Bando Europe Affidamento concessione di gestione totale dell'aeroporto di Forlì


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6 Novembre 2005
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Azionista LibertyLines
I numeri non mentono mai:

Perdite:
2004 -1ME
2005 -4ME
2006 -2,5ME
2007 -3,8ME
2008 -5,7ME
2009 -6,9ME
2010 -9,7ME
2011 -5,8ME
2012 liquidazione

Cosa sarebbe magicamente cambiato da allora per riuscire ad attrarre oggi potenziali investitori?
Niente.
 

dreamjet

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9 Maggio 2013
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I numeri non mentono mai:

Perdite:
2004 -1ME
2005 -4ME
2006 -2,5ME
2007 -3,8ME
2008 -5,7ME
2009 -6,9ME
2010 -9,7ME
2011 -5,8ME
2012 liquidazione

Cosa sarebbe magicamente cambiato da allora per riuscire ad attrarre oggi potenziali investitori?
Niente.
da aggiungere 12 milioni di Euro, per quanto appare sia il buco che dovra' essere coperto da parte dell'azionariato SEAF per la procedura fallimentare.
Oltre ad un bando andato deserto nella prima scadenza e nelle successive due proroghe.
E non c'e' necessita' di dare visibilita' ad un bando che in Italia, maggior destinazione di questo forum, tutti dico tutti conoscono quale e' la situazione attuale odierna di Forli', e non ci sono dei babbei in giro. Vedi SAVE che al primo articolo uscito un mese fa e successiva esultanza, subito smentita la cosa il giorno dopo.
Un risultato sicuro.....
 

Teosky_90

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28 Febbraio 2008
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I numeri non mentono mai:

Perdite:
2004 -1ME
2005 -4ME
2006 -2,5ME
2007 -3,8ME
2008 -5,7ME
2009 -6,9ME
2010 -9,7ME
2011 -5,8ME
2012 liquidazione

Cosa sarebbe magicamente cambiato da allora per riuscire ad attrarre oggi potenziali investitori?
Niente.
Anche io credo poco o niente (purtroppo aggiungo) però mi fa piacere che almeno ora replichi seriamente. :)
 

Nonno Salt

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4 Febbraio 2007
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Stavo fantasticando che, in caso andasse deserto il bando, potrebbe diventare la più bella aviosuperficie italiana aperta al trasporto pubblico passeggeri.
Tra l'altro ci sarebbe spazio per non so quante aziende di costruzione/manutenzione/assemblaggio di ULM e AG, scuole di volo (che già ci sono) e altre organizzazioni che con una pista così potrebbero lavorare a costi molto inferiori rispetto ad un aeroporto.
L'ITAER e la scuola (ex corso di laurea) di Ingegneria Aero-Spaziale già ci sono e di lì potrebbero nascere le startup che potranno operare in aerop...ehm, aviosuperficie.
Ci sarebbe anche traffico (non o poco commerciale) sufficiente per le esercitazioni della scuola ENAV presente e non servirebbe neanche una società di gestione o, al limite, un consorzio fra le aziende operanti, sarebbe più che sufficiente.

Zero soldi pubblici. Non male no?
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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Rimini
Stavo fantasticando che, in caso andasse deserto il bando, potrebbe diventare la più bella aviosuperficie italiana aperta al trasporto pubblico passeggeri.
Tra l'altro ci sarebbe spazio per non so quante aziende di costruzione/manutenzione/assemblaggio di ULM e AG, scuole di volo (che già ci sono) e altre organizzazioni che con una pista così potrebbero lavorare a costi molto inferiori rispetto ad un aeroporto.
L'ITAER e la scuola (ex corso di laurea) di Ingegneria Aero-Spaziale già ci sono e di lì potrebbero nascere le startup che potranno operare in aerop...ehm, aviosuperficie.
Ci sarebbe anche traffico (non o poco commerciale) sufficiente per le esercitazioni della scuola ENAV presente e non servirebbe neanche una società di gestione o, al limite, un consorzio fra le aziende operanti, sarebbe più che sufficiente.

