Alitalia: Air France pronta a salire al 50%


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J610

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25 Settembre 2013
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Questa ci mancava!
Alitalia: oggi pomeriggio incontro azienda-sindacati
09 Ottobre 2013 - 12:32
(ASCA) - Roma, 9 ott - Oggi pomeriggio alle 17 i vertici dell'Alitalia incontreranno i rappresentanti dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Lo si apprende da fonti sindacali. sen/sam/ss
 

falco108

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8 Novembre 2012
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Questa ci mancava!
Alitalia: oggi pomeriggio incontro azienda-sindacati
09 Ottobre 2013 - 12:32
(ASCA) - Roma, 9 ott - Oggi pomeriggio alle 17 i vertici dell'Alitalia incontreranno i rappresentanti dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Lo si apprende da fonti sindacali. sen/sam/ss
Beh....se li convocano, vuol die che avranno qualcosa da dirgli...di conseguenza, vuol dire che siamo vicini ad una soluzione............o sbaglio ??
 

kenyaprince

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20 Giugno 2008
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[h=1]Alitalia-Etihad, nozze possibili
"Ma prima sistemate i conti"[/h][h=2][/h]Il ministro dell'economia al Mansouri parla del possibile salvataggio della compagnia di bandiera grazie ad un ingresso del vettore di Abu Dhabi

Emirati Arabi Uniti, 8 ottobre 2013 - Volo Alitalia, ultima chiamata, Abu Dhabi? Difficile ma teoricamente non impossibile. Che Etihad airlines sia teoricamente interessata ad un matrimonio non è un segreto. E non pochi tasselli sembrano combaciare, non solo nel piano industriale di una Alitalia "hub europeo" e Abu Dhabi "hub mediorientale/asiatico" di una alleanza globale. Da un lato il clima tra il nostro Paese e le petromonarchie del Golfo è più che buono. Dall'altro alcuni paesi - in Qatar in primis - hanno già fatto ampio shopping nel Belpaese. E gli Emirati, pur molto liquidi, sono rimasti un po’ indietro.
Il nostro export a Dubai e negli altri sei emirati che danno parte dell’Eau vola: l’incremento delle nostre esportazioni nel biennio 2011-2012 ha sfiorato il 50% e nei primi si mesi del 2013 si è registrata una ulteriore crescita del 6,5%. Ma gli Emirati hanno un altro tesoro oltre che quello del loro ricco mercato. I fondi sovrani emiratini valgono 350 milioni di dollari. E’ un oceano di liquidità che può dare forza alle nostre aziende. E la missione di sistema organizzata da Sviluppo Economico/ Confidustria e Abi - 114 aziende, 8 gruppi bancari, 4 associazioni imprenditoriali, 15 tra enti e istituzioni - anche a questo punta.
"Dobbiamo cercare di orientare i fondi - osserva il vicepresidente di Confindustria Paolo Zegna - anche in operazioni di potenziamento della distribuzione dei prodotti italiani. E ci servono nuovi capitali". "Abbiamo aziende medio-grandi con buone prospettive di sviluppo - osserva il viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda - ma che hanno bisogno di una iniezione di capitali per fare un salto di qualità nell’internazionalizzazione. Su questo si è mossa Simest, che vuole fare un fondo di coinvestimento per piccole e medie aziende: un modello che può essere esteso. E poi ci sono le privatizzazioni, in primis quelle immobiliari, alle quali loro sono molto interessati".
Privatizzazioni certo, quando saranno e se saranno. Ma su tutto aleggia l’operazione Etihad/Alitalia. Il possibile salvataggio della "compagnia di bandiera" grazie ad un ingresso della composizione azionaria della compagnia di Abu Dhabi. Una ipotesi che ci viene confermata dal potente sultano Bin Saeed al Mansouri. A loro potrebbe interessare.
Sultano Bin Saeed al Mansouri, in quanto ministro dell’economia degli Emirati, ritiene possibile un ingresso di Etihad in Alitalia?
"Premesso che è una trattativa tra privati e non tra stati, posso dire che un interesse esiste, ma deve anche esserci una buona offerta da parte di Alitalia. Il mercato esiste, visto il bacino potenziale sia in termini di residenti che di viaggiatori che ogni anni di recano nel vostro paese. Però c’è una precondizione per far sì che un interessamento di Ethad si concretizzi: Alitalia va ristrutturata in maniera adeguata, per far fronte ai problemi che ha".

