Alitalia, il CdA vara il nuovo Piano


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Sembra di capire, dalle minchiate che scrivi di solito, che tu sia un navigante. Cosa che allarma non poco, leggendo i commenti che scrivi.

Piccolo OT
Entrare in mare vestiti è il miglior modo per annegare. Si presume che i passeggeri in caso di ammaraggio abbiano indossato il giubbotto salvagente e lo abbiano potuto e saputo gonfiare, cosa non scontata nello shock di un incidente aereo.
Le scarpe andrebbero levate al momento del comando "brace, brace, brace", evitando categoricamente di entrare in acqua con le stesso ancora indosso.
Tutti gli abiti che impediscono il movimento e appesantiscono una volta impregnati d'acqua, andrebbero rimossi non appena ci si trovi in condizioni di relativa sicurezza (giubbotto salvagente gonfiato e lontani dal relitto), a partire dalle giacche e per seguire poi con i pantaloni. Le gonne sono effettivamente meno d'intralcio, ma possono appesantire molto il corpo. Precedenza va data in ogni caso alla rimozione delle scarpe, se ancora indosso.

In effetti hai ragione , sono un navigante ma non nel senso che intendi tu , dei sette mari ne ho già navigati 4 e spero di poter fare il resto alla pensione.

Questo per dirti che hai scritto , come si dice qui a Roma , due grosse fregnacce , la più grande riguarda proprio le tecniche di sopravvivenza in acqua dove il rischio maggiore è l'ipotermia per combattere la quale va fatto esattamente il contrario di quello che scrivi tu, ovvero bisogna rimanere il più possibile coperti e fermi.

Levarsi gli abiti per nuotare è la via breve verso la morte.

Ovviamente il presupposto è che durante un'emergenza su acqua ognuno abbia un giubbino o si aggrappi a qualcosa che galleggia e comunque, anche li , al contrario delle cazzate che scrivi , spesso l'aria intrappolata tra gli abiti (es giacconi) comunque fornisce una spinta al galleggiamento non trascurabile.

Scusate l'OT ma non vorrei che qualcuno prendesse per buono quanto scrive questo Nicolap e in caso di sventura ci rimettesse la pelle.

Se poi qualcuno volesse approfondire.. .

http://www.sopravvivere.net/sopravvivere-mare/

Addirittura si consiglia , se si trovano vestiti in più, di metterseli addosso prima di buttarsi in acqua.
 
In effetti hai ragione , sono un navigante ma non nel senso che intendi tu , dei sette mari ne ho già navigati 4 e spero di poter fare il resto alla pensione.

Questo per dirti che hai scritto , come si dice qui a Roma , due grosse fregnacce , la più grande riguarda proprio le tecniche di sopravvivenza in acqua dove il rischio maggiore è l'ipotermia per combattere la quale va fatto esattamente il contrario di quello che scrivi tu, ovvero bisogna rimanere il più possibile coperti e fermi.

Levarsi gli abiti per nuotare è la via breve verso la morte.

Ovviamente il presupposto è che durante un'emergenza su acqua ognuno abbia un giubbino o si aggrappi a qualcosa che galleggia e comunque, anche li , al contrario delle cazzate che scrivi , spesso l'aria intrappolata tra gli abiti (es giacconi) comunque fornisce una spinta al galleggiamento non trascurabile.

Scusate l'OT ma non vorrei che qualcuno prendesse per buono quanto scrive questo Nicolap e in caso di sventura ci rimettesse la pelle.

Se poi qualcuno volesse approfondire.. .

http://www.sopravvivere.net/sopravvivere-mare/

Addirittura si consiglia , se si trovano vestiti in più, di metterseli addosso prima di buttarsi in acqua.

Sopravvivere.net, un po' il punto di riferimento della sopravvivenza, dalle Forze Speciali alle missioni della NASA.

Diciamo che si scopre oggi l'esistenza di due scuole di pensiero, la "floating first" e la "sink warmly". Famosa la tenuta "a camere d'aria" e "l'indossa il primo cappotto che incontri".
Scommetto che consigli anche di calzare anfibi in cuoio, possibilmente con le fibbie di metallo.

