Al via il processo sul fallimento Gandalf


TW 843

Senior Member
6 Novembre 2005
32,806
785
48
Azionista LibertyLines
Il peana in versione integrale:

Gaetano Francesco Intrieri
6 h ·

In Nome del popolo Italiano: 30 giorni a fianco del Ministro Toninelli
Mi sembra di sognare, da 1 settimana mi trovo di fronte ad un attacco mediatico verso la mia persona senza soluzione di continuità.
Dopo l’intervista al “Fatto quotidiano” ho pensato e creduto che il silenzio fosse il miglior modo per sedarlo ed invece nulla di nulla, stanno scandagliando la mia vita e la mia esistenza con una voracità ed una violenza senza pari.
Hanno chiamato i miei amici, i miei legali di 15 anni fa, i miei parenti e persino persone che a mala a pena ho conosciuto pur di trovare anche la benché minima dose di fango da scaricarmi addosso.
Non sono un Santo ne un eroe ma semplicemente uno che da qualche mese si è messo a lavorare 15 ore al giorno a fianco di una idea e siccome le idee camminano attraverso l’operato delle persone, ho scelto di seguire quelle di alcuni giovani di straordinaria passione verso il Paese.
Non sono un attivista del M5S, la mia cultura di vecchio romantico comunista con nel cuore Berlinguer e il Che, mi impedisce da circa un trentennio di esprimere alcuna preferenza politica, mi ritrovo al Ministero solo per delle coincidenze, perché occorre dirlo, che piaccia o no, con questi giovani Ministri armati di passione e di amore infinito verso lo Stato può anche accadere che ti entusiasmi ed inizi a sognare di poter finalmente cambiare le cose.
Tutto nasce dalle mie analisi che da circa due anni ho iniziato a scrivere su quella che fu la nostra compagnia di bandiera Italiana. Un giorno di quasi due anni fa, un caro amico mi convinse a scrivere del bilancio di Alitalia. Quell’analisi fatta di tecnicismi aeronautici e di una attenta ed approfondita diligence delle poste più importanti del bilancio della compagnia aerea ne smascherava l’ennesimo fallimento che puntualmente si concretizzò nel giro di 6 mesi.
Da allora scrissi ulteriori analisi e grazie a queste venni in contatto con alcune persone del Movimento 5 stelle con cui si instaurò nel tempo una sincera e disinteressata amicizia.
Fu così che iniziai ad aiutare M5S nella stesure di molti documenti relativi ad interrogazioni parlamentari e denunce per fatti essenzialmente connessi al mio settore ma anche contribuii nella stesura di una interrogazione parlamentare riguardante l’acquisizione di AC Milan con relativi 500 milioni transitati in Italia da paradisi fiscali di primaria importanza. Del resto come è andata con il prestanome Cinese è oggi di dominio pubblico, ma non pochi epiteti mi beccai per aver voluto e ispirato a suo tempo quell’interrogazione parlamentare del deputato Romano che oggi potremo definire quanto mai premonitrice.
Ma cosa avrò mai combinato io a fianco di Danilo Toninelli per diventare mio malgrado il centro dell’attenzione mediatica e soprattutto il destinatario di una campagna di “sputtanamento” molto costosa per le tasche di la ha ordita ed organizzata?
Bene è venuto il momento di raccontarlo in modo chiaro!!!
Lo devo intanto al Ministro che mi ha voluto insistentemente al suo fianco, ma prima di tutto lo devo a milioni di cittadini di qualsiasi colore, razza, religione e credo politico.
Iniziamo dall’aereo Airbus A340/500 sino a qualche giorno fa presente nella flotta di Stato per il quale sono stato addirittura al centro delle attenzioni dell’ultimo video di Matteo Renzi che esaltando all’ennesima potenza il concetto di faccia di bronzo è riuscito persino a mentire sul fatto che il contratto è stato disdettato e che nulla più quell’aereo costa e costerà alle tasche dei cittadini che invece, al momento hanno risparmiato già oltre 100 milioni di Euro e che probabilmente potranno arrivare a risparmiare oltre i 150 milioni di Euro se le cose saranno fatte secondo i criteri di legge e tali da rendere nullo un contratto già risolto ma che per una lunga serie di ragioni può essere addirittura considerato nullo.