Ristrutturazione significa ridimensionamento?
"Significa che Alitalia deve essere riorganizzata in modo da far fronte agli standard di qualità e di efficienza richiesti da una operazione di questa portata. Vogliamo qualità, e Alitalia deve essere un brand che trasmette la qualità italiana. Le nostre compagnie sono sempre interessate a svilupparsi globalmente. Ma devono sussistere le condizioni adatte".

E lei pensa che ci siano?
"Etihad è molto soddisfatta del rapporto con gli italiani. E vuole fare di più perché la domanda cresce. C’è la convinzione che gli aeroporti europei possano fare da nodo di scambio per il traffico che parte dal Golfo. Possiamo portare i turisti e gli uomini d’affari verso l’Italia e da lì loro possono proseguire verso altre destinazioni. Un beneficio per noi come per Alitalia. Quindi, se farete una proposta ad Etihad, credo sarete ascoltati".

Alitalia è un tasto dolente, ma ci sono altre aziende pubbliche e private che potrebbero avere vantaggi dall’ingresso di capitali emiratini. I vostri fondi sovrani sarebbero interessati a partecipare alle nostre privatizzazioni?
"Noi investiamo in tutto il mondo. Crediamo che ci siano grandi opportunità in Italia. Possiamo crescere assieme. Quello che serve adesso è che l’Italia faccia quel che non ha fatto sinora: identifichi le aree che vuole privatizzare e ci faccia delle proposte. Ci serve chiarezza, trasparenza, dobbiamo sapere se c’è stabilita nel sistema. Ma non poniamo limiti settoriali. Qualsiasi opportunità, industriale o immobiliare, che possa produrre un reddito, ci interessa. Noi ci siamo, adesso dipende da voi".
 

berioz

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27 Settembre 2013
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Infatti io penso che Az verra ceduta dallo stato e non dai patrioti ( che sin dall'inizio si sapeva sarebbero stati una parentesi) e lo stato' e le banche entreranno con una zero virgola nella holding AF Kl AZ.

Per i diritti di traffico le leggi sono chiare .... Come e' chiaro che il mxp-jfk di EK esiste :)
Se vogliamo essere precisi, lo stato italiano possiede gia' l'1,47 per cento di afklm tramite fintecna, come confermato oggi su repubblica.
 

Paolo_61

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[h=1]Alitalia-Etihad, nozze possibili
"Ma prima sistemate i conti"[/h][h=2][/h]Il ministro dell'economia al Mansouri parla del possibile salvataggio della compagnia di bandiera grazie ad un ingresso del vettore di Abu Dhabi

Emirati Arabi Uniti, 8 ottobre 2013 - Volo Alitalia, ultima chiamata, Abu Dhabi? Difficile ma teoricamente non impossibile. Che Etihad airlines sia teoricamente interessata ad un matrimonio non è un segreto. E non pochi tasselli sembrano combaciare, non solo nel piano industriale di una Alitalia "hub europeo" e Abu Dhabi "hub mediorientale/asiatico" di una alleanza globale. Da un lato il clima tra il nostro Paese e le petromonarchie del Golfo è più che buono. Dall'altro alcuni paesi - in Qatar in primis - hanno già fatto ampio shopping nel Belpaese. E gli Emirati, pur molto liquidi, sono rimasti un po’ indietro.
Il nostro export a Dubai e negli altri sei emirati che danno parte dell’Eau vola: l’incremento delle nostre esportazioni nel biennio 2011-2012 ha sfiorato il 50% e nei primi si mesi del 2013 si è registrata una ulteriore crescita del 6,5%. Ma gli Emirati hanno un altro tesoro oltre che quello del loro ricco mercato. I fondi sovrani emiratini valgono 350 milioni di dollari. E’ un oceano di liquidità che può dare forza alle nostre aziende. E la missione di sistema organizzata da Sviluppo Economico/ Confidustria e Abi - 114 aziende, 8 gruppi bancari, 4 associazioni imprenditoriali, 15 tra enti e istituzioni - anche a questo punta.
"Dobbiamo cercare di orientare i fondi - osserva il vicepresidente di Confindustria Paolo Zegna - anche in operazioni di potenziamento della distribuzione dei prodotti italiani. E ci servono nuovi capitali". "Abbiamo aziende medio-grandi con buone prospettive di sviluppo - osserva il viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda - ma che hanno bisogno di una iniezione di capitali per fare un salto di qualità nell’internazionalizzazione. Su questo si è mossa Simest, che vuole fare un fondo di coinvestimento per piccole e medie aziende: un modello che può essere esteso. E poi ci sono le privatizzazioni, in primis quelle immobiliari, alle quali loro sono molto interessati".
Privatizzazioni certo, quando saranno e se saranno. Ma su tutto aleggia l’operazione Etihad/Alitalia. Il possibile salvataggio della "compagnia di bandiera" grazie ad un ingresso della composizione azionaria della compagnia di Abu Dhabi. Una ipotesi che ci viene confermata dal potente sultano Bin Saeed al Mansouri. A loro potrebbe interessare.
Sultano Bin Saeed al Mansouri, in quanto ministro dell’economia degli Emirati, ritiene possibile un ingresso di Etihad in Alitalia?
"Premesso che è una trattativa tra privati e non tra stati, posso dire che un interesse esiste, ma deve anche esserci una buona offerta da parte di Alitalia. Il mercato esiste, visto il bacino potenziale sia in termini di residenti che di viaggiatori che ogni anni di recano nel vostro paese. Però c’è una precondizione per far sì che un interessamento di Ethad si concretizzi: Alitalia va ristrutturata in maniera adeguata, per far fronte ai problemi che ha".

