[TR] Trip report … aeronavale.


Luca Paglia

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Non avevo avuto il "cuore" di scrivertelo, l'hai fotografato 3-4 volte e scritto 3-4 volte. Mi sa che urgono vacanze aggiuntive...

Ho aspettato la fine del TR per fare i complimenti, sia per la qualità dello stesso che per la lungimiranza degli olandesi capaci di creare una attrazione dove non c'era. Tornando alla considerazione italiana il problema è molto più serio perchè noi manco sappiamo valorizzare le opere d'arte che abbiamo. Gli americani sono l'esempio opposto riuscendo a fare un museo per qualsiasi cosa o quasi.
Riguardo alla storia industriale/trasporti/militare purtroppo in Italia avremmo avuto delle grandi possibilità, ma probabilmente ci si è messa anche un po' di sfortuna oltre che di mancanza di cultura alla preservazione a riguardo.
Resta la grande occasione persa con la Vittorio Veneto, mentre con i grandi transatlantici sono stati condannati dal loro lusso e economicità e leggevo scarsa predisposizione all'uso come navi da crociera a livello di rogettazione. La sfortuna ha poi fatto il resto con l'affondamento dell'Andrea Doria e il rogo del Leonardo da Vinci dopo essere stato scartato come hotel galleggiante, le altre tre (Cristoforo Colombo, Michelangelo e Raffaello in fondo una sorta di hotel/residenza lo diventarono ma nei posti sbagliati (Venezuela e Iran) e troppo presto finendo purtroppo rovinati. Concordo con te che sarebbero stati dei gioielli, vuoi mettere che magnifici hotel sarebbero stati ormeggiati a Napoli o Venezia o perchè no a casa a Genova.
Sarebbe bastato anche non radiare l Eugenio Costa, tenerselo stretto a Genova e farlo diventare un hotel, museo perché no, anche un qualcosa legato agli imbarchi delle navi da crociera. Ma si sa, la lungimiranza in questo paese è pressoché sconosciuta. Non abbiamo rispetto per il passato.

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nicolap

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Non avevo avuto il "cuore" di scrivertelo, l'hai fotografato 3-4 volte e scritto 3-4 volte. Mi sa che urgono vacanze aggiuntive...
Se continua così, un giorno finirò come Dancrane. E sarà la fine.

