A Forlì decolla solo il passivo Aeroporto a rischio chiusura


belumosi

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A Forlì decolla solo il passivo
Aeroporto a rischio chiusura

Resa dei conti per il Ridolfi: Spunta l'idea di uno scalo solo merci e si spera nella concessione trentennale da parte dell'Enac. Il sindaco Roberto Balzani è allarmato: "La finanziaria ci vieta di ricapitalizzare"

Forlì, 5 agosto 2010 - Addio ‘Ridolfi’? Dopo sei anni di passivi e continui rilanci, suona l’ultima campanella per l’aeroporto di Forlì. Il bilancio 2009 della società che lo gestisce, Seaf, è in rosso di 6,8 milioni di euro. E l’ultima finanziaria contiene un emendamento che vieta agli enti pubblici di ricapitalizzare società partecipate che chiudano in passivo per più di tre anni.

Sarebbe questo il caso dello scalo forlivese, con il sindaco Roberto Balzani (il Comune possiede il 48%) che ha subito parlato chiaro: «A fine anno dovremmo sborsare oltre tre milioni di euro. O subentano dei privati o portiamo i libri in tribunale». Anche se la Lega, con l’onorevole Gianluca Pini, lo bacchetta: «Ma che dice? La legge non è mica retroattiva. Se il Ridolfi chiude si fa un favore a Bologna».

In un centinaio di chilometri gli aeroporti sono già tre: il ‘Marconi’ nel capoluogo, il Ridolfi e il ‘Fellini’ a Rimini. L’anno di gloria per Forlì fu il 2004, quando Bologna chiuse per un periodo e dirottò i propri passeggeri sullo scalo del quale deteneva un terzo delle quote. Il Ridolfi toccò 820mila passeggeri e iniziò a sognare di superare il milione. Un’utopia che si credeva possibile grazie alle compagnie low cost, un business che poi hanno cavalcato anche Bologna (che le scippò Ryanair) e Rimini.

E così Forlì è ridiscesa a ‘soli’ 524mila passeggeri nel 2009. E ha tentato l’ennesimo costoso rilancio in un cielo sempre più angusto. Tanto che qualche giorno fa l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli si è lasciato sfuggire: «Il Ridolfi? Non sarebbe male dedicarlo ai cargo e al trasporto merci...». Tanto che il collega regionale ai trasporti ha dovuto correggere il tiro: «Muzzarelli parlava a titolo personale».

E oggi ribadisce: «L’aeroporto va salvato ed è possibile farlo. Ma — ammette — la situazione era già difficile e ora lo è ancora di più». Oggi l’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, dovrebbe incontrare i vertici dello scalo forlivese: c’è in ballo la concessione trentennale. Senza quella, il Ridolfi sarebbe solo una distesa di cemento senza valore nel risiko aeroportuale della Regione, sulla quale nessun privato potrebbe più pensare di investire.

C’è ancora una via d’uscita? Il Pd locale insiste sul passaggio ai privati, la Lega accusa: «Qualcuno, con l’ipotesi di fallimento, sta palesemente disturbando un pubblico bando di gara per la privatizzazione». L’assessore Peri indica la via: «Bisogna continuare a ripulire lo scalo dagli sprechi, e cercare un’alleanza, penso a Rimini, con un piano di medio-lungo periodo». Ma c’è il tempo per il Ridolfi? Oggi comincia la resa dei conti.
di MARCO BILANCIONI

http://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/2010/08/05/366351-forli_decolla_solo_passivo.shtml

Non credo servano commenti.
 

LIPY

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Forlì, DestinAzione: "Chiudere subito lo scalo"


FORLI' - DestinAzione Forlì è da sempre critica nei confronti dell'aeroporto, tanto che in consiglio durante le votazioni delle delibere si finiva sempre 39 a 1 (dobbiamo dire che dà una certa soddisfazione) e chiede che si smetta di finanziare una struttura in perdita che non ha nessuno scopo sociale. Non eravamo stati dei "sapientoni" noi a prevedere il futuro... più semplicemente la situazione era chiara e solo chi non voleva vederla, non la vedeva.