Ristrutturazione significa ridimensionamento?
"Significa che Alitalia deve essere riorganizzata in modo da far fronte agli standard di qualità e di efficienza richiesti da una operazione di questa portata. Vogliamo qualità, e Alitalia deve essere un brand che trasmette la qualità italiana. Le nostre compagnie sono sempre interessate a svilupparsi globalmente. Ma devono sussistere le condizioni adatte".

E lei pensa che ci siano?
"Etihad è molto soddisfatta del rapporto con gli italiani. E vuole fare di più perché la domanda cresce. C’è la convinzione che gli aeroporti europei possano fare da nodo di scambio per il traffico che parte dal Golfo. Possiamo portare i turisti e gli uomini d’affari verso l’Italia e da lì loro possono proseguire verso altre destinazioni. Un beneficio per noi come per Alitalia. Quindi, se farete una proposta ad Etihad, credo sarete ascoltati".

Alitalia è un tasto dolente, ma ci sono altre aziende pubbliche e private che potrebbero avere vantaggi dall’ingresso di capitali emiratini. I vostri fondi sovrani sarebbero interessati a partecipare alle nostre privatizzazioni?
"Noi investiamo in tutto il mondo. Crediamo che ci siano grandi opportunità in Italia. Possiamo crescere assieme. Quello che serve adesso è che l’Italia faccia quel che non ha fatto sinora: identifichi le aree che vuole privatizzare e ci faccia delle proposte. Ci serve chiarezza, trasparenza, dobbiamo sapere se c’è stabilita nel sistema. Ma non poniamo limiti settoriali. Qualsiasi opportunità, industriale o immobiliare, che possa produrre un reddito, ci interessa. Noi ci siamo, adesso dipende da voi".
Continuo a pensare che siamo di fronte a una partita a poker dove sono coperte non solo le carte dei giocatori, ma anche alcune sul tavolo.
 

berioz

Bannato
27 Settembre 2013
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Continuo a pensare che siamo di fronte a una partita a poker dove sono coperte non solo le carte dei giocatori, ma anche alcune sul tavolo.
Consideriamo pero' anche che alcuni articoli sono scritti sotto dettatura dei vari capitani coraggiosi il cui unico interesse e quello di vendere le azioni almiglior prezzo.
Air france ha gia' detto che non le compra ma con credo che questi articoli servano a cambiare il corso degli eventi.
 

I-DADO

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09/10/201312:13

Alitalia: Moretti, si' a contributo nei limiti delle nostre possibilita'


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 09 ott - "Siamo un'impresa italiana, diamo un contributo a tutti nei limiti delle nostre possibilita' e i limiti sono tanti". Lo ha detto l'a.d. delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, interpellato sulla disponibilita' delle Fs a dare un contributo per Alitalia, a margine della posa della prima pietra del nuovo quartiere generale della Bnl alla stazione Tiburtina.

Senza alcuna condizione ? Tipo fate sparire o quasi la LIN-FCO e ridimensionate FCO-TRN e FCO-VCE se volete i dindi?
 

belumosi

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Continuo a pensare che siamo di fronte a una partita a poker dove sono coperte non solo le carte dei giocatori, ma anche alcune sul tavolo.
Può essere, ma secondo me è tutto uno spettacolo organizzato ad arte per tentare di strappare condizioni decorose ai francesi.
 

falco108

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8 Novembre 2012
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I Francesi hanno il 25 5 di CAI....sono i primi azionisti ....Pensate davvero che qualcuno riesce a nascondergli qualcosa ?
 

J610

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25 Settembre 2013
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Avanti c'è posto....

