A Nordic Aviation Capital gli ultimi quattro ATR 72 ex Alitalia
fonte:
http://www.dedalonews.it/it/index.p...apital-gli-ultimi-quattro-atr-72-ex-alitalia/
Gli ultimi quattro ATR 72 della flotta ex Alitalia andranno alla Nordic Aviation Capital. È quanto segnalano a Dedalonews fonti industriali. Gli aerei sarebbero stati aggiudicati nell’asta di fine luglio ed il contratto potrebbe essere firmato a metà settimana. La società danese, interpellata da Dedalonews, ha detto che «al momento, questi aerei appartengono ancora ad Alitalia e Alitalia Express» ma anche di essere stata l’unica a presentare un’offerta per i quattro ATR 72-500.
Gli aerei sono fermi da mesi sulla base di Colonia della Nayak, che in precedenza ne effettuava la manutenzione di linea. Immatricolati I-ATLR, ATSM, ATPM e ATMC costituivano l’ottavo lotto messo in vendita dall’amministrazione straordinaria e periziato nel giugno 2009 al valore complessivo di 17 milioni di dollari.
Fondata nel 1990, NAC si definisce sul proprio sito «il più grande lessor al mondo di aerei a turboelica», con una flotta di circa 120 aerei (compresi alcuni jet) noleggiati a 24 clienti. La società ha sede a Billund, la cittadina danese che ospita anche il parco di divertimenti Legoland. Le ultime operazioni annunciate sono state l’acquisto di cinque ATR 42-500 da ATRiam in agosto, subito noleggiati alla francese Airlinair, e quello di un ATR 42 all’irlandese Aer Arann in giugno. Tra queste due operazioni si colloca l’offerta all’amministrazione straordinaria Alitalia.
Con la vendita a NAC degli ATR 72-500, tra gli aerei non selezionati da CAI per la nuova Alitalia rimarrebbero invenduti i quattro lotti di McDonnell Douglas MD-80 (22 aerei in tutto, compreso un relitto sull’aeroporto di Trieste-Ronchi) e l’unico lotto di Embraer RJ-145 (14 macchine, che risentono della crisi generalizzata dei jet regionali di piccola capacità). Degli aerei sinora venduti nessuno è andato ad acquirenti italiani, diversi dei quali avevano parlato pubblicamente del proprio interesse. I due Boeing 767-300 sono andati all’americana Omni Air mentre i quattro ATR 72-200 sono stati comprati dall’irlandese Magellan.
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Ancora a terra decine di aerei della vecchia flotta Alitalia
Non è facile vendere aerei quando le compagnie sono in crisi e la gente vola di meno. Ci sta provando Augusto Fantozzi, commissario straordinario dell’Alitalia (quella vecchia), che ieri ha comunicato la cessione di quattro Atr 72 alla società Magellan aviation services Ltd. Si tratta di aerei della taglia «regional», turboelica da 72 posti. Meno di un mese fa aveva portato a buon fine la vendita di due Boeing 767-300, aerei di lungo raggio usciti dalla fabbrica di Seattle nel 1995 e nel 1996 e ora andati alla Omni Air International. Ma la vendita degli aerei di proprietà della vecchia Alitalia - in tutto 46 - è ancora lontana dall’essere esaurita, e non è un caso che entrambi i lotti assegnati nei giorni scorsi appartenevano a un bando andato deserto in gennaio e riproposto in luglio. Restano da «monetizzare» altri Atr 72, 13 Embraer (anche in questo caso aerei da breve raggio), mentre il capitolo di vendita maggiore riguarda 24 esemplari di Md-80 e 82, rispettivamente da 141 e 182 posti, che per anni sono stati l’ossatura della compagnia: vecchi aerei dal rumore e dai consumi elevati, ma ancora funzionali e ampiamente utilizzati dalle compagnie di tutto il mondo. Oggi quel che resta della vecchia flotta è tristemente «a prato», come si dice in gergo, in vari aeroporti d’Europa, esposto all’usura (e ai vandalismi) dell’abbandono. Il valore a cui sono stati ceduti i due lotti non è stato comunicato.
Le partite chiuse da Fantozzi, nell’arco del suo mandato cominciato un anno fa, alla fine di agosto del 2008, non sono molte. La principale è, ovviamente, il passaggio degli asset di volo a Cai, che ha continuato l’attività della vecchia compagnia in «discontinuità aziendale» ma in «continuità operativa». Il controvalore economico è stato fissato in 1.052 milioni, di cui 427 in contanti e il resto in accollo di debiti funazionali alla flotta (93 gli aerei rilevati); 100 milioni il versamento alla firma, 327 in due rate a sei e 24 mesi dalla data del contratto. Sulla seconda rata di circa 170 milioni, già scaduta, è in corso una controversia per aggiornarne il valore, su richiesta di Cai. Nel «pacchetto» c’erano, oltre agli asset Alitalia, quelli di Az servizi, di Az airport (oggi al centro delle polemiche per i bagagli a Fiumicino), di Az Express e di Volare.
L’altra cessione ormai chiusa è quella riguardante la divisione cargo, che è stata ceduta alla Alis di Alcide Leali e a Cargo Italia per 14,5 milioni, pagamento che sarà completato nel 2012. Ancora in alto mare, invece, la vendita di tutto il resto: Atitech (manutenzione pesante) e Ams (manutenzione leggera) dovrebbero essere cedute entro settembre, mentre per Alicos, il call center in cui Alitalia è azionista insieme al gruppo AlmaViva, vi è ancora incertezza. Da vendere anche una certa quantità di quadri e grafiche del Novecento che arredavano le sedi di Alitalia, e i terreni di Fiumicino, ai quali tuttavia una questione sulla destinazione d’uso impedisce di attribuire un valore certo.
Dopo aver venduto l’Alitalia in bonis a Cai, Fantozzi aveva stimato in 500-700 milioni il patrimonio rimanente, su un ammontare di 2,3 miliardi di debiti; in tutto, 23mila i creditori, dei quali 19mila dipendenti del gruppo.