Alitalia: cambia tutto?


Stato
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Se non si vuole che Dragoni spari numeri a caso basterebbe pubblicare i risultati finanziari, come fanno tutte le compagnie serie, magari in formato decente e non con un PDF scannerizzato alla carlona, 150 pagine di fuffa e due pagine di numeri.

Ma che diavolo di discorso é questo! Sarebbe come dire che se Rocco Siffredi non pubblica sue nuove pellicole, tu scrivi un articolo dicendo che hai saputo, da "sedicenti" fonti riservate che hanno chiesto l'anonimato perchè non autorizzate a parlare con la stampa, che non gli tira più.
Dragoni é dichiarato giornalista, quindi ha il diritto ma anche il dovere deontologico di fare informazione: se le informazioni non le ha, allora non se le inventa.
Poi magari il suo editore qualche verifichina dovrebbe anche farla.
 
Se non si vuole che Dragoni spari numeri a caso basterebbe pubblicare i risultati finanziari, come fanno tutte le compagnie serie, magari in formato decente e non con un PDF scannerizzato alla carlona, 150 pagine di fuffa e due pagine di numeri.

Secondo quale legge devono pubblicare un bilancio? Per fare un favore a Dragoni?

Ti costa tanto dire “si Dragoni ha scritto una minchiata” o dobbiamo fare sempre a gara a chi ha ragione per forza?
 
Ma che diavolo di discorso é questo! Sarebbe come dire che se Rocco Siffredi non pubblica sue nuove pellicole, tu scrivi un articolo dicendo che hai saputo, da "sedicenti" fonti riservate che hanno chiesto l'anonimato perchè non autorizzate a parlare con la stampa, che non gli tira più.
Dragoni é dichiarato giornalista, quindi ha il diritto ma anche il dovere deontologico di fare informazione: se le informazioni non le ha, allora non se le inventa.
Poi magari il suo editore qualche verifichina dovrebbe anche farla.

Non sono un avvocato, ma secondo me c’è una leggera differenza tra il paragone che fai tu e la faccenda Alitalia. Dire che a Rocco non funziona l’arnese è, credo, diffamatorio (libellous, credo, in inglese). Fare dei calcoli e cannarli, per me è un’altra cosa. Non dico che gli si debba dare una medaglia, a Dragoni, ma nemmeno che l’onore di Alitalia sia stato infangato; invece che numeri da fallimento abbiamo numero da fallimento.

Riguardo alle verifiche, come fa il redattore del Dragoni a fare le verifiche se i dati non vengono pubblicati?

Il modo per mettere a tacere Dragoni, a parte una denuncia, c’è: pubblicare i dati in maniera chiara e leggibile, facendo un po’ di trasparenza che, dato che parliamo di soldi pubblici, non farebbe poi male.
 
Secondo quale legge devono pubblicare un bilancio? Per fare un favore a Dragoni?

Perché così fanno tutte le compagnie rispettabili in Europa e nel mondo? Perché stanno usando soldi pubblici e dovrebbero, almeno nella mia visione distorta del mondo, avere un obbligo verso il contribuente per dimostrare loro come stanno usando il miliardo e spicci da noi datogli, effettivamente a fondo perduto?
Perché alla fin fine pubblicano le relazioni trimestrali sul sito dell’AS e non costerebbe molto fare un lavoro fatto un pochetto meglio?

Ti costa tanto dire “si Dragoni ha scritto una minchiata” o dobbiamo fare sempre a gara a chi ha ragione per forza?

Rileggi i miei post: ho mai detto “Dragoni non sbaglia”? L’ho scritto sopra. Dragoni ha sbagliato. Ha sbagliato tra numeri da fallimento e numeri da fallimento. Se vogliamo che Dragoni non sbagli più, pubblichiamo dei numeri. Passo e chiudo.
 
Non capisco come si possa sostenere che Dragoni stia sbagliando, visto che mancano i dati ufficiali per un confronto.
Da ricordare bene che l'uscita di liquidità e la perdita netta, sono due cose ben diverse. Se ho 600 M€ di fatture da pagare, ma ne pago solo 300, la liquidità erogata sarà pari a quest'ultima cifra, ma l'importo negativo che assieme alle altre voci, andrà a comporre il risultato netto, sarà pari a 600 M€.
E pur senza voler concedere al giornalista una patente di infallibilità, va doverosamente ricordato che in passato ci ha azzeccato sempre o quasi.


