“Vola direttamente…”
E ci mancherebbe anche di fare scalo
“Vola direttamente…”
Ai tempi, quando non si poteva fare concorrenza diretta a Alitalia, Itavia vendeva CIA-SUF-PMO e CIA-SUF-CTA“Vola direttamente…”
E ci mancherebbe anche di fare scalo
considerazione filtrata nei 4' tra primo e secondo post Cesare? Che dire ovvia, perdonami, e' pure poco?Cominciano a fare sul serio con i voli europei introducendo il 3x daily su diverse rotte, con frequenze simili oltre che in ottica transiti, i voli diventano interessanti anche per il traffico p2p.
Anche perché sotto i 3 daily non è vitaconsiderazione filtrata nei 4' tra primo e secondo post Cesare? Che dire ovvia, perdonami, e' pure poco?
mah...capisco le diverse frecciate a LH dopo gli screzi legali che han dato peraltro ragione a quest'ultima, ma francamente mi sembra un azzardo, my 2 cents.Condor, la compagnia tedesca con gli aerei a strisce, sbarca a Milano e Roma. E prova a disturbare Ita-Lufthansa
Intervista al ceo Peter Gerber: «Vogliamo collegare l’Italia al resto del mondo offrendo un’alternativa. E la nostra classe Business è migliore di quella di Lufthansa»
Dopo Lufthansa un’altra compagnia aerea tedesca punta buona parte delle sue carte — e dei suoi aerei — sull’Italia. E prova a rovinare i piani del colosso da poco entrato in Ita Airways soprattutto sui collegamenti intercontinentali, quelli dove i vettori fanno utili. La primavera 2025 vede nei cieli del nostro Paese sempre più velivoli di Condor, realtà storica del trasporto turistico, con la livrea che non passa inosservata grazie alle strisce verticali a colori create per ricordare ombrelloni e teli da mare. «La nostra missione è collegare l’Italia al resto del mondo», spiega durante un’intervista con il Corriere Peter Gerber, amministratore delegato di Condor e un’esperienza trentennale nel gruppo Lufthansa, nel quale ha ricoperto anche l’incarico di ceo di Brussels Airlines.
I numeri
«Sappiamo che il vostro Paese ha già una buona connettività, ma adesso anche Condor sta cercando di fare qualcosa in più, offrendo una vera alternativa a ciò che possono offrire Ita, il gruppo Lufthansa o Air France». Nel 2024 l’aviolinea tedesca ha trasportato 8,5 milioni di passeggeri (con un tasso medio di riempimento dei voli dell’89,5%) e registrato più di 2 miliardi di euro di ricavi. Nel 2025, secondo Cirium, ha messo in vendita circa mezzo milioni di sedili tra Italia e Germania. In azienda lavorano 5.500 — «ma saliranno a 6 mila nei prossimi mesi», dice Gerber — e la flotta conta 59 velivoli, «ma supereremo presto i 60». «Nel 2025 puntiamo ai 10 milioni di viaggiatori trasportati», anticipa il ceo. Che non risparmia stoccatine a Lufthansa.
La prima domanda è ovvia: chi ve lo fa fare di investire in Italia, un mercato dominato dalle low cost e dove Lufthansa sta investendo in Ita?
«Vogliamo offrire una possibilità ai nostri clienti. È anche una questione di concorrenza, e noi crediamo che alla fine sia il cliente a decidere: se ha una scelta, lasciamolo scegliere e poi vediamo come va».
Ma non è facile...
«Lo sappiamo. In alcuni casi avremmo voluto fare di più, ma nella situazione attuale, con player dominanti come Ita — e soprattutto Ita collegata al gruppo Lufthansa — non sarà facile per noi. Ma ci proviamo lo stesso».
Perché dovrebbero scegliere voi?
«I nostri aerei sono nuovi. Tra quelli per i voli intercontinentali il più vecchio ha solo 2 anni e mezzo. E il nostro prodotto in classe Business è considerato uno dei migliori sul mercato tedesco — più moderno e più confortevole rispetto, ad esempio, a quello Lufthansa, che è piuttosto datato».
A che punto è la vostra rete di collegamenti?
«Oggi serviamo più di 100 destinazioni nel mondo, con una rete intercontinentale molto estesa, ma anche una rete continentale interessante. Non ci sono solo le classiche rotte turistiche estive, ma sempre più spesso anche voli verso le città, utili sia per i viaggi brevi che per le connessioni con i voli lunghi. Voliamo in Canada, Usa, America Centrale, Africa, Asia (Bangkok e Phuket), e destinazioni classiche come Mauritius».
Dall’Italia però, per andare negli Stati Uniti, bisognerà comunque fare scalo a Francoforte.
«Con il nuovo sistema di ”alimentazione” dei voli via Francoforte — che possiamo ora gestire in autonomia, senza più dipendere dal gruppo Lufthansa —, possiamo garantire connessioni più efficienti».
A Lufthansa l’Antitrust ha imposto di portare passeggeri ai vostri voli intercontinentali. Negli ultimi tempi le cose sono cambiate.
«Non abbiamo più quello che chiamavamo “Special pro-rate agreement”. Ciò che è ancora in vigore è l’accordo di interlinea con bagagli registrati, riprotezione passeggeri e tutto il resto. Ora riceviamo circa il 20% di ciò che ricevevamo prima. Il resto lo copriamo ora con i nostri aerei a corridoio singolo e quelli dei partner come la polacca Lot».
