Enav non teme la crisi grazie a Ryanair
«Non possiamo sapere quale sarà l’evoluzione della crisi di Alitalia. Ma l’osservazione storica e attuale delle dinamiche di sostituzione delle rotte ci porta a pensare che, ragionevolmente, gli effetti sul nostro business possano essere limitati e transitori. Il nostro è un business regolato che può disporre di fattori di mitigazione» ha detto Roberta Neri, ad di Enav, interpellata dai giornalisti a margine dell’assemblea sul bilancio 2016.
«Siamo interessati e preoccupati della situazione di Alitalia - ha spiegato - che è effettivamente critica. Siamo attenti a monitorare la situazione in attesa di un’auspicabile soluzione». Abbiano notato, ha aggiunto, che «rotte utilizzate da Alitalia possono essere soggette a un effetto di sostituzione. È quello che abbiamo notato in fasi transitorie». Alitalia ormai da due anni non è più il primo vettore cliente di Enav. La prima compagnia per ricavi generati nei confronti della società dei controllori di volo (da rotte di sorvolo, atterraggi e decolli) è Ryanair, con una quota di proventi pari al 15 per cento. La compagnia italiana è dietro, con una quota pari al 13 per cento; segue poi Easyjet con il 6 per cento, e poi Turkish airlines e Vueling con il 4 per cento, solo per citare i primi sei vettori. Alitalia è in crisi, eppure la domanda di slot e spazi negli scali (in particolare Fiumicino) da parte delle altre compagnie, low cost e non, è molto elevata perchè il mercato resta interessante. E dunque anche per Enav, dopo qualche mese di assestamento, la fase di sostituzione dell’ex compagnia di bandiera con altri vettori sarebbe abbastanza naturale.
L’assemblea di Enav, alla quale ha partecipato il 75 per cento capitale di cui il 53,35% era rappresentato dal ministero per l’Economia, ha approvato il bilancio 2016 che si è chiuso con un utile di 76,3 milioni. Via libera dei soci anche alla distribuzione di un dividendo pari a 0,176 euro per azione: al ministero dell’Economia andrà una cedola di circa 51 milioni di euro (pagamento dal 24 maggio, stacco cedola il 22). È stato nominato anche il board, con la conferma di Roberta Neri nel ruolo di ad, la nomina di Roberto Scaramella come presidente.Fanno parte del cda Giuseppe Acierno, Maria Teresa Di Matteo, Nicola Maione, Mario Vinzia. Antonio Santi, Fabiola Mascardi e Carlo Paris sono stati eletti dai fondi di investimento (con voti per il 3,1% del capitale).
Neri ieri ha commentato anche il trend del primo trimestre 2017. «La stagionalità non è favorevole nel primo trimestre dell’anno. Il 2016 è stato inoltre un anno bisestile e con la Pasqua in marzo - ha spiegato -. Il dato del primo trimestre non è in crescita rispetto allo scorso» mentre per il 2017 si aspetta un tasso di crescita del traffico sull’Italia del 2 per cento.
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