Alitalia, aumentano le perdite: in 9 mesi margini a -114 milioni


Nei primi nove mesi del 2019 Alitalia ha accumulato perdite della gestione industriale pari a quelle dell’intero 2018. Il margine operativo lordo (Mol) dei nove mesi è negativo, pari a -114 milioni, rispetto ai -120 milioni dell’intero 2018

di Gianni Dragoni
[FONT=sole_text]7 gennaio 2020

Nei primi nove mesi del 2019 Alitalia ha accumulato perdite della gestione industriale pari a quelle dell’intero 2018. Il margine operativo lordo (Mol) dei nove mesi è negativo, pari a -114 milioni, rispetto ai -120 milioni dell’intero 2018.
Il risultato emerge dai dati economico-finanziari relativi al periodo gennaio - settembre 2019 trasmessi dalla compagnia all’Enac il 14 novembre scorso. Sono dati riservati, di cui Il Sole 24 Ore ha preso visione. La relazione inviata dai commissari non indica il conto economico completo, ma solo i dati della parte alta, dai ricavi fino al margine industriale (Mol o Ebitda). Non ci sono i dati sotto questa linea, cioè ammortamenti, oneri finanziari, eventuali partite straordinarie, tasse e l’ultima riga del conto economico con il risultato netto.
La perdita totale della compagnia pertanto è molto più alta rispetto a quella a livello di Mol. Secondo stime interne, anticipate dal Sole 24 Ore il 23 novembre scorso, nel 2019 c’è stato un peggioramento di circa 100 milioni dei conti e nell’anno appena terminato Alitalia dovrebbe aver consuntivato una perdita netta di circa -600 milioni.
I dati ufficiali dei primi nove mesi del 2019 confermano il forte peggioramento. Facendo un confronto di questi dati con le precedenti relazioni trimestrali pubblicate dai commissari, emerge che nei primi nove mesi del 2018 il Mol era negativo per -37 milioni. Dunque il Mol di -114 milioni dei nove mesi del 2019 mostra un peggioramento di 77 milioni nella gestione industriale.
E l’ultimo trimestre dell’anno è un periodo negativo. Il Mol è stato -84 milioni nell’ultimo trimestre del 2018, secondo la relazione trimestrale pubblicata. Ipotizzando lo stesso risultato negli ultimi tre mesi del 2019, Alitalia avrebbe un Mol per tutto il 2019 intorno a -200 milioni, rispetto ai -120 milioni del 2018.
Secondo la relazione inviata da Alitalia all’Enac, nei primi nove mesi del 2019 il valore della produzione è stato di 2.396 milioni, i costi di produzione 2.409 milioni. Tra i costi, 646 milioni per il carburante e 500 milioni per il personale. Quest’ultimo era costato 447 milioni nei primi nove mesi del 2018, stando alle trimestrali già pubblicate. L’incremento di 53 milioni del costo del personale (+11,86%) è dovuto alla diminuzione dei dipendenti in cassa integrazione.
Il forte peggioramento dei conti spiega l’urgenza con la quale il governo ha deciso di iniettare altri soldi pubblici per 400 milioni nella compagnia. Alitalia ha già bruciato i 900 milioni concessi nel 2017 dal governo Gentiloni e non ha rimborsato i 145 milioni di interessi passivi calcolati fino al 31 maggio scorso (da allora non sono più dovuti per legge).
I 400 milioni sono stati versati ad Alitalia dal Mef negli ultimi giorni del 2019, con un decreto firmato dai ministri Stefano Patuanelli (Mise) e Roberto Gualtieri (Economia). Dunque il neocommissario, avvocato Giuseppe Leogrande, che oggi interverrà in audizione alla commissione Trasporti della Camera, ha la “pancia” piena.
Ma Alitalia brucia cassa al ritmo di circa 900mila euro al giorno in media (di più in inverno), quindi i soldi non dureranno a lungo. Peraltro, se si escludono gli anticipi incassati per la vendita di biglietti sui voli futuri, la posizione di cassa di Alitalia era negativa prima del rifinanziamento. Su questo punto, come sui conti in generale, Leogrande potrebbe fare trasparenza maggiore dei commissari che lo hanno preceduto.
Con i quali tuttavia deve convivere fino al 31 gennaio, secondo la norma senza precedenti, nel decreto di nomina del Mise, che «autorizza» Leogrande «a cooperare e collaborare, sino al termine del 31 gennaio 2020, con i dimissionari avv. Daniele Discepolo, prof. Enrico Laghi e prof. Stefano Paleari».

