Dalla Gazzetta di oggi…
Voli, ora è «caccia» all’Enac
Divergenze fra dirigenti forse alla base dello stop a Club Air. Loizzo: «Non potevano fermare gli aerei». Compagnia contro Aeroporti Puglia.
Massimo Levataci
Il sospetto che l’Enac avesse forzato la mano per interrompere i collegamenti dal «Gino Lisa» lo aveva manifestato nei giorni scorsi l’assessore ai Trasporti, Mario Loizzo. Ma ora negli ambienti politici si fa strada l’ipotesi di una vera e propria strategia messa in atto dall’ente nazionale per l’aviazione civile per fermare la compagnia Club Air. Nessuno lo dice apertamente, ma da più parti si ipotizza che dietro la vicenda potrebbe esserci anche divergenze fra dirigenti.
Si vocifera di un Riggio «turbato» con la sua struttura per le annunciate ripercussioni politiche sulla vicenda. I parlamentari foggiani presenti all’incontro convocato venerdì in Provincia (Pepe, Bordo, Mongiello, Cera) si sono infatti impegnati a «verificare con Enac la possibilità che non si penalizzi l’aeroporto Gino Lisa». E la Regione Puglia sembra più che mai decisa a difendere il suo bando. Oltretutto le proteste dei passeggeri per i voli saltati (anche ieri la solita processione in aeroporto) soffiano sul fuoco di una polemica che rischia di individuare il bersaglio non nella compagnia che non ha rinnovato la licenza, ma nell’Enac che gliel’ha tolta.
Ecco perchè adesso la questione è soprattutto politica.
«Dobbiamo capire quali margini abbiamo per fare pressione sull’Enac - commenta il presidente della Provincia, Antonio Pepe - di certo non possiamo starcene con le mani in mano sapendo che dal Gino
Lisa ci sono centinaia di passeggeri pronti a partire ogni giorno per collegamenti che ormai non esistono più».
L’attacco concentrico all’Enac nella prossima settimana si muoverà sulla scorta di un movente già individuato.
L’on. Michele Bordo (Pd), ad esempio, sembra categorico quando parla di «eccesso di rigore formale o precisa strategia politica» per commentare l’iniziativa dall’E n a c.
«Nessuno dubita della legittimità dell’intervento – dice Bordo – ma l’Enac non ha tenuto in giusta considerazione gli sforzi e l’im - pegno della Regione riconosciuti e premiati dall’Unione europea con il nulla osta al bando per l’assegnazione di contributi alle compagnie aeree».
Ancor più esplicito l’asses - sore regionale Mario Loizzo: «Club Air non avrà ricapitalizzato, ma per il rigido bando dell’Unione europea ha versato una fideiussione da 560mila. Come potrebbe una società in bolletta presentare queste credenziali?». «E’ tutto questo accanimento che non capisco. Non vorrei – aggiunge Mario Loizzo - che l’Enac attraverso la compagnia Club Air abbia voluto colpire i piccoli aeroporti e i voli a basso costo. Adesso sarà molto difficile recuperare la situazione: quando si dà un colpo del genere a una compagnia e a un aeroporto piccolo come quello di Foggia non è facile riprendersi. Ma noi - promette Loizzo - abbiamo il dovere di verificare se ci sono i margini per la ripresa dell’attività. Sono sconcertato e rattristato.
Posso capire se fossero state evidenziate irregolarità tecniche, o rischi
sugli standard dei criteri di sicurezza. Niente di tutto questo.
Quanto alla situazione patrimoniale di Club Air posso dire che gli avevamo dato un anticipo di 386mila euro a fronte di una fideiussione di Ina Assitalia - ripeto - di 560mila euro » .
Queste iniziative locali paiono ora destinate riaccendere le speranze anche in Club Air.
Nei prossimi giorni - fa sapere un portavoce - è previsto l’ingresso in società di un nuovo azionista che, insieme alla famiglia Fassi, avrebbe manifestato l’intenzione di ricapitalizzare «a patto che l’Enac restituisca la licenza di esercizio».
Ma se questo ingresso non dovesse avvenire entro la settimana, la società porterà i libri in Tribunale dichiarando fallimento.
Dalla compagnia vengono fuori, intanto, nuove indiscrezioni sullo stato patrimoniale di Club Air. Il giorno in cui l’Enac ha ritirato la licenza alla compagnia veneta (mercoledì 27 maggio) c’erano in cassa 500mila euro. E per la ricapitalizzazione la famiglia Fassi avrebbe offerto 1 milione di euro (il nuovo socio dovrebbe portarne altri 6-7).
Sul web i «duecento lavoratori e dipendenti Club Air» firmano un comunicato inviato al presidente dell’Enac, Vito Riggio: «Grazie per aver fatto chiudere un’azienda che si stava risanando ed aveva abbassato i propri debiti da 26 milioni ad 8 milioni, compiendo un vero miracolo manageriale
nel mondo del trasporto aereo italiano. Grazie da parte di tutti noi dipendenti Clubair che sino a qualche giorno fa avevamo uno stipendio mensile assicurato ed oggi purtroppo ci ritroviamo grazie alle decisioni di questo Spett.le Ente ad allungare la fila dei disoccupati in Italia».
La compagnia, infine, smentisce il direttore di Aeroporti di Puglia, Marco Franchini, che in un’intervista alla Gazzetta aveva parlato di «voli in perdita da Foggia». «Le cose non stanno così, il volo per Milano ha avuto un coefficiente di riempimento del 93%. E il collegamento per Palermo è andato benissimo».