ASCA) - Roma, 9 ott - ''Se il governo ritiene davvero di risolvere questa spinosa vicenda con un commissariamento, vuol dire che l'Italia e' in condizioni ben peggiori di quelle che sono state raccontate a noi e all'opinione pubblica''. E' l'allarme che il Segretario Generale dell'Ugl, Giovanni Centrella, intende lanciare dopo essersi confrontato questa mattina con il Segretario Nazionale dell'Ugl Trasporto Aereo, Francesco Alfonsi, su Alitalia. Per il sindacalista ''un governo del fare dovrebbe agire e non lasciar precipitare una situazione drammatica per le migliaia di lavoratori diretti, che gia' hanno subito ingenti danni dalla privatizzazione della Compagnia, e per quelli dell'indotto di cui nessuno si occupa e si preoccupa''. ''Se non si riesce a contribuire con una cifra irrisoria all'aumento di capitale di Alitalia, non rischia di andare in default solo la Compagnia - concluide Centrella - ma anche il Paese e se mettessimo tutto nelle mani di un commissario andrebbero in fumo i sacrifici e le risorse utilizzate dal 2008 in poi per mantenere in casa la nostra Compagnia di bandiera. Cosi' Alitalia diventerebbe un facile bottino per Air France e all'Italia non deriverebbe alcun guadagno da questa operazione. Anzi solo perdite''. com-sen/
 

scoglio

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5 Luglio 2013
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09/10/2013 - Trasporto aereo. Verso il salvataggio - Alitalia, il governo prepara il prestito - Allo studio i Letta-Bond sul modello Mps.

… Il modello sarebbe più o meno quello dei Monti-Bond usati per il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena: l’azienda emette delle obbligazioni, il governo le sottoscrive, Alitalia ne ottiene della liquidità in cambio del pagamento di lauti interessi. Se poi alla scadenza (sufficientemente lunga) delle obbligazioni l’azionista non fosse in grado di restituire il dovuto, i bond si convertirebbero in azioni ...

http://www.lastampa.it/2013/10/09/e...l-prestito-5tnah3zb300UpiuqsxFHjP/pagina.html
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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Avanti c'è posto....

ASCA) - Roma, 9 ott - ''Se il governo ritiene davvero di risolvere questa spinosa vicenda con un commissariamento, vuol dire che l'Italia e' in condizioni ben peggiori di quelle che sono state raccontate a noi e all'opinione pubblica''. E' l'allarme che il Segretario Generale dell'Ugl, Giovanni Centrella, intende lanciare dopo essersi confrontato questa mattina con il Segretario Nazionale dell'Ugl Trasporto Aereo, Francesco Alfonsi, su Alitalia. Per il sindacalista ''un governo del fare dovrebbe agire e non lasciar precipitare una situazione drammatica per le migliaia di lavoratori diretti, che gia' hanno subito ingenti danni dalla privatizzazione della Compagnia, e per quelli dell'indotto di cui nessuno si occupa e si preoccupa''. ''Se non si riesce a contribuire con una cifra irrisoria all'aumento di capitale di Alitalia, non rischia di andare in default solo la Compagnia - concluide Centrella - ma anche il Paese e se mettessimo tutto nelle mani di un commissario andrebbero in fumo i sacrifici e le risorse utilizzate dal 2008 in poi per mantenere in casa la nostra Compagnia di bandiera. Cosi' Alitalia diventerebbe un facile bottino per Air France e all'Italia non deriverebbe alcun guadagno da questa operazione. Anzi solo perdite''. com-sen/
sui sindacati, soprattutto italioti, do' ragione a Brunetta! solo che il predecessore di questo e ' adesso e' suo collega, dopo brillante carriera come presidente di regione
 

Paolo_61

Socio AIAC 2025
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[h=1]Alitalia-Etihad, nozze possibili
"Ma prima sistemate i conti"[/h][h=2][/h]Il ministro dell'economia al Mansouri parla del possibile salvataggio della compagnia di bandiera grazie ad un ingresso del vettore di Abu Dhabi
...
Privatizzazioni certo, quando saranno e se saranno. Ma su tutto aleggia l’operazione Etihad/Alitalia. Il possibile salvataggio della "compagnia di bandiera" grazie ad un ingresso della composizione azionaria della compagnia di Abu Dhabi. Una ipotesi che ci viene confermata dal potente sultano Bin Saeed al Mansouri. A loro potrebbe interessare.

Sultano Bin Saeed al Mansouri, in quanto ministro dell’economia degli Emirati, ritiene possibile un ingresso di Etihad in Alitalia?
"Premesso che è una trattativa tra privati e non tra stati, posso dire che un interesse esiste, ma deve anche esserci una buona offerta da parte di Alitalia. Il mercato esiste, visto il bacino potenziale sia in termini di residenti che di viaggiatori che ogni anni di recano nel vostro paese. Però c’è una precondizione per far sì che un interessamento di Ethad si concretizzi: Alitalia va ristrutturata in maniera adeguata, per far fronte ai problemi che ha".

