Thread Linate & Malpensa dal 16 maggio


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Loro (intesi come Lufthansa) non hanno granché da perdere, a mio avviso. Se Linate dovesse ampliarsi a dismisura, ne approfiterebbero per aumentare l'aspirazione di passeggeri verso i propri hub, come hanno fatto finora.

una liberalizzazone totale di LIN che permetterebbe anche di operare extra UE tipo ZRH oltre che su MUC sarebbe certamente la miglior notizia che possano ricevere i vertici LH.

Con fedeer da LIN a FRA, MUC, ZRH e VIE, e simultaneamente MXP praticamente azzoppata, possono dormire sonni tranquilli sull'area Milanese e senza grandi investimenti ricavare una rendita di lungo termine.
 
una liberalizzazone totale di LIN che permetterebbe anche di operare extra UE tipo ZRH oltre che su MUC sarebbe certamente la miglior notizia che possano ricevere i vertici LH.

Con fedeer da LIN a FRA, MUC, ZRH e VIE, e simultaneamente MXP praticamente azzoppata, possono dormire sonni tranquilli sull'area Milanese e senza grandi investimenti ricavare una rendita di lungo termine.

Appunto tutti gli investimenti che hanno fatto si traducono alla fine in 9 aerei che si possono trapiantare velocissimamente a LIN con relativo traffico passeggeri. Anzi la posizione privilegiata di Linate gli consentirebbe di fare ben altri utili.
LH non ha da perderci in una LIN aperta, oggi LIN è in mano solo ad AZ, domani molto meno e le parole di formigoni mi pare che vadano in questo senso.
 
una liberalizzazone totale di LIN che permetterebbe anche di operare extra UE tipo ZRH oltre che su MUC sarebbe certamente la miglior notizia che possano ricevere i vertici LH.

Con fedeer da LIN a FRA, MUC, ZRH e VIE, e simultaneamente MXP praticamente azzoppata, possono dormire sonni tranquilli sull'area Milanese e senza grandi investimenti ricavare una rendita di lungo termine.

E' proprio vero che alla fine il cetriolo finisce sempre in culo all'ortolano
 
E poi, Riggio a parte, non sottovaluterei l'opposizione ad un drastico aumento dei sorvoli in aree da 20k abitanti per kmq. Non siamo mica a Lagos o nel terzo mondo. L'est Milanese non puo' essere l'unico punto in Europa senza NIMBY. Gia' oggi su un quotidiano distribuito nel metro' hanno sparato su tutta la prima pagina che ci sarebbe una sollevazione in corso dei cittadini delle aree limitrofe, al riguardo.

Comunque anche un LIN a tappo non satura il traffico milanese.

se per questo le rivolte anti aeroporto più vigorose sono state quelle per MXP con le surreali immagini delle tegole sulle abitazioni divelte dal passaggio di troppi aerei
lasciano veramente il tempo che trovano

il problema della saturazione o meno del mercato e un falso problema .
il problema è l'esistenza di LIN
una volta appurato che LIN esiste e resiste stop , è il momento di mandarlo a tappo per fare viaggiare comodamente i cittadini
anzi più che a tappo ne vanno sviluppate le infrastrutture
 
una liberalizzazone totale di LIN che permetterebbe anche di operare extra UE tipo ZRH oltre che su MUC sarebbe certamente la miglior notizia che possano ricevere i vertici LH.

Con fedeer da LIN a FRA, MUC, ZRH e VIE, e simultaneamente MXP praticamente azzoppata, possono dormire sonni tranquilli sull'area Milanese e senza grandi investimenti ricavare una rendita di lungo termine.

Concordo.

D'altra parte a Lufthansa non interessa far contenti Formigoni e la Moratti: il loro mestiere è quello di far soldi portando in giro la gente. E presidiare in forze il ricco mercato dell'Italia del Nord - sia esso tramite LHI o tramite feeder sui propri hub - è un ottimo modo per farlo.
 
