hub di Francoforte vuol dire che esiste un volo Bologna-Francoforte (la prima a operare BLQ-FRA fu AZ), ma questo sa cosa vuol dire una rete "hub and spoke"?
 

dreamjet

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Verrà sicuramente denunciato per aver divulgato informazioni top secret :)

Tornando seri, ma questo cosa ha fatto al Marconi?

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All'epoca delle spartizioni era il vicepresidente nominato dalla Regione, ambito politico...estrema sinistra. Conoscenze di trasporto aereo, meno di zero. Oggi sta di fatto, ma anche in passato lo cercano per parlare sapendo bene che cosa dirà e quindi fa comodo a chi vuole scrivere su una certa linea di articolo.
 

Marco Rimini

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Rimini
All'epoca delle spartizioni era il vicepresidente nominato dalla Regione, ambito politico...estrema sinistra. Conoscenze di trasporto aereo, meno di zero. Oggi sta di fatto, ma anche in passato lo cercano per parlare sapendo bene che cosa dirà e quindi fa comodo a chi vuole scrivere su una certa linea di articolo.
Grazie

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