Al 74° post hai conquistato gli onori della gloria.


P.S. 'sto sito su cui ti sei formato è da sballo. Consiglio la lettura attenta, anzi attentissima, del capitolo http://www.sopravvivere.net/sopravvivere-ad-un-attacco-nucleare/ (dai congiuntivi utilizzati potresti essere tu l'autore).
 
Sopravvivere.net, un po' il punto di riferimento della sopravvivenza, dalle Forze Speciali alle missioni della NASA.

Diciamo che si scopre oggi l'esistenza di due scuole di pensiero, la "floating first" e la "sink warmly". Famosa la tenuta "a camere d'aria" e "l'indossa il primo cappotto che incontri".
Scommetto che consigli anche di calzare anfibi in cuoio, possibilmente con le fibbie di metallo.

Al 74° post hai conquistato gli onori della gloria.


P.S. 'sto sito su cui ti sei formato è da sballo. Consiglio la lettura attenta, anzi attentissima, del capitolo http://www.sopravvivere.net/sopravvivere-ad-un-attacco-nucleare/ (dai congiuntivi utilizzati potresti essere tu l'autore).

Se invece che divertirti a travisare quello che scrivo (Ma è nevrosi o solo depressione ? ) ti informarsi eviteresti di scrivere stupidaggini che, oltre a farti fare brutta figura presso chi ha un minimo di competenze , sono anche pericolose.

Poi se un giorno non sai cosa fare fatti una giornata da questo signori qui

http://www.rya.org.uk/courses-training/courses/specialist/Pages/sea-survival.aspx

( informati su chi sono) e poi vieni a raccontarci cosa ti hanno detto.

Buona fortuna ! :)
 
Se invece che divertirti a travisare quello che scrivo (Ma è nevrosi o solo depressione ? ) ti informarsi eviteresti di scrivere stupidaggini che, oltre a farti fare brutta figura presso chi ha un minimo di competenze , sono anche pericolose.

Poi se un giorno non sai cosa fare fatti una giornata da questo signori qui

http://www.rya.org.uk/courses-training/courses/specialist/Pages/sea-survival.aspx

( informati su chi sono) e poi vieni a raccontarci cosa ti hanno detto.

Buona fortuna ! :)

Dal link che cosa dovremmo evincere?

Mamma mia che cazzaro.

Dato che il tema è OT e che Tuned rischia di morire a Fregggene la prossima estate, consiglio a chi ha interesse in materia di leggersi la documentazione dell'incidente del DC-9 AZ I-DIKQ a Palermo il 23 dicembre 1978 e tutta la successiva produzione di indicazioni per la gestione della sicurezza in caso di ammaraggio. Ha fatto scuola sia in ambito civile che militare.
 
Sembra di capire, dalle minchiate che scrivi di solito, che tu sia un navigante. Cosa che allarma non poco, leggendo i commenti che scrivi.

Piccolo OT
Entrare in mare vestiti è il miglior modo per annegare. Si presume che i passeggeri in caso di ammaraggio abbiano indossato il giubbotto salvagente e lo abbiano potuto e saputo gonfiare, cosa non scontata nello shock di un incidente aereo.
Le scarpe andrebbero levate al momento del comando "brace, brace, brace", evitando categoricamente di entrare in acqua con le stesso ancora indosso.
Tutti gli abiti che impediscono il movimento e appesantiscono una volta impregnati d'acqua, andrebbero rimossi non appena ci si trovi in condizioni di relativa sicurezza (giubbotto salvagente gonfiato e lontani dal relitto), a partire dalle giacche e per seguire poi con i pantaloni. Le gonne sono effettivamente meno d'intralcio, ma possono appesantire molto il corpo. Precedenza va data in ogni caso alla rimozione delle scarpe, se ancora indosso.
Spogliarsi in mare è il modo più veloce per morire di ipotermia. È la prima cosa che ti insegnano nel corso di sopravvivenza in AMI. I piloti militari del nord Europa senza il "Secumar" (dal peso circa di 10kg!) avrebbero dei tempi di sopravvivenza di qualche minuto per la temperatura dell'acqua, pur con tutta la tuta di volo.
Certo, i vestiti bagnati appesantiscono (tuttavia la cosa è compensata dal giubbetto salvataggio, se indossato), ma rallentano decisamente la dispersione termica.
Le scarpe giustamente vanno tolte perchè in un'eventuale evacuazione con i tacchi (soprattutto femminili) si potrebbe bucare gli scivoli/battelli d'emergenza (slide raft) causandone lo sgonfiamento.
Chiaro che bisogna discriminare caso per caso: se sei finito in acqua a poca distanza da una riva o presumi che i soccorsi arrivino presto allora può valere la pena alleggerirsi, ma se sei decisamente lontano da una costa o i soccorsi non arriveranno prima di qualche ora allora è mandatorio diminuire il più possibile la perdita di temperatura corporea.
 