Adesso si dice che il deficit del Ridolfi è colpa di Bologna che ci ha scippato Rynair: sciocchezze. Lo "scippo" è stato fatto nel 2008, mentre il deficit era costante anche negli anni precedenti. L'unica cosa saggia da dire è: "il Ridolfi deve chiudere domani mattina" poi ci leccheremo le ferite e troveremo un modo intelligente per sfruttare quell'area e reimpiegare quanti attualmente lavorano nell'aeroporto.


Con tutte le aree vaste che si vogliono impropriamente fare, l'unica volta che si deve ragionare in termini sovra territoriali non ce la si fa proprio. Il volo come mezzo di trasporto è talmente costoso che non ha modo di sostenersi, se si vogliono mantenere le attuali tariffe per passeggero, se non si attinge al denaro pubblico. Allora tanto vale concentrare il traffico in pochi aeroporti per avere meno perdite possibile e migliorare la connessione fra gli stessi con i treni e con gli autobus, prevedendo tariffe agevolate e entrate delle linee ferroviarie direttamente all'interno degli aeroporti.


Fonte: Romagna Oggi



Aeroporto, il Comune: "O subentrano i privati o si chiude"


FORLI' - Aeroporto di Forlì a rischio chiusura: il bilancio 2009 della società che lo gestisce, Seaf, è in rosso di 6,8 milioni di euro. E l’ultima finanziaria contiene un emendamento che vieta agli enti pubblici di ricapitalizzare società partecipate che chiudano in passivo per più di tre anni, spiega Il Resto Del Carlino.

Sarebbe questo il caso dello scalo forlivese, con il sindaco Roberto Balzani (il Comune possiede il 48%) che ha subito parlato chiaro: "A fine anno dovremmo sborsare oltre tre milioni di euro. O subentano dei privati o portiamo i libri in tribunale".

Si spera nella concessione trentennale da parte di Enac, senza la quale nessun soggetto privato può mostrare interesse per la struttura.


Fonte: Guida Viaggi
 

DavidFLR

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direi che 4 aeroporti in Emilia Romagna sono troppi! BLQ e RMI sono sufficenti!

facendo un'analisi generale direi che altri Aeroporti sono messi male!
 

deepout83

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8 Gennaio 2008
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Aeroporto: la concorrenza sui voli low cost ci tarpa le ali

Per capire il perchè il Ridolfi non riesca a decollare bisogna guardare più da vicino il meccanismo di come funzionano i voli, prezzi e concorrenza. Bologna infatti su molti voli-fotocopia straccia i prezzi di Forlì

Forli, 6 agosto 2010 - Tre milioni di euro di debiti sono dipesi dai biglietti invenduti. Altri 550mila da aerei decollati mezzi vuoti. Infine, la dura botta dell’addio di Ryanair. Insomma, per capire perché il Ridolfi non riesce a decollare bisogna entrare nel meccanismo di come funzionano voli, prezzi, concorrenza. E si scopre che il nostro aeroporto è sì all’angolo. E tuttavia non lo molla, cercando di sopravvivere.