Zero soldi pubblici. Non male no?
Essendo su terreno demaniale non credo si possa classificare come aviosuperfivr da quel che so io.
Qualcuno ha. Piu info?
 

Teosky_90

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28 Febbraio 2008
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Stavo fantasticando che, in caso andasse deserto il bando, potrebbe diventare la più bella aviosuperficie italiana aperta al trasporto pubblico passeggeri.
Tra l'altro ci sarebbe spazio per non so quante aziende di costruzione/manutenzione/assemblaggio di ULM e AG, scuole di volo (che già ci sono) e altre organizzazioni che con una pista così potrebbero lavorare a costi molto inferiori rispetto ad un aeroporto.
L'ITAER e la scuola (ex corso di laurea) di Ingegneria Aero-Spaziale già ci sono e di lì potrebbero nascere le startup che potranno operare in aerop...ehm, aviosuperficie.
Ci sarebbe anche traffico (non o poco commerciale) sufficiente per le esercitazioni della scuola ENAV presente e non servirebbe neanche una società di gestione o, al limite, un consorzio fra le aziende operanti, sarebbe più che sufficiente.

Zero soldi pubblici. Non male no?
Al momento le esercitazioni di Enav si svolgono unicamente in Academy attraverso gli appositi simulatori. Non so se esistano o siano previste in futuro esercitazioni sul campo per gli allievi (almeno per i CTA).
 

Nonno Salt

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4 Febbraio 2007
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Essendo su terreno demaniale non credo si possa classificare come aviosuperfivr da quel che so io.
Qualcuno ha. Piu info?
Se è demanio aeronautico, non si può fare. Occore prima che la superficie sia ceduta. Per questo esistono comunque precedenti e scappatoie legali.
 

belumosi

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Se è demanio aeronautico, non si può fare. Occore prima che la superficie sia ceduta. Per questo esistono comunque precedenti e scappatoie legali.
Quale sarebbe il vantaggio nel declassare ad aviosuperficie un aeroporto fatto e finito?
Non mi pare che i piccoli scali in passato siano stati fonte di chissà quali debiti. I problemi sono arrivati quando si si sono "autopromossi" scali con traffico aereo di linea. Cosa che ha comportato il moltiplicarsi degli investimenti necessari.
FRL per quanto mi riguarda deve rimanere aeroporto, con tutte le peculiarità del caso. È sufficiente che venga usato dall'AG e dagli operatori istituzionali. E che cada nel dimenticatoio l'idea di riempirlo di liner.
 

Nonno Salt

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Il discorso è complesso e piuttosto lungo.

Per prima cosa un aeroporto anche solo turistico ha degli adempimenti obbligatori che costano. Siccome i movimenti AG sono ormai pochissimi, oggi sono quasin tutti in perdita.

Un'aviosuperficie ha le stesse potenzialità d'uso di un aeroporto non commerciale, ma è aperta anche al traffico ULM; tieni conto che in Italia ci sono circa 600 aeromobili AG e circa 10.000 ULM. Ti immagini che differenza se un "ex" aeroporto come Forlì potesse avere la possibilità di aprire aziende di costruzione/manutenzione/noleggio ecc. anche rivolto al traffico ULM?

Ultimo, per ora, Enac ha rivisto la politica di affitto dei propri spazi aeroportuali. Ad oggi, per esempio, gli hangar erano affittati al 10% del valore di mercato ai vari Aeroclub e altri enti operanti negli aeroporti. D'ora in poi invece saranno concessi, previo bando, a tariffa piena. Per capirci, a Bresso, si parla di centinaia di migliaia di euro/anno. L'eventuale trasformazione ad aviosuperficie porterebbe alla vendita di tali spazi che potrebbero essere occupati da aziende redditizie, mentre i proprietari di aeromobili di qualsiasi genere (privati e club) sarebbero liberi di dotarsi di loro strutture esattamente come avviene sulle aviosuperfici.

