*** Alitalia chiede l'amministrazione straordinaria ***


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AZ209

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Thread precedente sul referendum Alitalia: http://www.aviazionecivile.org/vb/showthread.php/139617-***-Alitalia-al-referendum-vince-il-NO-***


Alitalia chiede l'amministrazione straordinaria

Via libera da assemblea dei soci e cda alla procedura di commissariamento. Ora la palla passa al governo, che dovrà nominare gli amministratori reggenti a cui spetterà il compito di preparare un piano di risanamento. La compagnia: "I voli proseguono come previsto"

ROMA - Il giorno è arrivato. L'assemblea dei soci e il consiglio di amministrazione di Alitalia, riuniti entrambi in conference call, hanno avviato la richiesta di amministrazione straordinaria della compagnia. E' il primo atto ufficiale della procedura di commissariamento, che scatta quando una società dichiara lo stato di insolvenza. Ora la palla passa al governo: il ministero dello Sviluppo economico, probabilmente già nelle prossime ore con un decreto, nominerà i commissari che prenderanno il timone della compagnia per mettere a punto un nuovo piano industriale. Ormai scontati nella terna i nomi di Luigi Gubitosi e Guido Laghi, a cui potrebbe affiancarsi una terza figura con competenze tecniche. Intanto in un comunicato la società precisa che "i voli e le operazioni di Alitalia non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista".

Il cda di alitalia riunitosi al termine dell'assemblea dei soci, si legge nella nota, "ha preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, del venir meno dei soci e dell'impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative, ha deciso all'unanimità di presentare l'istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge".

Dalla nomina i commissari avranno 180 giorni di tempo per presentare un piano di risanamento della compagnia. Nel frattempo però, per continuare a far volare i suoi aerei, Alitalia ha bisogno di liquidità fresca che dovrà essere ancora una volta il governo a garantire. Da Bruxelles è già arrivato un via libera informale a questo prestito ponte, purché venga concesso "a condizioni di mercato". Ma nelle ultime ore la somma necessaria ha continuato a lievitare: dai 300 milioni iniziali, oltre i 400, attorno se non sopra i 500 milioni. Dovrebbe essere concessa direttamente dal Tesoro, sul modello di quanto fatto con l'Ilva, e stanziata con un decreto della presidenza del Consiglio. Ma che si tratti effettivamente di un prestito, una somma cioè destinata a essere restituita, non è per nulla sicuro vista la possibile insolvenza di Alitalia. Con una compagnia in dissesto poi anche stabilire un tasso di interesse "di mercato" non sarà per nulla facile.

Come difficile si annuncia la missione dei commissari: fare in 180 giorni quello che non è riuscito in anni a generazioni di manager, pubblici e privati. La peggiore delle ipotesi, essendo esclusa da tutti la possibilità di nazionalizzare la compagnia, è che al termine di questi sei mesi non sia stato individuato un percorso credibile di risanamento. A quel punto l'unica strada sarà il cosiddetto "spezzatino", una vendita al miglior offerente dei vari pezzi della compagnia (il marchio, gli aeromobili, gli slot aeroportuali, il programma Millemiglia, i rami industriali con relativi dipendenti), pagando con gli introiti i creditori e avviando la liquidazione. Il tentativo però sarà quello di correggere in maniera pesante costi e conti, in modo da rendere Alitalia appetibile in blocco per un eventuale compratore. Al momento non se ne vedono molti all'orizzonte: la tedesca Lufthansa, l'alleato più logico, si è più volte detta non interessata, anche se potrebbe trattarsi di pretattica. In assenza di acquirente, daccapo, scatterebbe la liquidazione.

