Alitalia: chiesta cigs per 3.960


Quindi biglietti gratis a tutti gli italiani, al limite un canone incluso nella bolletta elettrica, e stipendi garantiti a tutti i lavoratori.
Ok ci sto. Dove mando il cv?

Puoi mandarlo alla newco:


Alitalia: ipotesi fondi emergenza e newco pubblica.

(ANSA) - ROMA, 14 MAR - Nuove risorse per gestire l'emergenza ALITALIA, aggravata dalle riduzioni dei voli a causa del Coronavirus, e creazione di una newco pubblica per prendere in affitto la parte aviation. Sono, secondo quanto apprende l'ANSA, le ipotesi al vaglio del governo per far fronte all'ulteriore emergenza dell'ex compagnia di bandiera. Possibile che le nuove misure siano introdotte con il decreto anti-Coronavirus che potrebbe essere varato nelle prossime ore. (ANSA)
 
Scusate se posto questo messaggio qui ma non sapevo dove postarlo.
Quello che sta succedendo in questi giorni ci fa capire l’importanza di avere una compagnia aerea nazionale . Il nostro sistema economico non è così forte da consentirci di avere compagnie private che comunque si coordino con il proprio governo nè cosi debole da dover rinunciare priori ad avere un braccio operativo nel mondo dei trasporti. Se Alitalia fosse una compagnia facente capo a qualche gruppo estero sicuramente oggi ci sarebbe stato il fermo totale dei velivoli e così dall’oggi al domani la sardegna sarebbe stata isolata o peggio ancora i nostri connazionali sparsi per l’Europa o in USA non saprebbero come rientrare. Invece no abbiamo una compagnia di bandiera. Si è vero perde e quale è il problema. La sanità perde ? La difesa perde? Le ferrovie (almeno fino a pochi lustri orsono) perdono? LINPS perde?Quel che voglio dire è che in un paese che non è troppo ricco per permettersi una compagnia privata ma non è così piccolo da non poterselo permettere una compagnia di bandiera è una necessità a cui non si può rinunciare. Ovviamente ancorchè pubblica la gestione ben dovrà essere valida ma non necessariamente profittevole perchè il profitto è nel servizio che viene garantito alla collettività.

Complimenti per la mole di baggianate:

1 - Alitalia NON è una compagnia aerea "nazionale", è privata. Che poi venga sistematicamente foraggiata con quattrini pubblici è altro discorso;
2 - Il sistema economico forte/debole che si coordina con le compagnie aeree è qualcosa di meraviglioso e mai apparso su questi schermi, complimenti!
3 - Il fermo dei voli c'è per tutti, perchè ormai quelli che possono muoversi sono una sparuta minoranza. La differenza è che qualcuno risponde agli azionisti di come gestisce l'azienda, altri invece fanno affidamento sui "prestiti" che sanno già che non dovranno restituire. Ergo, qualcuno sta attento a come spende i quattrini, altri no, incuranti del fatto che 400 milioni dati un mese fa tra dieci giorni saranno belli che finiti;
4 - A quattrini finiti, la differenza tra la compagnia privata e quella "aiutata" è che la prima dovrà risollevarsi da sola, alla seconda ci pensa lo Stato, anche se la prima funziona e muove più passeggeri della seconda;
5 - La sanità non "perde" soldi, li spende per curare. Che lo faccia in modo ottimale o meno, è discorso ben diverso; idem per la difesa. Sono spese per la tutela della collettività;
6 - Salvo controindicazioni, i nostri connazionali (e chi se ne fotte degli stranieri che da qui non possono andarsene, a noi interessano solo i "nostri"!) hanno altre opzioni per rientrare, e le stanno usando;
7 - Alitalia, piaccia o non piaccia, trasporta una minoranza delle persone che volano in/da/per il paese, peraltro in perdita costante da un ventennio, nel quale le altre compagnie si sono difese da sole sul mercato, talvolta riuscendovi, talvolta fallendo (una sola volta, non 3).
 
Quindi biglietti gratis a tutti gli italiani, al limite un canone incluso nella bolletta elettrica, e stipendi garantiti a tutti i lavoratori.
Ok ci sto. Dove mando il cv?

Ti risulta che le municipalizzate dei trasporti sono in utile o sono gratuiti? quando dico che una compagnia aerea può anche non essere profittevole voglio solo sottolineare come talora l’interesse pubblico va oltre il profitto. Sistema scolastico per esempio non è profittevole che pure sarebbe molto facile trasformare l’istruzione da pubblica a privata Rendendo così questa attività profittevole. La ragione per cui non lo si fa risiede proprio nell’interesse pubblico ovvero sia nella consapevolezza che lo Stato deve garantire certe attività tra le quali secondo me rientrano i trasporti indipendentemente dalla loro profittevolezza
 
Non puoi paragonare una compagnia aerea che effettua anche voli intercontinentali con una municipalizzata... sono esigenze un filino diverse.

