Trasporto aereo, fusione Alitalia-Wind Jet: AVIONEWS intervista un dipendente del vettore low-cost
Roma, Italia - "La nostra professionalità non è mai venuta meno"
(WAPA) - Queste ore sono quelle cruciali per la definizione della trattativa relativa all'acquisizione di Wind Jet da parte di Alitalia. Si tratta di un affare nel quale ballano cifre con molto zeri, e nel quale è ritenuta cruciale la cessione imposta dall'Antitrust ad Alitalia di alcuni slot: quattro sulla Catania/Milano-Linate, due sulla Palermo/Milano-Linate e quattro sulla Catania/Roma-Fiumicino. (AVIONEWS).
Ma in mezzo a queste cifre ce n'è una che sarebbe bene non finisse mai in secondo piano: 504. Si tratta del numero dei dipendenti di Wind Jet che in questi giorni vedono il proprio posto di lavoro a rischio. AVIONEWS ha voluto intervistare uno dei lavoratori della compagnia aerea siciliana, ovviamente in condizioni di assoluto anonimato.
La preoccupazione per gli eventi di questi giorni, e per quello che sarà l'esito della trattativa, è palpabile: "Per tanti motivi non abbiamo passato mai tempi bellissimi, ma migliori di questi sicuramente. Non è un segreto che in Wind Jet il lavoro è sempre stato duro, ma noi siamo sempre andati avanti. Ora attendiamo il responso della tratattiva: hanno rimandato continuamente, vediamo cosa succederà domani. Ma ci tengo a dire che la nostra professionalità non è mai venuta meno: di certo i disagi e i disservizi non sono dipesi da noi. Ad esempio, ci sono tre aerei bloccati a Malta: erano stati mandati lì per lavori di manutenzione ma Lufthansa Technik, per problemi di liquidità di Wind Jet, li ha tenuti come 'cauzione'".
Un aspetto che ha sorpreso il dipendente del vettore low-cost è la solidarietà ricevuta in questi giorni da chi ha viaggiato sui voli Wind Jet: "I passeggeri in questi giorni di maretta ci facevano gli auguri, sono stati molto comprensivi: questo è un lavoro che va fatto per passione, anche perché il rapporto con i passeggeri non è sempre facile, ma in questi giorni è stato piacevole".
Meno piacevole è stato invece il rapporto con i "Piani alti" dell'azienda, in questo periodo così complesso: "La comunicazione dai vertici è stata inesistente. Da gennaio, quando è stato annunciato l'accordo, non ci è mai arrivata sulla mail aziendale una comunicazione, qualche cosa di scritto, su questo fatto. Io l'ho saputo dal telegiornale".
Anche i sindacati, secondo il lavoratore Wind Jet che abbiamo intervistato, non sono stati all'altezza del proprio compito: "Prima siamo andati con la Cgil. Risultati: pochissimi. Poi abbiamo provato con Uil Trasporti: all'inizio si è smosso qualcosa, poi sempre meno. E negli ultimi giorni sono completamente spariti".
L'anonimo dipendente ha voluto anche tracciare un quadro complessivo del lavoro all'interno della compagnia low-cost siciliana: "Da quando lavoro con Wind Jet gli stipendi sono sempre arrivati in ritardo, anche di tre mesi. La tredicesima dell'anno scorso, per fare un esempio, è arrivata il 24 maggio 2012. Comunque sia, Wind Jet non è così male come dicono: ci si conosce tutti, quelli dell'ufficio turni ti chiamano per nome. Ma forse non è questo il modo di gestire un'azienda che è diventata grande". (Avionews)