Ho aspettato la fine del TR per fare i complimenti, sia per la qualità dello stesso che per la lungimiranza degli olandesi capaci di creare una attrazione dove non c'era. Tornando alla considerazione italiana il problema è molto più serio perchè noi manco sappiamo valorizzare le opere d'arte che abbiamo. Gli americani sono l'esempio opposto riuscendo a fare un museo per qualsiasi cosa o quasi.
Riguardo alla storia industriale/trasporti/militare purtroppo in Italia avremmo avuto delle grandi possibilità, ma probabilmente ci si è messa anche un po' di sfortuna oltre che di mancanza di cultura alla preservazione a riguardo.
Resta la grande occasione persa con la Vittorio Veneto, mentre con i grandi transatlantici sono stati condannati dal loro lusso e economicità e leggevo scarsa predisposizione all'uso come navi da crociera a livello di rogettazione. La sfortuna ha poi fatto il resto con l'affondamento dell'Andrea Doria e il rogo del Leonardo da Vinci dopo essere stato scartato come hotel galleggiante, le altre tre (Cristoforo Colombo, Michelangelo e Raffaello in fondo una sorta di hotel/residenza lo diventarono ma nei posti sbagliati (Venezuela e Iran) e troppo presto finendo purtroppo rovinati. Concordo con te che sarebbero stati dei gioielli, vuoi mettere che magnifici hotel sarebbero stati ormeggiati a Napoli o Venezia o perchè no a casa a Genova.
Il mancato restauro di Nave Vittorio Veneto è, come dici giustamente, un'occasione persa. Purtroppo ormai la nave è ridotta malissimo, e mi dicono che addirittura l'ispezione a bordo deve essere fatta con cautela per paura di crolli tra i ponti. Il mancato restauro della nave in oggetto rappresenta la sommatoria di tante differenti forme di stupidità tutte italiane. Prima tra tutte la perdurante presenza di un anti-militarismo di maniera, molto diffuso nelle amministrazioni pubbliche (soprattutto nelle piccole province), che chiaramente considera il restauro di una nave militare come una sorta di inno alla guerra. A questo problema - non trascurabile, credimi - si aggiunge quello dell'assenza di una cultura della preservazione storica. Lo si vede dalle cose più importanti, quelle archeologiche e storiche del medioevo e del rinascimento, sino a quelle più recenti. Tutto cade in rovina e non è valorizzato. Poi c'è il problema della cultura museale, che non è secondario. I musei in Italia, a parte poche eccezioni, sono orrendamente organizzati, mal gestiti, mal promossi e non integrati in percorsi culturali. Ultimo, ma non per ultimo, gli italiani sono in media dei bifolchi, che alla visita al museo prediligono di gran lunga quella allo stadio o allo shopping center. Potremmo tuttavia sviluppare i musei almeno per i turisti stranieri, e cercare di trasformarlo in una attività economica, ma anche qui, senza cultura museale, si fanno pochi passi in avanti.
Per concludere con la storia delle nostre ultime unità, la Raffaello e la Michelangelo furono costruite ormai fuori tempo utile, quando era già chiaro che il trasporto passeggeri sul nord Atlantico era finito. Fu un regalino alla cantieristica navale e all'allora potentissimo sindacato dei marittimi, pagato a caro prezzo. Il servizio di linea fu caratterizzato nel corso degli ultimi anni da continui scioperi e da agitazioni sindacali della peggior specie, da far sembrare il CUB odierno un circolo di stakanovisti. I sindacati dei marittimi imposero che per ogni nave (delle due gemelle) fossero allestiti due equipaggi in rotazione bisettimanale da 715 unità, facendo salire i costi di gestione oltre più tollerabile soglia di sostenibilità. L'episodio più famoso - la goccia che fece traboccare il vaso e sospendere il servizio di linea - fu quello dello sciopero del personale di bordo a New York (credo nel '75) per la mancata distribuzione a bordo dell'acqua minerale, con il risultato di fermare la nave per 3 (o 4) giorni in porto a New York, acquistare localmente l'acqua, e spendere in totale una cifra che nemmeno lontanamente poteva coprire i costi di esercizio.
Raffaello e Michelangelo vennero adibite a servizio croceristico per qualche tempo, ma, come dicevi giustamente, non essendo state progettate per quello ed essendo molto difficile ed onerosa la trasformazione, fu alla fine deciso di venderle all'Iran dello Scià Mohammad Reza Pahlavi. L'Iran voleva dapprima usarle per il servizio crociere, ma, con il peggiorare della situazione economica e politica le destinò alla marina imperiale, che le ormeggòi rispettivamente a Bushehr (Raffaello) e Bandar Abbas (Michelangelo), impiegandole come caserme galleggianti.
Di fatto abbandonate dopo la rivoluzione, la Raffaello venne colpita da un missile iracheno prendendo fuoco, e quindi portata fuori dal porto e fatta affondare su bassi fondali dove si trova ancor oggi, adagiata su un fianco. La Michelangelo venne invece venduta ai demolitori pachistani e porta ad Alang mi sembra nel 1982, dove venne demolita.
Sull'incendio della Leonardo da Vinci nel porto di La Spezia, invece, mi sembra che gravò sempre il sospetto di un atto doloso, finalizzato a realizzare un profitto assicurativo data l'impossibilità di collocare sul mercato la nave.

Immensa invidia Silvano, questi magnifici transatlantici insieme ai voli in Concorde e con Pan Am.
Una chicca storica che mi piace condividere ho recuperato per caso dalla cantina dei miei genitori il baule da viaggio della zia d'America che prossimamente voglio far restaurare. Allo scopo sto cercando di recuperare documentazione fotografica dell'epoca, al museo di Ellis Island ho trovato i documenti dell'arrivo negli Usa nel 1927 con il Conte Biancamano, la prossima volta che capito a Chicago andrò a cercare la sua casa (dovrebbe esistere ancora) e proverò a fare ricerche su come avesse acquisito il passaporto americano come risulta dai documenti dell'immigrazione.
Credo che i registri di Ellis Island siano disponibili online.