Quest’aeromobile che da tutti noi che operiamo nel settore aeronautico è considerato un velivolo inefficiente e altamente costoso a tal punto che la stessa Airbus ne sospese la produzione dopo aver costruito soltanto 40 esemplari ormai quasi tutti in disuso stava costando allo Stato Italiano oltre 160 milioni di € per avere in cambio le prestazioni operative di un aeromobile che sul mercato oggigiorno ha un valore di circa 7 milioni di dollari, come da me ampiamente provato e documentato all’interno del dossier su cui ho lavorato. Ci troviamo di fronte ad un danno erariale di notevole entità, all’interno del quale vi sono molti lati oscuri da chiarire, primo fra tutti il fatto che l’operazione di leasing dell’aeromobile viene ad essere perfezionata nel giugno del 2016, pressapoco in coincidenza con l’emissione da parte di Alitalia di una obbligazione di 217 milioni di Euro interamente sottoscritta dalla stessa Etihad che ad una attenta lettura degli accadimenti economico finanziari di quel tempo appare essere molto più di una semplice coincidenza e, come se non bastasse la coincidenza assume toni inquietanti se si pensa che con vere e proprie motivazioni risibili e facilmente smontabili viene ad essere chiamata la stessa Alitalia come intermediaria dell’operazione di leasing tra il Ministero della Difesa e la compagnia emiratina a fronte della prestazione di alcuni servizi di manutenzione secondari che avrebbe tranquillamente potuto gestire la stessa Difesa con la sua organizzazione interna (Armaero) se solo l’aeroplano fosse stato registrato con marche militari come del resto sarebbe stato logico considerandone l’utilizzo. Ma parrebbe che la Presidenza del Consiglio del tempo non fosse dell’idea e fu così che i Generali della Difesa, dovettero obbedire ad ordini illogici e contro gli interessi dello Stato.
Purtroppo per me, i guai me li so cercare come pochi ed allora eccomi impegnato nelle mie infinte ore passate al MIT in un altra questione su cui il Ministro mi chiese di darci un occhio e dove ancora una volta le vittime sacrificali sono i cittadini che pagano le tasse. Ecco a voi l’operazione Anas/Ferrovie dello Stato e qui cari cittadini ci abbiamo rimesso circa 2 miliardi di Euro se non si corre velocemente ai ripari. Tutto nasce dalla fantasmagorica idea, probabilmente partorita da qualche “unto dal Signore”, di far acquisire Anas a Ferrovie dello Stato secondo la Norma tracciata dal DL n. 50/2017, art. 49 (Disposizioni urgenti in materia di riordino di società) che al comma 2 dispone che: il Ministro dell'economia e delle finanze, al fine di realizzare una proficua allocazione delle partecipazioni pubbliche facenti capo al Ministero dell'economia e delle finanze in ambiti industriali omogenei”, entro trenta giorni dal verificarsi di determinate condizioni, trasferisce, alla società Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. le azioni della società ANAS S.p.A. mediante aumento di capitale della società Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. tramite conferimento in natura. L'aumento di capitale è realizzato per un importo corrispondente al patrimonio netto di ANAS S.p.A. risultante da una situazione patrimoniale approvata dal Consiglio di amministrazione della Società e riferita ad una data non anteriore a quattro mesi dal conferimento.
Peccato che il patrimonio netto di Anas Spa al momento del conferimento in FS era per circa 2 miliardi maggiore del valore reale, e che quindi FS si è venuta a trovare un bel “pacco” in pancia. Ciò non ha impedito a quello che era e che è l’attuale Amministratore Delegato di Anas, di festeggiare l’operazione aumentando per più del doppio i propri emolumenti che oggigiorno raggiungono i 540 mila Euro annui considerando anche l’MBO.
Ma, non è finita qui!!! In quanto qualche giorno fa, il nuovo azionista Ferrovie ha approvato il Bilancio di Anas 2017 aumentando con una straordinaria dose di “fuffa”, due voci dell’attivo dello Stato Patrimoniale per complessivi 2 miliardi di Euro circa che per una strana coincidenza del destino equivalgono largo circa ai famosi 2 miliardi sovrastimati all’interno del Patrimonio Netto al momento del conferimento. Ecco che il cerchio è chiuso alla faccia dei cittadini contribuenti. Peccato che questi signori non hanno fatto i conti con un Ministro coraggioso che ha il solo torto di non guardare in faccia nessuno.
Pratica n. 3 Aeroporti di Roma di proprietà di Atlantia azionista di riferimento la famiglia Benetton.
E’ vero lo so!!! sono un pazzo incosciente e sono anche piuttosto ingordo ed ecco che una volta al Ministero non potevo non ascoltare le tantissime sollecitazioni dei cittadini di Fregene e di Ciampino circa le problematiche che i due aeroporti della capitale causano alla vita quotidiana di migliaia di persone, tanto più che la delega principale assegnatami dal Ministro è quella di riformare il sistema del trasporto aereo in questo Paese.
Ciampino è un city airport utilizzato “a manetta” dai vettori Low Cost, unico caso in Europa che vede i vettori Low Cost atterrare in un city airport. Alla luce di ciò occorre che l’aeroporto di Ciampino venga ad essere oltremodo regolamentato per rispettare il diritto alla salute dei cittadini residenti in area aeroportuale che secondo diverse diagnosi di insigni luminari della medicina sarebbero esposti a possibili gravi conseguenze sulla loro salute.