Io non volo mai AZ eppure macino una media di 150k miglia annue che mi portano ovunque nel globo, partendo per di più da TRS che, lo dico a malincuore, andrebbe chiuso perché è inutile, sono stati solo spesi una marea di soldi dalla regione per rinnovarlo, ed i voli sono anche calati.
 
Romano1257 non volermene ma stai scrivendo delle boiate.

Anche ad avere una nuova Ala Littoria in monopolio totale di tutte le rotte da/per l'Italia (e pur ignorando i costi altissimi, i disagi in termini di scarsa efficienza, il danno per l'accessibilità del paese), in una situazione come questa saremmo sempre e comunque senza aerei.

Il concetto di compagnia di bandiera è morto con la liberalizzazione del mercato, e vivaddio che è defunto.

Ora, che si debba aprire il portafogli per aiutare AZ in questa situazione - e non solo AZ, l'intero comparto del trasporto aereo - io sono d'accordo. Che si siano persi tre anni con nazionalizzazioni, proclami del bibbitaro e tentativi di cordate epiche è altrettanto innegabile e in un mondo perfetto i responsabili di questa debacle dovrebbero renderne conto ai cittadini. Ma non è un mondo perfetto.
 
Complimenti per la mole di baggianate:

1 - Alitalia NON è una compagnia aerea "nazionale", è privata. Che poi venga sistematicamente foraggiata con quattrini pubblici è altro discorso;
2 - Il sistema economico forte/debole che si coordina con le compagnie aeree è qualcosa di meraviglioso e mai apparso su questi schermi, complimenti!
3 - Il fermo dei voli c'è per tutti, perchè ormai quelli che possono muoversi sono una sparuta minoranza. La differenza è che qualcuno risponde agli azionisti di come gestisce l'azienda, altri invece fanno affidamento sui "prestiti" che sanno già che non dovranno restituire. Ergo, qualcuno sta attento a come spende i quattrini, altri no, incuranti del fatto che 400 milioni dati un mese fa tra dieci giorni saranno belli che finiti;
4 - A quattrini finiti, la differenza tra la compagnia privata e quella "aiutata" è che la prima dovrà risollevarsi da sola, alla seconda ci pensa lo Stato, anche se la prima funziona e muove più passeggeri della seconda;
5 - La sanità non "perde" soldi, li spende per curare. Che lo faccia in modo ottimale o meno, è discorso ben diverso; idem per la difesa. Sono spese per la tutela della collettività;
6 - Salvo controindicazioni, i nostri connazionali (e chi se ne fotte degli stranieri che da qui non possono andarsene, a noi interessano solo i "nostri"!) hanno altre opzioni per rientrare, e le stanno usando;
7 - Alitalia, piaccia o non piaccia, trasporta una minoranza delle persone che volano in/da/per il paese, peraltro in perdita costante da un ventennio, nel quale le altre compagnie si sono difese da sole sul mercato, talvolta riuscendovi, talvolta fallendo (una sola volta, non 3).



Lufthansa senza aiuti statali condivisi con i governi di Svizzera Belgio e Austria non andrebbe avanti. Easyjet si e' sbrigata a chiedere la cassa integrazione in Italia per 1496 dipendenti. Norwegian senza aiuti di stato probabilmente faticherebbe ad avere un futuro.

I tuoi punti 4 e 7 andrebbero leggermente rivisti. E temo anche aggiornati nelle prossime settimane.
 
Con la differenza che Lufthansa e easyJet hanno pagato così tante tasse e contributi negli anni che anche se includi CIGS o l'equivalente tedesco, lo stato è ampiamente in attivo.
 
Con la differenza che Lufthansa e easyJet hanno pagato così tante tasse e contributi negli anni che anche se includi CIGS o l'equivalente tedesco, lo stato è ampiamente in attivo.

Innegabile. Ma da sole non si salverebbero. Se contestiamo il principio dobbiamo farlo sempre.

Una precisazione: io non difendo e non contesto nessuno. Dico solo che questa crisi ci portera' innegabilmente verso un trasporto aereo che finora non avevamo mai visto.

Spero sbagliarmi.
 
