*** Alitalia: al referendum vince il NO ***


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AZ209

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Londra.
Alitalia si prepara ai commissari. Oggi l’assemblea e il cda della compagnia
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Alitalia si prepara all'arrivo dei commissari che dovranno guidare la compagnia per i prossimi mesi. Oggi si riunirà l'assemblea dei soci e subito dopo il cda che dovrebbe formalizzare la richiesta di accesso all'amministrazione straordinaria. E il deposito dell’istanza al tribunale di Civitavecchia per l’accertamento dello stato di insolvenza. Il Governo ha già pronto il decreto che istituisce la procedura e nomina i commissari per traghettare la compagnia fino alla vendita. E' ormai sicuro il nome di Luigi Gubitosi, che dovrebbe essere affiancato da Enrico Laghi e forse da un terzo nome, probabilmente un tecnico.

Evitare lo spezzatino, probabile anche un secondo prestito ponte
Il 'mandato' dei commissari, dovrebbe essere quello di ripulire l'azienda, salvaguardando i posti di lavoro, e accompagnarla verso la vendita evitando però lo spezzatino. Lo scenario più probabile è che si cerchi di prolungare il commissariamento, forse anche con un secondo prestito ponte, fino alle elezioni.

Intanto con l'arrivo dei commissari, l'attuale management decadrà insieme agli organi sociali. Ma l'a.d. Cramer Ball non se ne andrà con una buonuscita milionaria, come suggerito nei giorni scorsi da indiscrezioni di stampa: un' «illazione totalmente priva di fondamento» l’ha definita l'azienda che ha smentito anche indiscrezioni su “prezzi di favore” nella vendita degli slot di Londra ad Etihad.

Crediti congelati dopo il commissariamento

I dipendenti invece dovranno iscriversi al Tribunale fallimentare diventando creditori privilegiati della compagnia. Con la nomina dei commissari, inoltre, tutti i crediti vantati fino a quel momento nei confronti della compagnia vengono congelati: questo comporta, non solo conseguenze in busta paga per i dipendenti, ma anche di provocare ricadute sulle aziende che lavorano con Alitalia. Il gruppo Gh Italia, che fornisce servizi di assistenza a terra, ha già informato l'azienda che il mancato pagamento del debito determinerà l'impossibilità a continuare a fornire il servizio. L'associazione delle imprese di handling Assohandlers ha quantificato in circa 2mila i possibili esuberi a livello nazionale. E qualcuno paventa anche il rischio di riacquisizione degli aerei da parte delle società di leasing.

Prestito ponte da 500 miloni
L'azienda intanto è tornata a rassicurare i viaggiatori, escludendo impatti
sull'operatività dei voli. Sul tavolo del Governo è invece ancora aperta la discussione sull'ammontare del prestito ponte. La cifra sarà sicuramente
superiore a quella indicata in un primo tempo: da 3-400 milioni si va verso 500 milioni. Soldi che serviranno a garantire l'operatività dei voli e l'occupazione in attesa di trovare investitori, ha spiegato il ministro dei trasporti Graziano Delrio, escludendo ancora una volta la nazionalizzazione.

Camusso, serve piano industriale credibile

Dalla crisi Alitalia «se ne esce a partire da un piano industriale che abbia una effettiva credibilità di rilancio e che non sia l'inseguimento delle low cost ma di proporsi come vettore per le rotte a medio e lungo raggio. Se ne esce attraverso il guidare e il partecipare a un processo che lasciato ai vari capitanicoraggiosi ha portato al secondo fallimento» ha detto la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso a margine delle celebrazione del 1 maggio.

Alitalia: Maroni, crisi non creerà problemi in Lombardia
«Non credo che la vicenda Alitalia possa rappresentare un freno per gli investitori e non penso che possa creare particolari problemi in Lombardia. La compagnia aveva già abbandonato Malpensa e siamo riusciti a sopravvivere ugualmente» ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, conversando con i cronisti a margine della cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro, a Milano. «Certo - ha aggiunto il Governatore - la vicenda è stata gestita male. Non credo che ora il governo possa metterci altri soldi, se non con un prestito come è stato ventilato. Spero che comunque vada, prevalgano le regole del mercato». Sullo sfondo prosegue intanto il lavoro dell'ex premier Matteo Renzi sul dossier Alitalia. Il neo segretario del Pd sta mettendo a punto la propria proposta per la compagnia e in questo quadro ha incontrato nei giorni scorsi il presidente in pectore Luigi Gubitosi