https://www.ilsole24ore.com/art/ali...9-mesi-margini-114-milioni-ACEwK29?fromSearch




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Non capisco come si possa sostenere che Dragoni stia sbagliando, visto che mancano i dati ufficiali per un confronto.
Da ricordare bene che l'uscita di liquidità e la perdita netta, sono due cose ben diverse. Se ho 600 M€ di fatture da pagare, ma ne pago solo 300, la liquidità erogata sarà pari a quest'ultima cifra, ma l'importo negativo che assieme alle altre voci, andrà a comporre il risultato netto, sarà pari a 600 M€.
E pur senza voler concedere al giornalista una patente di infallibilità, va doverosamente ricordato che in passato ci ha azzeccato sempre o quasi.


Alitalia, aumentano le perdite: in 9 mesi margini a -114 milioni


Nei primi nove mesi del 2019 Alitalia ha accumulato perdite della gestione industriale pari a quelle dell’intero 2018. Il margine operativo lordo (Mol) dei nove mesi è negativo, pari a -114 milioni, rispetto ai -120 milioni dell’intero 2018

di Gianni Dragoni
[FONT=sole_text]7 gennaio 2020

Nei primi nove mesi del 2019 Alitalia ha accumulato perdite della gestione industriale pari a quelle dell’intero 2018. Il margine operativo lordo (Mol) dei nove mesi è negativo, pari a -114 milioni, rispetto ai -120 milioni dell’intero 2018.
Il risultato emerge dai dati economico-finanziari relativi al periodo gennaio - settembre 2019 trasmessi dalla compagnia all’Enac il 14 novembre scorso. Sono dati riservati, di cui Il Sole 24 Ore ha preso visione. La relazione inviata dai commissari non indica il conto economico completo, ma solo i dati della parte alta, dai ricavi fino al margine industriale (Mol o Ebitda). Non ci sono i dati sotto questa linea, cioè ammortamenti, oneri finanziari, eventuali partite straordinarie, tasse e l’ultima riga del conto economico con il risultato netto.
La perdita totale della compagnia pertanto è molto più alta rispetto a quella a livello di Mol. Secondo stime interne, anticipate dal Sole 24 Ore il 23 novembre scorso, nel 2019 c’è stato un peggioramento di circa 100 milioni dei conti e nell’anno appena terminato Alitalia dovrebbe aver consuntivato una perdita netta di circa -600 milioni.
I dati ufficiali dei primi nove mesi del 2019 confermano il forte peggioramento. Facendo un confronto di questi dati con le precedenti relazioni trimestrali pubblicate dai commissari, emerge che nei primi nove mesi del 2018 il Mol era negativo per -37 milioni. Dunque il Mol di -114 milioni dei nove mesi del 2019 mostra un peggioramento di 77 milioni nella gestione industriale.
E l’ultimo trimestre dell’anno è un periodo negativo. Il Mol è stato -84 milioni nell’ultimo trimestre del 2018, secondo la relazione trimestrale pubblicata. Ipotizzando lo stesso risultato negli ultimi tre mesi del 2019, Alitalia avrebbe un Mol per tutto il 2019 intorno a -200 milioni, rispetto ai -120 milioni del 2018.
Secondo la relazione inviata da Alitalia all’Enac, nei primi nove mesi del 2019 il valore della produzione è stato di 2.396 milioni, i costi di produzione 2.409 milioni. Tra i costi, 646 milioni per il carburante e 500 milioni per il personale. Quest’ultimo era costato 447 milioni nei primi nove mesi del 2018, stando alle trimestrali già pubblicate. L’incremento di 53 milioni del costo del personale (+11,86%) è dovuto alla diminuzione dei dipendenti in cassa integrazione.
Il forte peggioramento dei conti spiega l’urgenza con la quale il governo ha deciso di iniettare altri soldi pubblici per 400 milioni nella compagnia. Alitalia ha già bruciato i 900 milioni concessi nel 2017 dal governo Gentiloni e non ha rimborsato i 145 milioni di interessi passivi calcolati fino al 31 maggio scorso (da allora non sono più dovuti per legge).
I 400 milioni sono stati versati ad Alitalia dal Mef negli ultimi giorni del 2019, con un decreto firmato dai ministri Stefano Patuanelli (Mise) e Roberto Gualtieri (Economia). Dunque il neocommissario, avvocato Giuseppe Leogrande, che oggi interverrà in audizione alla commissione Trasporti della Camera, ha la “pancia” piena.
Ma Alitalia brucia cassa al ritmo di circa 900mila euro al giorno in media (di più in inverno), quindi i soldi non dureranno a lungo. Peraltro, se si escludono gli anticipi incassati per la vendita di biglietti sui voli futuri, la posizione di cassa di Alitalia era negativa prima del rifinanziamento. Su questo punto, come sui conti in generale, Leogrande potrebbe fare trasparenza maggiore dei commissari che lo hanno preceduto.
Con i quali tuttavia deve convivere fino al 31 gennaio, secondo la norma senza precedenti, nel decreto di nomina del Mise, che «autorizza» Leogrande «a cooperare e collaborare, sino al termine del 31 gennaio 2020, con i dimissionari avv. Daniele Discepolo, prof. Enrico Laghi e prof. Stefano Paleari».

