Alitalia: ancora niente Piano Industriale


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Seaking

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1 Febbraio 2012
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Re: Alitalia: arriva il 6 marzo il Piano Industriale?

Consiglio di amministrazione del 9 marzo


Milano, 9 marzo 2017 – Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia si è riunito oggi a Milano. Il Cda ha fatto una prima, approfondita analisi del piano di rilancio della Compagnia preparato dall’Amministratore delegato, Cramer Ball, e verificato dall’advisor indipendente Roland Berger. Il Cda ha giudicato il piano serio e realistico.

Il Cda si è detto in linea con gli obiettivi del piano stesso, aprendo la strada a una finale approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione atteso per la prossima settimana.
 

Stenoboy84

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5 Novembre 2006
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Re: Alitalia: arriva il 6 marzo il Piano Industriale?

Consiglio di amministrazione del 9 marzo


Milano, 9 marzo 2017 – Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia si è riunito oggi a Milano. Il Cda ha fatto una prima, approfondita analisi del piano di rilancio della Compagnia preparato dall’Amministratore delegato, Cramer Ball, e verificato dall’advisor indipendente Roland Berger. Il Cda ha giudicato il piano serio e realistico.

Il Cda si è detto in linea con gli obiettivi del piano stesso, aprendo la strada a una finale approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione atteso per la prossima settimana.
Seriously? ?

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AZ1313

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8 Giugno 2016
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FOG
Re: Alitalia: arriva il 6 marzo il Piano Industriale?

Lo so ma in caso non mi sembra dica qualcosa che può arricchire la discussione... non riesco a capire come mai è stato postato...in riferimento a ciò che ho scritto...
E' un esempio di come anche in passato AZ aveva annunciato la chiusura di tratte da Reggio per poi ripristinarle, dietro pressione e soldi (immagino), delle autorità locali e regionali
 

Marco Clemente

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8 Febbraio 2016
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Re: Alitalia: arriva il 6 marzo il Piano Industriale?

E' un esempio di come anche in passato AZ aveva annunciato la chiusura di tratte da Reggio per poi ripristinarle, dietro pressione e soldi (immagino), delle autorità locali e regionali
Ok... pressioni e promesse di sicuro tante.. ma da quello che si sa alla fine non è arrivato mai nulla....forse il pellegrinaggio a Dublino da parte della Regione è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso...
 

Ganimede

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23 Aprile 2016
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Re: Alitalia: arriva il 6 marzo il Piano Industriale?

Consiglio di amministrazione del 9 marzo


Il Cda si è detto in linea con gli obiettivi del piano stesso, aprendo la strada a una finale approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione atteso per la prossima settimana.
E slittiamo ancora di un'altra settimana! Ha fatto prima Ulisse a tornare a casa.
Lascia LCdM, mi domando quale possa essere la sua buonuscita? Certo, visto il momento critico, visto la fallimentare gestione, visti i sacrifici che si stanno per chiedere ai dipendenti, sarebbe nobile nonchè magnanimo rinunciare al proprio compenso. Ma qualcosa mi dice che non andrà così.
 

india9001

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6 Novembre 2005
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Re: Alitalia: arriva il 6 marzo il Piano Industriale?

E slittiamo ancora di un'altra settimana! Ha fatto prima Ulisse a tornare a casa.
Lascia LCdM, mi domando quale possa essere la sua buonuscita? Certo, visto il momento critico, visto la fallimentare gestione, visti i sacrifici che si stanno per chiedere ai dipendenti, sarebbe nobile nonchè magnanimo rinunciare al proprio compenso. Ma qualcosa mi dice che non andrà così.
Premetto che ritengo che LCdM non abbia avuto un ruolo operativo nel disastro di Alitalia marchiata EY, ma è un fatto che in ogni caso in altri Gruppi chi sbaglia paga...

www.elconfidencial.com/empresas/201...s-aerolineas-vueling-british-airways_1344679/
 

il viaggiatore

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12 Luglio 2016
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Re: Alitalia: arriva il 6 marzo il Piano Industriale?

E slittiamo ancora di un'altra settimana! Ha fatto prima Ulisse a tornare a casa.
Lascia LCdM, mi domando quale possa essere la sua buonuscita? Certo, visto il momento critico, visto la fallimentare gestione, visti i sacrifici che si stanno per chiedere ai dipendenti, sarebbe nobile nonchè magnanimo rinunciare al proprio compenso. Ma qualcosa mi dice che non andrà così.
Ma mi sono sognato o su qualche articolo del Messaggero l'altro giorno veniva rimarcato che il Presidente svolgeva il suo operato senza percepire compensi? Scusate e' tardi probabilmente sono in dormiveglia, ma se potete darmi un riscontro su quanto scrivo ve ne sarei grato...comincio a preoccuparmi per me altrimenti... Grazie!
 

belumosi

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Re: Alitalia: arriva il 6 marzo il Piano Industriale?

