Ha senso tenere ancora in piedi la procedura di cessione di Alitalia, quando è stato deciso per decreto che la compagnia verrà nazionalizzata? La risposta che sta maturando in queste ore al Ministero dello Sviluppo Economico è no. Secondo quanto risulta a Milanofinanza.it si sta andando perciò verso la decisione diannullare la gara e avviare direttamente la trattativa diretta con uno o più dei soggetti che hanno presentato la manifestazione di interesse (8 in totale) per un'eventuale affiancamento della newco in via di costituzione, che sarà a controllo pubblico.
Il regolamento del bando di gara lo consente, in quanto riserva al commissario straordinario Giuseppe Leogrande "la facoltà di non dare ulteriore corso, in qualsiasi momento, al presente invito (a presentare le manifestazioni d'interesse, ndr) o a raccogliere offerte vincolanti ovvero di sospendere, interrompere e/o modificare i termini e le condizioni del presente invito, senza che i soggetti istanti possano avanzare, nei confronti del commissario straordinario, alcuna pretesa a titolo di risarcimento o di indennizzo né ad alcun altro titolo, anche relativamente ai costi sostenuti per la presentazione della manifestazione d'interesse".
Uno dei candidati, Ue Aerospace Partners, ha appena annunciato di voler attivare una linea di finanziamento di 1,5 miliardi di dollari per rilevare Alitalia, ma ha anche fatto sapere di essere pronta a collaborare in qualsiasi forma col governo italiano per partecipare al rilancio della compagnia. Si sono fatti avanti alla scadenza del 18 marzo scorso anche il finanziere German Efromovich (Avianca), il gruppo Almaviva, il polo della manutenzione Atitech e il colosso dell'handling, Swissport.
"Per il rilancio di Alitalia è necessario un piano industriale lungimirante. Questo il pensiero dell’Associazione nazionale piloti. Per tornare ad essere di nuovo la compagnia di bandiera", afferma il presidente Marco Veneziani, "è indispensabile essere pronti a cogliere tutte le occasioni che il mercato presenterà una volta terminata l’emergenza sanitaria del Coronavirus. Tra l’altro, per la prima volta dopo anni, questo governo ha capito l’importanza di avere una compagnia di bandiera. Finalmente i Ministri Patuanelli e De Micheli si sono impegnati a garantire ad Alitalia uguali condizioni di accesso al sistema aeroportuale nazionale, pari a quelle consentite ai vettori low-cost europei. Solo se saranno messi in atto questi interventi, Alitalia potrà ritornare ad essere una grande compagnia".
Intanto, però, Alitalia starebbe per richiedere la cassa integrazione fino al 31 ottobre di quest'anno per altri 2.900 dipendenti, portando così il totale a 6.860, oltre la metà dell'attuale forza lavoro. Tra questi ci sarebbero anche 200 dipendenti di Alitalia Cityliner. Il 3 aprile è fissato un nuovo tavolo con azienda, governo e sindacati
MF