https://www.ilsole24ore.com/art/ali...9-mesi-margini-114-milioni-ACEwK29?fromSearch




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Prima considerazione:
AZ perde 600 milioni l'anno. Il costo per i dipendenti è di 500 milioni l'anno. Quindi se in un mondo ipotetico ritornasse la schiavitù e tutti lavorassero completamente gratis per 365 giorni, AZ perderebbe comunque 100 milioni.

Seconda considerazione:
Leogrande è appena arrivato e si è deciso di tenergli affiancati i tre tenores fino a fine gennaio. Perchè in audizione ieri non hanno parlato loro, che sono lì da anni e avrebbero avuto più risposte rispetto al mutismo imbarazzato (Betha23 in alcuni post più in alto ne parlava) di Leogrande?
 
Leogrande è appena arrivato e si è deciso di tenergli affiancati i tre tenores fino a fine gennaio. Perchè in audizione ieri non hanno parlato loro, che sono lì da anni e avrebbero avuto più risposte rispetto al mutismo imbarazzato (Betha23 in alcuni post più in alto ne parlava) di Leogrande?
Leogrande conosce benissimo i numeri. L'unica risposta logica alla tua domanda è che quei numeri siano così imbarazzanti da sconsigliare di renderli pubblici.
 
Ultima modifica:
Prima considerazione:
AZ perde 600 milioni l'anno. Il costo per i dipendenti è di 500 milioni l'anno. Quindi se in un mondo ipotetico ritornasse la schiavitù e tutti lavorassero completamente gratis per 365 giorni, AZ perderebbe comunque 100 milioni.

...

La mia macchina mi costa 5.000 euro l'anno, la benzina per farla muovere 2.000, quindi anche se mi regalassero la benzina la macchina mi costerebbe ugualmente 3.000 euro l'anno. Le gomme 500 euro, quindi senza gomme e benzina ancora mi costerebbe 2.500 euro, quanto il costo di bollo e assicurazione, che però sono obbligatori. Quindi la colpa è dello Stato.
 
Torna scottante il dossier Alitalia. La compagnia aerea italiana, che continua a bruciare 300 milioni di euro l’anno (poco meno di un milione al giorno), da ieri non potrà più contare su Fs nella delicata operazione di salvataggio: l’Ad Gianfranco Battisti ha detto chiaro e tondo in audizione alla Camera che per la sua azienda “l’operazione è definitivamente tramontata”. Sarà dunque ancora più ardua la missione del nuovo direttore generale di Alitalia, Giancarlo Zeni (ex Blue Panorama), in carica da oggi 8 gennaio e che entro il 31 maggio deve rimettere a posto – per quanto possibile – i conti e preparare un piano industriale per il rilancio della compagnia.