Ultima modifica:
Spogliarsi in mare è il modo più veloce per morire di ipotermia. È la prima cosa che ti insegnano nel corso di sopravvivenza in AMI. I piloti militari del nord Europa senza il "Secumar" avrebbero dei tempi di sopravvivenza di qualche minuto per la temperatura dell'acqua, pur con tutta la tuta di volo.
Certo, i vestiti bagnati appesantiscono, ma la cosa è compensata dal giubbetto salvataggio, se indossato.
Le scarpe giustamente vanno tolte non perchè sia dannoso/pericoloso entrarci in acqua indossandole, ma perchè in un'eventuale evacuazione con i tacchi (soprattutto femminili) si potrebbe bucare gli scivoli/battelli d'emergenza (slide raft) causandone lo sgonfiamento.

I piloti militari hanno dotazioni del tutto diverse da quelle dei passeggeri degli aerei civili, e seguono procedure conseguentemente diverse.
La questione è appunto di priorità. Primo, restare a galla. Secondo non morire assiderato. Si presume che la gestione dell'emergenza serva a garantire la sopravvivenza fino al - rapido - arrivo dei soccorsi. Se cadi nel Mare del Nord, vestiti o non vestiti, la differenza tra la vita e la morte per ipotermia la fanno una manciata di secondi, al massimo un minuto e mezzo.
La scarpe si levano perchè appesantiscono, perchè possono lacerare lo scivolo (se lo si usa) e anche perchè in caso di urti possono ferire agli altri pax.

La questione fondamentale è indossare il giubbotto salvagente, e gonfiarlo senza lacerarlo nell'abbandonare l'aereo. Il rischio che lo shock da impatto faccia venir meno una o entrambe le cose, impone l'adozione di procedure atte a favorire prima di tutto il galleggiamento.
Tanto per citare un caso recente, un numero elevato di passeggeri del volo che finì nell'Hudson per la fretta e il panico non indossò il giubbetto salvagente, scappando sulle ali in tutta fretta.

P.S. il lancio in mare col paracadute impone lo sganciamento rapido degli stivaletti anfibi, e immagino che la stessa cosa sia prevista per i piloti militari.
 
In diretta da AZ204 FCO LHR, ancora al gate; il comandante Andrea Rossi dà il benvenuti a bordo in tono molto gentile, spiega che stiamo attendendo dei docs e poi chiederà la messa in moto, poi dettaglia la rotta, il meteo lungo la rotta e a destinazione. La a/v all'ingresso invece tiene il broncio, mentre il collega alle Emergency exits sorride e parla cordialmente coi passeggeri.
Insomma, manca proprio uno standard, anche se si nota l'impegno dei più !
 
Spogliarsi in mare è il modo più veloce per morire di ipotermia. È la prima cosa che ti insegnano nel corso di sopravvivenza in AMI. I piloti militari del nord Europa senza il "Secumar" (dal peso circa di 10kg!) avrebbero dei tempi di sopravvivenza di qualche minuto per la temperatura dell'acqua, pur con tutta la tuta di volo.
Certo, i vestiti bagnati appesantiscono (tuttavia la cosa è compensata dal giubbetto salvataggio, se indossato), ma rallentano decisamente la dispersione termica.
Le scarpe giustamente vanno tolte perchè in un'eventuale evacuazione con i tacchi (soprattutto femminili) si potrebbe bucare gli scivoli/battelli d'emergenza (slide raft) causandone lo sgonfiamento.
Chiaro che bisogna discriminare caso per caso: se sei finito in acqua a poca distanza da una riva o presumi che i soccorsi arrivino presto allora può valere la pena alleggerirsi, ma se sei decisamente lontano da una costa o i soccorsi non arriveranno prima di qualche ora allora è mandatorio diminuire il più possibile la perdita di temperatura corporea.