C'è però l'incognita Matteo Renzi, il segretario Pd che nelle ultime ore, durante la campagna per le primarie, ha detto di voler presentare al governo entro il 15 maggio una proposta per salvare la compagnia. Le ipotesi sul tavolo si ispirano alla gestione di due recenti casi di commissariamento, la compagnia aerea Meridiana e l'acciaieria Ilva. La prima, dopo un lungo periodo di amministrazione straordinaria con massicci tagli ai costi (anche del personale), sta per essere rilevata al 49% dal vettore degli emirati Qatar. La seconda, dopo le note vicende giudiziarie e il commissariamento, è ora contesa all'asta tra la cordata Marcegaglia-ArcelorMittal e quella Arvedi-Jindal, con la partecipazione della Cassa depositi e prestiti. Un modello applicabile anche ad Alitalia, magari proprio con la partecipazione di Cdp? L'ipotesi pare difficile, anche perché richiederebbe un periodo
di commissariamento molto lungo che dovrebbe essere sostenuto da diversi (e costosi) prestiti ponte, probabilmente pubblici. Una sorta di nazionalizzazione mascherata: quella che, a parole, tutti continuano a escludere.



http://www.repubblica.it/economia/2...oci-164421095/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1
 
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belumosi

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L’Assemblea degli azionisti di Alitalia, riunitasi oggi, ha preso atto, con grande rammarico, dell’esito del referendum tra i propri dipendenti, che ha di fatto precluso l’attuazione del rilancio e della ristrutturazione della Società.I soci italiani ed Etihad, convinti del potenziale di crescita dell’azienda, si erano resi disponibili a finanziare il piano industriale per 2 miliardi di euro, attraverso forti investimenti e una riduzione dei costi strutturali che, per due terzi, non erano relativi al costo del personale.I soci avevano condizionato la disponibilità alla ripatrimonializzazione e al rifinanziamento ad un accordo con le organizzazioni sindacali, venuto meno con l’esito del referendum tra i dipendenti.Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi al termine dell’Assemblea, preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Società, del venir meno del supporto dei Soci e dell’impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative, ha deciso all’unanimità di presentare l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge.I voli e le operazioni Alitalia non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista.

http://corporate.alitalia.it/it/media/comunicati-sai/2017-05-02.html
 

kenyaprince

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L’Assemblea degli azionisti di Alitalia, riunitasi oggi, ha preso atto, con grande rammarico, dell’esito del referendum tra i propri dipendenti, che ha di fatto precluso l’attuazione del rilancio e della ristrutturazione della Società.I soci italiani ed Etihad, convinti del potenziale di crescita dell’azienda, si erano resi disponibili a finanziare il piano industriale per 2 miliardi di euro, attraverso forti investimenti e una riduzione dei costi strutturali che, per due terzi, non erano relativi al costo del personale.I soci avevano condizionato la disponibilità alla ripatrimonializzazione e al rifinanziamento ad un accordo con le organizzazioni sindacali, venuto meno con l’esito del referendum tra i dipendenti.Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi al termine dell’Assemblea, preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Società, del venir meno del supporto dei Soci e dell’impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative, ha deciso all’unanimità di presentare l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge.I voli e le operazioni Alitalia non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista.

http://corporate.alitalia.it/it/media/comunicati-sai/2017-05-02.html
quella frase è subito balzata agli occhi anche a me
 

AZ209

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Eppure berioz e' convinto che i Soci siano convinti di erogare il prestito ponte. (faccina che sorride)
 

AZ209

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I commissari procederanno subito al drastico taglio dei costi, compresi quelli per il lavoro, per provare a risanare la compagnia e trovare un possibile acquirente da qui a sei mesi (si parla di Lufthansa). Ciò che si vuole evitare è la svendita del vettore pezzo per pezzo, eventualità possibile nel caso in cui nessun’altra azienda dovesse dimostrare interesse per l’Alitalia. Un altro scenario è quello di prolungare il commissariamento fino a dopo le elezioni politiche, grazie al prestito ponte concesso dal governo per garantire la continuità dei voli. Per ora si parla di 500 milioni di euro, ma è possibile che la cifra salga ancora o che venga in futuro concesso un secondo prestito. Intanto il segretario del Pd Matteo Renzi ha annunciato entro il 15 maggio una proposta per tentare il rilancio dell’ex compagnia di bandiera.
La Stampa
 

aless

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12 Settembre 2006
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Alitalia, a breve cdm per prestito ponte da 500 milioni. Sì del Cda al commissariamento
di Giorgio Pogliotti