Trip report Bellissimo ed interessante, che riporta alla mente tempi nei quali il tempo scorreva con ritmi forse piu umani di quelli attuali.
Solita ammirazione per i Nordici, capaci comunque di rispettare sempre il loro passato, senza farsene pero' imprigionare.
Il "Restauro" veramente ben fatto: unica incongruenza mi e' sembrata la presenza di un moderno ricevitore GPS sul tavolo da Carteggio, strumento che probabilmente non esisteva ai "Tempi D'Oro" del Transatlantico.
Mi ha stupito notare come sia gli ordini di Macchina sul Telegrafo, sia le indicazioni sui Manometri/termometri in sala macchine fossero in Lingua Inglese: mi aspettavo che una nave di quei tempi avesse ancora le indicazioni in Olandese.
Considera che la SS Rotterdam è stata in servizio sino al 2000, e tre anni prima (mi sembra) effettuò un radicale adeguamento delle tecnologie di bordo per la compliance SOLAS.
Non ti so dare un risposta invece per le scritte in inglese sui macchinari.

Nell’attesa del mio miserrimo treno mi sto’ leggendo qualche info sulla Raffaello, Michelangelo e LdV. Interessanti le nozioni di nave, turbonave e piroscafo, le invidie ed i complotti per sabotare un’Italia che aveva il vento in poppa. Ho dato un’occhiata anche dalle mie parti e l’unica nave ad uso civile degna di nota è stata la Dampfærgen Odin, in uso fino al ‘47. Noi si preferiva fare fatica e remare con i drakkar:) se passate da Roskilde (casa mia) andate al locale museo (fine messaggio navale promozionale).
Voi siete più un paese da traghetti e rimorchiatori. Roba da Malboroli, insomma. :D
 

nicolap

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Giusto per dare l'idea di cosa significasse viaggiare sulle navi della Società Italia all'epoca, questa foto è scattata a bordo della Raffaello nel 1973. Il bambino sono io, in compagnia mia di madre, mentre andiamo credo a cena, salutati dal Comandante (credo fosse il C.te Cosulich) e dal suo equipaggio in divisa di gala.

 

magick

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Nicola, questa è la Queen Elizabeth, costruita da Fincantieri sulla base del progetto "vista" di Carnival per un totale di 9 unità. In realtà tutte molto belle e molto classiche, tranne le due costruite per Costa. Non hanno di certo il fascino della Rotterdam ma sono navi a misura d'uomo.

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Quali sono le due navi costruite per Costa di cui parli? Mi viene in mente la Costa Atlantica ma non è degli stessi anni della Queen Elizabeth e non è stata costruita da Fincantieri.
Giusto per dare l'idea di cosa significasse viaggiare sulle navi della Società Italia all'epoca, questa foto è scattata a bordo della Raffaello nel 1973. Il bambino sono io, in compagnia mia di madre, mentre andiamo credo a cena, salutati dal Comandante (credo fosse il C.te Cosulich) e dal suo equipaggio in divisa di gala.

Non è cambiato molto con quanto avviene nelle moderne crociere: saluti del comandante alla cena di gala e foto di rito. L'unica differenza è che prima forse era tutto più spontaneo, ora invece è una specie di catena di montaggio essendo aumentato il numero dei passeggeri. Io da parte mia conservo gelosamente una foto con Schettino, chissà che un giorno non valga qualcosa... :D

Comunque splendido report: alcune immagini mi hanno ricordato il tuor guidato, nelle viscere della nave e sul ponte di comando, che prima la Costa effettuava durante le crociere. Capisco che a voi possa sembrare una specie di sacrilegio parlare delle moderne navi da crociera, ma per una questione di età non ho potuto viaggiare su nessuna delle gloriose navi nominate in questo topic.
 