Non so Lufthansa, ma easyJet ha fatto utili anche nel 2001 e nel 2009, possiede il 70% della flotta, pochissimo debito e 1,3 miliardi di sterline cash. Non faranno utili per un paio di anni ora magari, magari ridimensioneranno la compagnia, ma da qui a chiedere l'aiuto dello stato per non fallire ce ne corre... ciò non toglie che faranno di tutto per avere quanti più benefici possibili, come farebbe qualunque manager, ma se non dovessero avere un euro dubito che sarebbero a rischio. Anche perchè a quel punto sarebbero fallite tutte le altre compagnie in Europa.
 
Ho letto (e fornisco questa informazione a beneficio dell'intero forum) che le previsioni piu' ottimistiche (ripeto le piu' ottimistiche) vedono un rientro nella quasi normalita' dei prenotati non prima del mese di NOVEMBRE, un mese tra l'altro, veniva fatto notare, abbastanza "moscio" per le compagnie aeree.

Questo comportera' la perdita dell'intera periodo pasquale ed estivo per quanto riguarda i ricavi con stime di perdita per la IATA MOLTO SUPERIORI alla gia' drammatica cifra di 117 miliardi di euro che e' diventato purtroppo un costo gia' superato dalle proiezioni da qui a fine anno.

Sara' necessaria una forte iniezione di liquidita' ed una ristrutturazione senza precedenti per diverse aerolinee.

Per quanto riguarda Easyjet so bene che e' una societa' in salute e assolutamente efficiente. Se chiede aiuti lei, figuriamoci le altre. Volevo esprimere il tuo stesso concetto e tu lo hai fatto decisamente meglio di me.
 
Volevo anche aggiungere augurando per quello che puo' valere oggi un buon weekend a tutti che da oggi senza mascherina Alitalia potrebbe rifiutare l'imbarco a bordo dei suoi velivoli.

P.S. ho appena letto gli aggiornamenti dei contagiati e dei decessi in Lombardia. Scusate l'OT e bannatemi pure, ma mi viene da piangere. Non mi vergogno. Piangere di rabbia e di dolore. Scusate ancora.
 
Lufthansa senza aiuti statali condivisi con i governi di Svizzera Belgio e Austria non andrebbe avanti. Easyjet si e' sbrigata a chiedere la cassa integrazione in Italia per 1496 dipendenti. Norwegian senza aiuti di stato probabilmente faticherebbe ad avere un futuro.

I tuoi punti 4 e 7 andrebbero leggermente rivisti. E temo anche aggiornati nelle prossime settimane.

In cosa esattamente? Perchè mi sa che ti sfugge il senso del discorso...
 
Qualsiasi previsione di ritorno alla normalità al momento è poco più che una supposizione... non prendiamole per oro colato

In assenza di un'Alitalia (a volare inperdita quando i soldi ce li mette lo stato siamo capaci tutti) se ci fosse stato bisogno di rimpatriare qualcuno, oppure di garantire collegamenti conle isole, ci avrebbe pensato l'esercito o magari si sarebbe fatto un bando ad hoc per qualche volo, quindi non facciamo drammi
 
Voi ridete e scherzate, ma AZ potrebbe essere la compagnia a guadagnarci più da questa crisi...
 
(ANSA) - ROMA, 14 MAR - Nuove risorse per gestire l'emergenza Alitalia, aggravata dalle riduzioni dei voli a causa del Coronavirus, e creazione di una newco pubblica per prendere in affitto la parte aviation. Sono, secondo quanto apprende l'ANSA, le ipotesi al vaglio del governo per far fronte all'ulteriore emergenza dell'ex compagnia di bandiera. Possibile che le nuove misure siano introdotte con il decreto anti-Coronavirus che potrebbe essere varato nelle prossime ore.
 
(ANSA) - ROMA, 14 MAR - Nuove risorse per gestire l'emergenza Alitalia, aggravata dalle riduzioni dei voli a causa del Coronavirus, e creazione di una newco pubblica per prendere in affitto la parte aviation. Sono, secondo quanto apprende l'ANSA, le ipotesi al vaglio del governo per far fronte all'ulteriore emergenza dell'ex compagnia di bandiera. Possibile che le nuove misure siano introdotte con il decreto anti-Coronavirus che potrebbe essere varato nelle prossime ore.

Beh dai sono dei grandi! Nessuno mai aveva pensato ad affittare il ramo aviation tramite una nuova società. Geni!
 