Su Alitalia il governo è intenzionato ad accelerare la nomina dei commissari e l'erogazione del prestito ponte. Come scontato questa mattina l'assemblea degli azionisti ha confermato che l'esito del referendum sul preaccordo ha precluso la ricapitalizzazione della società, dopodiché il cda della compagnia, preso atto della grave situazione economico-patrimoniale ha votato all'unanimità di formalizzare la richiesta al Mise di ammissione all'amministrazione straordinaria.

Sicuro il nome di Luigi Gubitosi
Il ministro Calenda (Sviluppo economico) già oggi è intenzionato a varare il decreto con l'apertura dell'amministrazione straordinaria e con il commissariamento. Si parla di uno o tre commissari: sicuro il nome di Luigi Gubitosi. Se i commissari saranno tre, dovrebbe essere affiancato da Enrico Laghi e da un esperto di diritto (si fanno i nomi di Stefano Ambrosini e Aristide Police). In tempi brevissimi, poi, ci sarà il decreto legge sul prestito ponte: rispetto alla cifra originaria di 400 milioni, il governo sembra propendere per 500 milioni.

Si ragiona di un cdm nel pomeriggio
Ma il tempo stringe e a Palazzo Chigi si sta ragionando di convocare un consiglio dei ministri già oggi pomeriggio, per dare ossigeno alle disastrate casse della compagnia rapidamente. Il governo, infatti, ha già raggiunto un accordo con Bruxelles sulle procedure di erogazione del prestito ponte che avverrà a condizioni di mercato e per un periodo di tempo limitato (6 mesi) per non essere considerato un aiuto di Stato, e non avere bisogno di un via libera da parte della commissione europea. Con questa procedura è sufficiente, dunque, una informativa del governo a Bruxelles per sbloccare le risorse di cui la compagnia ha disperato bisogno. A breve si esaurirà la cassa e, senza questa iniezione di risorse, saranno a rischio stipendi e pagamenti dei fornitori.

http://www.ilsole24ore.com/art/noti...-ponte-500-milioni-124853.shtml?uuid=AEfKMpEB
 

berioz

Bannato
27 Settembre 2013
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0
Comunicato stampa dal contenuto ridondante.
La legge prevede che gli accordi sindacali si facciano tra azienda e sindacati, proprio per evitare che succeda quello che è successo. Per lo stesso motivo la costituzione vieta i referendum in materia fiscale.
 

simpy

Utente Registrato
14 Luglio 2010
547
0
Il cda di Alitalia, riunitosi al termine dell'assemblea, ha deciso all'unanimità di presentare l'istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge. La decisione è stata presa dopo il no dei lavoratori al referendum sulla proposta di accordo raggiunta dall'azienda con i sindacati che prevedeva il taglio di lavoratori e stipendi.

I voli e le operazioni di Alitalia non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista, si legge in una nota diffusa al termine del cda della compagnia.

Il ministero dello Sviluppo economico intanto, secondo quanto si apprende da fonti governative, sta lavorando in queste ore al decreto per aprire la procedura di amministrazione straordinaria richiesta da Alitalia e contestualmente nominare i commissari. Per la nomina è previsto un Consiglio dei ministri nel pomeriggio. I commissari dovrebbero essere tre: si parla già di Luigi Gubitosi, che doveva diventare president edella compagnia, e dell'ex commissario dell'Ilva Enrico Laghi. Il ministero dell'Economia starebbe nel frattempo lavorando a un decreto che definisce i termini del prestito-ponte, che dalla cifra iniziale di 300-400 milioni potrebbe avvicinarsi ai 500 milioni.

