Thread Alitalia settembre 2018: rotta verso l'ignoto


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Alitalia triplicherà la frequenza giornaliera del collegamento aereo tra Reggio Calabria e Roma dal 1 Dicembre 2018. Un passo verso il rientro alla normalità che era mancata negli ultimi anni, dove i voli erano stati drasticamente diminuiti e messi in orari molto discutibili. Alitalia fornirà ai passeggeri sulla rotta Reggio Calabria-Roma Fiumicino 28 collegamenti settimanali con un velivolo che la notte sosterà anche al Tito Minniti per consentire ai reggini di raggiungere la Capitale alle prime ore del mattino e di rientrare eventualmente anche nella stessa giornata in serata. Alitalia inoltre manterrà invariato il volo da e verso Milano Linate attualmente in esercizio.

I nuovi orari, i cui biglietti saranno presto messi in vendita da Alitalia sono:

da Reggio Calabria verso Roma: partenza alle 06.45, 11.10 e 18,30 con arrivi a Roma rispettivamente alle 08.00, 12.25 e 19.45

da Roma e verso Reggio Calabria: partenza alle 09.10, 13.30 e 21.35 con arrivi a Reggio Calabria rispettivamente alle 10.20, 14.40 e 22.45.

http://www.ilmetropolitano.it/2018/...-giorno-tra-reggio-calabira-e-roma-fiumicino/
 
REG un collegamento fondamentale per il network AZ! Immagino le valanghe di soldi che saranno fatti su questa tratta

Purtroppo non posso darti torto. Si vocifera che la regione metterà un bel pò di soldi per garantire il servizio. Se non cambia la musica al sud, e reggio e dintorni diventano una attrattiva per i passeggeri (per lavoro, università, per turismo ecc..), è inutile proporre una offerta ben superiore alla domanda..
 
Sono calabrese e non posso che inorridire di fronte al fatto che la regione metta soldi per questo, quando sanita', infrastrutture, trasporti locali (in alcune zone), possibilita' di fare impresa e tante altre cose sono da terzo mondo.

Incredibile.
 
Alitalia: Toninelli, no a svendita, 51% in capo all'Italia
Roma, 12 set.(AdnKronos) - "La gestione di Alitalia degli ultimi 20 anni è la rappresentazione plastica dell’incuria che una intera classe politica ha dimostrato nei confronti dei gioielli di famiglia; la nostra ex compagnia di bandiera non deve essere svenduta, ma rilanciata; deve tornare ad essere un asset strategico per il Paese e di cui dobbiamo essere orgogliosi, nell’ambito di un piano nazionale dei trasporti che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo con il 51% in capo all'Italia". Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli nel corso della sua audizione alla Camera ha annunciato che "siamo in procinto di convocare un tavolo di lavoro permanente a cui saranno invitati a partecipare i soggetti rappresentativi del mondo del trasporto aereo e i rappresentanti dei lavoratori".

Alitalia: Toninelli, no a svendita, 51% in capo all'Italia (2)
(AdnKronos) - "Basta - sottolinea Toninelli - con continue iniezioni di denaro pubblico: oltre al prestito di 900 milioni, gli ammortizzatori sociali sono stati usati come bancomat per pagare la ristrutturazione aziendale realizzata al solo fine di svendere la società, senza il fardello dei lavoratori, evidentemente ritenuti un inutile orpello dal precedente Governo e dai commissari. Il nostro Governo restituirà speranza e dignità al Paese".

Per il Governo, rileva il ministro, è imprescindibile "promuovere un intervento di sistema, dalle imposizioni fiscali alle normative sul lavoro, contrastando ogni forma di sfruttamento indiscriminato e di dumping sociale; razionalizzare la rete aeroportuale, favorendo l’inter-modalità con l'alta velocità ferroviaria e con le altre reti di trasporto pubblico; riformare il sistema dei bandi di assegnazione ai vettori di sussidi per l’apertura di nuove rotte, imponendo una reale trasparenza nelle procedure e nei finanziamenti alle compagnie low-cost nonché il rispetto dell'interesse nazionale; ricostruire una industria aeronautica civile, riportando in Italia le attività più sensibili -anche ai fini di questioni di sicurezza- come la riparazione, manutenzione e revisione degli aerei, sfruttando convenientemente le risorse già esistenti" conclude Toninelli.


