Alitalia - Marzo / Aprile 2019


Stato
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Paolo che il pubblico avrebbe avuto oltre il 50% lo si sa dal momento in cui hanno vinto le elezioni i gialloverdi. In UE dopo le porcate degli ultimi anni direi che difficilmente potranno dire qualcosa e non ne avrebbero comunque la credibilità dopo casi come STX o AB per dire un paio di porcate franco-tedesche. Questo non vuol dire che i gialloverdi siano statisti. L'unica speranza è che il braccio di ferro degli americani su gestione e piano industriale abbia successo e pur di chiudere i gialloverdi siano costretti a cedere.

Dubito che chiuderanno l'operazione prima delle Europee, il governo é in un'empasse totale. E nei giorni dopo il voto potrebbero cambiare repentinamente gli equilibri politici italiani.
 
Il vettore, nonostante gli sforzi di razionalizzazione dei costi, il rinnovo della Cig (a carico dei contribuenti) e la puntualità da record, continua a perdere in media 25 milioni di euro al mese.

È comunque preoccupante il dato che, se fosse verificato - ma non avrei motivi per smentirlo -, AZ continua a perdere poco meno di un milione di euro al giorno nonostante l'AS.
Ora chiunque ci metta mano, si rende conto che solo per sperare di farci qualche soldo in futuro (lontano) deve considerare qualcosa come almeno 300 milioni di perdita anni?

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Fine aprile. O forse anche oltre. Le Ferrovie dello Stato hanno rotto gli indugi e, come anticipato più volte dall’amministratore delegato Gianfranco Battisti, hanno inviato ai commissari straordinari di Alitalia e al Mef la lettera con la richiesta di rinvio della scadenza per la presentazione del piano per la compagnia.

Nessuna dichiarazione ufficiale al momento da parte degli interessati, segno quindi che non è ancora arrivata una risposta in merito a Fs. Tuttavia il prolungamento dei tempi è ancora una volta il segnale tangibile che la matassa non è stata ancora sbrogliata e che le trattative continuano ad andare avanti. Ma una soluzione concreta sembra ancora una volta lontana.

La nuova proroga, se avrà il via libera, farebbe quindi avvicinare ulteriormente l’altra scadenza per Alitalia, vale a dire la restituzione del prestito ponte da 900 milioni di euro fissata per il mese di giugno. Scadenza per la quale è ragionevole pensare ora a un’altra proroga.

TTG Italia
 
[...]La nuova proroga, se avrà il via libera, farebbe quindi avvicinare ulteriormente l’altra scadenza per Alitalia, vale a dire la restituzione del prestito ponte da 900 milioni di euro fissata per il mese di giugno. Scadenza per la quale è ragionevole pensare ora a un’altra proroga.

TTG Italia

ma c'erano dubbi in merito? (sopratutto con l'estate alle porte)
 
A me sembra che il problema sia tutt'altro che i gialloverdi che non vogliono mollare il controllo:

ROMA E' più lunga del previsto la richiesta di proroga per completare l'acquisizione di Alitalia da parte di Ferrovie dello Stato, trasmessa ai commissari straordinari e al ministero del Mise sabato 30, anche per conto di Delta Airlines. Rispetto alla scadenza del 31 marzo che, cadendo di domenica, slittava tacitamente al giorno dopo, secondo quanto ricostruito dal Messaggero presso fonti del Mise, la lettera firmata da Gianfranco Battisti pone come ulteriore termine il 31 maggio. In breve, i motivi sono riconducibili alla necessità di finalizzare il nuovo piano industriale assieme al partner americano, fare l'offerta binding e chiudere il cerchio della compagine azionaria, allo stato incompleta.
Oggi all'ora di pranzo dovrebbe esserci una riunione fra i commissari Enrico Laghi, Stefano Paleari, Daniele Discepolo e gli uomini dello Sviluppo Economico per concordare la risposta da dare a Ferrovie. Da quello che trapela dal ministero, due mesi in più non sono fattibili: al massimo il ministro Luigi Di Maio che segue in prima persona il dossier sarebbe disposto a concedere un mese, spostando quindi la scadenza al 30 aprile. Non un giorno di più. Comunque per tutta la giornata di ieri la risposta alla lettera dell'ad di Fs sarebbe stata limata dal professor Andrea Zoppini, consulente dei commissari per gli aspetti riguardanti la procedura. Del resto, mercoledì 27 marzo, durante l'audizione in Parlamento, Discepolo aveva anticipato la linea: «Ferrovie o si danno da fare ci portano una richiesta di proroga dell'offerta supportata da documenti inoppugnabili o rinuncino, i commissari se non riescono a vendere la società devono metterla in liquidazione». E se verrà chiesta una proroga «sia brevissima, 3-4 settimane».
STUPORE IN VIA VENETO
Battisti ha chiesto otto settimane in più per completare il piano industriale con Delta ma soprattutto trovare altri partner della New Alitalia. Va detto che Fs sono state lasciate sole a confezionare il piano in quanto la politica pensa ad altro e non si dà da fare per il salvataggio della compagnia. In più il diretto azionista, il Tesoro, non è completamente convinto della struttura dell'operazione e comunque i rapporti fra via XX Settembre e via Veneto sono tutt'altro che idilliaci, e non certo a causa di Alitalia. D'altra parte, i commissari, d'intesa con il Mise, hanno delimitato il periodo di ulteriore slittamento, per questo ieri presso la sede del Mise si registrava un certo stupore, nonostante il partner ferroviario abbia motivato la proroga di altri due mesi: la necessità di trovare compagni di viaggio. Come reagiranno le Fs di fronte a un eventuale diniego? Allo stato, Ferrovie potrebbe sottoscrivere il 30%, Delta il 10-15% iniziale mentre il Mef convertirebbe parte del prestito statale in equity fino al 15%. Resta da coprire una quota del 40% del capitale per la quale molti soggetti dell'area pubblica si sarebbero sfilati (Fincantieri, Eni, Leonardo, Poste). A dare man forte al top management di Cassa Depositi e Prestiti da tempo contraria a operazioni sulla compagnia aerea è intervenuto Giuseppe Guzzetti, leader delle fondazioni riunite nell'Acri (15,93%): l'investimento è «pericoloso» e per questo «gli amministratori di Cdp con il pieno nostro consenso si sono rifiutati di intervenire», ha detto giorni fa.
Il nuovo termine proposto da Battisti ricade sul dopo elezioni europee (domenica 26 maggio) con tutto quello che può significare. E forse anche per questo Di Maio non vorrebbe concedere un termine oltre fine aprile, visto che i sondaggi sul voto europeo pronosticano l'avanzata della Lega e un nuovo calo vistoso di M5S, in caduta libera dalle regionali in Abruzzo, Sardegna e, ultima in ordine di tempo, in Basilicata.
Sul tappeto rimane l'ipotesi Atlantia che ha fatto parte della compagine della compagnia per molti anni. Fs avrebbe contattato il gruppo autostradale proponendogli una quota del 30%. La risposta non sarebbe stata negativa, a condizione però che il governo assuma una posizione più equilibrata verso il gruppo. E comunque, qualora Atlantia dicesse sì, c'è da coprire un residuo 10%.


http://www.filtabruzzo.it/filt/_rassegna_dett.asp?ID_notizie=82054
 

Sono l'unico a trovare statisticamente poco furbo comparare LATAM Airlines Brasil (499 voli) con Delta (168mila)? Anche escludendo le tre grandi in America, non stiamo comparando "like-for-like". Air Canada fa piu' del doppio dei voli di AZ ed e' locata geograficamente (pensiamo a marzo a YUL, YYC, YYZ) in una posizione ben piu' difficile di quella di FCO.
 
Sono l'unico a trovare statisticamente poco furbo comparare LATAM Airlines Brasil (499 voli) con Delta (168mila)? Anche escludendo le tre grandi in America, non stiamo comparando "like-for-like". Air Canada fa piu' del doppio dei voli di AZ ed e' locata geograficamente (pensiamo a marzo a YUL, YYC, YYZ) in una posizione ben piu' difficile di quella di FCO.

In realtà tolta giusta JJ, la cui validità statistica può essere dubbia, tutti gli altri vettori inseriti hanno una numerosità tale da rappresentare universi comparabili dal punto di vista statistico (anzi, dato che gli eventi "negativi" sono in numero molto basso rispetto al totale, minore è il numero di osservazioni maggiore è il peso di un singolo evento avverso che quindi rischia di portare a un peggioramento eccessivo della valutazione del fenomeno osservato).
Il discorso delle condimeteo avverse rientra invece nei parametri che possono rendere preferibile una linea aerea piuttosto che un'altra. Il fatto di avere un hub che non vede mai la neve è certamente un vantaggio per la puntualità, e un viaggiatore accorto potrebbe tenerne conto.
 
In realtà tolta giusta JJ, la cui validità statistica può essere dubbia, tutti gli altri vettori inseriti hanno una numerosità tale da rappresentare universi comparabili dal punto di vista statistico (anzi, dato che gli eventi "negativi" sono in numero molto basso rispetto al totale, minore è il numero di osservazioni maggiore è il peso di un singolo evento avverso che quindi rischia di portare a un peggioramento eccessivo della valutazione del fenomeno osservato).
Il discorso delle condimeteo avverse rientra invece nei parametri che possono rendere preferibile una linea aerea piuttosto che un'altra. Il fatto di avere un hub che non vede mai la neve è certamente un vantaggio per la puntualità, e un viaggiatore accorto potrebbe tenerne conto.

Da un punto puramente statistico hai ragione, ma da un punto di vista operativo non sono d'accordo. E' una statistica che andrebbe cambiata e segmentata, secondo me.
 
Da un punto puramente statistico hai ragione, ma da un punto di vista operativo non sono d'accordo. E' una statistica che andrebbe cambiata e segmentata, secondo me.