La decisione del cda è stata presa dopo aver «preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, del venir meno del supporto dei soci e dell'impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative».

Prima del cda si era riunita l'assemblea degli azionisti di Alitalia, che «ha preso atto con grande rammarico dell'esito del referendum tra i propri dipendenti, che ha di fatto precluso l'attuazione del rilancio e della ristrutturazione della società». «I soci italiani ed Etihad - si legge ancora nel comunicato della compagnia - convinti del potenziale di crescita dell'azienda, si erano resi disponibili a finanziare il piano industriale per 2 miliardi di euro, attraverso forti investimenti e una riduzione dei costi strutturali che, per due terzi, non erano relativi al costo del personale».

I soci avevano condizionato la disponibilità alla ripatrimonializzazione e al rifinanziamento a un accordo con le organizzazioni sindacali - precisa la nota - venuto meno con l'esito del referendum tra i dipendenti.

Tre le ipotesi per il futuro di Alitalia: il rilancio della compagnia mediante nuovo accordo con i sindacati; la ricerca di un compratore disposto (anche in cordata) ad accollarsi la gestione della compagnia; il cosiddetto spezzatino, cioè la vendita a pezzi del gruppo.

«I nomi dei papabili commissari di Alitalia che stanno circolando denotano che si sta trattando la questione con l'unico pensiero di liquidare l'azienda e riempire poltrone. Non emerge alcun ragionamento che ponga come obiettivo primario affrontare la crisi aziendale, disegnare un futuro per 12.500 dipendenti, senza considerare l'indotto. Ma un nome ci preoccupa anche più degli altri: Enrico Laghi». Lo dichiarano i deputati M5S delle commissioni Trasporti e Attività produttive. «Enrico Laghi, anche se non risulta ufficialmente nel Cda di Alitalia, è il Presidente del Consiglio di Amministrazione di MidCo S.p.A. la società schermo di Cai (Compagnia aerea
italiana) che detiene il 51% di Alitalia. Di fatto è MidCo (sussidiaria di Cai) ad operare effettivamente in Alitalia e a
Laghi, essendo il Presidente del Cda, spettano le decisioni ultime. La sua è una nomina politica legata appunto all'ingresso di Poste Italiane», sottolinea Davide Crippa deputato M5S in Commissione Attività produttive. «E il Governo Renzi è principale responsabile del disastro Alitalia: pur sapendo della svendita degli slots, operazione che
avrebbe minato parte dell'equilibrio finanziario della nostra principale compagnia aerea, non ha fatto nulla per evitarlo anzi pur di chiudere l'accordo con Etihad l'ha apertamente avallato. Laghi, da presidente del Cda di Midco con il suo 51% poteva intervenire già nel 2016, ma ha lasciato che la società andasse a gambe all'aria. Ricordiamo - dicono i deputati M5S - che Laghi negli ultimi 20 anni ha occupato circa 100 poltrone tra società pubbliche e private. Più decine di incarichi gestionali in cda vari. È stato definito il "re dei collegi sindacali", amministrando disinvoltamente la crisi dell'Ilva ed essendo sindaco del collegio di Unicredit, poi grazie a questo ruolo finisce come presidente del cda di Midco spa, voluta per partecipare al "salvataggio", virgolette d'obbligo, di Alitalia tramite Ethiad. Vediamo tutti come è finita. E non c'è bisogno di aggiungere altro». «E l'altro nome chi è? Quello stesso Gubitosi che è arrivato da poco, ha firmato un devastante piano industriale che è stato bocciato da quegli stessi lavoratori che rischiano il posto di lavoro. Incommentabile».

