Attendo di leggere una procedura di compagnia che - nell'eventualità di sospetta bomba a bordo - prescriva non solo un cambiamento di rotta (cosa già di per se sconsigliata nel caso si fosse monitorati dagli autori), ma addirittura di allungare il volo per dirigersi su di un aeroporto che 1) è in tutt'altra giurisdizione (non-UE); 2) non ha un
quid pluris (infrastrutture, servizi, ...) rispetto all'originaria destinazione; 3) non è manco nel network di compagnia.
A maggior ragione.
A parte l'inopportunità del rispondere ad una domanda con un'altra domanda, la risposta mi sembra sia di dominio pubblico nella firma in calce ai miei messaggi.
Nello stesso Annesso, però, al punto 2.4 si legge: "
The pilot-in-command of an aircraft shall have final authority as to the disposition of the aircraft while in command."
Inoltre, nell’Annesso 11 (
LINK) si legge al punto 2.22:
“
An aircraft known or believed to be in a state of emergency, including being subject to unlawful interference, shall be given maximum consideration, assistance and priority over other aircraft as may be necessitated by the circumstances.
When an occurrence of unlawful interference with an aircraft takes place or is suspected, ATS units shall attend promptly to requests by the aircraft. […]”
Quindi sembrerebbe che l’autorità del PIC fosse abbastanza assoluta in questo preciso caso e potesse tranquillamente scegliere di proseguire verso la destinazione.
Come dice belumosi, il comandante si sarà fatto forzare la mano.
Con l'accortezza di non cadere in una banale generalizzazione dei paesi dell'ex URSS (Ucraina-Donbass-Russia =/= Bielorussia), c'è comunque da dire che in quel caso si parla di un abbattimento non intenzionale (pensavano fosse un An-26 militare).
Direi che c'è differenza.