Non quoto. Che ovunque in Italia gli aeroporti siano gestiti coi piedi come a Milano o mediocremente come a Torino, rischia di essere un alibi per i responsabili dello sfascio: certo ci sono Firenze, la Puglia, Albenga, Cuneo, Salerno e Brescia; tuttavia Fiumicino (gestito egregiamente quando AZ gli preferì MXP, con Ciampino che non fa danni e Viterbo che se mai si farà sarà irraggiungibile), Pisa (Ballini e la Giani ci hanno messo del loro, non bastando un vicino monco per funzionare a quel modo), Venezia, Catania e Bologna sono contesti di tutto rispetto, dove tanto le società di gestione quanto i politici locali hanno evitato errori madornali.
Il giudizio complessivo sui politici deve essere valutato a 360° e per farlo si deve considerare sia la gestione operativa dell'aeroporto che la politica sulle infrastrutture. Gli aeroporti milanesi sono penalizzati sia operativamente (la SEA è del Comune di Milano) sia a livello di infrastrutture, quindi il giudizio è fortemente negativo. Torino non è penalizzata infrastrutturalmente ma dalla deludente cogestione pubblico/privata della SAGAT. Firenze è l'opposto di Torino: ingessata dalla mancanza di lungimiranza di generazioni di politici ma con una società di gestione complessivamente discreta (considerando l'ambiente ostile in cui opera). La Puglia infrastrutturalmente è ok, del resto è meglio non parlarne. Pisa è ottima dal punto di vista operativo ma infrastrutturalmente è ancora carente. Fiumicino è gestito da privati da molto tempo ed i politici laziali quando aprono bocca sul trasporto aereo è meglio tapparsi le orecchie. Venezia è in mano al reuccio Marchi da illo tempore. Bologna è gestita bene, grazie alla CCIAA, ma infrastrutturalmente ha atteso 20 anni lo spostamento di un breve tratto di ferrovia. Catania ha atteso per anni delle taxiway importantissime.
Sono rare le note positive sulle scelte dei politici locali nell'ambito del trasporto aereo, quasi tutte precedenti al 2000. Il panorama attuale è disarmante.
 
Uno dei malintesi piú frequenti di questi anni é stato quello che ascriveva a MXP la funzione di "aeroporto del nord-italia". Una struttura di quel tipo potrebbe avere questo tipo di ambizione, ma non messo lí dov'é. Arrivare a MXP da Brescia é un incubo, senza parlare del Veneto o dell'Emilia.
In quella posizione puó fare (e bene) l'aeroporto di Milano, e servire parte del Piemonte. Rendendo peró difficile per una linea aerea con hub a MXP servire il resto del nord italia, perché i collegamenti di terra non sono sufficientemente rapidi e i voli feeder sono poco efficienti.

Andando nel territorio della fanta-aviazione, sono convinto che se invece che nella brughiera, la struttura di Malpensa fosse collocata da qualche parte a sud-est di Milano, non saremmo qui a parlarne
Dai ti quoto così le uova ce le prendiamo in due!

Comunque almeno un concorso di colpa sta anche nel posizionamento, per essere l'aeroporto del nord è scomodo da raggungere via terra e la concorrenza a livello di feeder dal resto del nord è altissima e permette di fare scalo in hub con molte molte più possibilità.

Concordo.

D'altra parte a Lufthansa non interessa far contenti Formigoni e la Moratti: il loro mestiere è quello di far soldi portando in giro la gente. E presidiare in forze il ricco mercato dell'Italia del Nord - sia esso tramite LHI o tramite feeder sui propri hub - è un ottimo modo per farlo.
Quanto è vero... e speriamo che si avveri questo scenario altrimenti possono veramente mandare le ruspe a MXP così ci togliamo il pensiero... però in tanti che da tempo fanno il tifo per LH potranno comodamente volare con loro da LIN.
 
Ultima modifica da un moderatore:
Due considerazioni:
1)anche a voler aumentare Linate, tutti sti buchi non li vedo.. l'Aviazione Generale non è regolamentata, la CT peggio me sento.
2) si continua a menare il torrone con la LIN-FCO guardando a LIN ma non alla capacità di FCO in certe fasce orarie..
 
Potrebbe essere che vuole andare a pasteggiare a LIN anche lei, e offre veramente come merce di scambio quello che sembrerebbe di leggere tra le righe nelle dichiarazioni... ovvero voli intercontinentali in cambio di una zizza della mucca Linate, considerato che anche con meno frequenze ho il sospetto che LH i suoi voli da LIN li riempirebbe bene agli stessi prezzi di AZ.Comunque anche un LIN a tappo non satura il traffico milanese.

Non è sostenibile! E non credo che una compagnia come LH sia così stupida da mettere degli intercontinentali (che hanno un costo notevole) in cambio degli slot su Linate.
Da dicembre l'aereo tra Milano e Roma sarà ancora meno competitivo. La mucca Linate (-Roma) sta finendo il latte...
 
