Alitalia, il CdA vara il nuovo Piano


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Avoja.

Quella di BA, che ci e' stato ordinato di leggere durante il training da AAVV (offerti) volontari, includeva delizie su colori delle calze (per lui e per lei), fotografie raccapriccianti di scarpe permesse e non, informazioni su tagli di capelli, barbe, turbanti, veli, simboli religiosi vari e si attardava anche a spiegare come tenere la giacca, quando era permesso toglierla/tenerla aperta, tacchi e altre delizie. E c'e' pure chi controlla, cosi dicono.
Ricordo una volta che ad una lezione di diritto ecclesiastico il professore ci parlò proprio di una diatriba tra un hostess ba che portava una collanina con la croce a vista e ba che la vietava.

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Ricordo una volta che ad una lezione di diritto ecclesiastico il professore ci parlò proprio di una diatriba tra un hostess ba che portava una collanina con la croce a vista e ba che la vietava.

Se non ricordo male la persona in questione lavorava al check-in e ci fu una battaglia legale in merito (eventualmente persa dalla compagnia aerea).

G
 
Ricordo una volta che ad una lezione di diritto ecclesiastico il professore ci parlò proprio di una diatriba tra un hostess ba che portava una collanina con la croce a vista e ba che la vietava.

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Nadia E., se non ricordo male. Era, come giustamente dice Alicorporate, una che lavorava al terminal, e con cui mi capito' di fare una partenza quando lavorai in quelle parti. Avendo vinto (IMHO giustamente) la causa aveva una piccola croce sul risvolto della giacca.
 
Nadia E., se non ricordo male. Era, come giustamente dice Alicorporate, una che lavorava al terminal, e con cui mi capito' di fare una partenza quando lavorai in quelle parti. Avendo vinto (IMHO giustamente) la causa aveva una piccola croce sul risvolto della giacca.

Esattamente Nadia E. Anglo-egiziana di fede cristiana copta.

Ovviamente vinse. Anche perché BA la sospese dal lavoro perché si rifiutò di nascondere il simbolo religioso sotto un foulard. Ma di contro permetteva ai sikh di portare il turbante o il velo alle islamiche.

Comunque tutte le compagnie alla fine indicano minuziosamente come portare la divisa.

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Se ti riferisci all'articolo del Fatto, ad essere fuori di testa è chi l'ha scritto. Da sempre la divisa del personale di volo comprende anche l'intimo (in AZ bianco da sempre, per quanto mi ricordi) per una questione di eleganza e decoro. Imbastirci un articolo oggi è sintomo di malafede.

Da nessuna parte in 15 anni ho letto da nessuna parte di che colore deve essere l'intimo!
 
Sento oggi a Radio2 che la BCE ha provveduto all'enesima pioggia di miliardi alle banche "...al fine di rilanciare l'economia, soprattutto quella rivolta alle imprese...".
L'Italia ha fatto la parte del leone, prendendo la maggioranza del finanziamento rispolverato a sua volta su oltre una quarantine di banche, su tutte Unicredit e Intesa (!).
Ora leggo che peroprio queste due banche hanno pagato decine di milioni di bonus ai propri managers (http://www.repubblica.it/economia/2...ndi-161272638/?ref=RHPPBT-VE-I0-C6-P7-S1.6-T1 ). Quindi Unicredit e Intesa sono riluttanti a investire ancora in AZ malgrado i fondi BCE (comprensibile), ma intanto , pur in crisi di liquidita', i managers vengono premiati.
Se mi spiegate...
 
Alitalia è senza soldi, le banche non aprono il portafogli e il Governo insegue la Cdp
Carlotta Scozzari 15 MINUTI 317

Non si sblocca la situazione in Alitalia, che ha ormai finito i soldi in cassa. E poiché i soci, gli italiani di Cai (soprattutto le due banche Unicredit e Intesa Sanpaolo) da una parte e gli arabi di Etihad dall’altra, continuano a essere divisi sulla strategia di rilancio del vettore aereo, di aprire il portafogli non vogliono nemmeno sentire parlare. Ecco che così, con l’ex compagnia di bandiera a un passo dal fallimento, il governo di Paolo Gentiloni sarebbe in pressing sulla Cassa depositi e prestiti (Cdp), il veicolo di investimento che utilizza come principale risorsa il risparmio postale e che è controllato dal ministero dell’Economia. Posto che la Cdp non può investire in azioni (equity) di società in perdita, come per l’appunto Alitalia, la strada che si sta cercando di imboccare è quella di un finanziamento da parte della Cassa che possa godere di una garanzia statale.