Non è previsto nemmeno più togliere le scarpe. A quanto ho capito sugli scivoli moderni non sussiste più tale pericolo. In AZ è stato modificato anche il comando di evacuazione eliminando il "togliete le scarpe con i tacchi alti".
 
Non è previsto nemmeno più togliere le scarpe. A quanto ho capito sugli scivoli moderni non sussiste più tale pericolo. In AZ è stato modificato anche il comando di evacuazione eliminando il "togliete le scarpe con i tacchi alti".

Cosa sbagliatissima secondo me, perchè oltre a tutto il resto di cui si è parlato, nell'evacuazione della cabina il rischio di inciampo è altissimo, con tutto ciò che ne consegue se altri poi cadono dietro a chi inciampa.
 
Mi intrometto nell'OT. Esiste una tabella (si trova ad esempio su molti libri di navigazione) che correla temperatura dell'acqua e tempo di sopravvivenza. Sostanzialmente quando l'acqua supera i 20 gradi il rischio di ipotermia tende a zero. Con acqua interno ai 5 gradi la sopravvivenza è di pochi minuti. Per i valori intermedi la curva assomiglia a un ramo di un'iperbole. Con i pantaloni di una cerata (che è impermeabile) è possibile improvvisare un giubbetto salvagente.
 
Mi permetto di fare notare che le dotte disquisizioni su tempi e tecniche di galleggiamento degli ultimi post nulla hanno a che vedere su tempi e tecniche dello stare a galla di AZ dovesse passare il piano industriale, che è l'oggetto del thread.
Capisco la confusione, ma diamoci un taglio. Grazie.
 
Mi permetto di fare notare che le dotte disquisizioni su tempi e tecniche di galleggiamento degli ultimi post nulla hanno a che vedere su tempi e tecniche dello stare a galla di AZ dovesse passare il piano industriale, che è l'oggetto del thread.
Capisco la confusione, ma diamoci un taglio. Grazie.

chiedo scusa se mi permetto anch'io però l'argomento era interessante. Non si potrebbe aprire un thread a sé e spostare tutti i messaggi in argomento lì?
 
Se quest'estate si sgonfia la paperella e succede qualcosa a Tuned la responsabilità è vostra.
 
È il mio primo messaggio ma vi seguo praticamente da sempre.
Vedo che siete interessati al LF dei nuovi voli LR di AZ ed ho pensato di postarvi i dati di febbraio della sola tratta Città del Messico-Roma (sembra siano disponibili solo i dati del volo di ritorno e non di quello all'andata)

Voli - 12
Passeggeri - 1684
Passeggeri/volo - 140
LF - 47.8%
Fonte: http://www.sct.gob.mx/fileadmin/DireccionesGrales/DGAC-archivo/modulo5/sase-feb-2017-24032017.xlsx

Mi sembrano numeri piuttosto mediocri in linea con quelli che avete già pubblicato per i mesi precedenti.

Complimenti per il forum e grazie per darmi l'opportunità di partecipare.
 
È il mio primo messaggio ma vi seguo praticamente da sempre.
Vedo che siete interessati al LF dei nuovi voli LR di AZ ed ho pensato di postarvi i dati di febbraio della sola tratta Città del Messico-Roma (sembra siano disponibili solo i dati del volo di ritorno e non di quello all'andata)

Voli - 12
Passeggeri - 1684
Passeggeri/volo - 140
LF - 47.8%
Fonte: http://www.sct.gob.mx/fileadmin/DireccionesGrales/DGAC-archivo/modulo5/sase-feb-2017-24032017.xlsx

Mi sembrano numeri piuttosto mediocri in linea con quelli che avete già pubblicato per i mesi precedenti.

Complimenti per il forum e grazie per darmi l'opportunità di partecipare.

Numeri da chiusura immediata.....
 
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