Altra cosa che mi viene in mente: in Italia vige l'orrenda abitudine di affidare gli aeroporti, anche quelli ridicolmente piccoli, ad enti di gestione che sono sempre partecipati da enti pubblici. Questo induce i politici locali a imbottire questi enti inutili di personale inutile a partire dai dirigenti, consigli di amministrazione ecc. Anche questo contribuisce alle spese e, quel che è peggio, ha ripianarle usando soldi pubbli.
Se vai all'aeroporto di Portorose troverai due persone: una che si occupa di tutte le formalità d'ufficio e una di tutto ciò che avviene in pista. Fine. Ed è un aeroporto commerciale.


Questi alcuni punti, appena ho un po' di tempo, e se ti interessa, possiamo andare avanti. Gli aspetti promozionali pel l'aviazione per esempio. Saluti
 

belumosi

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Grazie per tutte queste informazioni. A memoria mi sembrava però che anche agli ulm fosse concesso di usare alcuni piccoli scali, previa autorizzazione di questi ultimi.
Molto penalizzante il discorso degli hangar. Mi domando però se avendo un valore che sembrerebbe alto, sia possibile che vengano regalati alla eventuale aviosuperficie senza il pagamento di un congruo corrispettivo. Discorso analogo per le altre infrastrutture.
Inoltre sarebbe interessante sapere se a FRL vengono svolte attività istituzionali che con il declassamento andrebbero perdute.
 

Nonno Salt

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4 Febbraio 2007
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Grazie per tutte queste informazioni. A memoria mi sembrava però che anche agli ulm fosse concesso di usare alcuni piccoli scali, previa autorizzazione di questi ultimi.
Molto penalizzante il discorso degli hangar. Mi domando però se avendo un valore che sembrerebbe alto, sia possibile che vengano regalati alla eventuale aviosuperficie senza il pagamento di un congruo corrispettivo. Discorso analogo per le altre infrastrutture.
Inoltre sarebbe interessante sapere se a FRL vengono svolte attività istituzionali che con il declassamento andrebbero perdute.
Non più. Da qualche anno solo gli ULM classificati "avanzati" (una minima parte rispetto il numero totale) possono accedere ad alcuni aeroporti minori (anche commerciali). Tutti gli altri si devono tenere almeno a 5 Km di distanza.

ENAC, ovviamente, non regala. Prima di tutto occorre vedere di chi è la proprietà degli hangar, potrbbe essere di ENAC come succede a Bresso, ma anche no se, per esempio, sono stati costruiti dalla società di gestione. Il discorso non è semplice, ma si può affrontare caso per cao. Ad ogni modo penso che potenziali acquirenti possano esserci.
Un esempio teorico: Tecnam ha la sua produzione di aeromobili (AG e ULM) basata sull'aeroporto di Capua che ha una pista di erba (fondo messo maluccio fra l'altro) da 1000 metri. E' un'azienda in piena espansione, produce centinaia di velivoli/anno. Potrebbe essere interessata ad attivare parte della produzione in una struttura ognitempo come Forlì o altra aviosuperficie con tale organizzazione? Probabilmente si e potrebbe acquistare un grande hangar.

Altra cosa penalizzante per gli aeroporti minori è il servizio antincendio obbligatorio: 3 addetti con competenze specifiche acquisite mediante costosi corsi ed equipaggiati di apposito mezzo specifico, sempre presenti durante tutto l'orario di apertura, anche se non ci sono movimenti. Ovviamente se l'apertura eccede le otto ore al giorno, servono due squadre. Chi paga in assenza di voli commerciali? Ovviamente non si ricorda, a memoria d'uomo, di un incendio capitato ad un velivolo AG/ULM in movimento dentro un aeroporto o aviosuperficie, poichè questi avvengono sempre a causa di emergenze al di fuori del sedime dove le squadre non possono intervenire. E così via spendendo inutilmente.

Buona giornata
 

sdogato

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23 Dicembre 2010
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Non più. Da qualche anno solo gli ULM classificati "avanzati" (una minima parte rispetto il numero totale) possono accedere ad alcuni aeroporti minori (anche commerciali). Tutti gli altri si devono tenere almeno a 5 Km di distanza.