Il giudizio complessivo sui politici deve essere valutato a 360° e per farlo si deve considerare sia la gestione operativa dell'aeroporto che la politica sulle infrastrutture. Gli aeroporti milanesi sono penalizzati sia operativamente (la SEA è del Comune di Milano) sia a livello di infrastrutture, quindi il giudizio è fortemente negativo. Torino non è penalizzata infrastrutturalmente ma dalla deludente cogestione pubblico/privata della SAGAT. Firenze è l'opposto di Torino: ingessata dalla mancanza di lungimiranza di generazioni di politici ma con una società di gestione complessivamente discreta (considerando l'ambiente ostile in cui opera). La Puglia infrastrutturalmente è ok, del resto è meglio non parlarne. Pisa è ottima dal punto di vista operativo ma infrastrutturalmente è ancora carente. Fiumicino è gestito da privati da molto tempo ed i politici laziali quando aprono bocca sul trasporto aereo è meglio tapparsi le orecchie. Venezia è in mano al reuccio Marchi da illo tempore. Bologna è gestita bene, grazie alla CCIAA, ma infrastrutturalmente ha atteso 20 anni lo spostamento di un breve tratto di ferrovia. Catania ha atteso per anni delle taxiway importantissime.
Sono rare le note positive sulle scelte dei politici locali nell'ambito del trasporto aereo, quasi tutte precedenti al 2000. Il panorama attuale è disarmante.
Un sistema complesso come un aeroporto si giudica ricomprendendone sinteticamente gli aspetti fondamentali: è naturale che ciascun caso presenti limiti, ciononostante è facilmente collocabile sopra o sotto un'asticella di accettabilità. Prendendo due ricche città turistiche, con quella pistina FLR sarà sempre inaccettabile a prescindere da tutto il resto, al contrario il discutibile dinamismo di Marchi ha portato risultati apprezzabili a VCE. In tal senso neppure la continuità di una gestione efficace è determinante: il sistema aeroportuale romano è sano per scelte anche impopolari (ferrea limitazione di CIA durante il boom continentale delle lowcost, e ricerca di alternative a mamma AZ sull'intercontinentale), prese in un intervallo di tempo circoscritto ma che premiano tutt'oggi; così a Milano basterebbe un atto di lucidità per soverchiare lustri di inadeguatezza passati e futuri.
Che il mercato del nord sia più distribuito è vero, che sia difficile rastrellarlo tutto è vero. Però prima ancora di lanciarsi a fare concorrenza agli altri scali nella pianura padana sarebbe servita una cosa molto più semplice, molto meno impegnativa: che milano scegliesse MXP come suo scalo principale. Il potenziale è di quasi 30ml di pax e, anche senza mezzo feeder, ci sarebbe un potenziale non indifferente di transiti.

D'altra parte sfido chiunque oggi a trovare un buco per farci stare un aeroporto a meno di 100 km da Milano. Certo MXP andava collegata e i collegamenti sono arrivati o arriveranno a breve nel prossimo anno. Parlare di 4-5 treni ora vuol dire parlare di un investimento non indifferente.
Concordo, e aggiungo che un aeroporto a sud di Milano avrebbe creato malcontenti nella catchment a nord della città (Canton Ticino e Piemonte orientale inclusi), e avrebbe avuto molta più nebbia. In tal senso ricordo che lo stesso LIN è mediamente più nebbioso di MXP.
 
Andando nel territorio della fanta-aviazione, sono convinto che se invece che nella brughiera, la struttura di Malpensa fosse collocata da qualche parte a sud-est di Milano, non saremmo qui a parlarne


è fanta-aviazione ma non per l'idea della costruzione ex novo di un aeroporto ma perchè qualunque cosa a sud-est di Milano avrebbe implicato la chiusura sicura di Linate, per conflitti operativi.

E' evidente invece che nemmeno un tsunami dall'idroscalo potrebbe portare a discutere il ruolo di Linate...

sulla nebbia ha già risposto Boeing 747, anche se Malpensa ha comunque il suo limite ororafico (un pò troppo vicino alle Alpi)
 
Da: http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=25100&Itemid=26

Scritto da Andrea Giuricin
domenica 24 maggio 2009


Le dichiarazioni di Antonio Catricalà, presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato circa la “l’apertura” di Linate alla concorrenza con un incremento degli slot disponibili sono certamente condivisibili e l’invio di una segnalazione all’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile è un primo passo significativo.
Meno comprensibile, dal punto di vista della concorrenza è la visione di Vito Riggio, presidente dell’ENAC, il quale ha dichiarato che per motivi “infrastrutturali ed ambientali” l’aumento degli slot è “difficilmente praticabile e sconsigliabile”.

