MALPENSA/ Tutti i problemi che lasciano Milano senza un hub
Andrea Giuricin
mercoledì 21 settembre 2011
La decisione di Air France-Klm di abbandonare l’aeroporto di Milano Malpensa per quanto riguarda i voli per Parigi ha provocato molte polemiche. In realtà, la scelta del vettore franco-olandese è comprensibile: ha avuto la possibilità di effettuare i voli nello scalo di Milano Linate e tale nuovo collegamento è molto più remunerativo rispetto a quello precedente che partiva dallo scalo varesino.
Tale opzione è derivata dall’alleanza SkyTeam della quale fa parte anche Alitalia. In tale alleanza globale, così come nelle altre Oneworld e Star Alliance, i voli sono sempre più effettuati in condivisione, vale a dire in code sharing, e il vettore francese ha avuto la “fortuna” di ricevere degli slot per poter operare nel city airport milanese.
La notizia dello spostamento della tratta da Malpensa a Linate è stato commentata come l’ennesimo insuccesso dello scalo varesino, ma tale affermazione sembra essere dettata più da motivi politici che da ragioni economiche. I tre voli non provocheranno un danno notevole, dato che ogni giorno partono centinaia di voli da Milano Malpensa e lo scalo è già collegato alla capitale francese da altre compagnie aeree.
La critica più convincente è quella invece che la scelta va nella direzione di alimentare l’hub di Parigi a discapito degli aeroporti italiani. Questa, in realtà, non è una critica puntuale, poiché la strategia di Air France-Klm era già chiara da tempo. L’abbandono di Alitalia tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, attuato con il famoso “Piano Prato”, dal nome dell’ex amministratore delegato della compagnia aerea, aveva tolto a Malpensa la possibilità di diventare un hub a livello internazionale. Il vettore italiano decise di mantenere in vita solo un hub (Fiumicino), come era logico, poiché una struttura di doppio hub era insostenibile per una compagnia piccola come quella italiana.
Si ricorda che Alitalia trasporta oggi poco più di 23 milioni di passeggeri, ben lontana dagli oltre 90 milioni di passeggeri di Lufthansa, gli oltre 75 milioni di Air France-Klm, ma anche dalle due principali low cost, Ryanair ed Easyjet, che hanno oltre 75 e 50 milioni di passeggeri l’anno rispettivamente.
Un hub non esiste di per sé, ma viene creato da una compagnia aerea. Alitalia non era in grado di mantenerlo in vita e decise di puntare su Roma Fiumicino e Air France non aveva alcuna intenzione di ricreare un hub a 800 chilometri da Parigi. L’aeroporto di Milano Malpensa, da quel momento, decise di focalizzare la ricerca di compagnie che potessero effettuare collegamenti punto a punto. Questo era possibile perché il bacino di traffico di Milano è molto ricco e permette di fare anche alcuni collegamenti intercontinentali diretti, senza bisogno di traffico secondario. Nel breve-medio raggio, inoltre, Easyjet si è consolidata sullo scalo, diventando il primo operatore, mentre continua a crescere anche la succursale low cost di Alitalia, AirOne.
Se l’eliminazione dei tre voli per Parigi non è dunque un problema eccessivo, né introduce una novità nella strategia di Air France-Klm, i problemi derivano invece da una decisione di pochi mesi fa. L’abbandono di Lufthansa Italia è stato un “problema” serio per lo scalo di Milano Malpensa. L’operatore tedesco aveva intenzione di creare un hub nello scalo varesino, ma a causa della mancanza di traffico sui propri velivoli si è trovato costretto a cancellare questo sviluppo.
Lufthansa aveva come obiettivo quello di creare traffico secondario a Malpensa per poi in un secondo tempo sviluppare i voli intercontinentali. Così non è stato ed è chiaro che ora Milano Malpensa deve continuare il proprio sviluppo grazie ai collegamenti punto a punto, una struttura opposta a quella dell’hub and spoke.
La decisione di Air France-Klm è dunque logica, va nella direzione del consolidamento dell’alleanza SkyTeam e non provoca eccesivi problemi e novità a Milano Malpensa, che invece deve riuscire a trovare la propria “strada” con il traffico punto a punto e magari collegando il terminal 1 e il terminal 2 internamente in modo che si possa alimentare un traffico di passeggeri in transito con compagnie differenti, come già succede nello scalo di Londra Gatwick.
http://www.ilsussidiario.net/News/M...mi-che-lasciano-Milano-senza-un-hub/2/208032/
Per essere precisi i voli su Parigi di AF che si perdono sono 4 e non 3 ; e non è nemeno vero che comunque rimangono
altre compagnie per Parigi.
Rimane UNA compagnia per Parigi, LA compagnia più forte a Malpensa che è easyJet visto che anche LHI chiuderà la rotta dalla stessa data come conseguenza dello smantellamento delle attività italiane.