Questa statistica (in teoria) dovrebbe dire al viaggiatore quante probabilità ha di arrivare in tempo. La location dell'hub è una variabile, ma rientra appunto fra le ragioni per scegliere una compagnia al posto di un'altra. Stesso discorso per l'intasamento del rispettivo hub di riferimento e/o delle proprie destinazioni principali (pesa molto di più il primo del secondo): potrebbe avere senso per un viaggiatore attento solo alla puntualità scegliere una compagnia con un hub non intasato. La dimensione assoluta invece, a questi livelli, non costituisce una variabile significativa per la statistica in questione, e comunque dal caso ad essere penalizzate sono in teoria le compagnie con un numero minore di voli.
 
Il discorso delle condimeteo avverse rientra invece nei parametri che possono rendere preferibile una linea aerea piuttosto che un'altra. Il fatto di avere un hub che non vede mai la neve è certamente un vantaggio per la puntualità, e un viaggiatore accorto potrebbe tenerne conto.

Non sapevo che Dubai e Cairo soffrissero di burrasche di neve, danneggiando le compagnie che hanno lì i loro hub, e che a causa di ciò sono molto penalizzate nella classifica....
 
Alitalia ha un, ottimo, risultato durante la Winter per diverse ragioni tra le quali una flotta molto ampia per l' operativo della Winter (in caso di problemi possono usare una delle tante macchine ferme a FCO) ed anche per il fattore meteo che aiuta. Detto questo Az è molto migliorata in questo aspetto, e in tantissimi voli fatti, i ritardi che ho subito sono veramente minimi e spesso, quasi, insignificanti.
Queste statistiche hanno un valore, per me, molto relativo ma sono ottime per essere vendute all' opinione pubblica....
 
Questa statistica (in teoria) dovrebbe dire al viaggiatore quante probabilità ha di arrivare in tempo. La location dell'hub è una variabile, ma rientra appunto fra le ragioni per scegliere una compagnia al posto di un'altra. Stesso discorso per l'intasamento del rispettivo hub di riferimento e/o delle proprie destinazioni principali (pesa molto di più il primo del secondo): potrebbe avere senso per un viaggiatore attento solo alla puntualità scegliere una compagnia con un hub non intasato. La dimensione assoluta invece, a questi livelli, non costituisce una variabile significativa per la statistica in questione, e comunque dal caso ad essere penalizzate sono in teoria le compagnie con un numero minore di voli.

Sni Paolo...penso a vettori appunto come le US3, multi-hubs; scegli la compagnia o il routing a quel punto? Come UA, mai visti, ma la memoria mi fa difetto, weather waivers rilasciati per LAX ad esempio...rari quelli per DEN malgrado la neve, perche' ci sono abituati e mezzi e strutture sono adeguati. Frequenti quelli per NYC e ORD e IAH...
Come DL ATL e' quasi immune da una buona chance di maltempo (salvo hurricane season, dove pochi arrivano pero' a bloccare ATL in se'), invece soffrono anche loro su JFK.
AA su DFW va relativamente liscia, non su ORD...
Insomma, per il caso specifico delle US3 credo sia un discorso un po' diverso, proprio perche' multi-hubs.
 
Sni Paolo...penso a vettori appunto come le US3, multi-hubs; scegli la compagnia o il routing a quel punto? Come UA, mai visti, ma la memoria mi fa difetto, weather waivers rilasciati per LAX ad esempio...rari quelli per DEN malgrado la neve, perche' ci sono abituati e mezzi e strutture sono adeguati. Frequenti quelli per NYC e ORD e IAH...
Come DL ATL e' quasi immune da una buona chance di maltempo (salvo hurricane season, dove pochi arrivano pero' a bloccare ATL in se'), invece soffrono anche loro su JFK.
AA su DFW va relativamente liscia, non su ORD...
Insomma, per il caso specifico delle US3 credo sia un discorso un po' diverso, proprio perche' multi-hubs.

Ok, vuoi togliere le US3 perché multi-hub? Non cambia il valore della statistica per tutte le altre 27 (mi pare siano trenta in totale) compagnie.
 
Non sapevo che Dubai e Cairo soffrissero di burrasche di neve, danneggiando le compagnie che hanno lì i loro hub, e che a causa di ciò sono molto penalizzate nella classifica....

Non hai idea di quanto tempo per il deicing si perda a CAI :D :D :D :D
 
Il discorso delle condimeteo avverse rientra invece nei parametri che possono rendere preferibile una linea aerea piuttosto che un'altra. Il fatto di avere un hub che non vede mai la neve è certamente un vantaggio per la puntualità, e un viaggiatore accorto potrebbe tenerne conto.

Assolutamente ragionevole.
Infatti lo studio sulla puntualità secondo me deve essere inteso più che come una statistica, che non è, come lo specchio di una situazione.
Complimenti dunque ad Alitalia, i dati come la si voglia girare sono lusinghieri.
 
Stato
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