Luca Paglia

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Quali sono le due navi costruite per Costa di cui parli? Mi viene in mente la Costa Atlantica ma non è degli stessi anni della Queen Elizabeth e non è stata costruita da Fincantieri.
Il progetto vista nasce dalla classe Spirit (Costa Atlantica, Mediterranea e le gemelle di Carnival), e da un'evoluzione di quest'ultimo.

Le prime 4 unità sono le unità cardinali, Oosterdam, Westerdam, Noordam e Zuiderdam consegnate ad Holland America tra il 2002 e il 2006. Su questa base il progetto viene modificato leggermente, e nascono l'Eurodam e la Nieuw Amsterdam, leggermente più grandi. Sulla base di queste due navi, Carnival ordina per costa due unità tutto sommato gemelle, Luminosa e Deliziosa, con un ponte piscina disposto su 3 anziché 2 ponti. Le gemelle diverse di Cunard (Elizabeth e Victoria) nascono sulla base di Eurodam, ma presentano modifiche alla poppa (ora non più in quanto sottoposte a refit), alle sovrastrutture di prua e al ponte piscina. C'è poi l'Arcadia, di P&O la cui storia è complessa in quanto doveva essere realizzate prima per Hal, poi per Cunard, ed infine si decise di consegnarla a P&O per avere una nave più moderna da destinare al mercato inglese, è basata infatti sulla base iniziale del progetto vista e ha lo stesso albero di prua ("mast") Di Queen Mary 2 e Queen Elizabeth 2, così come anche la forma del fumaiolo, era infatti in corso l'allestimento per Cunard quando si decise il trasferimento.

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nicolap

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Non è cambiato molto con quanto avviene nelle moderne crociere: saluti del comandante alla cena di gala e foto di rito. L'unica differenza è che prima forse era tutto più spontaneo, ora invece è una specie di catena di montaggio essendo aumentato il numero dei passeggeri.
La sera era d'obbligo lo smoking e per le donne l'abito lungo, e tutti lo rispettavano.
Mi dice gente che ha fatto crociere più di recente che la media si sede a tavola con l'infradito.

alla considerazione sulle compagnie USA ho smesso di leggere, seconda o terza foto se non sbaglio.
Mi sembra una reazione appropriata, che non nasconde turba alcuna.

So che non te ne potra' fregar di meno, ma sappi che sei in errore.
a) la prima che hai detto
b) allarga un po' l'orizzonte e prova qualche compagnia non-USA. Scoprirai che esistono standard di servizio impensabili per United (o Delta, o American Airlines, ecc.), che possono fare le hostess anche quelle con meno di 80 anni e che i 767 stanno ormai più comodi a Marana.
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
a) la prima che hai detto
b) allarga un po' l'orizzonte e prova qualche compagnia non-USA. Scoprirai che esistono standard di servizio impensabili per United (o Delta, o American Airlines, ecc.), che possono fare le hostess anche quelle con meno di 80 anni e che i 767 stanno ormai più comodi a Marana.
al tuo "etiamsi omnes, ego non" dovresti aggiungere "Scio me ne scire". Ma la tua presunzione di essere onnisciente non te lo permette, lo so.
In ogni caso, quando vuoi, nostro ospite in Polaris sul 767...
 

nicolap

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al tuo "etiamsi omnes, ego non" dovresti aggiungere "Scio me ne scire". Ma la tua presunzione di essere onnisciente non te lo permette, lo so.
Scio me nihil scire, manco il copia incolla! Scio me ne scire credo sia trasteverino, non latino.

In ogni caso, quando vuoi, nostro ospite in Polaris sul 767...
Sarà contenta United di un così amabile comunicatore!
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Scio me nihil scire, manco il copia incolla! Scio me ne scire credo sia trasteverino, non latino.


Sarà contenta United di un così amabile comunicatore!
sono valide entrambe, se solo scendessi dal tuo piedistallo...
Quanto al comunicare, mi rendo ben conto che chi vive in auto-referenziale solitudine si bea solo della propria voce. Ciao "Marchese del Grillo" de noantri! :)
 

magick

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Il progetto vista nasce dalla classe Spirit (Costa Atlantica, Mediterranea e le gemelle di Carnival), e da un'evoluzione di quest'ultimo.