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http://www.ilsole24ore.com/art/noti...ea-e-cda-compagnia-143951.shtml?uuid=AEs1kVEB
 

belumosi

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sevs17

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Io abito a Londra, personalmente non vedo questo dramma del perdere posti a LHR. Le coincidenze su LHR non sono AZ o Skyteam (A parte DL che si puo' pero' prendere ad Amsterdam) LCY e LGW sono altrettanto collegati con la rete di trasporti. LHR e' a ovest, quindi e' piu' comodo per Kensington ma lo vedo piu' come una questione di prestigio che una questione pratica e quando hai le pezze nel sedere questioni di prestigio sono un lusso che non sempre ti puoi permettere.

In ogni caso EY non ha 'spolpato AZ' ma ha pagato soldi, pochi perche' c'e un contratto di affitto che, fin che dura, non le consente di togliere gli slot ad AZ. Se poi tutto va a carte quarantotto EY si trova con qualche slot in piu' a LHR.
Ne avevamo già discusso in passato ed abbiamo due opinioni diverse. Resto della mia opinione che LHR è l'aeroporto principale di Londra ed anni fa su LHR-FCO ed LHR-MIL AZ aveva collegamenti con frequenze superiori a BA. Pian piano hanno ceduto quei preziosi slot ed hanno perso quote di mercato.
 

belumosi

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[FONT=sole_text]Lo scenario più probabile è che si cerchi di prolungare il commissariamento, forse anche con un secondo prestito ponte, fino alle elezioni.[/FONT]
I famosi prestiti ponte all'italiana. Ponti verso il nulla.
Credo che il giornalista abbia confuso Meridiana con Blu Panorama, facendo un'ottima macedonia.
Probabile.
 

berioz

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27 Settembre 2013
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Riporto l'art 4 del decreto n. 60/2013 che stabilisce le cause impeditive alla nomina di Commissario: Gubitosi e Laghi sono manifestamente incompatibili. Mi chiedo come possano aggirare la norma.


MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DECRETO 10 aprile 2013, n. 60
Regolamento recante determinazione dei requisiti di professionalita' ed onorabilita' dei commissari giudiziali e straordinari delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, ai sensi dell'articolo 39, comma 1, del decreto legislativo 8 luglio 1999, n. 270. (13G00103)
(GU n. 126 del 31-5-2013)

Art. 4
Situazioni impeditive
1. Non puo' essere nominato commissario giudiziale o commissario straordinario:
a) chi ha esercitato funzioni di amministrazione, direzione o controllo nell'impresa insolvente ovvero si e' in qualsiasi modo ingerito nella medesima;
b) il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado dell'imprenditore insolvente, se persona fisica, ovvero delle persone che hanno esercitato funzioni di amministrazione, direzione o controllo nell'impresa insolvente;
c) il creditore ed il debitore dell'impresa insolvente;
d) chi, nei due anni anteriori alla dichiarazione dello stato di insolvenza, ha prestato a qualunque titolo la sua attivita' professionale a favore dell'impresa insolvente.
.
 

londonfog

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Londra
'Breaking news' sul Financial Times (pubblicato on line circa 15 minuti fa). Siamo poi cosi' sicuri che il fronte del NO abbia vinto la guerra?


Alitalia has filed a request with the Italian government to enter administration proceedings, in a process that will lead to the sale or liquidation of Italy’s flag carrier, people familiar with the matter said.

Following a shareholder meeting on Tuesday, the loss-making airline, partly owned by Etihad of the UAE, asked the ministry of economic development to move ahead with the administration.

The government will now have to issue a decree naming between one and three commissioners with broad powers to lead Alitalia in the months ahead, and cut jobs and renegotiate contracts as necessary. Rome has raised the possibility of extending a bridge loan of up to €500m to Alitalia to keep it afloat for about six months, but has ruled out nationalisation.
 