Comunicato del 6/3
Alitalia: cda, piano industriale approvato entro la fine della settimana

Roma, 6 marzo 2017 – Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia, riunitosi oggi, è stato aggiornato sul processo di condivisione con gli azionisti del piano di rilancio della Compagnia, alla luce del lavoro svolto dall’advisor Roland Berger che sta redigendo una valutazione indipendente del piano stesso. Il Consiglio di Amministrazione approverà il piano entro la fine della settimana.
Comunicato del 9/3
Consiglio di amministrazione del 9 marzo

Milano, 9 marzo 2017 – Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia si è riunito oggi a Milano. Il Cda ha fatto una prima, approfondita analisi del piano di rilancio della Compagnia preparato dall’Amministratore delegato, Cramer Ball, e verificato dall’advisor indipendente Roland Berger. Il Cda ha giudicato il piano serio e realistico.

Il Cda si è detto in linea con gli obiettivi del piano stesso, aprendo la strada a una finale approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione atteso per la prossima settimana.
Se c'è un briciolo di verità in entrambe le PR, dedurrei che l'accordo tra i soci non ci sia ancora.
 

il viaggiatore

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12 Luglio 2016
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Re: Alitalia: arriva il 6 marzo il Piano Industriale?

Comunicato del 6/3

Comunicato del 9/3

Se c'è un briciolo di verità in entrambe le PR, dedurrei che l'accordo tra i soci non ci sia ancora.
Il solito comunicato fuffa. "Piano serio e realistico"....ottimo! Procedano con calma allora che va tutto bene...evviva....tanto non c'e' nessuna urgenza...se la cassa finisce a fine mese c'e' Delrio che dice alle banche di continuare a finanziare...cosi' e' questo Governo e in Alitalia lo sanno e son tutti tranquilli....poi tra sei mesi idem con patate e cosi' via.... Ma dov'e' sto "piano serio e realistico"? Non c'e'!!! MA IL gOVERNO DICE ALLLE BANCHE DI INIETTARE SOLDI UGUALMENTE...SCHIFO!
 
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belumosi

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Gubitosi, missione ad Abu Dhabi
I paletti di Unicredit su Alitalia


Nuovo consiglio in programma per martedì. I rilievi dell’amministratore delegato Mustier sul progetto di rilancio. L’ex direttore generale ha incontrato Ahmed Ali Al Sayegh, uomo forte del governo emiratino

[FONT=main-condensed_light_italic]di Fabio Savelli[/FONT]

Ancora pochi giorni. Poi Alitalia verrà guidata da Luigi Gubitosi. L’ex direttore generale della Rai in questi due giorni è stato ad Abu Dhabi dove ha incontrato Ahmed Ali Al Sayegh, nel board di Etihad Airways e Ceo di Dolphin Energy. Al Sayegh fa parte del comitato strategico della compagnia composto dai soli soci. Un passaggio necessario per il manager e per gli emiratini, che detengono il 49% di Alitalia. Per conoscersi e capire come strutturare la governance della compagnia nei prossimi mesi. Il viaggio in Medio Oriente è successivo a quello avuto qualche settimana fa da Luca Cordero di Montezemolo, l’anello di congiunzione in questi tre anni delle due anime di Alitalia, quella bancaria sotto il cappello Cai (con Intesa Sanpaolo e Unicredit in posizione privilegiata) e quella riconducibile ad Etihad.

Gubitosi si sta confrontando con gli azionisti per capire quale deleghe avrà. Si va verso una possibile diarchia che coinvolge l’attuale amministratore delegato Cramer Ball. Almeno in una prima fase. Ball ha scritto (e revisionato) il piano industriale con la consulenza di Roland Berger e Bain. Ha le competenze industriali per affiancare Gubitosi al timone, anche se più di qualcuno lo giudica inesperto nel guidare un vettore ingombrante come Alitalia in un mercato europeo che, in fondo, conosce appena. Gubitosi invece dovrebbe avere in mano le redini finanziarie della compagnia. È proprio su questo punto che sta dialogando con i soci. Vuole avere le garanzie di non doversi trovare a guidare una compagnia con l’acqua alla gola. Gubitosi avrebbe chiesto maggiore chiarezza sulle risorse necessarie. Su questo punto ieri i soci si sono divisi in consiglio di amministrazione. Unicredit, rappresentata nel board da Federico Ghizzoni, avrebbe manifestato più di qualche perplessità all’operazione di rilancio. Perché il piano industriale avrebbe reso evidente che non basteranno soltanto nuove linee di credito ma sarà necessario l’apporto di nuovo capitale oltre a convertire in azioni le linee attuali.