Le prime 4 unità sono le unità cardinali, Oosterdam, Westerdam, Noordam e Zuiderdam consegnate ad Holland America tra il 2002 e il 2006. Su questa base il progetto viene modificato leggermente, e nascono l'Eurodam e la Nieuw Amsterdam, leggermente più grandi. Sulla base di queste due navi, Carnival ordina per costa due unità tutto sommato gemelle, Luminosa e Deliziosa, con un ponte piscina disposto su 3 anziché 2 ponti. Le gemelle diverse di Cunard (Elizabeth e Victoria) nascono sulla base di Eurodam, ma presentano modifiche alla poppa (ora non più in quanto sottoposte a refit), alle sovrastrutture di prua e al ponte piscina. C'è poi l'Arcadia, di P&O la cui storia è complessa in quanto doveva essere realizzate prima per Hal, poi per Cunard, ed infine si decise di consegnarla a P&O per avere una nave più moderna da destinare al mercato inglese, è basata infatti sulla base iniziale del progetto vista e ha lo stesso albero di prua ("mast") Di Queen Mary 2 e Queen Elizabeth 2, così come anche la forma del fumaiolo, era infatti in corso l'allestimento per Cunard quando si decise il trasferimento.

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Grazie. Non conoscevo questi particolari, ma mi sembrava che Costa Atlantica avesse linee simili alla Queen Elizabeth.

La sera era d'obbligo lo smoking e per le donne l'abito lungo, e tutti lo rispettavano.
Mi dice gente che ha fatto crociere più di recente che la media si sede a tavola con l'infradito.
Recentemente non so, saranno più di 10 anni che non salgo su una crociera, non fatico a credere comunque che sia vero. È vero che nel corso degli anni il livello si è molto abbassato. Ricordo che prima degli anni 2000 chiedevano l'abito scuro ma chiudevano un occhio se ti presentavi con un semplice completo; poi si è passati da un "giacca e cravatta" a "un abito un po' più elegante del solito". Le infradito si vedevano solo al pranzo al buffet in piscina. La deriva in Costa è iniziata più o meno con l'acquisizione da parte di Carnival, di cui a livello di navi la Costa Atlantica è l'esempio perfetto del nuovo corso dato dagli americani. Fino alla Costa Victoria resisteva lo stile italiano delle crociere.
 

nicolap

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Recentemente non so, saranno più di 10 anni che non salgo su una crociera, non fatico a credere comunque che sia vero. È vero che nel corso degli anni il livello si è molto abbassato. Ricordo che prima degli anni 2000 chiedevano l'abito scuro ma chiudevano un occhio se ti presentavi con un semplice completo; poi si è passati da un "giacca e cravatta" a "un abito un po' più elegante del solito". Le infradito si vedevano solo al pranzo al buffet in piscina. La deriva in Costa è iniziata più o meno con l'acquisizione da parte di Carnival, di cui a livello di navi la Costa Atlantica è l'esempio perfetto del nuovo corso dato dagli americani. Fino alla Costa Victoria resisteva lo stile italiano delle crociere.
Credo che sia corretta la tua analisi. Io manco da una nave da crociera da oltre vent'anni, quindi non posso citare un'esperienza diretta, ma un po' tutti quelli che ci hanno viaggiato più o meno frequentemente nel corso degli ultimi anni mi hanno detto cose simili.
Forse regge per qualità di servizio la Cunard, che, nonostante sia Carnival, non sembra aver subito quel processo di americanizzazione del servizio.
 

Manarch

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incredibile, nel guardare alcune foto mi sembrava di sentire l'odore delle sale macchine o del cloro della piscina o quel vago sentore di legno misto a moquette, veramente molto molto bello complimenti!!! e che dire dell'ultima foto: fa respirare veramente l'atmosfera di eleganza ormai quasi persa ovunque non solo nelle attuali sale delle navi da crociera dove la gente va in infradito, anche in un TR come questo che manco a dirlo si vuole cercare di far finire in polemica, mah... A ridatece quegli anni!!!!!
 

explo

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Scorzè (ve)
Come già detto nel primo commento, TR molto interessante.
Ci hai fatto venire nostalgia di tempi che sembrano essere stati più sereni degli attuali.
 