Il coronavirus, il crollo dei passeggeri e il blocco dei voli di diversi Paesi costano ad Alitalia almeno sei milioni di euro al giorno di mancati ricavi. Una cifra che peggiora se si calcolano anche le spese operative e che brucerà in qualche settimana anche il secondo prestito statale da 400 milioni. È questo il primo bilancio della compagnia in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017 secondo tre fonti governative consultate dal Corriere. Numeri che avrebbero convinto Palazzo Chigi a stanziare un altro prestito e ad accelerare su quella che viene definita una «nazionalizzazione»

La liquidità
In queste ore si ragiona sulla modalità, ma chi ha avuto contatti con il commissario straordinario di Alitalia Giuseppe Leogrande e il direttore generale Giancarlo Zeni parla dell’urgenza di procedere con ulteriore iniezione di liquidità pubblica (che potrebbe arrivare anche a 900 milioni di euro) che stavolta avrebbe persino l’ok della Commissione europea. A spingere per la nazionalizzazione temporanea non sarebbe soltanto il fatto che bisogna garantire la continuità delle operazioni (oggi ridotte del 75% rispetto alla media del periodo), ma anche perché le eventuali pretendenti — dal gruppo Lufthansa a Delta Air Lines — in questi giorni sono impegnate a contattare i rispettivi governi per un supporto pubblico.

Il bando di vendita
Il 18 marzo scade il termine per inviare le manifestazioni di interesse nell’ambito della procedura di vendita della compagnia tricolore che si può comprare tutta o in parte. Ma il commissario Leogrande è convinto che a farsi avanti potrebbe essere soltanto German Efromovich, ex presidente del vettore sudamericano Avianca, che secondo diversi analisti internazionali non offrirebbe quelle garanzie finanziarie minime richieste pur mettendo a disposizione da mesi un miliardo di euro per rilevare tutta l’azienda.
L’ipotesi newco pubblica
Tra Palazzo Chigi, il ministero dell’Economia e quello dello Sviluppo economico si ragiona sulla costituzione di una società pubblica alla quale affidare Alitalia in via provvisoria e che nei prossimi mesi proceda anche allo snellimento dell’azienda così da prepararla alla messa sul mercato una volta passata l’emergenza coronavirus. Fino ad allora la compagnia deve essere posta nelle condizioni di continuare a garantire i collegamenti nazionali e internazionali. Un ruolo diventato sempre più importante — sottolineano le fonti — soprattutto dopo aver assistito alla «fuga» di molti vettori stranieri che hanno finito per lasciare fuori dall’Italia migliaia di connazionali che stanno cercando di rientrare non senza qualche fatica.
Il terzo prestito
Non è stato ancora definito il percorso di «statalizzazione», ma è un passaggio che arriverebbe dopo aver consegnato una quarta tranche dopo le prime due del 2017 (600 e 300 milioni di euro) e la terza della fine del 2019 (400 milioni): su questi 1,3 miliardi ci sono due procedure Ue che ipotizza l’aiuto di Stato. Accusa che non riguarderebbe l’eventuale nuovo prestito — viene spiegato — perché da Bruxelles c’è già stato il via libera formale ai Paesi europei perché possano dare un contributo alle proprie aviolinee. Non a caso il governo francese sta pensando di aumentare la sua quota dentro Air France-Klm.
La cassa integrazione
In parallelo c’è anche il capitolo sociale. Alitalia è in trattative con i sindacati sul numero dei dipendenti da mettere in cassa integrazione nel periodo 24 marzo-31 ottobre 2020: l’azienda punta a un totale di 3.960 lavoratori in cigs (inclusi quelli che già lo sono da diversi mesi), ma le sigle si sono subito dette contrarie, temendo che questo sia soltanto il primo passaggio per mandare a casa quasi un terzo del personale così da rendere più appetibile la compagnia sul mercato

Leonard Berberi Corriere.it
 
Sarò annebbiato dagli happy hour virtuali e quindi non vedo come potrebbe..

Semplicemente non ha nulla da perdere, e questa crisi scuoterà violentemente tutte le altre compagnie con già annunciati ridimensionamenti e riduzioni flotta.

È un po’ come quello che successe nel 2009 nel settore dell’auto, la morente e cenerentola Chrysler sembrava condannata a sparire, poi il cataclisma e una “restart” del settore (nonché cambio radicale del modus operandi ) che a livello di profitti l’ha portata ad essere una delle migliori in USA.

Solo che in questo caso ci sarà lo stato e non la Fiat a gestire il tutto.

Non dico che sicuramente andrà così, bensì che se prima sembrava un’operazione disperata perché operata in un settore praticamente “fermo” e congelato, ora diventando tutto più dinamico ha maggiori chances di farcela.