ENAC, ovviamente, non regala. Prima di tutto occorre vedere di chi è la proprietà degli hangar, potrbbe essere di ENAC come succede a Bresso, ma anche no se, per esempio, sono stati costruiti dalla società di gestione. Il discorso non è semplice, ma si può affrontare caso per cao. Ad ogni modo penso che potenziali acquirenti possano esserci.
Un esempio teorico: Tecnam ha la sua produzione di aeromobili (AG e ULM) basata sull'aeroporto di Capua che ha una pista di erba (fondo messo maluccio fra l'altro) da 1000 metri. E' un'azienda in piena espansione, produce centinaia di velivoli/anno. Potrebbe essere interessata ad attivare parte della produzione in una struttura ognitempo come Forlì o altra aviosuperficie con tale organizzazione? Probabilmente si e potrebbe acquistare un grande hangar.

Altra cosa penalizzante per gli aeroporti minori è il servizio antincendio obbligatorio: 3 addetti con competenze specifiche acquisite mediante costosi corsi ed equipaggiati di apposito mezzo specifico, sempre presenti durante tutto l'orario di apertura, anche se non ci sono movimenti. Ovviamente se l'apertura eccede le otto ore al giorno, servono due squadre. Chi paga in assenza di voli commerciali? Ovviamente non si ricorda, a memoria d'uomo, di un incendio capitato ad un velivolo AG/ULM in movimento dentro un aeroporto o aviosuperficie, poichè questi avvengono sempre a causa di emergenze al di fuori del sedime dove le squadre non possono intervenire. E così via spendendo inutilmente.

Buona giornata
Che belle che sono tutte queste idee, mi piace pensare che in Italia siamo sempre capaci di ri-inventarci. Adesso, dico io, è vero che c'è una burocrazia paurosa, ma è pure vero che ci si può attrezzare per aggirarla. Penso che se si potesse attivare un discorso ULM da quelle parti ci sarebbero buone possibilità per parecchi... Poi siamo in Romagna e da quelle parti in quanto a capacità imprenditoriali fanno scuola a tutti! Allora forza FRL, reinventati, questa è la sfida del futuro!:)
 

Teosky_90

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28 Febbraio 2008
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Che belle che sono tutte queste idee, mi piace pensare che in Italia siamo sempre capaci di ri-inventarci. Adesso, dico io, è vero che c'è una burocrazia paurosa, ma è pure vero che ci si può attrezzare per aggirarla. Penso che se si potesse attivare un discorso ULM da quelle parti ci sarebbero buone possibilità per parecchi... Poi siamo in Romagna e da quelle parti in quanto a capacità imprenditoriali fanno scuola a tutti! Allora forza FRL, reinventati, questa è la sfida del futuro!:)
L'idea, dico la verità, mi piace molto.
Sto pensando a come potrebbero essere utilizzate le strutture ora in stand-by come l'area partenze per dirne una, mentre l'area arrivi credo possa essere convertita facilmente ad hangar visto che lo è già :) e un altro hangar (o similare) viene utilizzato come garage per i mezzi aeroportuali (spazzaneve, spazzatrici, follow me ecc...)
Forse per recuperare qualche soldo si potrebbe cercare di vendere le attrezzature inutilizzate? (mi vengono in mente i banchi check-in per esempio).
Altra cosa che sto pensando è se future attività ULM potrebbero convivere con l'attività di Professione Volare e Aernova in termini operativi.
 

Nonno Salt

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L'idea, dico la verità, mi piace molto.
....Altra cosa che sto pensando è se future attività ULM potrebbero convivere con l'attività di Professione Volare e Aernova in termini operativi.
Cosa intendi esattamente? Sono scuole di volo, giusto?

Altra cosa interessante: il maggior flusso aeroturistico che proviene dalla Germania e altri paesi a Nord passa esattamente li di fianco (ULM e AG) per poi proseguire verso la Puglia, Croazia e Grecia. Questi sono notoriamente "allergici" agli aeroporti. Ti immagini poter usare una struttura come Forlì prima del grande balzo? Disponibilità di carburante, officine, pernottamenti...
Senza contare l'enorme semplificazione che potrebbe godere il CTR GND Romagna, oggi un muro invalicabile per il traffico ULM.

