- 10 Dicembre 2007
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A Forlì decolla solo il passivo
Aeroporto a rischio chiusura
Resa dei conti per il Ridolfi: Spunta l'idea di uno scalo solo merci e si spera nella concessione trentennale da parte dell'Enac. Il sindaco Roberto Balzani è allarmato: "La finanziaria ci vieta di ricapitalizzare"
Forlì, 5 agosto 2010 - Addio ‘Ridolfi’? Dopo sei anni di passivi e continui rilanci, suona l’ultima campanella per l’aeroporto di Forlì. Il bilancio 2009 della società che lo gestisce, Seaf, è in rosso di 6,8 milioni di euro. E l’ultima finanziaria contiene un emendamento che vieta agli enti pubblici di ricapitalizzare società partecipate che chiudano in passivo per più di tre anni.
Sarebbe questo il caso dello scalo forlivese, con il sindaco Roberto Balzani (il Comune possiede il 48%) che ha subito parlato chiaro: «A fine anno dovremmo sborsare oltre tre milioni di euro. O subentano dei privati o portiamo i libri in tribunale». Anche se la Lega, con l’onorevole Gianluca Pini, lo bacchetta: «Ma che dice? La legge non è mica retroattiva. Se il Ridolfi chiude si fa un favore a Bologna».
In un centinaio di chilometri gli aeroporti sono già tre: il ‘Marconi’ nel capoluogo, il Ridolfi e il ‘Fellini’ a Rimini. L’anno di gloria per Forlì fu il 2004, quando Bologna chiuse per un periodo e dirottò i propri passeggeri sullo scalo del quale deteneva un terzo delle quote. Il Ridolfi toccò 820mila passeggeri e iniziò a sognare di superare il milione. Un’utopia che si credeva possibile grazie alle compagnie low cost, un business che poi hanno cavalcato anche Bologna (che le scippò Ryanair) e Rimini.
E così Forlì è ridiscesa a ‘soli’ 524mila passeggeri nel 2009. E ha tentato l’ennesimo costoso rilancio in un cielo sempre più angusto. Tanto che qualche giorno fa l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli si è lasciato sfuggire: «Il Ridolfi? Non sarebbe male dedicarlo ai cargo e al trasporto merci...». Tanto che il collega regionale ai trasporti ha dovuto correggere il tiro: «Muzzarelli parlava a titolo personale».
E oggi ribadisce: «L’aeroporto va salvato ed è possibile farlo. Ma — ammette — la situazione era già difficile e ora lo è ancora di più». Oggi l’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, dovrebbe incontrare i vertici dello scalo forlivese: c’è in ballo la concessione trentennale. Senza quella, il Ridolfi sarebbe solo una distesa di cemento senza valore nel risiko aeroportuale della Regione, sulla quale nessun privato potrebbe più pensare di investire.
C’è ancora una via d’uscita? Il Pd locale insiste sul passaggio ai privati, la Lega accusa: «Qualcuno, con l’ipotesi di fallimento, sta palesemente disturbando un pubblico bando di gara per la privatizzazione». L’assessore Peri indica la via: «Bisogna continuare a ripulire lo scalo dagli sprechi, e cercare un’alleanza, penso a Rimini, con un piano di medio-lungo periodo». Ma c’è il tempo per il Ridolfi? Oggi comincia la resa dei conti.
di MARCO BILANCIONI
http://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/2010/08/05/366351-forli_decolla_solo_passivo.shtml
Non credo servano commenti.
Aeroporto a rischio chiusura
Resa dei conti per il Ridolfi: Spunta l'idea di uno scalo solo merci e si spera nella concessione trentennale da parte dell'Enac. Il sindaco Roberto Balzani è allarmato: "La finanziaria ci vieta di ricapitalizzare"
Forlì, 5 agosto 2010 - Addio ‘Ridolfi’? Dopo sei anni di passivi e continui rilanci, suona l’ultima campanella per l’aeroporto di Forlì. Il bilancio 2009 della società che lo gestisce, Seaf, è in rosso di 6,8 milioni di euro. E l’ultima finanziaria contiene un emendamento che vieta agli enti pubblici di ricapitalizzare società partecipate che chiudano in passivo per più di tre anni.
Sarebbe questo il caso dello scalo forlivese, con il sindaco Roberto Balzani (il Comune possiede il 48%) che ha subito parlato chiaro: «A fine anno dovremmo sborsare oltre tre milioni di euro. O subentano dei privati o portiamo i libri in tribunale». Anche se la Lega, con l’onorevole Gianluca Pini, lo bacchetta: «Ma che dice? La legge non è mica retroattiva. Se il Ridolfi chiude si fa un favore a Bologna».
In un centinaio di chilometri gli aeroporti sono già tre: il ‘Marconi’ nel capoluogo, il Ridolfi e il ‘Fellini’ a Rimini. L’anno di gloria per Forlì fu il 2004, quando Bologna chiuse per un periodo e dirottò i propri passeggeri sullo scalo del quale deteneva un terzo delle quote. Il Ridolfi toccò 820mila passeggeri e iniziò a sognare di superare il milione. Un’utopia che si credeva possibile grazie alle compagnie low cost, un business che poi hanno cavalcato anche Bologna (che le scippò Ryanair) e Rimini.
E così Forlì è ridiscesa a ‘soli’ 524mila passeggeri nel 2009. E ha tentato l’ennesimo costoso rilancio in un cielo sempre più angusto. Tanto che qualche giorno fa l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli si è lasciato sfuggire: «Il Ridolfi? Non sarebbe male dedicarlo ai cargo e al trasporto merci...». Tanto che il collega regionale ai trasporti ha dovuto correggere il tiro: «Muzzarelli parlava a titolo personale».
E oggi ribadisce: «L’aeroporto va salvato ed è possibile farlo. Ma — ammette — la situazione era già difficile e ora lo è ancora di più». Oggi l’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, dovrebbe incontrare i vertici dello scalo forlivese: c’è in ballo la concessione trentennale. Senza quella, il Ridolfi sarebbe solo una distesa di cemento senza valore nel risiko aeroportuale della Regione, sulla quale nessun privato potrebbe più pensare di investire.
C’è ancora una via d’uscita? Il Pd locale insiste sul passaggio ai privati, la Lega accusa: «Qualcuno, con l’ipotesi di fallimento, sta palesemente disturbando un pubblico bando di gara per la privatizzazione». L’assessore Peri indica la via: «Bisogna continuare a ripulire lo scalo dagli sprechi, e cercare un’alleanza, penso a Rimini, con un piano di medio-lungo periodo». Ma c’è il tempo per il Ridolfi? Oggi comincia la resa dei conti.
di MARCO BILANCIONI
http://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/2010/08/05/366351-forli_decolla_solo_passivo.shtml
Non credo servano commenti.