Per quanto riguarda Fiumicino, il concessionario ADR ha potuto avvalersi in questi ultimi anni di uno straordinario aumento delle tariffe aeroportuali con un meccanismo di contabilizzazione delle tariffe molto simile per effetti speculativi a quello utilizzato in Autostrade per l’Italia. Attraverso un Contratto di Programma siglato dall’allora Presidente Mario Monti1 ora prima delle sue dimissioni e ben preparato e confezionato dal Ministro dei trasporti del tempo dott. Passera, le tariffe negli ultimi 5 anni sono cresciute sino a superare i 40 euro per passeggero imbarcato, un importo senza precedenti, soprattutto se si considera il lasso di tempo in cui tale maggiorazione è avvenuta e che ha consentito ad Aeroporti di Roma di aumentare in modo esponenziale il profitto per i propri azionisti nel periodo 2012-2017 passando da 134 milioni di Euro del 2012 ai 401 milioni di Euro del 2017.
Sulle modalità di come tutto ciò sia avvenuto utilizzando un sistema molto vicino al cosiddetto dual till che nulla avrebbe a che fare con una realtà come quella di AdR tralascio in questa sede per non tediare i lettori, ma non posso qui non evidenziare che parimenti alla connessione autostradale, anche in questo caso la risoluzione del contratto di programma prevede un penale a favore del concessionario pari a 5 miliardi di Euro anche in caso che sia il concessionario stesso per non specificati motivi ad abbandonare l’opera. Incredibile ma vero!!!!!!!
L’altro motivo per cui sono stato chiamato al MIT è quello di interessarmi di una soluzione seria per Alitalia. Ho lavorato diversi mesi anche con l’aiuto di uno straordinario partner internazionale nello stilare insieme a valentissimi professionisti di settore un piano industriale serio per Alitalia, che fosse allo stesso tempo di medio lungo periodo per la compagnia e che non andasse a erodere altri soldi dei contribuenti. Voleva essere un piano che avesse cura dei dipendenti Alitalia oltremodo violentati da anni di follie manageriali e di ruberie di ogni tipo che oggi sono al vaglio della Guardia di Finanza che indaga sul crack della compagnia e a cui mi onoro di dare il mio modesto contributo. Voleva inoltre essere un piano che avesse cura delle migliaia di piccoli creditori ancora una volta falcidiati dai fallimenti in serie di Alitalia ed infine per come già evidenziato che rispettasse il denaro pubblico.
Purtroppo però questo piano rimarrà tale perché io sono un bancarottiere, che ha studiato in Bocconi, ma non al MIT, che ha lavorato con decine di compagnie aeree nel mondo ma ne avrei fatto fallire alcune in Italia ed inoltre avrei mentito nell’aver collaborato in McKinsey nel 1990 in quel di Boston dove ho anche studiato ma a quanto pare a qualcuno che per pura curiosità e andato a rovistare come un assatanato nella mia vita non risulta ed io verrò di farglielo risultare in tribunale. Ma non è finita anche l’essere Milanista deve essere per me motivo di vergogna, infatti l’essermi azzuffato diversi mesi fa via twitter con appassionate juventine in modo magari scurrile fa si che io sia un soggetto totalmente inadeguato al mio ruolo per come evidenziato stasera dal “Fatto quotidiano” che per fortuna oltre a qualche battitore libero che neanche si firma, ha anche giornalisti seri e pieni di amore verso questo Paese e con cui ho avuto il piacere di collaborare non poco nell’analizzare diversi scandali italici.
Nelle more, vorrei concludere avvisando i giornalisti che tanto si interessano a me su mandato dei potenti uomini della comunicazione che tra poco lascerò il Ministero, quindi inutile continuare a scrivere scrivere scrivere, ormai tutti sanno che sono un bancarottiere pieno di difetti, per cui, giusto il tempo di tentare di mettere a posto qualche centinaio di dipendenti Sardi di Air Italy e di aiutare un Ministro straordinariamente per bene e pieno di amore per il proprio Paese su due o tre cosucce e me ne andrò sicuro di fare un favore a tanti e soprattutto a quelli che sono venuti sino a sotto casa per chiedermi gentilmente di lasciare perdere.
 

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,348
1,349
Sostanzialmente è l'ispirazione di tutti i dossier di Toninelli, cosa deve ancora succedere perché il ministro prenda posizione ufficialmente?
 

Vincenzo Bova

Utente Registrato
9 Giugno 2016
351
98
Se penso che a quest'individuo, alcuni dipendenti lo veorrebero CEO di Alitalia mi sento male.

Inviato dal mio SM-A715F utilizzando Tapatalk