A conti fatti servirebbe oltre un miliardo di euro. Una cifra spropositata in considerazione anche delle perdite attese nel 2017 e 2018 Ghizzoni si sarebbe confrontato a più riprese con il suo successore alla guida della banca di piazza Gae Aulenti, Jean-Pierre Mustier, presente all’incontro perché la riunione del board si è tenuta negli uffici di Unicredit a Milano.

Mustier conosce benissimo Alitalia. Era in consiglio di amministrazione della compagnia. Posto che ha ceduto proprio a Ghizzoni, in questo curioso scambio di ruoli. Entrambi vogliono una sforbiciata ai costi che trasformi Alitalia in una compagnia più “leggera” e che non la tramuti in un pesante non performing loan proprio ora che Unicredit ha chiuso con successo un aumento di capitale da 13 miliardi con il sostegno (e la fiducia) di grossi fondi internazionali che mal digerirebbero un’esposizione così alta in un settore complesso.

Più di qualcuno in azienda ritiene sia possibile abbassare il costo del lavoro di oltre il 30%, tentando in una seconda fase un accordo con Ryanair che la supporti nelle tratte domestiche ed europee per il feederaggio dei voli intercontinentali. Gli unici ormai remunerativi. Al tempo stesso trasparirebbe anche la preoccupazione per questa impostazione anglosassone, presente nel piano, che ipotizza importanti tagli. Impostazione difficilmente applicabile in Italia e in un’azienda iper-sindacalizzata. Gli esuberi saranno circa 2mila, cifra che ormai nessuno nasconde. Cifra che preoccupa il governo, con cui è cominciata da un po’ una trattativa considerando i buoni rapporti tra Montezemolo, dato però in uscita, con i ministri Carlo Calenda e Graziano Delrio. Gli azionisti hanno convenuto di aggiornarsi a martedì. Giorno in cui si terrà un nuovo consiglio di amministrazione. Si spera definitivo per licenziare il piano industriale da presentare al governo e ai sindacati. Ieri, dopo l’annuncio dell’addio di Alitalia alle tratte per Reggio Calabria, Ryanair ha comunicato che scommetterà sul capoluogo calabrese con voli a partire da 19,99 euro.

http://www.corriere.it/economia/17_marzo_09/gubitosi-missione-ad-abu-dhabi-paletti-unicredit-alitalia-68e38598-04f8-11e7-8f0b-7a36b2d7188f.shtml
 

alitaliaboy

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Gubitosi, missione ad Abu Dhabi
I paletti di Unicredit su Alitalia


Nuovo consiglio in programma per martedì. I rilievi dell’amministratore delegato Mustier sul progetto di rilancio. L’ex direttore generale ha incontrato Ahmed Ali Al Sayegh, uomo forte del governo emiratino

[FONT=main-condensed_light_italic]di Fabio Savelli[/FONT]

Ancora pochi giorni. Poi Alitalia verrà guidata da Luigi Gubitosi. L’ex direttore generale della Rai in questi due giorni è stato ad Abu Dhabi dove ha incontrato Ahmed Ali Al Sayegh, nel board di Etihad Airways e Ceo di Dolphin Energy. Al Sayegh fa parte del comitato strategico della compagnia composto dai soli soci. Un passaggio necessario per il manager e per gli emiratini, che detengono il 49% di Alitalia. Per conoscersi e capire come strutturare la governance della compagnia nei prossimi mesi. Il viaggio in Medio Oriente è successivo a quello avuto qualche settimana fa da Luca Cordero di Montezemolo, l’anello di congiunzione in questi tre anni delle due anime di Alitalia, quella bancaria sotto il cappello Cai (con Intesa Sanpaolo e Unicredit in posizione privilegiata) e quella riconducibile ad Etihad.