Cominciamo dai prezzi. Per anni la ragione di vita dello scalo sono stati i prezzi assolutamente concorrenziali. Scattiamo un’istantanea oggi? Questo è ancora vero, ma solo in parte. Nella nostra prova di ieri, un biglietto Windjet oscilla tra i 186 euro di Amsterdam e i 107 di Palermo. Ma Ryanair, sulle tre rotte-fotocopia che partono dal Marconi di Bologna, ci batte. Londra, Ibiza e Parigi, tre gettonatissime mete delle vacanze. Con Ryanair si risparmiano dai venti ai cinquanta euro, e forse sul mercato fanno la differenza. Anche se poi decollando da Forlì si arriva a Gatwick, da Bologna a Stansted, che dalla capitale dista quaranta minuti di treno. E attenzione: dai primi di novembre Ryanair mette in pista il Bologna-Palermo, con biglietti a partire da 19,99 euro. E occhio: a sud Forlì offre anche Olbia e Catania, ma Bologna risponde con Trapani, Bari, Brindisi, Lamezia. E sulle capitali europee il Ridolfi manda cartoline anche da Berlino, Amsterdam, Praga, Riga e Tallin, mentre Bologna si fa forza con Madrid, Oslo, Bruxelles, Dublino, Edimburgo, Bratislava e Cracovia. Un anno fa i voli che erano andati peggio erano quelli su Cagliari, Barcellona, Olbia, Parigi, dove una poltroncina su due era vuota. Anche questo è un problema, un lusso che non ci si può più permettere, per un aeroporto con quasi sette milioni di debiti nel bilancio 2009. Mancati ricavi e biglietti comunque pagati (profumatamente) alla Windjet. A proposito: il Marconi ha chiuso il 2009 in netta controtendenza rispetto al Ridolfi, utili per 4,3 milioni, +130%, fatturato di 62 milioni, +10%. Ecco perché quello di Forlì è un aeroporto ‘difficile’.

Eppure un rovescio della medaglia c’è, e si vede nel grafico a fianco. La strategia del low cost dovrebbe comunque essere vincente, una risorsa se ben amministrata e se i rapporti con le compagnie non sono quelli che l’assessore regionale Alfredo Peri ha definito «contratti capestro». Esempio: Zante, che ha venduto il 97% dei biglietti nel 2009, costa solo 176 euro contro i 959 dell’Alitalia da Bologna. Un’enormità. Ma potrebbe non bastare per salvare l’aeroporto.


Marco Bilancioni

http://www.ilrestodelcarlino.it/for...4-aeroporto_concorrenza_voli_cost_tarpa.shtml

http://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/2010/08/05/366732-ispettori_dell_enac.shtml
 

Dorico

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14 Febbraio 2010
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London/Ancona
forlì vs bologna

Da "Il resto del carlino" edizione Forlì

Aeroporto: la concorrenza sui voli low cost ci tarpa le ali

Per capire il perchè il Ridolfi non riesca a decollare bisogna guardare più da vicino il meccanismo di come funzionano i voli, prezzi e concorrenza. Bologna infatti su molti voli-fotocopia straccia i prezzi di Forlì