Giusto per continuare a ipotizzare cose strane...
 

Teosky_90

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28 Febbraio 2008
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Cosa intendi esattamente? Sono scuole di volo, giusto?

Altra cosa interessante: il maggior flusso aeroturistico che proviene dalla Germania e altri paesi a Nord passa esattamente li di fianco (ULM e AG) per poi proseguire verso la Puglia, Croazia e Grecia. Questi sono notoriamente "allergici" agli aeroporti. Ti immagini poter usare una struttura come Forlì prima del grande balzo? Disponibilità di carburante, officine, pernottamenti...
Senza contare l'enorme semplificazione che potrebbe godere il CTR GND Romagna, oggi un muro invalicabile per il traffico ULM.

Giusto per continuare a ipotizzare cose strane...
Esatto, sono scuole di volo.
Sicuramente se FRL diventasse una sorta di hub per ULM i vari hotel ora in difficoltà ne sarebbero molto contenti.
 

pello

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BGY
AEROPORTI SOTTO LA LENTE - approfondimenti - (Atlante degli aeroporti italiani - One Works, KPMG, Nomisma)

GLI AEROPORTI SONO CARATTERIZZATI E INFLUENZATI, SOPRATTUTTO NELLE LORO POSSIBILITA' DI ESPANSIONE E ADEGUAMENTO ALLE ESIGENZE FUTURE DEL TRAFFICO, ANCHE DALLE CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO ALL'INTERNO DEL QUALE SI TROVANO.

Mettiamo dunque A CONFRONTO le valutazioni fatte a questo proposito sugli scali di Forlì, Bologna e Rimini, che interessano il nostro bacino di riferimento.
Le informazioni che si riportano in estratto in questa nota, fanno riferimento ad uno studio aggiornato al 2008 svolto da One Works, KPMG e Nomisma per conto di ENAC, con lo scopo di dare profondità alla conoscenza delle caratteristiche degli aeroporti italiani, cercando di evidenziare opportunità e criticità degli stessi in previsione dello sviluppo del traffico aereo fino al 2030.
Questo il link per chi volesse visionare il documento da cui abbiamo tratto i seguenti passaggi virgolettati: http://www.enac.gov.it/repository/contentmanagement/information/p464245000/cap_03_atlante_aeroporti-cn.pdf

Noi prendiamo in esame la parte dedicata agli aereoporti del Centro-Nord, partendo dall'aeroporto di Forlì "Luigi Ridolfi (p.458)

Aeroporto di Forlì Luigi Ridolfi
"CRITICITA' E INDICAZIONI GIA' FORMULATE PER SVILUPPI FUTURI
Dal punto di vista della dotazione infrastrutturale o delle capacità di espansione l'aeroporto di Forlì non presenta criticità di rilievo.

Critico invece rappresenta il livello di concorrenza con i vicini aeroporti di Bologna e Rimini.
Nel piano di gestione totale di lunga durata dell'Aeroporto, in corso di istruttoria presso i competenti uffici dell'ENAC, sono state valutate le future esigenze dello scalo e sono stati individuati interventi che hanno come obiettivo, da un lato di aumentare la capacità del sistema aeroportuale, in termini di aeromobili, passeggeri e merci e, dall'altro, di eliminare le criticità presenti negli attuali sistemi delle infrastrutture di volo, dell'aerostazione (*), della viabilità di accesso (**) e dei parcheggi auto (...)"

(*) questi lavori sono stati completati già nel 2009, e si sono ampliate l'area Arrivi, Area Schengen e area controllo documentale in arrivo Non Schengen, così come si è provveduto all'aumento della capacità dei parcheggi per le auto in sosta

(**) In merito alla viabilità di accesso al Ridolfi, è fondamentale evidenziare che attualmente lo scalo è direttamente collegato con l'autostrada A14 tramite un'uscita dedicata della Tangenziale Est (riconoscibile in foto) che, scorrendo in parte sotto la pista dell'aeroporto, garantisce un collegamento veloce con il sistema autostradale, non considerato nello studio del 2008.