Gubitosi si sta confrontando con gli azionisti per capire quale deleghe avrà. Si va verso una possibile diarchia che coinvolge l’attuale amministratore delegato Cramer Ball. Almeno in una prima fase. Ball ha scritto (e revisionato) il piano industriale con la consulenza di Roland Berger e Bain. Ha le competenze industriali per affiancare Gubitosi al timone, anche se più di qualcuno lo giudica inesperto nel guidare un vettore ingombrante come Alitalia in un mercato europeo che, in fondo, conosce appena. Gubitosi invece dovrebbe avere in mano le redini finanziarie della compagnia. È proprio su questo punto che sta dialogando con i soci. Vuole avere le garanzie di non doversi trovare a guidare una compagnia con l’acqua alla gola. Gubitosi avrebbe chiesto maggiore chiarezza sulle risorse necessarie. Su questo punto ieri i soci si sono divisi in consiglio di amministrazione. Unicredit, rappresentata nel board da Federico Ghizzoni, avrebbe manifestato più di qualche perplessità all’operazione di rilancio. Perché il piano industriale avrebbe reso evidente che non basteranno soltanto nuove linee di credito ma sarà necessario l’apporto di nuovo capitale oltre a convertire in azioni le linee attuali.


A conti fatti servirebbe oltre un miliardo di euro. Una cifra spropositata in considerazione anche delle perdite attese nel 2017 e 2018 Ghizzoni si sarebbe confrontato a più riprese con il suo successore alla guida della banca di piazza Gae Aulenti, Jean-Pierre Mustier, presente all’incontro perché la riunione del board si è tenuta negli uffici di Unicredit a Milano.

Mustier conosce benissimo Alitalia. Era in consiglio di amministrazione della compagnia. Posto che ha ceduto proprio a Ghizzoni, in questo curioso scambio di ruoli. Entrambi vogliono una sforbiciata ai costi che trasformi Alitalia in una compagnia più “leggera” e che non la tramuti in un pesante non performing loan proprio ora che Unicredit ha chiuso con successo un aumento di capitale da 13 miliardi con il sostegno (e la fiducia) di grossi fondi internazionali che mal digerirebbero un’esposizione così alta in un settore complesso.

Più di qualcuno in azienda ritiene sia possibile abbassare il costo del lavoro di oltre il 30%, tentando in una seconda fase un accordo con Ryanair che la supporti nelle tratte domestiche ed europee per il feederaggio dei voli intercontinentali. Gli unici ormai remunerativi. Al tempo stesso trasparirebbe anche la preoccupazione per questa impostazione anglosassone, presente nel piano, che ipotizza importanti tagli. Impostazione difficilmente applicabile in Italia e in un’azienda iper-sindacalizzata. Gli esuberi saranno circa 2mila, cifra che ormai nessuno nasconde. Cifra che preoccupa il governo, con cui è cominciata da un po’ una trattativa considerando i buoni rapporti tra Montezemolo, dato però in uscita, con i ministri Carlo Calenda e Graziano Delrio. Gli azionisti hanno convenuto di aggiornarsi a martedì. Giorno in cui si terrà un nuovo consiglio di amministrazione. Si spera definitivo per licenziare il piano industriale da presentare al governo e ai sindacati. Ieri, dopo l’annuncio dell’addio di Alitalia alle tratte per Reggio Calabria, Ryanair ha comunicato che scommetterà sul capoluogo calabrese con voli a partire da 19,99 euro.

http://www.corriere.it/economia/17_marzo_09/gubitosi-missione-ad-abu-dhabi-paletti-unicredit-alitalia-68e38598-04f8-11e7-8f0b-7a36b2d7188f.shtml
Il corriere è impazzito definendo Reggio di Calabria capoluogo?
 

berioz

Bannato
27 Settembre 2013
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Gubitosi, missione ad Abu Dhabi
I paletti di Unicredit su Alitalia


Nuovo consiglio in programma per martedì. I rilievi dell’amministratore delegato Mustier sul progetto di rilancio. L’ex direttore generale ha incontrato Ahmed Ali Al Sayegh, uomo forte del governo emiratino

[FONT=main-condensed_light_italic]di Fabio Savelli[/FONT]

Ancora pochi giorni. Poi Alitalia verrà guidata da Luigi Gubitosi. L’ex direttore generale della Rai in questi due giorni è stato ad Abu Dhabi dove ha incontrato Ahmed Ali Al Sayegh, nel board di Etihad Airways e Ceo di Dolphin Energy. Al Sayegh fa parte del comitato strategico della compagnia composto dai soli soci. Un passaggio necessario per il manager e per gli emiratini, che detengono il 49% di Alitalia. Per conoscersi e capire come strutturare la governance della compagnia nei prossimi mesi. Il viaggio in Medio Oriente è successivo a quello avuto qualche settimana fa da Luca Cordero di Montezemolo, l’anello di congiunzione in questi tre anni delle due anime di Alitalia, quella bancaria sotto il cappello Cai (con Intesa Sanpaolo e Unicredit in posizione privilegiata) e quella riconducibile ad Etihad.