Forli, 6 agosto 2010 - Tre milioni di euro di debiti sono dipesi dai biglietti invenduti. Altri 550mila da aerei decollati mezzi vuoti. Infine, la dura botta dell’addio di Ryanair. Insomma, per capire perché il Ridolfi non riesce a decollare bisogna entrare nel meccanismo di come funzionano voli, prezzi, concorrenza. E si scopre che il nostro aeroporto è sì all’angolo. E tuttavia non lo molla, cercando di sopravvivere.
Cominciamo dai prezzi. Per anni la ragione di vita dello scalo sono stati i prezzi assolutamente concorrenziali. Scattiamo un’istantanea oggi? Questo è ancora vero, ma solo in parte. Nella nostra prova di ieri, un biglietto Windjet oscilla tra i 186 euro di Amsterdam e i 107 di Palermo. Ma Ryanair, sulle tre rotte-fotocopia che partono dal Marconi di Bologna, ci batte. Londra, Ibiza e Parigi, tre gettonatissime mete delle vacanze. Con Ryanair si risparmiano dai venti ai cinquanta euro, e forse sul mercato fanno la differenza. Anche se poi decollando da Forlì si arriva a Gatwick, da Bologna a Stansted, che dalla capitale dista quaranta minuti di treno. E attenzione: dai primi di novembre Ryanair mette in pista il Bologna-Palermo, con biglietti a partire da 19,99 euro. E occhio: a sud Forlì offre anche Olbia e Catania, ma Bologna risponde con Trapani, Bari, Brindisi, Lamezia. E sulle capitali europee il Ridolfi manda cartoline anche da Berlino, Amsterdam, Praga, Riga e Tallin, mentre Bologna si fa forza con Madrid, Oslo, Bruxelles, Dublino, Edimburgo, Bratislava e Cracovia. Un anno fa i voli che erano andati peggio erano quelli su Cagliari, Barcellona, Olbia, Parigi, dove una poltroncina su due era vuota. Anche questo è un problema, un lusso che non ci si può più permettere, per un aeroporto con quasi sette milioni di debiti nel bilancio 2009. Mancati ricavi e biglietti comunque pagati (profumatamente) alla Windjet. A proposito: il Marconi ha chiuso il 2009 in netta controtendenza rispetto al Ridolfi, utili per 4,3 milioni, +130%, fatturato di 62 milioni, +10%. Ecco perché quello di Forlì è un aeroporto ‘difficile’.
Eppure un rovescio della medaglia c’è, e si vede nel grafico a fianco. La strategia del low cost dovrebbe comunque essere vincente, una risorsa se ben amministrata e se i rapporti con le compagnie non sono quelli che l’assessore regionale Alfredo Peri ha definito «contratti capestro». Esempio: Zante, che ha venduto il 97% dei biglietti nel 2009, costa solo 176 euro contro i 959 dell’Alitalia da Bologna. Un’enormità. Ma potrebbe non bastare per salvare l’aeroporto."

Allora, secondo me è improponibile il paragone con bologna. in generale perchè i due aeroporti sono distanti diversi ordini di grandezza. poi in merito all'articolo:

1. intanto credo che se si verificano i prezzi ryanair e windjet molto tempo prima della partenza le differenze possono andare ben oltre le 50 euro.
2. ridicolo il tentativo di mettere in cattiva luce stansted rispetto a gatwick...sarà anche più lontano ma in tre quarti d'ora comunque si arriva a londra. chi non è di forlì si deve comunque spostare per arrivare in aeroporto e allora i 30 min ad esempio tra bologna e forl' (forse anche meno) compensano tranquillamente il tempo per spostarsi da stansted a londra. e poi bologna ha british airways che vola a gatwick...non sarà low cost ma mi chiedo quanti bolognesi dovrebbero andare a forlì per atterrare a gatwick...ricordiamo poi che ryanair ha volato da forlì a stansted per diversi anni.
3. io non capisco quale era il grafico che mostra il rovescio della medaglia...c'è solo una foto che ritrae 3 passeggeri che entrano in aeroporto.
4. si paragonano le destinazioni low-cost tra i due aeroporti ma non si indicano le frequene dei voli: forlì ne risulterebbe molto penalizzata.
5. ma certo che zante non basta. il giornalista si è dimenticato di riportare che il volo per zante è settimanale da fine luglio a fine agosto. insomma 5 voli in croce. questo nel 2010 ma forse anche nel 2009. fosse anche pieno al 100% quanti pax apporta al bilancio annuale dell'aeroporto?

insomma, io non ce l'ho con forlì (anche se può sebrare il contrario). ce l'ho con 4 aeroporti in 200 Km...troppi. bologna e rimini dovrebbero esser sufficienti.
comunque, in ogni caso, 3 milioni di euro di debiti per biglietti invenduti è testimonianza di qualcosa che non ha funzionato. quantomeno le aspettative erano troppo rosee. e a chi dice che forlì fa più pax di rimini rispondo: certo è vero....ma a che prezzo? con 7 milioni di debito il mercato è drogato...quindi forse sono pure pochi i pax rispetto agli investimenti fatti...e i biglietti invenduti lo dimostrano...
 