Attualmente a Linate sono permessi 18 movimenti orari, nonostante l’aeroporto abbia una capacità di circa 32 movimenti orari. Il traffico passeggeri è stato di circa 9 milioni passeggeri nel 2008, mentre lo scalo potrebbe accogliere almeno 15/16 milioni di clienti l’anno.

Tale limitazione è stata introdotta col “Decreto Bersani bis” del gennaio del 2001, quando si pensava di fare di Malpensa un grande hub internazionale di Alitalia.

Si ricorda che un hub non è un aeroporto, come impropriamente viene detto, ma è la struttura di network di una compagnia aerea che fa di un aeroporto una propria base. In quest’ottica è comprensibile, ma non giustificabile la limitazione dell’epoca, poiché Alitalia faceva di Malpensa una propria base importante per le rotte intercontinentali.

Restare al 2001 sarebbe un grave per due motivazioni, la prima di carattere generale del trasporto aereo e la seconda specifica di Milano.

In primo luogo il mercato aereo ha avuto un’evoluzione molto differente dal sistema hub & spoke; infatti sempre più i collegamenti sono point to point, cioè diretti tra due destinazioni, grazie alla crescita delle compagnie low cost.

In secondo luogo avendo Alitalia definitivamente cancellato nel marzo 2008 dai propri piani il posizionamento su Malpensa, non ha più alcun senso parlare di hub sullo scalo varesino.

Per queste due motivazioni economiche e di mercato non ha più alcun senso mantenere limitazioni di voli su Malpensa.

Aumentando anche a soli 25 movimenti orari la capacità di Linate si potrebbe aprire finalmente alla concorrenza, non solo la Linate – Roma Fiumicino, ma anche altre numerose rotte.

La congestione aeroportuale è stata riconosciuta essere una delle principali barriere alla concorrenza nel settore aereo dalla stessa Commissione Europea e l’opportunità di avere spazio di sviluppo di aeroporto dovrebbe essere sfruttata per favorire il mercato stesso.

Nel mese di Aprile mentre Malpensa, che aveva slot disponibili, ha saputo catturare una timida ripresa del mercato aereo ed ha visto aumentare il numero di passeggeri transitati dell’8 per cento, Linate, con la sua chiusura, ha visto una diminuzione del traffico del 10 per cento.

I limiti infrastrutturali e ambientali di Linate sono dunque fittizi, poiché la limitazione aveva un carattere politico e sicuramente non tecnico ed economico.

Un’altra argomentazione contro lo sviluppo di Linate è quella che Malpensa verrebbe cannibalizzata; andando a guardare i dati delle fughe, cioè i passeggeri che partono da Linate verso un hub europeo, risulta quasi del tutto inesistente questo problema.

Esiste semmai un altro problema, la mancata liberalizzazione dei voli intercontinentali.

Attualmente, per molte destinazioni, non è possibile alcun collegamento da Milano a causa della restrizione degli accordi bilaterali. Non solo si limitano le destinazioni, ma anche il numero delle compagnie operanti e il numero di frequenze settimanali. È urgente una liberalizzazione di tale mercato al fine di dare a Malpensa l’opportunità di trovare le compagnie che possano servire tali mercati.

Vengono riportati due semplici esempi; il primo riguarda Taiwan, importante economia del sud est asiatico, con un PIL procapite superiore a 15mila dollari che non è possibile collegare da Milano a causa della restrizione dell’accordo bilaterale. Il secondo riguarda un paese partner economico più importante, la Russia. Verso tale Stato la frequenza settimanale è limitata a 70 voli dall’Italia e i voli diretti possono essere effettuati solamente da due compagnie. Non è un caso, che da un’analisi di prezzo effettuata a marzo, risultava che era più caro andare direttamente a Mosca che raggiungere gli Stati Uniti, che invece vedono un mercato liberalizzato e che dista 2 volte e mezzo la destinazione Russa.

La questione di Malpensa e Linate, non può essere analizzata senza affrontare il tema degli slot in generale; attualmente essi sono assegnati secondo il criterio del grandfathering, cioè le compagnie che hanno un tale diritto lo mantengono gratuitamente se lo utilizzano almeno per l’80 per cento del tempo nella stagione precedente.

Questo criterio, come giustamente ricorda Vito Riggio, fa si che comunque non esista un mercato degli slot.