Il Messaggero
 

berioz

Bannato
27 Settembre 2013
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CI sono soci che non vogliono scucire nemmeno un centesimo di euro. Senza i soci Italiani il margine di manovra di EY e' pressoche' nullo
In alternativa si potrebbe affermare che con l'amministrazione straordinaria i proprietari della compagnia non sono più gli azionisti bensì i creditori che, a conclusione della ristrutturazione peseranno in funzione dei crediti da loro vantati.
Nella pratica, Intesa, Unicredit e Generali peseranno congiuntamente senz'altro più del 51%. La richiesta di 'Amministrazione Straordinaria è stato quindi anche un modo per far fuori Etihad.
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Le prime parole di Hogan:
James Hogan, president and CEO of Etihad Aviation Group, said: “We have done all we could to support Alitalia, as a minority shareholder, but it is clear this business requires fundamental and far-reaching restructuring to survive and grow in future.

"Without the support of all stakeholders for that restructuring, we are not prepared to continue to invest. We therefore support the necessary decision of the Alitalia Board to apply for extraordinary administration.

“Italy remains an important market for us and we will continue to work with Alitalia as a commercial partner alongside our own presence in Italy.” arabianbusiness.com
 

india9001

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1
Hogan non ha senso del ridicolo è la cosa che più mi infastidisce è che la stampa italiana continua a cavalcare i soliti leitmotiv quando stavolta, a mio modesto parere, la politica non ha nulla a che vedere con la nuova crisi della compagnia, mi spiego:

Nel 2013 sulla carta ETIHAD era veramente il miglior partner per AZ: due vettori compenetrabili, con gli hub a cinque ore di volo e in posizione geografica strategica, una solidità finanziaria indiscutibile da parte del primo, con un pacchetto di ordini di macchine interessanti.

Il Governo fece BENISSIMO a spingere a promuovere l'accordo.

È quello che è successo dopo che è stato un disastro, con una TOTALE incapacità di EY di comprendere il mercato europeo, basti vedere i SETTECENTOOTTANTAQUATTRO milioni di euro di perdite di AIRBERLIN nel 2016...

Stampa, esperti, politici e semplici cittadini, dovremmo tentare di rimanere più lucidi e criticare i veri colpevoli di questo disastro...
 

East End Ave

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13 Agosto 2013
8,862
3,736
su e giu' sull'atlantico...
Hogan non ha senso del ridicolo è la cosa che più mi infastidisce è che la stampa italiana continua a cavalcare i soliti leitmotiv quando stavolta, a mio modesto parere, la politica non ha nulla a che vedere con la nuova crisi della compagnia, mi spiego:

Nel 2013 sulla carta ETIHAD era veramente il miglior partner per AZ: due vettori compenetrabili, con gli hub a cinque ore di volo e in posizione geografica strategica, una solidità finanziaria indiscutibile da parte del primo, con un pacchetto di ordini di macchine interessanti.

Il Governo fece BENISSIMO a spingere a promuovere l'accordo.

È quello che è successo dopo che è stato un disastro, con una TOTALE incapacità di EY di comprendere il mercato europeo, basti vedere i SETTECENTOOTTANTAQUATTRO milioni di euro di perdite di AIRBERLIN nel 2016...

Stampa, esperti, politici e semplici cittadini, dovremmo tentare di rimanere più lucidi e criticare i veri colpevoli di questo disastro...
Ma....un'altra campana che dice che EY sarebbe gia' rientrata dell' investimento AZ tra slot londinesi e AZ Loyalty? Perche' se cosi' fosse allora JH sta facendo solo il suo teatrino da copione.
Personalmente continuo a pensarla come te, ovvero che EY tramite Mr Hogan abbia fatto davvero pessime scelte strategiche, accattandosi compagnie in stato comatoso dove l'emiro ha buttato valanghe di soldi in modo dissennato per giocare a fare a chi ce l'ha piu' lungo con i suoi amici di Dubai e Doha.
Pero' se i numeri dicono il contrario allora han fatto le cose giuste per loro, almeno con AZ.
 
Stato
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