tHOmMY777

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E occhio: a sud Forlì offre anche Olbia e Catania, ma Bologna risponde con Trapani, Bari, Brindisi, Lamezia. E sulle capitali europee il Ridolfi manda cartoline anche da Berlino, Amsterdam, Praga, Riga e Tallin, mentre Bologna si fa forza con Madrid, Oslo, Bruxelles, Dublino, Edimburgo, Bratislava e Cracovia. Un anno fa i voli che erano andati peggio erano quelli su Cagliari, Barcellona, Olbia, Parigi, dove una poltroncina su due era vuota.
Questa è davvero da incorniciare ed esporre di fianco alla Gioconda..
Fra l'altro si contraddice un bel po': CAG e OLB non soffrono certo della concorrenza di Ryanair, per BCN e CDG dovrebbe, in teoria, valere il discorso di Londra...

Mi raccomando: e occhio!
 

deepout83

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scusa deepout83,
scrivevo mentre postavi la stessa notizia...
nada

"Investimenti sprecati,ecco perché il business non vola"

Aeroporto Ridolfi: ventitre milioni di euro spesi dal 2004 a oggi per ripianare i bilanci. Viaggio nell’economia che circonda lo scalo (e vale milioni). Alberghi, taxi e ristoranti: "Siamo delusi"

Forlì, 7 agosto 2010 - GLI ESPERTI la chiamano non aviation. Ovvero ciò che non riguarda aerei, voli, biglietti. Perché alla fine l’economia è una cosa terra terra: non è ciò che sta sulle nuvole a far decollare un aeroporto. Ma sono alberghi, ristoranti, merchandising, pacchetti turistici a farne la fortuna. E nel caso del Ridolfi a metterne a rischio la sopravvivenza: lo scalo forlivese nel bilancio 2009 ha quasi 7 milioni di debiti, ne ha succhiati 23 in sei anni e ora la Finanziaria proibisce l’ennesima ricapitalizzazione, profilando — parola del sindaco Roberto Balzani, che rappresenta il 48% di Seaf — l’ombra del fallimento.

NOVEMBRE 2008: un mese dopo l’addio di Ryanair gli operatori che lavorano a stretto contatto col Ridolfi stimano in alcuni milioni di euro le perdite dovute all’assenza della principale compagnia. Marzo 2009: quando decollò il volo Forlì-Berlino targato Windjet si sperava nel rilancio. Non è andata come sperato: «Le aspettative erano altre. Dentro l’aeroporto non è cambiato nulla — spiega Enrico Illotta, presidente del club di prodotto, che cura gli interessi economici che ruotano attorno allo scalo —, i negozi sono i soliti, e niente ristoranti. Non credo sia colpa di Seaf. Seaf è stata lasciata sola». A pochi metri c’è il suo Air Hotel, specchio fedele della situazione: «Solo il 20% dei clienti arriva in aereo, per il resto si lavora con la fiera, col San Domenico. Gli albergatori non ci contano più, sul Ridolfi: non c’è business».

Nelle reception hanno il dente avvelenato: «Perché i nostri investimenti sono stati buttati via — racconta Raffaella, che lavora per il club di prodotto —. La Camera di Commercio, anche quella di Ravenna, contava molto su Bruxelles: abbiamo fatto promozione, una cena di gala. Poi il volo all’improvviso è stato eliminato». «E altre rotte sono scomparse dopo tre o sei mesi — attacca Illotta —. Ma chi le sceglie? Perché non ci hanno coinvolti?». I numeri di Windjet, dicono, sono nelle aspettative. «Ma non quelli dell’aeroporto: alberghi, agriturismi dell’Appennino, commercio e ristoranti non hanno avuto nulla». Non sarà un caso se Confindustria Forlì-Cesena possiede appena lo 0,9% e la Camera di Commercio il 9,6%: mettere le mani sul Ridolfi non è considerato un affare. Una considerazione drammatica nel momento in cui la speranza diventano proprio i privati.