Ristrutturazione significa ridimensionamento?
"Significa che Alitalia deve essere riorganizzata in modo da far fronte agli standard di qualità e di efficienza richiesti da una operazione di questa portata. Vogliamo qualità, e Alitalia deve essere un brand che trasmette la qualità italiana. Le nostre compagnie sono sempre interessate a svilupparsi globalmente. Ma devono sussistere le condizioni adatte".

E lei pensa che ci siano?
"Etihad è molto soddisfatta del rapporto con gli italiani. E vuole fare di più perché la domanda cresce. C’è la convinzione che gli aeroporti europei possano fare da nodo di scambio per il traffico che parte dal Golfo. Possiamo portare i turisti e gli uomini d’affari verso l’Italia e da lì loro possono proseguire verso altre destinazioni. Un beneficio per noi come per Alitalia. Quindi, se farete una proposta ad Etihad, credo sarete ascoltati".

....[/FONT][/COLOR]
Le mie sono pure ipotesi, ma non è fantafinanza, viste le dichiarazioni del Ministro di cui sopra (e in genere i ministri, salvo in Italia, non parlano a vanvera).
Il 28 ottobre (anche questo è un segnale :)) l'assemblea delibera un aumento di capitale di 300 mio. 225 riservati a banche e stato in varia misura e 75 riservati ad AF (per preservare la loro quota). I soldi devono essere destinati all'attuazione del piano DT (e a ulteriori razionalizzazioni ...). AF è al bivio: sottoscrive e mette i soldi per attuare un piano che non le piace, o passa e si vede diluire sotto il 20%, perdendo di fatto il diritto di veto?. Nel secondo caso banche e stato di cui sopra coprono l'inoptato, per arrivare ai 300 mio richiesti.
A questo punto parte un nuovo piano di ristrutturazione orientato esclusivamente a medio e lungo raggio - magari lasciando a FS che ci ha messo la sua parte campo libero sul MIL-ROM.
Al termine del periodo di "pulizia dei conti" stato e banche escono cedendo ad EY (a condizioni di favore, ovviamente).
 

Veolia

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09/10/2013 - Trasporto aereo. Verso il salvataggio - Alitalia, il governo prepara il prestito - Allo studio i Letta-Bond sul modello Mps.

… Il modello sarebbe più o meno quello dei Monti-Bond usati per il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena: l’azienda emette delle obbligazioni, il governo le sottoscrive, Alitalia ne ottiene della liquidità in cambio del pagamento di lauti interessi. Se poi alla scadenza (sufficientemente lunga) delle obbligazioni l’azionista non fosse in grado di restituire il dovuto, i bond si convertirebbero in azioni ...

http://www.lastampa.it/2013/10/09/e...l-prestito-5tnah3zb300UpiuqsxFHjP/pagina.html
se va bene per lavare una voui che non vada bene per lavare anche l'altra mano?
 

Veolia

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Le mie sono pure ipotesi, ma non è fantafinanza, viste le dichiarazioni del Ministro di cui sopra (e in genere i ministri, salvo in Italia, non parlano a vanvera).
Il 28 ottobre (anche questo è un segnale :)) l'assemblea delibera un aumento di capitale di 300 mio. 225 riservati a banche e stato in varia misura e 75 riservati ad AF (per preservare la loro quota). I soldi devono essere destinati all'attuazione del piano DT (e a ulteriori razionalizzazioni ...). AF è al bivio: sottoscrive e mette i soldi per attuare un piano che non le piace, o passa e si vede diluire sotto il 20%, perdendo di fatto il diritto di veto?. Nel secondo caso banche e stato di cui sopra coprono l'inoptato, per arrivare ai 300 mio richiesti.
A questo punto parte un nuovo piano di ristrutturazione orientato esclusivamente a medio e lungo raggio - magari lasciando a FS che ci ha messo la sua parte campo libero sul MIL-ROM.
Al termine del periodo di "pulizia dei conti" stato e banche escono cedendo ad EY (a condizioni di favore, ovviamente).
EY al momento e' una fiaba visto che ha continuato e continua a smentire , il problema e' che oltre ad AZ ci sono tute le infrastrutture che impediscono uin effettivo rilancio , e questo a roma lo sanno molto bene
300 milioni sono monetine che servono a tirare a campare un pochetto
 
Stato
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