(Afp)
Pubblicato il: 12/09/2018 11:29
"Di percentuali non si è ancora parlato. Fs è un partner strategico per Alitalia, l'ha detto anche l'ad". A sottolinearlo è il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, interpellato su notizie di stampa secondo le quali il piano al quale sta lavorando il Governo per il rilancio di Alitalia prevederebbe l'ingresso di Fs spa con una quota di circa il 30%. "Non voglio entrare nei particolari, la partita è aperta", ha aggiunto Toninelli parlando con i giornalisti a margine del congresso nazionale degli ordini degli ingegneri.
In merito ai presunti contrasti all'interno del Governo sulla questione dei commissari straordinari, invece, Toninelli ha ribattuto: "Non c'è nessuna divisione, niente di più falso". "Non è una questione di commissari, che scadono a ottobre. Ma - ha puntualizzato il ministro - è una questione di rilancio della compagnia e la rilanceremo , penso, nella maniera migliore che ci possa essere"
 
Alitalia: Toninelli, no a svendita, 51% in capo all'Italia
Roma, 12 set.(AdnKronos) - "La gestione di Alitalia degli ultimi 20 anni è la rappresentazione plastica dell’incuria che una intera classe politica ha dimostrato nei confronti dei gioielli di famiglia; la nostra ex compagnia di bandiera non deve essere svenduta, ma rilanciata; deve tornare ad essere un asset strategico per il Paese e di cui dobbiamo essere orgogliosi, nell’ambito di un piano nazionale dei trasporti che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo con il 51% in capo all'Italia". Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli nel corso della sua audizione alla Camera ha annunciato che "siamo in procinto di convocare un tavolo di lavoro permanente a cui saranno invitati a partecipare i soggetti rappresentativi del mondo del trasporto aereo e i rappresentanti dei lavoratori".

Alitalia: Toninelli, no a svendita, 51% in capo all'Italia (2)
(AdnKronos) - "Basta - sottolinea Toninelli - con continue iniezioni di denaro pubblico: oltre al prestito di 900 milioni, gli ammortizzatori sociali sono stati usati come bancomat per pagare la ristrutturazione aziendale realizzata al solo fine di svendere la società, senza il fardello dei lavoratori, evidentemente ritenuti un inutile orpello dal precedente Governo e dai commissari. Il nostro Governo restituirà speranza e dignità al Paese".

Per il Governo, rileva il ministro, è imprescindibile "promuovere un intervento di sistema, dalle imposizioni fiscali alle normative sul lavoro, contrastando ogni forma di sfruttamento indiscriminato e di dumping sociale; razionalizzare la rete aeroportuale, favorendo l’inter-modalità con l'alta velocità ferroviaria e con le altre reti di trasporto pubblico; riformare il sistema dei bandi di assegnazione ai vettori di sussidi per l’apertura di nuove rotte, imponendo una reale trasparenza nelle procedure e nei finanziamenti alle compagnie low-cost nonché il rispetto dell'interesse nazionale; ricostruire una industria aeronautica civile, riportando in Italia le attività più sensibili -anche ai fini di questioni di sicurezza- come la riparazione, manutenzione e revisione degli aerei, sfruttando convenientemente le risorse già esistenti" conclude Toninelli.


(Afp)
Pubblicato il: 12/09/2018 11:29
"Di percentuali non si è ancora parlato. Fs è un partner strategico per Alitalia, l'ha detto anche l'ad". A sottolinearlo è il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, interpellato su notizie di stampa secondo le quali il piano al quale sta lavorando il Governo per il rilancio di Alitalia prevederebbe l'ingresso di Fs spa con una quota di circa il 30%. "Non voglio entrare nei particolari, la partita è aperta", ha aggiunto Toninelli parlando con i giornalisti a margine del congresso nazionale degli ordini degli ingegneri.
In merito ai presunti contrasti all'interno del Governo sulla questione dei commissari straordinari, invece, Toninelli ha ribattuto: "Non c'è nessuna divisione, niente di più falso". "Non è una questione di commissari, che scadono a ottobre. Ma - ha puntualizzato il ministro - è una questione di rilancio della compagnia e la rilanceremo , penso, nella maniera migliore che ci possa essere"

Mi chiedo se Toninelli si renda conto che "fissare" una quota (del 51%) del capitale di AZ in mani italiane è di fatto una violazione dei principi giuridici della UE.
 
Anche stracciare le concessioni (malamente) firmate e affidare lavori senza gara.

Non lo sanno.
 