In Italia sbarcate nelle grandi città.
«Oltre alle rotte turistiche già operative, come Olbia e Lamezia Terme, abbiamo aggiunto Milano Malpensa e Roma Fiumicino. Avremmo voluto fare di più, ma non ci sono stati concessi altri slot. Poi voliamo anche a Palermo via Roma. Anche qui, le limitazioni negli slot ci impediscono ulteriori espansioni, ma siamo soddisfatti della risposta positiva del capoluogo siciliano».
Perché Malpensa e non Linate?
«Perché a Linate non abbiamo ottenuto slot (i diritti di decollo e atterraggio, ndr) dalle nozze Ita-Lufthansa. Se li avessimo ottenuti al city airport milanese avremmo potuto disegnare una rete diversa di collegamenti».
Dove avreste volato da Linate?
«Sarebbe stato interessante ovviamente il collegamento Linate-Francoforte. E poi avremmo potuto pensare ad altre città tedesche come Amburgo, Düsseldorf o Berlino».
Dove guardate nel resto d’Italia?
«A Firenze, ma non abbiamo ottenuto slot, e a Venezia».
I cieli europei sono in movimento: il consolidamento tanto auspicato è entrato nel vivo. Questo riguarderà anche Condor?
«Al momento non c’è niente. Ma tra qualche anno chissà».
Perché il mercato tedesco è così lento a riprendersi e a recuperare i numeri pre-pandemia?
«La prima causa penso siano i costi negli aeroporti tedeschi. Quelli per la sicurezza sono quasi raddoppiati. Quelli per il controllo del traffico aereo anche. La tassa sull’aviazione è salita di oltre il 30%. Il risultato è un mix abbastanza tossico. Il secondo problema è Lufthansa che ha un monopolio in tante parti e ha tolto molta offerta. Con l’aumento dei costi operativi è una cosa che avrei fatto anch’io per fare utili, cosa che loro fanno molto bene».
Tutti gli occhi sono sul mercato transatlantico dopo le prime settimane della seconda amministrazione Trump. Diverse compagnie ora parlano di domanda in calo e c’è un po’ di preoccupazione. Cosa vede nelle prenotazioni?
«Lo dico con cautela, ma non definirei la domanda debole, semmai più morbida rispetto all’anno scorso. Dobbiamo anche ricordarci che il 2024 è stato record per i vettori. Per ora posso dire che non è una catastrofe. E ci sono anche nuovi risvolti».
Per esempio?
«I canadesi che non volano più negli Usa vanno nei Caraibi o in Europa. E vediamo che la domanda verso il Canada è forte in entrambe le direzioni».
Rispetto agli anni passati c’è un focus maggiore sul segmento premium. Come mai?
«Perché sentivamo che c’era ancora spazio per crescere. E per ora, penso che abbiamo avuto ragione».
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Condor, la compagnia tedesca con gli aerei a strisce, sbarca a Milano e Roma. E prova a disturbare Ita-Lufthansa
Intervista al ceo Peter Gerber: «Vogliamo collegare l’Italia al resto del mondo offrendo un’alternativa. E la nostra classe Business è migliore di quella di Lufthansa»www-corriere-it.cdn.ampproject.org
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Condor ha un prodotto molto interessante, voli per nulla banali ( Anchorage, Calgary, Las Vegas, Los Cabos, Portland per dirne alcune) e partnership con Alaska e Westjet ma è poco conosciuta sul mercato italiano e non mi pare abbia messo in campo una grande operazione di marketing per farsi conoscere al pubblico generalista che poi è quello che magari la usa sul FCO-PMO.mah...capisco le diverse frecciate a LH dopo gli screzi legali che han dato peraltro ragione a quest'ultima, ma francamente mi sembra un azzardo, my 2 cents.
Potevi pescare in Francia magari, est-Europeo, Scandinavia...ma in una home country LH, fuori da qualsiasi alleanza, comunque dovendo fare via FRA, boh...
Auguri Condor!
amico mio, ti dico solo che per portare gente (Italiana) a Chicago, Washington o Denver si fa fatica, perché la massa pecorareccia locale va e continua ad andare da decenni a NYC, MIA LAX e SFO.Condor ha un prodotto molto interessante, voli per nulla banali ( Anchorage, Calgary, Las Vegas, Los Cabos, Portland per dirne alcune) e partnership con Alaska e Westjet ma è poco conosciuta sul mercato italiano e non mi pare abbia messo in campo una grande operazione di marketing per farsi conoscere al pubblico generalista che poi è quello che magari la usa sul FCO-PMO.
Non mi pare nemmeno di aver visto road show a tappeto per intercettare le agenzie, le prime a cui potrebbe interessare avere voli con un solo scalo su destinazioni come quelle riportate sopra.
Assolutamente vero.amico mio, ti dico solo che per portare gente (Italiana) a Chicago, Washington o Denver si fa fatica, perché la massa pecorareccia locale va e continua ad andare da decenni a NYC, MIA LAX e SFO.
Figurati YYC o ANC o PDX! Quella è roba per tedeschi, scandinavi , olandesi e finanche franzosi…i nostri basta vadano a Disneyland e sono contenti! E lo dico con profonda amarezza perché è una battaglia quotidiana con i tour operators per convincerli ad osare altro; che però fanno fatica a conoscere anche loro…