Seaking

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Questo non è solo un TR fuori dal comune ma anche un interessantissimo viaggio nel mondo delle grandi navi e della loro storia recente.
Un regalo inaspettato.
 

londonfog

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Londra
A ridatece quegli anni!!!!!
Tieni presente che nel 1960/1961 l'anno scolastico che ho passato a Venezia dai nonni (evacuato per problemi di sicurezza in Kenya) ero l'unico bambino della mia classe a essere stato in aereo. Il centro di costo num.4 (nata il 01/01/2000) alla stessa eta' era in una classe dove tutti i bambini erano stati in aereo almeno una volta.

Non ne faccio una questione sociale o un'argomento snob, dico semplicemente che in quegli anni viaggiare era un lusso per pochi. In treno, per esempio, c'era il Sette bello dove gli scompartimenti avevano vere e proprie poltrone, io ho vaghi ricordi della 'Freccia della Laguna' rapido fra Roma e Venezia dove potevi chiamare il cameriere per un servizio al tuo posto (senza andare nella carrozza ristorante), ma la maggioranza delle persone viaggiava in seconda classe su treni che nel periodo delle vacanze erano strapieni.

Oggi viaggiano molte piu' persone e il servizio si e' standardizzato sempre piu' verso il basso. In parte per una questione di costi e in parte perche' dubito che il crocierista medio abbia un'abito da sera (smoking o abito lungo per le signore) nel guardaroba.
 

Luca Paglia

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Oramai nel settore crociere si hanno 3 macro gruppi, non divisi tanto per lusso o meno, ma per tipologia di passeggero standard.

1) STANDARD
sostanzialmente crocierista che ha come riferimento le mega navi moderne. Non sa nulla del mare e gli interessa pattinare sul ghiaccio nei Caraibi.
Compagnie di riferimento:
Costa, MSC, Royal Caribbean, Carnival, Aida, P&O*, P&O Australia, Thomson, ecc ecc

2) PREMIUM
La qualità è più alta, così come l'età media. Navi semplici, senza stravaganze. Al massimo 2/3 ristoranti a pagamento. Comfort aggiuntivi: il servizio.
Rientrano in questa categoria sostanzialmente: Holland America Line, Princess, Celebrity Cruises, Tui, Cunard.
Sempre in questa categoria rientrano quasi tutte le compagnie luxury come Regent, Silversea, Crystal, Seabourn e via dicendo.

3) "SMALL SHIP & OLD SCHOOL"
Navi degli anni passati, o sostanzialmente di vecchio stampo, passeggero medio sostanzialmente esperto del settore, conoscitore del mare e delle navi. Servizio vecchia scuola, navi semplici dove il vero privilegio è il numero contenuto di passeggeri, il layout della nave e gli itinerari. Tra le compagnie: Fred Olsen, CMV, Cunard (ma solo la Queen Mary 2), Phoenix Reisen.
Anche qui possiamo aggiungere alcune compagnie di lusso, che utilizzano velieri più o meno moderni come Star Clippers e Windstar (con i suoi 3 velieri).

Al di là che una compagnia sia di lusso o meno, è la vita di bordo a fare la differenza. Se siete come me, sceglierete sempre e solo 2 e 3, per godervi il mare e le destinazioni.
Se volete stare su un centro commerciale, sicuramente 1 fa per voi, preparatevi però a essere spennati tra ristoranti a pagamento, attività extra e siate pronti perché sostanzialmente dovete fare la fila per accaparrarvi un lettino a bordo piscina.

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Farfallina

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23 Marzo 2009
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Se continua così, un giorno finirò come Dancrane. E sarà la fine.