Quante min***ate colossali in queste dichiarazioni propagandistiche di Toninelli. E a mio parere non si tratta (solo) di incompetenza, come sostiene qualcuno, ma malafede. Mentono sapendo di mentire; sono dei bugiardi professionali. Parlano di onestà, ma sono intellettualmente disonesti.
Questa poi è la migliore: "Basta con continue iniezioni di denaro pubblico", mentre sanno perfettamente che la via della nazionalizzazione è un escamotage per evitare di procedere ai necessari (ma nocivi sul piano elettorale) interventi di efficientamento del vettore, con conseguente adeguamento alle dinamiche di mercato; è poprio la ricetta giusta per perpetuare a tempo indeterminato la sopravvivenza di AZ a carico dei contribuenti.
 
Quante min***ate colossali in queste dichiarazioni propagandistiche di Toninelli. E a mio parere non si tratta (solo) di incompetenza, come sostiene qualcuno, ma malafede. Mentono sapendo di mentire; sono dei bugiardi professionali. Parlano di onestà, ma sono intellettualmente disonesti.
Questa poi è la migliore: "Basta con continue iniezioni di denaro pubblico", mentre sanno perfettamente che la via della nazionalizzazione è un escamotage per evitare di procedere ai necessari (ma nocivi sul piano elettorale) interventi di efficientamento del vettore, con conseguente adeguamento alle dinamiche di mercato; è poprio la ricetta giusta per perpetuare a tempo indeterminato la sopravvivenza di AZ a carico dei contribuenti.

Il problema è anche giornalistico. Avessimo dei giornalisti anche solo minimamente capaci di fare il proprio lavoro, sarebbe facilissimo mettere in croce Toninelli (e anche tanti altri prima di lui, ce li ricordiamo gli annuali appuntamenti con "Dal 20xx abbassiamo le tasse" del Berlusca?). Dice "Basta iniezioni di denaro pubblico". Bene, che ci vuole a sputtanarlo quando, inevitabilmente, le aziende pubbliche tipo FS dovranno pagare? un giornalista semi-decente, che al momento non abbiamo.
 
Articolo di Dragoni sul sole 24 ore che ipotizza come partner di AZ la Boeing sulla falsariga di ciò che è successo in Jet Airways a cui a seguito della conferma dell’ordine di 225 B 737 Max la casa costruttrice americana ha restituito parte dell’anticipo di pagamenti già fatti.

Secondo Dragoni la flotta dagli attuali 118 aerei dovrebbe superare i 200 velivoli. Tempi di chiusura della procedura giugno 2019 con la creazione di una Newco.

Per il 51% si parla di FS Poste ENI.
 
Articolo di Dragoni sul sole 24 ore che ipotizza come partner di AZ la Boeing sulla falsariga di ciò che è successo in Jet Airways a cui a seguito della conferma dell’ordine di 225 B 737 Max la casa costruttrice americana ha restituito parte dell’anticipo di pagamenti già fatti.

Secondo Dragoni la flotta dagli attuali 118 aerei dovrebbe superare i 200 velivoli. Tempi di chiusura della procedura giugno 2019 con la creazione di una Newco.

Per il 51% si parla di FS Poste ENI.