UNA CARTINA al tornasole sono i taxisti. Alvaro Attiani, ex presidente provinciale della Cna e lui stesso autista, nel novembre 2009 stimò l’addio di Ryanair in 40mila corse in meno, ovvero mezzo milione di euro. E oggi? «Non abbiamo mai recuperato quella cifra, diciamo che siamo al 70%». Significa che centinaia di migliaia di euro sono stati persi per sempre. «Molti viaggiatori di Windjet fanno scalo e ripartono: non è Forlì la loro meta. E adesso è dura. Bisognava crederci di più, stando alla finestra è difficile raccogliere». E la gestione del parcheggio? Un altro segnale nero: a ottobre, scaduto l’appalto a Formula Servizi, è stato tutto automatizzato.


di MARCO BILANCIONI

http://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/2010/08/07/367429-investimenti_sprecati.shtml
 

LIPY

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E attenzione: dai primi di novembre Ryanair mette in pista il Bologna-Palermo, con biglietti a partire da 19,99 euro.
A cui si aggiunge Ancona-Trapani, volo appena riconfermato per l'inverno, che arriva a captare la quota pax del nord delle Marche, clientela abituale di Windjet per la Sicilia.

deepout83 ha detto:
Dentro l’aeroporto non è cambiato nulla — spiega Enrico Illotta, presidente del club di prodotto, che cura gli interessi economici che ruotano attorno allo scalo —, i negozi sono i soliti, e niente ristoranti.
Quella di FRL è una struttura che senza un intervento di riqualificazione e razionalizzazione degli spazi interni non può offrire di più.

Molti viaggiatori di Windjet fanno scalo e ripartono: non è Forlì la loro meta.
Ma va, davvero???
 
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tHOmMY777

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Beh il fatto che i numeri stimati da Windjet siano stati mantenuti dice molto...
In ogni caso cosa si aspettano? La Romagna è molto bella ma Forlì è nella maggior parte dei casi un aeroporto di arrivo punto e basta, come lo era e lo sarebbe stato con Ryanair e come lo è con Wizz..
Nei grandi numeri il Ridolfi è lo scalo "secondario" di Bologna o della riviera, non tanto l'aeroporto di Forlì. Quindi hai voglia tu, albergatore forlivese e limitrofi a lamentarti che non c'è nessuno..
 

style

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Beh il fatto che i numeri stimati da Windjet siano stati mantenuti dice molto...
In ogni caso cosa si aspettano? La Romagna è molto bella ma Forlì è nella maggior parte dei casi un aeroporto di arrivo punto e basta, come lo era e lo sarebbe stato con Ryanair e come lo è con Wizz..
Nei grandi numeri il Ridolfi è lo scalo "secondario" di Bologna o della riviera, non tanto l'aeroporto di Forlì. Quindi hai voglia tu, albergatore forlivese e limitrofi a lamentarti che non c'è nessuno..
in effetti, non me ne vogliano i forlivesi, ma io non ho mai sentito nessuno in vita mia andare in vacanza a forlì..
 

belumosi

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Riporto i link ad alcuni articoli dei giornali locali (segnalati su flybologna), dove viene evidenziata nel dettaglio la serietà della situazione dello scalo romagnolo.

http://www.comune.forli.fc.it/rassegna-stampa/consultazione/Datiweb/ArticoliPdf/70856.pdf
http://www.comune.forli.fc.it/rassegna-stampa/consultazione/Datiweb/ArticoliPdf/70857.pdf
http://www.comune.forli.fc.it/rassegna-stampa/consultazione/Datiweb/ArticoliPdf/70858.pdf
http://www.comune.forli.fc.it/rassegna-stampa/consultazione/Datiweb/ArticoliPdf/70859.pdf

Da notare che anche in loco, qualche politico più illuminato della media, sta iniziando ad avere dei dubbi sulla reale utilità dell' aeroporto.
 

a320

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Interessante che nell'articolo si dice che tra le rotte che tengono bene da Forli ci sono Londra e Parigi,due rotte in diretta concorrenza con ryanair da bologna,anche se con meno frequenze.