Nel frattempo però, le carte in tavola si stanno rovesciando: oltre al dietrofront, a quanto pare definitivo, di Ferrovie dello Stato, continua ad essere fredda la candidatura di Lufthansa (martedì 7 gennaio l’emissario della compagnia tedesca è intervenuto in Parlamento, insistendo sulla necessità di una ristrutturazione), mentre Atlantia dopo aver preso le distanze dall’approccio proposto da Delta, sta ora sollecitando la ripresa dei contatti con la compagnia tedesca, nonostante quest’ultima il 19 novembre scorso avesse escluso l’interesse verso un investimento immediato nella compagnia italiana, confermando il proprio interesse solo ad una partnership commerciale.

“Atlantia è riuscita a raggiungere una visione condivisa con Lufthansa sulle principali ipotesi di flotta e di piano industriale, sugli assetti di governance e sulla gestione commerciale del periodo transitorio”, spiega un documento inviato dal gruppo dei Benetton durante l’audizione alla Camera. La cordata Atlantia-Fs-Delta è invece saltata, secondo Battisti, soprattutto perché “era emerso in maniera chiara come l’approccio di Atlantia al dossier era comunque condizionato alla soluzione di altre vicende che riguardavano il loro gruppo”. E appunto Atlantia aveva manifestato un “non allineamento alla cordata e anzi una richiesta di valutare la ripresa di eventuali contatti con Lufthansa, nonostante la compagnia tedesca non avesse mai espresso formalmente un proprio interesse a entrare nell’equity di Alitalia”.

Battisti ha espresso scetticismo anche sull’ipotesi un eventuale nuovo accordo con la compagnia Delta: “Riprendere il contatto con Delta? Non sta a noi, è una procedura chiusa, non sta a noi dirlo. Chi sta gestendo valuterà a meno l’opportunità di riprendere i contatti con Delta”. Su Delta il giudizio di Atlantia è che ” “il piano è emerso sin da subito come non sostenibile sotto vari aspetti, mantenendo un cospicuo numero di rotte strutturalmente in perdita, non dando pieno respiro al potenziale del mercato Nord America (area elettiva di sinergia con Delta)”. Il gruppo dei Benetton, a differenza di Fs, non avrebbe però chiuso definitivamente la questione: “Nella memoria che ci ha inviato, Atlantia dice che è uscita per motivi di carattere industriale e che è sempre pronta a intervenire”, ha precisato il deputato della Lega Edoardo Rixi nel corso dell’audizione, leggendo il documento inviato dai Benetton. “Non ci siamo sfilati”, conferma il gruppo.

In Parlamento infine è intervenuto anche Giuseppe Leogrande, commissario straordinario di Alitalia: “Dobbiamo attendere il piano industriale nelle prossime settimane e il bilancio finale dei commissari per potere proiettare i numeri del piano”. Per questo sarà decisiva l’azione del nuovo dg Zeni, la cui nomina è stata accolta con entusiasmo dal sindacato dei piloti: “Finalmente alla guida di Alitalia un manager competente e conoscitore del business del trasporto aereo. Ora si proceda alla ristrutturazione e al rilancio


https://www.firstonline.info/alitalia-fs-operazione-definitivamente-tramontata/
 
La mia macchina mi costa 5.000 euro l'anno, la benzina per farla muovere 2.000, quindi anche se mi regalassero la benzina la macchina mi costerebbe ugualmente 3.000 euro l'anno. Le gomme 500 euro, quindi senza gomme e benzina ancora mi costerebbe 2.500 euro, quanto il costo di bollo e assicurazione, che però sono obbligatori. Quindi la colpa è dello Stato.

Partendo dal fatto che tu parli di colpe mentre io non ho fatto questa considerazione, secondo te quale sarebbe il modo migliore per rendere l'uso della tua auto profittevole? diventare autista Uber? subaffittarla? andare in taxi?
 
Partendo dal fatto che tu parli di colpe mentre io non ho fatto questa considerazione, secondo te quale sarebbe il modo migliore per rendere l'uso della tua auto profittevole? diventare autista Uber? subaffittarla? andare in taxi?

