Concordo.
A Orio la situazione è stata probabilmente (un po') migliore.
Posto un resoconto del responsabile della Croce Rossa
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Situazione Emergenza Orio al Serio
Riassumo ciò che è successo:
Alle ore 5.30 la Prefettura mi informava che all'Aeroporto di Orio al Serio erano rimaste a terra (dormendo quindi in aeroporto) alcune centinaia di passeggeri. Il numero era destinato a crescere, a causa della prevista cancellazione di altre decine di voli per quella giornata.
Alla Croce Rossa veniva richiesta, oltre all'assistenza sanitaria, anche la socioassistenza e la gestione della gente, così come da nostre competenze di Istituto.
Alle ore 7.00 l'Auchan di via Carducci a Bergamo, informata dell'accaduto, ci garantiva immediata fornitura dei primi generi di conforto da distribuire alle persone bloccate in aeroporto.
Alle ore 7.30 l'unica ambulanza che era stata impegnata tutta la notte in Aeroporto, doveva rientrare in sede.
Alle ore 8.00 la prima squadra su mezzo 4x4 raggiungeva in sirena l'aeroporto, per una valutazione precisa della situazione e un primo intervento socio-sanitario.
Al nostro arrivo la situazione era a dir poco caotica (10 minuti di spintoni per attraversare 20 metri in linea d'aria di folla inferocita alle biglietterie).
Nel corso della mattinata abbiamo allestito un punto di ristoro, che è andato man mano espandendosi con l'arrivo della seconda ondata di materiali e attrezzature.
L'Esercito Italiano aveva messo a disposizione 300 coperte (numero grande ma che poi si è rivelato insufficiente), e centinaia di persone erano accampate a terra in qualsiasi punto dell'aeroporto. La situazione igienico-sanitaria non era delle migliori, visto che non si riusciva a pulire per terra, quindi le persone talvolta erano accampate sdraiate vicino alla propria o alla altrui sporcizia. Inoltre c'erano persone accampate nei bagni e negli antibagni, fuori dagli uffici dei dirigenti Sacbo... insomma, ovunque.
Il nostro intervento si è concretizzato, grazie alle risorse di pronto impiego recuperate nella prima ora, con la distribuzione di bevande calde, snack salati e biscotti, brioches confezionate e acqua in bottiglia/bottigliette.
Una stima approssimativa di 5.000 utenti permette di capire l'enormità dell'intervento, a carico solo di Croce Rossa Italiana. Soprattutto in virtù del fatto che, vista la permanenza delle persone per tutta la giornata e la nottata, esse si sono rivolte a noi più e più volte per il ristoro.
Varie riunioni con Sacbo, Polizia Aeroportuale, Direttori di Scalo, Medico aeroportuale e Responsabili della sicurezza, hanno visto la Croce Rossa Bergamasca protagonista di un grande impegno istituzionale, non liquidabile in poche ore e senza l'ausilio di materiali e mezzi di Protezione Civile.
Oltre all'assistenza ai passeggeri, e la gestione di neomamme con neonati, bambini, anziani, disabili e donne gravide, alla Croce Rossa è stato chiesto di predisporre un piano sanitario di intervento rapido, per eventuali malori o ipotermie, per intervenire e PREVENIRE i casi di calpestamento nella folla "pressata" contro gli sportelli delle biglietterie (circa 400 persone! In 70 metri quadrati!)
In questo senso i nostri volontari sono intervenuti, in massa e permanentemente, all'interno della folla, per ristabilire l'ordine e prevenire nuovi malori (15 malori e tre trasporti nell'arco di 30 ore di servizio. Solo a seguito di massivi interventi per la riorganizzazione logistica delle 400 persone in coda, siamo riusciti ad abbassare il numero di svenimenti e malori.
Difficile è stato soprattutto mantenere la calma tra le persone, poichè non c'era inizialmente la possibilità di far stare la gente in fila, e quindi i furbi che "tagliavano" le file scatenavano RISSE, LANCIO DI OGGETTI, DISCUSSIONI ACCESE, SPINTONI E URLI...
La parte sanitaria è stata svolta dai volontari suddivisi in squadre appiedate e in punti sanitari fissi. Più e più volte siamo stati chiamati ad intervenire, e fortunatamente le risorse sono state sufficienti a gestire le oltre 10.000 persone transitate ieri in aeroporto (di cui circa 1.500 erano effettivamente "bloccate lì" da molte ore). Sotto il profilo sanitario, non abbiamo avuto grandi difficoltà perchè nel piano elaborato dalla squadra di valutazione (la prima sul posto) abbiamo definito che dovessero esserci SEMPRE due ambulanze e, nei momenti di maggiore affluenza come il pomeriggio, TRE AMBULANZE e una squadra appiedata.
Questa soluzione si è dimostrata efficace, poichè talvolta alcuni mezzi si sono dovuti allontanare dall'aeroporto per trasportare i pazienti o per la gestione di altre situazioni a rischio.
I volontari avvicendatisi sono stati circa 60, di varie componenti, con turni su mattina, pomeriggio e notte.
Nella notte è arrivata un'ambulanza con equipaggio in supporto da Brescia.
Alle ore 22.00 circa, un volo internazionale ha inaspettatamente fatto scalo a Orio per la notte, e circa 100 dei 170 passeggeri hanno deciso di fermarsi a dormire in aeroporto.
Non abbiamo avuto problemi con il punto di ristoro, poichè durante la giornata avevamo avuto il tempo di far arrivare i rifornimenti necessari per migliaia di persone, ma il problema l'abbiamo avuto con le coperte, poichè non erano sufficienti per tutti.
Dopo aver mobilitato qualsiasi sala operativa della provincia (115,113,112,117,O.O.R.R.) e aver tentato di contattare Alpini e Protezione Civile Comunale a tarda notte, quando anche la nostra SOR (Sala operativa regionale di Croce Rossa) ha comunicato di non disporre di altre coperte da inviarci, abbiamo ottenuto l'ok per ritirare dagli Ospedali Riuniti di Bergamo 51 coperte da recuperare tra i vari reparti di degenza.
Verso le ore 05.30 gli equipaggi sono rientrati da Treviglio ritornando in Aeroporto, per concludere l'intervento della Croce Rossa, somministrando la colazione alle persone che ancora non avevano novità per quanto riguarda il proprio volo.
Alle 10.00 gli interventi si sono conclusi, con lo smantellamento del punto di ristoro e di tutte le postazioni sanitarie.