martedì 16/07/2019
IL PERSONAGGIO
La mente del piano? L’uomo del flop Meridiana
SCARAMELLA - CONSULENTE DI WYMAN PER IL DOSSIER AEREO, È IN PISTA COME NUOVO AD. E IL FRATELLO MARIO…Daniele Martini
Roberto Scaramella
Porta l’impronta di Roberto Scaramella il piano per Alitalia. Chi è Scaramella? Per chi si occupa di aerei per professione è un signore conosciutissimo, un manager che ha legato il proprio nome alla picchiata di Meridiana, compagnia fondata con successo dal principe ismaelita Aga Khan per lanciare all’inizio degli anni Sessanta del secolo passato il turismo d’élite in Sardegna, ma che da ultimo è piombata in un guaio dietro l’altro.
A Meridiana Scaramella c’era arrivato quasi per caso nel 2010 come consulente della società Bain, poi ci aveva messo le radici fino a diventare il manager di riferimento di tutto il gruppo Akfed dell’Aga Kahn, supervisore del settore Airline con sede a Parigi Chantilly. Nei 4 anni in cui Scaramella ha operato, Meridiana ha sempre perso, con punte del 16 per cento sul fatturato, più di quelle di Alitalia che nello stesso periodo si fermava al 12 per cento. La compagnia sarda è andata sotto di 110 milioni nel 2011, un’altra sessantina l’anno successivo, 78 nel 2013, più di 100 nel 2014.
Alla fine di quell’anno l’Aga Khan, probabilmente stufo, aveva dato il benservito a Scaramella. Il quale, però, era tornato subito in auge, ripescato all’Enav (assistenza al volo) da Matteo Renzi su suggerimento di Vito Cozzoli, capo di gabinetto della ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e ora di Luigi Di Maio. Giusto un anno fa Scaramella aveva lasciato pure l’Enav e ora riappare come consulente della società internazionale Oliver Wyman. Proprio la Wyman è stata chiamata insieme ad altri grandi advisor a escogitare una soluzione per Alitalia dalle Fs, il gruppo pubblico che nelle intenzioni del governo dovrebbe essere il fulcro del rilancio aereo nazionale. Nel manipolo di esperti di finanza, organizzazione aziendale, relazioni industriali e simili, a Scaramella è stato affidato il compito di portare il valore aggiunto e decisivo derivante dalla sua conoscenza del trasporto aereo. Negli ambienti ministeriali è cominciata a circolare addirittura la voce che lo stesso Scaramella sarebbe a quel punto apparso come la persona ideale per diventare l’amministratore della nuova Alitalia.
Le conoscenze, anche in campo non aeronautico, non gli mancano. Il fratello Mario ebbe un attimo di notorietà un quindicennio fa come consulente della Commissione parlamentare di inchiesta sull’“Affare Mitrokhin” e poi a fine 2006 il suo nome finì sui giornali che parlavano dell’inchiesta sugli ambienti in cui era maturato l’assassinio per avvelenamento dell’agente russo Aleksandr Litvinenko. Presentandosi come esperto del ramo sicurezza aveva pure tentato negli stessi anni di fare affari con le Fs cedendo loro a titolo gratuito un sistema di telesorveglianza delle stazioni e chiedendo in cambio l’utilizzo esclusivo delle immagini. Roberto Scaramella è stato a lungo molto legato all’ex ministro dell’Interno, Angelino Alfano, mentre il suo miglior amico tra i giudici è Luca Palamara, sospeso alcuni giorni fa con l’accusa di corruzione dal Consiglio superiore della magistratura. Scaramella con Palamara ha condiviso molte cene a Punta Aldia, la località sul mare a sud di Olbia dove amava risiedere d’estate in una villa pagata dalla compagnia Meridiana di cui era manager.
Il piano preparato per Alitalia da Scaramella e dal team di consulenti che ha lavorato con lui è costato almeno 5 milioni di euro. La Corte dei conti ha già raccomandato alle Fs di usare la “massima attenzione” in tutte le fasi dell’operazione Alitalia. La faccenda ha comunque provocato malumori nell’ambiente del ministero dei Trasporti perché in un primo momento la preparazione del progetto Alitalia avrebbe dovuto essere a costo zero per il contribuente, affidato com’era ai consiglieri del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che avevano cominciato a lavorare in collaborazione con la Boeing.
Fatto Quotidiano Ed. ARR