ALGHERO – Gli incontri pubblici in cui si discute di Aeroporto sono sempre interessanti. Del resto si parla di un'infrastruttura che da lavoro ad un alto numero di persone di tutto il territorio algherese e non solo.
Un'occasione unica per il Nord-Ovest dell'Isola per creare economia e sviluppo. Ma se l'argomento viene sviscerato con cognizione di causa dagli interlocutori presenti, d'altra parte gli input che di volta in volta emergono dalle varie discussioni sembrano cadere nel vuoto. Le istanze provenienti dalla gestione aeroportuale sembrano ripetersi come dei ritornelli.
Ed anche ieri, durante l'appuntamento per la Settimana della Cultura, il direttore Umberto Borlotti e l'ex-Sindaco, Tonino Baldino, hanno rapportato i presenti su questioni, oramai trite e ritrite. Salvo qualche novità come quella con cui si determina la necessità di raggiungere la quota di 2milioni di passeggeri per far girare al meglio l'aeroporto. Mentre, fino poco tempo fa, pareva che l'affidamento della gestione totale potesse essere la soluzione a tutti i mali.
“I transiti su Alghero palesano una bassissima fidelizzazione – ha detto Borlotti – l'82% dei passeggeri ritorna una o, al massimo, due volte”. Un dato preoccupante su cui si era già discusso nel recente passato. “Questo vuol dire che non stiamo soddisfando la domanda”, ha spiegato il direttore della Sogeaal, ricordando anche come gli stranieri, che oggi rappresentano la fetta maggiore dei viaggiatori, “siano attratti dai prezzi bassi del comparto commerciale e ricettivo, e non dai marchi e dal lusso di facciata. Ovvero, non è pensabile oggi inseguire il tanto agognato, da qualche sprovveduto, “turismo d'èlite”. Fetta di mercato che si rivolge altrove solitamente verso le nuove mete del penisola arabica. Qui esistono alberghi a sette stelle con strutture mirabolanti.
Servizi. Lo sviluppo dello scalo passa attraverso la realizzazione di servizi. L'aeroporto di Genova non raggiunge il traffico di Alghero, ma produce il doppio d'entrate. Questo grazie alla presenza di un hotel Hilton al suo interno. Anche Alghero, secondo Borlotti, potrebbe diventare un “city airoport”, ma è necessario attrezzarlo. Non si parla più low-cost, ma di “giusto costo”. Viaggiare in aereo, oggi, è come era qualche anno fa muoversi in nave o treno. Non è più un lusso. Per questo è imprescindibile “guadagnare pochissimo, ma da tante persone. Questa è la filosofia di Ryanair e di tutti i nuovi vettori. Sono rimasti in pochi quelli classici: la Cai e Meridiana e non sono destinati ad un futuro roseo.
Charter. Per quanto riguarda i charter c'è stato un calo vertiginoso. Dal 96 per cento al 5. “Vuol dire che non rispondiamo più alle richieste del mercato”, sentenzia Borlotti. Per ovviare al problema è necessaria una maggiore programmazione dell'offerta turistica e un dimensione territoriale della promozione. Per Baldino un ottimo incentivo per Alghero potrebbe essere la realizzazione del porto franco visto anche il transito quotidiano sui cieli della Riviera del Corallo dei voli intercontinentali che utilizzano la torre faro di Monte Doglia.
Insomma una serie di spunti e riflessioni sicuramente rilevanti. Non è chiaro come mai questi cenni vengano fuori così marcatamente solo nei dibattiti pubblici. C'è da chiedersi di cosa si parli nelle riunioni del consiglio d'amministrazione della Sogeaal.
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