Analizzare in toto la situazione costi/ricavi per trovare il corretto equilibrio, senza preconcetti e/o limitazioni di sorta, non partendo dal presupposto che mi serve a tutti i costi: se non trovo l'equilibrio, devo decidere se tenere il mezzo (rimettendoci) o eliminarlo. Come per AZ. La risposta al tuo post era in questo senso: è fuorviante dire che senza il costo dipendenti AZ perderebbe lo stesso, perchè non ha senso alcuno analizzare un'unica voce di costo.
 


Alitalia, aumentano le perdite: in 9 mesi margini a -114 milioni


Nei primi nove mesi del 2019 Alitalia ha accumulato perdite della gestione industriale pari a quelle dell’intero 2018. Il margine operativo lordo (Mol) dei nove mesi è negativo, pari a -114 milioni, rispetto ai -120 milioni dell’intero 2018

di Gianni Dragoni
7 gennaio 2020


Secondo la relazione inviata da Alitalia all’Enac, nei primi nove mesi del 2019 il valore della produzione è stato di 2.396 milioni, i costi di produzione 2.409 milioni. Tra i costi, 646 milioni per il carburante e 500 milioni per il personale. Quest’ultimo era costato 447 milioni nei primi nove mesi del 2018, stando alle trimestrali già pubblicate. L’incremento di 53 milioni del costo del personale (+11,86%) è dovuto alla diminuzione dei dipendenti in cassa integrazione.


https://www.ilsole24ore.com/art/ali...9-mesi-margini-114-milioni-ACEwK29?fromSearch
Quindi il margine operativo è di soli -13 milioni?
 
Non capisco come si possa sostenere che Dragoni stia sbagliando, visto che mancano i dati ufficiali per un confronto.
Da ricordare bene che l'uscita di liquidità e la perdita netta, sono due cose ben diverse. Se ho 600 M€ di fatture da pagare, ma ne pago solo 300, la liquidità erogata sarà pari a quest'ultima cifra, ma l'importo negativo che assieme alle altre voci, andrà a comporre il risultato netto, sarà pari a 600 M€.
E pur senza voler concedere al giornalista una patente di infallibilità, va doverosamente ricordato che in passato ci ha azzeccato sempre o quasi.


Alitalia, aumentano le perdite: in 9 mesi margini a -114 milioni


Nei primi nove mesi del 2019 Alitalia ha accumulato perdite della gestione industriale pari a quelle dell’intero 2018. Il margine operativo lordo (Mol) dei nove mesi è negativo, pari a -114 milioni, rispetto ai -120 milioni dell’intero 2018