Gubitosi si sta confrontando con gli azionisti per capire quale deleghe avrà. Si va verso una possibile diarchia che coinvolge l’attuale amministratore delegato Cramer Ball. Almeno in una prima fase. Ball ha scritto (e revisionato) il piano industriale con la consulenza di Roland Berger e Bain. Ha le competenze industriali per affiancare Gubitosi al timone, anche se più di qualcuno lo giudica inesperto nel guidare un vettore ingombrante come Alitalia in un mercato europeo che, in fondo, conosce appena. Gubitosi invece dovrebbe avere in mano le redini finanziarie della compagnia. È proprio su questo punto che sta dialogando con i soci. Vuole avere le garanzie di non doversi trovare a guidare una compagnia con l’acqua alla gola. Gubitosi avrebbe chiesto maggiore chiarezza sulle risorse necessarie. Su questo punto ieri i soci si sono divisi in consiglio di amministrazione. Unicredit, rappresentata nel board da Federico Ghizzoni, avrebbe manifestato più di qualche perplessità all’operazione di rilancio. Perché il piano industriale avrebbe reso evidente che non basteranno soltanto nuove linee di credito ma sarà necessario l’apporto di nuovo capitale oltre a convertire in azioni le linee attuali.


A conti fatti servirebbe oltre un miliardo di euro. Una cifra spropositata in considerazione anche delle perdite attese nel 2017 e 2018 Ghizzoni si sarebbe confrontato a più riprese con il suo successore alla guida della banca di piazza Gae Aulenti, Jean-Pierre Mustier, presente all’incontro perché la riunione del board si è tenuta negli uffici di Unicredit a Milano.

Mustier conosce benissimo Alitalia. Era in consiglio di amministrazione della compagnia. Posto che ha ceduto proprio a Ghizzoni, in questo curioso scambio di ruoli. Entrambi vogliono una sforbiciata ai costi che trasformi Alitalia in una compagnia più “leggera” e che non la tramuti in un pesante non performing loan proprio ora che Unicredit ha chiuso con successo un aumento di capitale da 13 miliardi con il sostegno (e la fiducia) di grossi fondi internazionali che mal digerirebbero un’esposizione così alta in un settore complesso.

Più di qualcuno in azienda ritiene sia possibile abbassare il costo del lavoro di oltre il 30%, tentando in una seconda fase un accordo con Ryanair che la supporti nelle tratte domestiche ed europee per il feederaggio dei voli intercontinentali. Gli unici ormai remunerativi. Al tempo stesso trasparirebbe anche la preoccupazione per questa impostazione anglosassone, presente nel piano, che ipotizza importanti tagli. Impostazione difficilmente applicabile in Italia e in un’azienda iper-sindacalizzata. Gli esuberi saranno circa 2mila, cifra che ormai nessuno nasconde. Cifra che preoccupa il governo, con cui è cominciata da un po’ una trattativa considerando i buoni rapporti tra Montezemolo, dato però in uscita, con i ministri Carlo Calenda e Graziano Delrio. Gli azionisti hanno convenuto di aggiornarsi a martedì. Giorno in cui si terrà un nuovo consiglio di amministrazione. Si spera definitivo per licenziare il piano industriale da presentare al governo e ai sindacati. Ieri, dopo l’annuncio dell’addio di Alitalia alle tratte per Reggio Calabria, Ryanair ha comunicato che scommetterà sul capoluogo calabrese con voli a partire da 19,99 euro.

http://www.corriere.it/economia/17_marzo_09/gubitosi-missione-ad-abu-dhabi-paletti-unicredit-alitalia-68e38598-04f8-11e7-8f0b-7a36b2d7188f.shtml

Per chi non lo avesse ancora capito, il Corriere della Sera rappresenta la voce dei soci italiani oppure detta in altri termini, la velina di Alitalia.
 

berioz

Bannato
27 Settembre 2013
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Sotto il profilo strettamente strategico/giuridico, riterrei plausibile che la società presenterà al Tribunale di Roma un documento denominato "domanda di concordato con riserva". Di solito queste iniziativa si assumono a sorpresa senza preavviso.
 
Stato
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