AZ209

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Londra.
Alitalia chiede l'amministrazione straordinaria

Via libera da assemblea dei soci e cda alla procedura di commissariamento. Ora la palla passa al governo, che dovrà nominare gli amministratori reggenti a cui spetterà il compito di preparare un piano di risanamento. La compagnia: "I voli proseguono come previsto"

ROMA - Il giorno è arrivato. L'assemblea dei soci e il consiglio di amministrazione di Alitalia, riuniti entrambi in conference call, hanno avviato la richiesta di amministrazione straordinaria della compagnia. E' il primo atto ufficiale della procedura di commissariamento, che scatta quando una società dichiara lo stato di insolvenza. Ora la palla passa al governo: il ministero dello Sviluppo economico, probabilmente già nelle prossime ore con un decreto, nominerà i commissari che prenderanno il timone della compagnia per mettere a punto un nuovo piano industriale. Ormai scontati nella terna i nomi di Luigi Gubitosi e Guido Laghi, a cui potrebbe affiancarsi una terza figura con competenze tecniche. Intanto in un comunicato la società precisa che "i voli e le operazioni di Alitalia non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista".

Il cda di alitalia riunitosi al termine dell'assemblea dei soci, si legge nella nota, "ha preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, del venir meno dei soci e dell'impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative, ha deciso all'unanimità di presentare l'istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge".

Dalla nomina i commissari avranno 180 giorni di tempo per presentare un piano di risanamento della compagnia. Nel frattempo però, per continuare a far volare i suoi aerei, Alitalia ha bisogno di liquidità fresca che dovrà essere ancora una volta il governo a garantire. Da Bruxelles è già arrivato un via libera informale a questo prestito ponte, purché venga concesso "a condizioni di mercato". Ma nelle ultime ore la somma necessaria ha continuato a lievitare: dai 300 milioni iniziali, oltre i 400, attorno se non sopra i 500 milioni. Dovrebbe essere concessa direttamente dal Tesoro, sul modello di quanto fatto con l'Ilva, e stanziata con un decreto della presidenza del Consiglio. Ma che si tratti effettivamente di un prestito, una somma cioè destinata a essere restituita, non è per nulla sicuro vista la possibile insolvenza di Alitalia. Con una compagnia in dissesto poi anche stabilire un tasso di interesse "di mercato" non sarà per nulla facile.

Come difficile si annuncia la missione dei commissari: fare in 180 giorni quello che non è riuscito in anni a generazioni di manager, pubblici e privati. La peggiore delle ipotesi, essendo esclusa da tutti la possibilità di nazionalizzare la compagnia, è che al termine di questi sei mesi non sia stato individuato un percorso credibile di risanamento. A quel punto l'unica strada sarà il cosiddetto "spezzatino", una vendita al miglior offerente dei vari pezzi della compagnia (il marchio, gli aeromobili, gli slot aeroportuali, il programma Millemiglia, i rami industriali con relativi dipendenti), pagando con gli introiti i creditori e avviando la liquidazione. Il tentativo però sarà quello di correggere in maniera pesante costi e conti, in modo da rendere Alitalia appetibile in blocco per un eventuale compratore. Al momento non se ne vedono molti all'orizzonte: la tedesca Lufthansa, l'alleato più logico, si è più volte detta non interessata, anche se potrebbe trattarsi di pretattica. In assenza di acquirente, daccapo, scatterebbe la liquidazione.

C'è però l'incognita Matteo Renzi, il segretario Pd che nelle ultime ore, durante la campagna per le primarie, ha detto di voler presentare al governo entro il 15 maggio una proposta per salvare la compagnia. Le ipotesi sul tavolo si ispirano alla gestione di due recenti casi di commissariamento, la compagnia aerea Meridiana e l'acciaieria Ilva. La prima, dopo un lungo periodo di amministrazione straordinaria con massicci tagli ai costi (anche del personale), sta per essere rilevata al 49% dal vettore degli emirati Qatar. La seconda, dopo le note vicende giudiziarie e il commissariamento, è ora contesa all'asta tra la cordata Marcegaglia-ArcelorMittal e quella Arvedi-Jindal, con la partecipazione della Cassa depositi e prestiti. Un modello applicabile anche ad Alitalia, magari proprio con la partecipazione di Cdp? L'ipotesi pare difficile, anche perché richiederebbe un periodo
di commissariamento molto lungo che dovrebbe essere sostenuto da diversi (e costosi) prestiti ponte, probabilmente pubblici. Una sorta di nazionalizzazione mascherata: quella che, a parole, tutti continuano a escludere.


http://www.repubblica.it/economia/2...oci-164421095/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1
 
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