In definitiva è necessario liberalizzare gli slot su Linate, ma è altrettanto importante introdurre un mercato secondario degli slot in Italia, come è stato richiesto anche dall’Unione Europea.

Introdurre un secondary trading degli slot, come succede già nell’area londinese, farebbe aumentare l’efficienza e in parte aiuterebbe a risolvere i problemi di congestionamento degli aeroporti.

Il Governo dovrebbe agire urgentemente per creare un mercato degli slot; questa sarebbe una riforma essenziale per lo sviluppo del trasporto aereo, senza alcun costo per le casse dello Stato e potrebbe essere fatta molto velocemente.



A me pare che il vento sia cambiato, fino a qualche mese fa si parlava di nuovo hub carrier a MXP e che AZ era inadeguata a fare questo. Oggi si parla già di fallimento dello schema hub...
 
Trasporto aereo: gia' pronte 3 compagnie per Roma-Linate (Sole)

ROMA (MF-DJ)--Dopo l'invito dell'Antitrust a superare il tetto di 18 movimenti orari, sono almeno tre le compagnie aeree interessate alla navetta Roma-Linate (attualmente servita in monopolio dalla nuova Alitalia) nel caso venissero assegnati nuovi slot sullo scalo milanese. E' quanto si legge oggi sul Sole 24 Ore, secondo il quale la piu' agguerrita delle linee aeree sarebbe Air Italy, ma anche Lufthansa Italia afferma di essere pronta "ad operare sulla tratta Linate-Fiumicino in qualsiasi momento". Nei piani dei vettori europei, sottolinea il quotidiano, non ci sarebbe solo la navetta Roma-Milano: British Airways sarebbe interessata ad aumentare i collegamenti tra Linate e Londra, mentre fonti di Wind Jet spiegano che "se avremo nuovi slot incrementeremo immediatamente i voli da Linate verso Catania e Palermo". Anche EasyJet sarebbe interessate a "investire a Linate e creare nuovi posti di lavoro", mentre l'a.d. di Meridiana, Gianni Rossi, spiega che se le regole cambieranno "il nostro gruppo e' intenzionato a offrire piu' collegamenti con Fiumicino, verso il Sud Italia e anche con Parigi". Quanto al richiamo dell'Antitrust, alcune compagnie europee hanno spiegato al quotidiano, chiedendo
l'anonimato, che le parole di Catricala' sono state accolte con favore perche' lo scalo di Linate e' "sotto occupato e sotto utilizzato".END Dow Jones Newswires May 22, 2009 03:50 ET (07:50 GMT) Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl.
 
Ricordo male io o LHI voleva operare la LIN-FCO con gli slot che ha gia'?

E non gliel'hanno consentito?

Questo non dimostra che il problema non e' nel contingentamento di LIN, ma altrove?

A parte gli sfoghi (miei), spero che alla fine vinca la ragionevolezza e si contratti perche' AZ molli una parte degli slot che ha (anche piccola..ma mi auguro non troppo piccola) dato che tanto non riempie gia' adesso da LIN, e che si consenta agli altri di fare le rotte che legalmente dovrebbero poter fare. Senza nuovi slot. Senza piu' cs farlocchi e aggiramenti vari del Bersani.

Il problema e' che cosi' AZ riempirebbe ancora di meno.

Dover elemosinare il rispetto della legalita' e' allucinante....ma meglio di no, se no mi incupisco di nuovo.
 
Ricordo male io o LHI voleva operare la LIN-FCO con gli slot che ha gia'?

E non gliel'hanno consentito?

Questo non dimostra che il problema non e' nel contingentamento di LIN, ma altrove?

A parte gli sfoghi (miei), spero che alla fine vinca la ragionevolezza e si contratti perche' AZ molli una parte degli slot che ha (anche piccola..ma mi auguro non troppo piccola) dato che tanto non riempie gia' adesso da LIN, e che si consenta agli altri di fare le rotte che legalmente dovrebbero poter fare. Senza nuovi slot. Senza piu' cs farlocchi e aggiramenti vari del Bersani.

Il problema e' che cosi' AZ riempirebbe ancora di meno.

Dover elemosinare il rispetto della legalita' e' allucinante....ma meglio di no, se no mi incupisco di nuovo.

Lh se volesse volare a FCO potrebbe farlo in qualsiasi momento con gli slot che già ha (sempre che ci siano slot liberi a FCO) se ciò non avviene è perchè LH preferisce feederare i suoi hub piuttosto che quelli altrui.
 
Stato
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