Intesa, Unicredit e gli altri soci minori della MidCo avevano già fatto capire di non voler più mettere soldi, rischiando solo di aumentare esponenzialmente l'esposizione sia sul fronte del capitale che sul fronte dei finanziamenti...con il rischio di dover mandare a perdita tutto in un futuro non troppo lontano.
Ma Etihad, almeno stando a quanto si leggeva, ci credeva ancora ed era pronta a proseguire...con quali risultati non si riesce ad immaginare...ma per loro il rischio di perdita era finanziariamente più sopportabile (anche se probabilmente illogico continuare ad investire in un'azienda come Alitalia che ha già prodotto perdite ed in condizione fallimentare).
Questo, secondo me, ha costretto le banche e gli altri soci della MidCo a dover, loro malgrado, predisporre insieme ad Etihad un piano di ristrutturazione che, infatti, prevedeva per la parte finanziaria a loro carico la garanzia dello Stato...che alla fine aveva trovato il modo di garantire inserendo nell'ultima "manovrina finanziaria" un provvedimento che consentiva ad Invitalia di prestare la garanzia....però le banche avrebbero comunque rischiato troppo poiché la garanzia non copriva l'intero capitale che dovevano impiegare per il piano di ristrutturazione.
Non riesco ad immaginare se i soci della MidCo abbiano scommesso sul NO dei lavoratori, o in qualche modo siano stati capaci di prevederlo, però la soluzione del commissariamento è probabilmente la migliore per loro...non sono costrette a finanziare un piano di ristrutturazione che, probabilmente, neanche volevano realmente...lo stato finanzierà con il prestito ponte l'attività per garantire l'operatività...saranno in grado di "indirizzare" l'amministrazione straordinaria grazie alla loro posizione di creditori...non dovranno più scontrarsi con Etihad nella gestione, che a quanto si è visto nel recente passato, aveva idee diverse (giuste o sbagliate che erano) per la gestione.
Penso che, purtroppo, l'unico vero risultato che è stato perseguito e che continuerà ad essere la linea guida per le sorti di Alitalia, sia che le banche non si trovino costrette a perdere i loro capitali investiti...purtroppo anche a costo che sia lo Stato a pagare(((
Ma Etihad, almeno stando a quanto si leggeva, ci credeva ancora ed era pronta a proseguire...con quali risultati non si riesce ad immaginare...ma per loro il rischio di perdita era finanziariamente più sopportabile (anche se probabilmente illogico continuare ad investire in un'azienda come Alitalia che ha già prodotto perdite ed in condizione fallimentare).
Questo, secondo me, ha costretto le banche e gli altri soci della MidCo a dover, loro malgrado, predisporre insieme ad Etihad un piano di ristrutturazione che, infatti, prevedeva per la parte finanziaria a loro carico la garanzia dello Stato...che alla fine aveva trovato il modo di garantire inserendo nell'ultima "manovrina finanziaria" un provvedimento che consentiva ad Invitalia di prestare la garanzia....però le banche avrebbero comunque rischiato troppo poiché la garanzia non copriva l'intero capitale che dovevano impiegare per il piano di ristrutturazione.
Non riesco ad immaginare se i soci della MidCo abbiano scommesso sul NO dei lavoratori, o in qualche modo siano stati capaci di prevederlo, però la soluzione del commissariamento è probabilmente la migliore per loro...non sono costrette a finanziare un piano di ristrutturazione che, probabilmente, neanche volevano realmente...lo stato finanzierà con il prestito ponte l'attività per garantire l'operatività...saranno in grado di "indirizzare" l'amministrazione straordinaria grazie alla loro posizione di creditori...non dovranno più scontrarsi con Etihad nella gestione, che a quanto si è visto nel recente passato, aveva idee diverse (giuste o sbagliate che erano) per la gestione.
Penso che, purtroppo, l'unico vero risultato che è stato perseguito e che continuerà ad essere la linea guida per le sorti di Alitalia, sia che le banche non si trovino costrette a perdere i loro capitali investiti...purtroppo anche a costo che sia lo Stato a pagare(((