Voli, ora è «caccia» all’Enac
Divergenze fra dirigenti forse alla base dello stop a Club Air. Loizzo: «Non potevano fermare gli aerei». Compagnia contro Aeroporti Puglia.
Massimo Levataci
Il sospetto che l’Enac avesse forzato la mano per interrompere i collegamenti dal «Gino Lisa» lo aveva manifestato nei giorni scorsi l’assessore ai Trasporti, Mario Loizzo. Ma ora negli ambienti politici si fa strada l’ipotesi di una vera e propria strategia messa in atto dall’ente nazionale per l’aviazione civile per fermare la compagnia Club Air. Nessuno lo dice apertamente, ma da più parti si ipotizza che dietro la vicenda potrebbe esserci anche divergenze fra dirigenti.
Si vocifera di un Riggio «turbato» con la sua struttura per le annunciate ripercussioni politiche sulla vicenda. I parlamentari foggiani presenti all’incontro convocato venerdì in Provincia (Pepe, Bordo, Mongiello, Cera) si sono infatti impegnati a «verificare con Enac la possibilità che non si penalizzi l’aeroporto Gino Lisa». E la Regione Puglia sembra più che mai decisa a difendere il suo bando. Oltretutto le proteste dei passeggeri per i voli saltati (anche ieri la solita processione in aeroporto) soffiano sul fuoco di una polemica che rischia di individuare il bersaglio non nella compagnia che non ha rinnovato la licenza, ma nell’Enac che gliel’ha tolta.
Ecco perchè adesso la questione è soprattutto politica.
«Dobbiamo capire quali margini abbiamo per fare pressione sull’Enac - commenta il presidente della Provincia, Antonio Pepe - di certo non possiamo starcene con le mani in mano sapendo che dal Gino
Lisa ci sono centinaia di passeggeri pronti a partire ogni giorno per collegamenti che ormai non esistono più».
L’attacco concentrico all’Enac nella prossima settimana si muoverà sulla scorta di un movente già individuato.
L’on. Michele Bordo (Pd), ad esempio, sembra categorico quando parla di «eccesso di rigore formale o precisa strategia politica» per commentare l’iniziativa dall’E n a c.
«Nessuno dubita della legittimità dell’intervento – dice Bordo – ma l’Enac non ha tenuto in giusta considerazione gli sforzi e l’im - pegno della Regione riconosciuti e premiati dall’Unione europea con il nulla osta al bando per l’assegnazione di contributi alle compagnie aeree».
Ancor più esplicito l’asses - sore regionale Mario Loizzo: «Club Air non avrà ricapitalizzato, ma per il rigido bando dell’Unione europea ha versato una fideiussione da 560mila. Come potrebbe una società in bolletta presentare queste credenziali?». «E’ tutto questo accanimento che non capisco. Non vorrei – aggiunge Mario Loizzo - che l’Enac attraverso la compagnia Club Air abbia voluto colpire i piccoli aeroporti e i voli a basso costo. Adesso sarà molto difficile recuperare la situazione: quando si dà un colpo del genere a una compagnia e a un aeroporto piccolo come quello di Foggia non è facile riprendersi. Ma noi - promette Loizzo - abbiamo il dovere di verificare se ci sono i margini per la ripresa dell’attività. Sono sconcertato e rattristato.
Posso capire se fossero state evidenziate irregolarità tecniche, o rischi
sugli standard dei criteri di sicurezza. Niente di tutto questo.
Quanto alla situazione patrimoniale di Club Air posso dire che gli avevamo dato un anticipo di 386mila euro a fronte di una fideiussione di Ina Assitalia - ripeto - di 560mila euro » .
Queste iniziative locali paiono ora destinate riaccendere le speranze anche in Club Air.
Nei prossimi giorni - fa sapere un portavoce - è previsto l’ingresso in società di un nuovo azionista che, insieme alla famiglia Fassi, avrebbe manifestato l’intenzione di ricapitalizzare «a patto che l’Enac restituisca la licenza di esercizio».
Ma se questo ingresso non dovesse avvenire entro la settimana, la società porterà i libri in Tribunale dichiarando fallimento.
Dalla compagnia vengono fuori, intanto, nuove indiscrezioni sullo stato patrimoniale di Club Air. Il giorno in cui l’Enac ha ritirato la licenza alla compagnia veneta (mercoledì 27 maggio) c’erano in cassa 500mila euro. E per la ricapitalizzazione la famiglia Fassi avrebbe offerto 1 milione di euro (il nuovo socio dovrebbe portarne altri 6-7).
Sul web i «duecento lavoratori e dipendenti Club Air» firmano un comunicato inviato al presidente dell’Enac, Vito Riggio: «Grazie per aver fatto chiudere un’azienda che si stava risanando ed aveva abbassato i propri debiti da 26 milioni ad 8 milioni, compiendo un vero miracolo manageriale
nel mondo del trasporto aereo italiano. Grazie da parte di tutti noi dipendenti Clubair che sino a qualche giorno fa avevamo uno stipendio mensile assicurato ed oggi purtroppo ci ritroviamo grazie alle decisioni di questo Spett.le Ente ad allungare la fila dei disoccupati in Italia».
La compagnia, infine, smentisce il direttore di Aeroporti di Puglia, Marco Franchini, che in un’intervista alla Gazzetta aveva parlato di «voli in perdita da Foggia». «Le cose non stanno così, il volo per Milano ha avuto un coefficiente di riempimento del 93%. E il collegamento per Palermo è andato benissimo».