Nello specifico, come anticipato dal sito Formiche.net, il governo starebbe cercando di mettere in salvo Alitalia appigliandosi al comma di un decreto legge del 2003, che permetterebbe appunto di procedere con un finanziamento a garanzia pubblica. L’ostacolo principale, tuttavia, è rappresentato dalla possibilità che l’Unione europea possa inquadrare questo intervento come aiuto di Stato, bocciandolo. “Una situazione simile – ricorda Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano – si era già verificata nel 2008, quando Alitalia fu finanziata con un prestito statale di 400 milioni che non solo non fu mai rimborsato ma poco dopo fu bollato dall’Ue come aiuto pubblico. Il problema di prestiti di questo tipo è che se non hanno tassi di interesse di mercato il rischio che siano etichettati come sovvenzioni statali è altissimo”.

Il nodo principale che divide i soci è il nuovo piano industriale disegnato dall’amministratore delegato della compagnia aerea, Cramer Ball. Nei giorni scorsi, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, aveva fatto sapere che il progetto presentato da Alitalia il 16 marzo prevede capitale (equity) e linee di credito pari a complessivi 2 miliardi di euro, di cui circa 900 milioni a carico di Etihad e 1.100 a carico degli azionisti e creditori italiani, “in aggiunta a quanto la compagine aveva già contribuito nel 2014, quando fu speso un miliardo e mezzo”. Peccato soltanto che questo stesso piano sembra sia stato accolto con freddezza da Unicredit e Intesa Sanpaolo. Non è un caso che gli istituti di credito, sia azionisti (hanno la maggioranza delle quote di Cai che controlla il 51% di Alitalia) sia creditori, abbiano deciso di affiancare all’ad Ball, sostenuto da Etihad (49%) un uomo “loro”: Luigi Gubitosi, da poco entrato in consiglio di amministrazione e in procinto di diventare presidente al posto di Luca Cordero di Montezemolo ma con deleghe più forti e un ruolo più operativo. La designazione di Gubitosi come presidente esecutivo tarda ad arrivare anche perché le stesse Unicredit e Intesa non sempre sono apparse perfettamente allineate su tutti i passaggi, ma si dice che sia ormai scontata, tant’è che è stato proprio l’ex numero uno della Rai e di Wind, insieme con Ball, ad andare a parlare con i sindacati. I quali pure hanno bocciato duramente il progetto di rilancio della compagnia targato Ball.

“Più che un piano industriale, mi sembra un piano di taglio e cucito”: è con questa battuta che il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha commentato il documento presentato dai vertici di Alitalia sulla riorganizzazione della compagnia nazionale di trasporto aereo. “E’ un progetto convincente”, si difende Ball. Il piano che l’ad ha messo a punto con il sostegno di Etihad prevede, infatti, 2.037 esuberi nel personale di terra, cifra composta tra l’altro da 800 esternalizzazioni e 500 contratti a termine non rinnovati. “Il governo deve fare di più”, dicono in coro le leader di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Anna Maria Furlan. Come visto, l’esecutivo Gentiloni si sta attivando con la Cdp, ma non è scontato che si riesca a sbloccare la situazione entro lunedì, quando i sindacati incontreranno Calenda e il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio.

https://it.businessinsider.com/alit...no-il-portafogli-e-il-governo-insegue-la-cdp/
 
Se la notizia della Cdp fosse vera si confermerebbe sempre la stessa cosa, o statale o privata... tanto alla fine paga pantalone
 
Il wet-lease per AB di 4 A320 inizia domani. Dice "long-term wet-lease" ma senza dettaglio.
 