Il mancato restauro di Nave Vittorio Veneto è, come dici giustamente, un'occasione persa. Purtroppo ormai la nave è ridotta malissimo, e mi dicono che addirittura l'ispezione a bordo deve essere fatta con cautela per paura di crolli tra i ponti. Il mancato restauro della nave in oggetto rappresenta la sommatoria di tante differenti forme di stupidità tutte italiane. Prima tra tutte la perdurante presenza di un anti-militarismo di maniera, molto diffuso nelle amministrazioni pubbliche (soprattutto nelle piccole province), che chiaramente considera il restauro di una nave militare come una sorta di inno alla guerra. A questo problema - non trascurabile, credimi - si aggiunge quello dell'assenza di una cultura della preservazione storica. Lo si vede dalle cose più importanti, quelle archeologiche e storiche del medioevo e del rinascimento, sino a quelle più recenti. Tutto cade in rovina e non è valorizzato. Poi c'è il problema della cultura museale, che non è secondario. I musei in Italia, a parte poche eccezioni, sono orrendamente organizzati, mal gestiti, mal promossi e non integrati in percorsi culturali. Ultimo, ma non per ultimo, gli italiani sono in media dei bifolchi, che alla visita al museo prediligono di gran lunga quella allo stadio o allo shopping center. Potremmo tuttavia sviluppare i musei almeno per i turisti stranieri, e cercare di trasformarlo in una attività economica, ma anche qui, senza cultura museale, si fanno pochi passi in avanti.
Per concludere con la storia delle nostre ultime unità, la Raffaello e la Michelangelo furono costruite ormai fuori tempo utile, quando era già chiaro che il trasporto passeggeri sul nord Atlantico era finito. Fu un regalino alla cantieristica navale e all'allora potentissimo sindacato dei marittimi, pagato a caro prezzo. Il servizio di linea fu caratterizzato nel corso degli ultimi anni da continui scioperi e da agitazioni sindacali della peggior specie, da far sembrare il CUB odierno un circolo di stakanovisti. I sindacati dei marittimi imposero che per ogni nave (delle due gemelle) fossero allestiti due equipaggi in rotazione bisettimanale da 715 unità, facendo salire i costi di gestione oltre più tollerabile soglia di sostenibilità. L'episodio più famoso - la goccia che fece traboccare il vaso e sospendere il servizio di linea - fu quello dello sciopero del personale di bordo a New York (credo nel '75) per la mancata distribuzione a bordo dell'acqua minerale, con il risultato di fermare la nave per 3 (o 4) giorni in porto a New York, acquistare localmente l'acqua, e spendere in totale una cifra che nemmeno lontanamente poteva coprire i costi di esercizio.
Raffaello e Michelangelo vennero adibite a servizio croceristico per qualche tempo, ma, come dicevi giustamente, non essendo state progettate per quello ed essendo molto difficile ed onerosa la trasformazione, fu alla fine deciso di venderle all'Iran dello Scià Mohammad Reza Pahlavi. L'Iran voleva dapprima usarle per il servizio crociere, ma, con il peggiorare della situazione economica e politica le destinò alla marina imperiale, che le ormeggòi rispettivamente a Bushehr (Raffaello) e Bandar Abbas (Michelangelo), impiegandole come caserme galleggianti.
Di fatto abbandonate dopo la rivoluzione, la Raffaello venne colpita da un missile iracheno prendendo fuoco, e quindi portata fuori dal porto e fatta affondare su bassi fondali dove si trova ancor oggi, adagiata su un fianco. La Michelangelo venne invece venduta ai demolitori pachistani e porta ad Alang mi sembra nel 1982, dove venne demolita.
Sull'incendio della Leonardo da Vinci nel porto di La Spezia, invece, mi sembra che gravò sempre il sospetto di un atto doloso, finalizzato a realizzare un profitto assicurativo data l'impossibilità di collocare sul mercato la nave.

Credo che i registri di Ellis Island siano disponibili online.
1. Tutti finiremo così…
2. Non pensavo così male la Vittorio Veneto. Mi diceva un amico in Marina Militare che sono stati ad un passo dalla musealizzazione a Trieste e sono riusciti a mandare in vacca anche quella proposta con litigi fra Trieste e Taranto.
Direi che la storia italiana si ripete ciclicamente.
Insomma… gli ottimi sindacalari ed er pomata hanno avuto buoni maestri.
3. Sì, i dati di Ellis Island sono online oltre che reperibili a Ellis Island. Partendo da quelli la prossima volta che andrò a Chicago volevo approfondire.