di Gianni Dragoni
[FONT=sole_text]7 gennaio 2020

Nei primi nove mesi del 2019 Alitalia ha accumulato perdite della gestione industriale pari a quelle dell’intero 2018. Il margine operativo lordo (Mol) dei nove mesi è negativo, pari a -114 milioni, rispetto ai -120 milioni dell’intero 2018.
Il risultato emerge dai dati economico-finanziari relativi al periodo gennaio - settembre 2019 trasmessi dalla compagnia all’Enac il 14 novembre scorso. Sono dati riservati, di cui Il Sole 24 Ore ha preso visione. La relazione inviata dai commissari non indica il conto economico completo, ma solo i dati della parte alta, dai ricavi fino al margine industriale (Mol o Ebitda). Non ci sono i dati sotto questa linea, cioè ammortamenti, oneri finanziari, eventuali partite straordinarie, tasse e l’ultima riga del conto economico con il risultato netto.
La perdita totale della compagnia pertanto è molto più alta rispetto a quella a livello di Mol. Secondo stime interne, anticipate dal Sole 24 Ore il 23 novembre scorso, nel 2019 c’è stato un peggioramento di circa 100 milioni dei conti e nell’anno appena terminato Alitalia dovrebbe aver consuntivato una perdita netta di circa -600 milioni.
I dati ufficiali dei primi nove mesi del 2019 confermano il forte peggioramento. Facendo un confronto di questi dati con le precedenti relazioni trimestrali pubblicate dai commissari, emerge che nei primi nove mesi del 2018 il Mol era negativo per -37 milioni. Dunque il Mol di -114 milioni dei nove mesi del 2019 mostra un peggioramento di 77 milioni nella gestione industriale.
E l’ultimo trimestre dell’anno è un periodo negativo. Il Mol è stato -84 milioni nell’ultimo trimestre del 2018, secondo la relazione trimestrale pubblicata. Ipotizzando lo stesso risultato negli ultimi tre mesi del 2019, Alitalia avrebbe un Mol per tutto il 2019 intorno a -200 milioni, rispetto ai -120 milioni del 2018.
Secondo la relazione inviata da Alitalia all’Enac, nei primi nove mesi del 2019 il valore della produzione è stato di 2.396 milioni, i costi di produzione 2.409 milioni. Tra i costi, 646 milioni per il carburante e 500 milioni per il personale. Quest’ultimo era costato 447 milioni nei primi nove mesi del 2018, stando alle trimestrali già pubblicate. L’incremento di 53 milioni del costo del personale (+11,86%) è dovuto alla diminuzione dei dipendenti in cassa integrazione.
Il forte peggioramento dei conti spiega l’urgenza con la quale il governo ha deciso di iniettare altri soldi pubblici per 400 milioni nella compagnia. Alitalia ha già bruciato i 900 milioni concessi nel 2017 dal governo Gentiloni e non ha rimborsato i 145 milioni di interessi passivi calcolati fino al 31 maggio scorso (da allora non sono più dovuti per legge).
I 400 milioni sono stati versati ad Alitalia dal Mef negli ultimi giorni del 2019, con un decreto firmato dai ministri Stefano Patuanelli (Mise) e Roberto Gualtieri (Economia). Dunque il neocommissario, avvocato Giuseppe Leogrande, che oggi interverrà in audizione alla commissione Trasporti della Camera, ha la “pancia” piena.
Ma Alitalia brucia cassa al ritmo di circa 900mila euro al giorno in media (di più in inverno), quindi i soldi non dureranno a lungo. Peraltro, se si escludono gli anticipi incassati per la vendita di biglietti sui voli futuri, la posizione di cassa di Alitalia era negativa prima del rifinanziamento. Su questo punto, come sui conti in generale, Leogrande potrebbe fare trasparenza maggiore dei commissari che lo hanno preceduto.
Con i quali tuttavia deve convivere fino al 31 gennaio, secondo la norma senza precedenti, nel decreto di nomina del Mise, che «autorizza» Leogrande «a cooperare e collaborare, sino al termine del 31 gennaio 2020, con i dimissionari avv. Daniele Discepolo, prof. Enrico Laghi e prof. Stefano Paleari».

https://www.ilsole24ore.com/art/ali...9-mesi-margini-114-milioni-ACEwK29?fromSearch




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Non ho capito, visto che ancora non è disponibile il bilancio annuale, allora diamo ragione a Dragoni che spara meno 600M invece che ai commissari e al nuovo commissario che davanti a una commissione parlamentare parlano non del 10% in meno (che ci può anche stare come sfrido tra due numeri di massima), ma della metà ?

Ma come ragionate al contrario?
 
Comunque stanno già programmando la Winter 2020.

Su Tokyo chiudono il volo da Fco a Nrt che diventa quindi stagionale.
 
Non ho capito, visto che ancora non è disponibile il bilancio annuale, allora diamo ragione a Dragoni che spara meno 600M invece che ai commissari e al nuovo commissario che davanti a una commissione parlamentare parlano non del 10% in meno (che ci può anche stare come sfrido tra due numeri di massima), ma della metà ?

Ma come ragionate al contrario?
Lo hai letto l'inizio del post che hai quotato?
 
Lo hai letto l'inizio del post che hai quotato?

Si è ti ripeto, stai sostenendo che un giornalista che in passato ha manifestato palesi antipatie (non so dovute a cosa) con AZ abbia dei numeri più precisi di quelli che l’amministrano.

Siamo alla stregua dei terrapiattisti qui....
 
Si è ti ripeto, stai sostenendo che un giornalista che in passato ha manifestato palesi antipatie (non so dovute a cosa) con AZ abbia dei numeri più precisi di quelli che l’amministrano.

Siamo alla stregua dei terrapiattisti qui....
Dimentica un attimo Dragoni.
Ti è chiaro o no che l'esborso di liquidità e il risultato netto sono due risultati DIVERSI?
 
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