Per l’Alitalia «di Stato» ipotesi Fs-Poste-Eni: quota al 51%, contatti anche con Boeing
Il dossier allo studio dei tecnici: resta il nodo del via libera europeo
Toninelli: «Ferrovie partner strategico, ottobre sarà il mese risolutivo»
Una “nuova” Alitalia con una larga maggioranza azionaria posseduta da società pubbliche italiane. In testa le Ferrovie dello Stato, accompagnate da altre società tra le quali potrebbero esserci le Poste e l’Eni, secondo le ipotesi allo studio dei tecnici del governo che lavorano al piano di riassetto della compagnia commissariata.
Piano non ancora ufficializzato, l’ultima parola spetta al governo, salvo contestazioni dell’Ue per aiuti di Stato. Eni e Poste sono quotate in Borsa e non risulta che si siano pronunciate. Nessuna decisione è stata presa.
Anche la Cassa depositi e prestiti (Cdp) potrebbe essere della partita, non come azionista ma in altra forma, ad esempio nel finanziamento flotta. Si cerca di coinvolgere anche un partner industriale «forte», non esplicitato. Ci sono contatti riservati tra il governo e i suoi tecnici e l’americana Boeing, il maggior costruttore mondiale di jet. Boeing potrebbe essere il potenziale partner a cui chiedere anche un intervento azionario. Boeing non ha preso decisioni. Le forme di intervento potrebbero essere varie, compreso un sostegno finanziario nell’acquisto di nuovi aerei, perché la nuova Alitalia dovrebbe espandere la flotta dai 118 velivoli attuali a oltre 200.
A fine agosto Boeing ha dato un sostegno finanziario all’indiana Jet Airways, che rischiava la bancarotta, restituendo anticipi sugli ordini di aerei e pagamenti già fatti, per una cifra non resa nota. Jet Airways ha un ordine di 225 jet B 737 Max.
Il progetto allo studio accantona la procedura di cessione di Alitalia, che per legge dovrebbe concludersi entro il prossimo 31 ottobre. Ma ad oggi, malgrado gli interessi dichiarati da tre pretendenti (Lufthansa, easyJet, Wizz Air), non è stata presentata alcuna offerta vincolante d’acquisto. Le proposte presentate postulano circa 5-6 mila esuberi. Lufhansa e easyJet continuano però a dirsi interessate, anche accanto a soci pubblici.
Il primo passo dell’operazione allo studio è la conversione in capitale del prestito ponte statale di 900 milioni di euro (con gli interessi la somma da restituire si avvicina a un miliardo). Per legge il prestito dovrebbe essere rimborsato entro il prossimo 15 dicembre. Ma già si sa che Alitalia non ha la capacità di restituire l’intera somma, perché malgrado l’impegno dei commissari la gestione è rimasta in rosso (-315 milioni la perdita netta del primo semestre 2018) e ha continuato a bruciare cassa.
Il piano prevede la creazione di una nuova società, una «newco» Alitalia. Servono sei mesi per farla, sarebbe pronta nel maggio 2019. «Fs è un partner strategico per Alitalia ma delle valutazioni sulla quota di ingresso nel capitale è prematuro parlarne», ha detto ieri il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. Sul coinvolgimento di Cdp e Poste ha risposto: «Non voglio entrare nei particolari perché la partita è aperta. (...) Il mese di ottobre sarà risolutivo». Secondo Toninelli il piano «non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo con il 51% in capo all’Italia».
Il governo, soprattutto il M5S, valuta anche una possibile modifica dei tre commissari. «Non è una questione di commissari, i commissari scadono ad ottobre: è una questione di rilancio dell’impresa», ha detto Toninelli. In realtà, come hanno precisato fonti del ministero, i commissari non scadono tra un mese, terminano il lavoro al compimento della procedura e chiusura del passivo. Ci sono ancora i commissari della vecchia Alitalia pubblica che dieci anni fa fu commissariata dal governo Berlusconi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gianni Dragoni


Fonte: Sole24 Ore
 
Per l’Alitalia «di Stato» ipotesi Fs-Poste-Eni: quota al 51%, contatti anche con Boeing
Il dossier allo studio dei tecnici: resta il nodo del via libera europeo
Toninelli: «Ferrovie partner strategico, ottobre sarà il mese risolutivo»
Una “nuova” Alitalia con una larga maggioranza azionaria posseduta da società pubbliche italiane. In testa le Ferrovie dello Stato, accompagnate da altre società tra le quali potrebbero esserci le Poste e l’Eni, secondo le ipotesi allo studio dei tecnici del governo che lavorano al piano di riassetto della compagnia commissariata.
Piano non ancora ufficializzato, l’ultima parola spetta al governo, salvo contestazioni dell’Ue per aiuti di Stato. Eni e Poste sono quotate in Borsa e non risulta che si siano pronunciate. Nessuna decisione è stata presa.
Anche la Cassa depositi e prestiti (Cdp) potrebbe essere della partita, non come azionista ma in altra forma, ad esempio nel finanziamento flotta. Si cerca di coinvolgere anche un partner industriale «forte», non esplicitato. Ci sono contatti riservati tra il governo e i suoi tecnici e l’americana Boeing, il maggior costruttore mondiale di jet. Boeing potrebbe essere il potenziale partner a cui chiedere anche un intervento azionario. Boeing non ha preso decisioni. Le forme di intervento potrebbero essere varie, compreso un sostegno finanziario nell’acquisto di nuovi aerei, perché la nuova Alitalia dovrebbe espandere la flotta dai 118 velivoli attuali a oltre 200.
A fine agosto Boeing ha dato un sostegno finanziario all’indiana Jet Airways, che rischiava la bancarotta, restituendo anticipi sugli ordini di aerei e pagamenti già fatti, per una cifra non resa nota. Jet Airways ha un ordine di 225 jet B 737 Max.
Il progetto allo studio accantona la procedura di cessione di Alitalia, che per legge dovrebbe concludersi entro il prossimo 31 ottobre. Ma ad oggi, malgrado gli interessi dichiarati da tre pretendenti (Lufthansa, easyJet, Wizz Air), non è stata presentata alcuna offerta vincolante d’acquisto. Le proposte presentate postulano circa 5-6 mila esuberi. Lufhansa e easyJet continuano però a dirsi interessate, anche accanto a soci pubblici.
Il primo passo dell’operazione allo studio è la conversione in capitale del prestito ponte statale di 900 milioni di euro (con gli interessi la somma da restituire si avvicina a un miliardo). Per legge il prestito dovrebbe essere rimborsato entro il prossimo 15 dicembre. Ma già si sa che Alitalia non ha la capacità di restituire l’intera somma, perché malgrado l’impegno dei commissari la gestione è rimasta in rosso (-315 milioni la perdita netta del primo semestre 2018) e ha continuato a bruciare cassa.
Il piano prevede la creazione di una nuova società, una «newco» Alitalia. Servono sei mesi per farla, sarebbe pronta nel maggio 2019. «Fs è un partner strategico per Alitalia ma delle valutazioni sulla quota di ingresso nel capitale è prematuro parlarne», ha detto ieri il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. Sul coinvolgimento di Cdp e Poste ha risposto: «Non voglio entrare nei particolari perché la partita è aperta. (...) Il mese di ottobre sarà risolutivo». Secondo Toninelli il piano «non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo con il 51% in capo all’Italia».
Il governo, soprattutto il M5S, valuta anche una possibile modifica dei tre commissari. «Non è una questione di commissari, i commissari scadono ad ottobre: è una questione di rilancio dell’impresa», ha detto Toninelli. In realtà, come hanno precisato fonti del ministero, i commissari non scadono tra un mese, terminano il lavoro al compimento della procedura e chiusura del passivo. Ci sono ancora i commissari della vecchia Alitalia pubblica che dieci anni fa fu commissariata dal governo Berlusconi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gianni Dragoni