Ancora a pagina 463:
"LIMITI E VINCOLI
L'estensione del sedime aeroportuale, rapportato all'attuale utilizzo, lascia ancora ampi margini di ampliamento delle infrastrutture al suo interno. Oltre agli ampliamenti interni al sedime sono presenti aree di potenziale sviluppo a sud dell'aeroporto."
Per quanto riguarda il BACINO DI UTENZA, riferito al trasporto su gomma, in base alle fasce isocrone, risulta che ci sono circa 1.800.000 utenti potenziali per il Ridolfi nel raggio di 60 minuti e circa 3.700.000 nel raggio di 90 minuti.

Vediamo ora cosa evidenzia lo studio relativamente all'aeroporto di Rimini:
"LIMITI E VINCOLI
I limiti di svilupo dello scalo, da Nord-ovest a Sud-Est, sono costituiti dall'area fortemente urbanizzata all'intorno.
Unica direttrice di sviluppo è quella in direzione Sud-Ovest, in una zona agricola dove però sono presenti numerosi insediamenti filiformi lungo le strade interpoderali. Una possibilità di estensione del sedime è offerta da alcune aree militari dismesse, presenti a sud della pista."
Per quanto riguarda il BACINO DI UTENZA, come sopra definito, risulta che ci sono circa 1.400.000 utenti potenziali per il Fellini nel raggio di 60 minuti e circa 3.100.00 nel raggio di 90 minuti.
Per ultimo menzioniamo il Marconi di Bologna, vero accentratore del business aeroportuale in Regione:
"CRITICITA'
L'aeroporto è inserito in un contesto urbanizzato, in prossimità di una base Elicotteristi dell'Esercito. Sono pertanto limitate le possibilità di espansione del sedime, se non scavalcando l'area militare (...) L'aeroporto si trova in prossimità di aree urbanizzate ad alta densità (quartieri nord-ovest della città di Bologna, Comune di Calderara di Reno e frazione di Lippo di Calderara) e delle zone industriali e artigianali di Bargellino e Lippo. In adiacenza al perimetro nord è presente una cava attiva.
LIMITI E VINCOLI
Lo sviluppo dell'aeroporto appare fortemente compromesso dalla presenza di aree densamente urbanizzate al suo intorno e limitato da barriere artificiali, come la linea ferroviaria a nord-est e l'Autostrada A14 a sud-est, oltre che da limiti naturali, rappresentati dalla adiacenza del fiume Reno e dalle relative fascie di vincolo paesistico e ambientale. Ampliamenti del sedime appaiono possibili sia a nord, in adiacenza della zona di San Vitale Grande, in aree agricole poco urbanizzate, che a sud, in misura più modesta.
Tali estensioni del sedime non rendono però possibile nè l'allungamento della pista nè la realizzazione di una eventuale seconda pista, ma possono contribuire ad adeguare le necessità di espansione delle strutture landside."

Quindi, mentre si rinvia alla lettura dell'intero studio per i necessari approfondimenti sugli altri aspetti delle tre infrastrutture e del sistema aeroporti italiano, appare evidente che l'impianto aeroportuale di Forlì rappresenta per il territorio Emiliano-Romagnolo una opportunità di sviluppo da non disperdere e che dispone di caratteristiche tecniche che andrebbero pienamente sfruttate e meriterebbe di essere oggetto di attenzioni positive sia da parte del mondo politico che
economico.
 

Marco Rimini

Utente Registrato
24 Maggio 2013
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Rimini
chiedo scusa per l'ignoranza.. ma qualche volo almeno di Aviazione Generale c'è?
Perchè se è vero che l'accademia non effettua voli a che serve la torre di controllo funzionante per 8 ore al giorno?
 

AchilleLIPC

Utente Registrato
2 Febbraio 2014
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Si ci sono muvimenti di Professione Volare e di Aernova, eventuali arrivi o partenze che rientrano nella cat1 antincendio. Quasi tutto Vfr e qualche IFR istruzionale.