Anche perché in caso di ammaraggio immagino che gonne e pantaloni vadano levati. In quel caso i filmati della ligerie stile sado-maso auspicata dal giornalista del Fatto farebbero il giro di tutti i telegiornali del mondo.

????? Guarda che è ammaraggio, mica vanno in spiaggia ! Però potrebbe essere un'idea, sotto direttamente il costume da bagno che non si sa mai.....

Siete fantastici !!!
 
Anche perché in caso di ammaraggio immagino che gonne e pantaloni vadano levati. In quel caso i filmati della ligerie stile sado-maso auspicata dal giornalista del Fatto farebbero il giro di tutti i telegiornali del mondo.

Guarda che è ammaraggio, mica vanno in spiaggia ! Però potrebbe essere un'idea, sotto direttamente il costume da bagno che non si sa mai.....
Siete fantastici !!!

Sembra di capire, dalle minchiate che scrivi di solito, che tu sia un navigante. Cosa che allarma non poco, leggendo i commenti che scrivi.

Piccolo OT
Entrare in mare vestiti è il miglior modo per annegare. Si presume che i passeggeri in caso di ammaraggio abbiano indossato il giubbotto salvagente e lo abbiano potuto e saputo gonfiare, cosa non scontata nello shock di un incidente aereo.
Le scarpe andrebbero levate al momento del comando "brace, brace, brace", evitando categoricamente di entrare in acqua con le stesso ancora indosso.
Tutti gli abiti che impediscono il movimento e appesantiscono una volta impregnati d'acqua, andrebbero rimossi non appena ci si trovi in condizioni di relativa sicurezza (giubbotto salvagente gonfiato e lontani dal relitto), a partire dalle giacche e per seguire poi con i pantaloni. Le gonne sono effettivamente meno d'intralcio, ma possono appesantire molto il corpo. Precedenza va data in ogni caso alla rimozione delle scarpe, se ancora indosso.
 
Az proseguirà le operazioni su Reggio dopo un incontro col governo ed enti locali. Impegni assunti per garantire i collegamenti su Roma e Milano.
Da una PR del MIT, apprendiamo che sostanzialmente i voli sono stati ripristinati per ragioni di ordine pubblico, perchè se si fossero tagliati i voli la popolazione sarebbe insorta. Parola di Delrio. Analoga filosofia deve ave suggerito la disponibilità del prefetto ad aprire un tavolo per la gestione dei dipendenti di terra di REG.

Aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria: Alitalia garantisce voli

Le parti continueranno il confronto per trovare un assetto definitivo

24 marzo 2017 - Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è tenuta ieri alla presenza del Ministro Graziano Delrio, del Capo di Gabinetto Mauro Bonaretti e del Prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari una riunione in relazione alle problematiche dell'aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria che ha visto la partecipazione del Presidente della Regione Calabria Gerardo Mario Oliverio, con il Presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, l’Assessore ai trasporti Giuseppe Marino, l’Assessore ai trasporti di Messina Gaetano Cacciola, e le rappresentanze dei vertici di Enac e Alitalia.
Nell'ambito di tale riunione sono emersi diversi elementi nuovi ed è stata sottolineata la criticità per l’accessibilità al territorio che insorgerebbe con la sospensione dei voli.
Il Ministero e le istituzioni regionali e locali hanno promosso una serie di iniziative, formalizzate attraverso un apposito "documento dichiarativo di impegno" nel quale è delineato il pacchetto di interventi per il rilancio dell'aeroporto, ed in particolare misure per promuovere le rotte domestiche esistenti.
In sede di riunione, il Prefetto ha altresì dichiarato la propria disponibilità ad aprire un tavolo prefettizio per la gestione delle problematiche relative al personale in servizio per le attività di handling presso l'aeroporto di Reggio Calabria.
A fronte degli impegni assunti, Alitalia ha deciso di garantire a partire dal 30 marzo collegamenti da Roma e Milano per Reggio Calabria, inizialmente con un volo giornaliero da/per entrambe le città nel mese di aprile.
Le parti continueranno il confronto con l’obiettivo di trovare un assetto definitivo per il prossimo futuro.

http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/alitalia-aeroporti-calabria/aeroporto-dello-stretto-di-reggio-calabria-alitalia
 
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