Fonte: Sole24 Ore
Giusto un paio di considerazioni:
Flotta ipotizzata a 200 aerei...questo vuol dire che se vogliono fare un network bilanciato fra corto-medio e lungo raggio allora il target è far diventare AZ come le big 3 del mercato europeo con almeno 70-80 WB... Sicuramente sarebbe una soluzione per i costi di struttura se una tale eventuale crescita sarà fatta con criterio e aumentando la produttività inveve di creare posti di lavoro per fare campagna elettorale.
Certo se pensiamo alle dimensioni di IB (simile a quello che potrebbe essere un target per AZ) siamo al doppio circa.
Altra considerazione è che vengono confermati anche da Dragoni i 5-6000 esuberi nelle offerte... evidentemente non me li ero inventati io... il punto da notare comunque è il contrasto fra la visione a livello di dimensioni di una LH per esempio, che potrebbe andare da 60 a 80 macchine alla eventuale vision del governo su 200 macchine, ci ballano probabilmente 8-10000 dipendenti fra le due opzioni.
Terzo spunto l'opzione Boeing paragonata a Jet a mio parere è diversa. Nel caso di AZ vedo sicuramente possibile ottenere buoni prezzi sulle macchine, per un cliente Airbus che ordinasse 200 macchine fra cui 70-80 WB è logico, meno logico una Boeing che entrasse nel capitale.
Quarto spunto, manca la parte partner industriale.
Quinto spunto per uno sviluppo così massiccio direi che 3 miliardi di investimento sono mi sa pochi, basti pensare agli investimenti necessari per lanciare mettiamo diverse dozzine di rotte di lungo raggio...
 
Articolo di Dragoni sul sole 24 ore che ipotizza come partner di AZ la Boeing sulla falsariga di ciò che è successo in Jet Airways a cui a seguito della conferma dell’ordine di 225 B 737 Max la casa costruttrice americana ha restituito parte dell’anticipo di pagamenti già fatti.

Secondo Dragoni la flotta dagli attuali 118 aerei dovrebbe superare i 200 velivoli. Tempi di chiusura della procedura giugno 2019 con la creazione di una Newco.

Per il 51% si parla di FS Poste ENI.

200 Aerei (immagino che 82 in più non siano tutti WB per incrementare il LR)......51% a FS, Poste, CDP (qualcosina anche ad ENEL no?)......partner Boeing....


La fonte è autorevole....ma se il piano è davvero questo, qualche perplessità sorge spontanea.
 
Ammazza che sfilata di cadaveri che si stanno portando a casa in FS, nell'ordine:

TrainOSE (ferrovie greche)
Ferrovie del Sud Est

e adesso AZ...

Si, ma per una compagnia ferroviaria “sana” espandersi attraverso l'acquisizione di compagnie ferroviarie “Malate” da Risanare....dovrebbe essere la norma (va beh che in questo caso, più che malate son proprio morte come dici giustamente tu).
Anomalo è invece un interesse in una compagnia aerea......
 
Stato
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