Aree metropolitane: accordo Firenze-Bologna, “tassa aeroporti per autonomia fiscale”
Virginio Merola e Dario Nardella ripropongono la tassa di scopo aeroportuale come leva per costruire un sistema di autonomia e stabilita’ fiscale nelle Citta’ metropolitane. “Non possiamo vivere solo di finanza derivata, di trasferimenti dallo Stato”, spiegano nel corso della firma del protocollo d’intesa triennale firmato dalle Citta’ metropolitane di Firenze e Bologna. Una richiesta che i due sindaci girano direttamente al governo.
Si tratta di “una sfida su cui Firenze e Bologna si mettono alla guida. Il tema e’ stato posto piu’ volte e noi saremo la testa di ariete di questo confronto” con l’esecutivo, assicura Nardella. Il principio, spiega Merola, e’ lo stesso dell’imposta di soggiorno delle citta’ d’arte: “Non chiediamo tasse aggiuntive, di quelle ce ne sono gia’ troppe. La nostra idea e’ quella di poter usufruire di una tassa di scopo non rivolta ai residenti ma a chi frequenta i nostri aeroporti”. Si tratta, aggiunge Nardella, “di applicare una norma gia’ in vigore per porti e aeroporti ma che non ha avuto mai attuazione, anche se Anci ha gia’ formalizzato la richiesta. È un’ipotesi concreta, anche se non l’unica”. Tuttavia lo strumento fiscale “non graverebbe sui cittadini in modo generalizzato. Non sarebbe, in sostanza, una nuova tassa perche’ legata al mondo del turismo.
All’epoca della riforma della Province “si parlava di 2 euro” a passeggero per dar benzina alle casse delle Citta’ metropolitane, ricorda Nardella. L’idea piace molto a Merola: “Questa proposta ci convince parecchio, perche’ stiamo parlando di un’entrata che i territori si devono guadagnare” sul campo. Ovvero, “piu’ persone attiri nel tuo territorio e piu’ sei premiato”. Cosi’ come, continua, “si e’ fatto per la tassa di soggiorno che ha dato ottimi risultati: Bologna ha incrementato il turismo del 9% quest’anno e noi abbiamo utilizzato questa tassa, che non grava sui residenti, per promuovere la nostra citta’”.
C’e’ un punto “fondamentale”, aggiunge Nardella: “Vi sono molti spazi in cui affermare l’autonomia fiscale senza aumentare le tasse ma tracciando una linea di sviluppo economico quanto piu’ autosufficiente possibile e senza pesare sulle casse dello Stato”. Dalle Citta’ metropolitane, conclude Merola, “passa lo sviluppo del Paese.
L’autonomia fiscale e’ una priorita’ per tutti i Comuni, in particolare per le Citta’ metropolitane. Perche’ vivere di finanza derivata vuol dire essere appese ogni anno alla nuova legge di stabilita’”.
http://www.controradio.it/aree-metropolitane-accordo-firenze-bologna/
Virginio Merola e Dario Nardella ripropongono la tassa di scopo aeroportuale come leva per costruire un sistema di autonomia e stabilita’ fiscale nelle Citta’ metropolitane. “Non possiamo vivere solo di finanza derivata, di trasferimenti dallo Stato”, spiegano nel corso della firma del protocollo d’intesa triennale firmato dalle Citta’ metropolitane di Firenze e Bologna. Una richiesta che i due sindaci girano direttamente al governo.
Si tratta di “una sfida su cui Firenze e Bologna si mettono alla guida. Il tema e’ stato posto piu’ volte e noi saremo la testa di ariete di questo confronto” con l’esecutivo, assicura Nardella. Il principio, spiega Merola, e’ lo stesso dell’imposta di soggiorno delle citta’ d’arte: “Non chiediamo tasse aggiuntive, di quelle ce ne sono gia’ troppe. La nostra idea e’ quella di poter usufruire di una tassa di scopo non rivolta ai residenti ma a chi frequenta i nostri aeroporti”. Si tratta, aggiunge Nardella, “di applicare una norma gia’ in vigore per porti e aeroporti ma che non ha avuto mai attuazione, anche se Anci ha gia’ formalizzato la richiesta. È un’ipotesi concreta, anche se non l’unica”. Tuttavia lo strumento fiscale “non graverebbe sui cittadini in modo generalizzato. Non sarebbe, in sostanza, una nuova tassa perche’ legata al mondo del turismo.
All’epoca della riforma della Province “si parlava di 2 euro” a passeggero per dar benzina alle casse delle Citta’ metropolitane, ricorda Nardella. L’idea piace molto a Merola: “Questa proposta ci convince parecchio, perche’ stiamo parlando di un’entrata che i territori si devono guadagnare” sul campo. Ovvero, “piu’ persone attiri nel tuo territorio e piu’ sei premiato”. Cosi’ come, continua, “si e’ fatto per la tassa di soggiorno che ha dato ottimi risultati: Bologna ha incrementato il turismo del 9% quest’anno e noi abbiamo utilizzato questa tassa, che non grava sui residenti, per promuovere la nostra citta’”.
C’e’ un punto “fondamentale”, aggiunge Nardella: “Vi sono molti spazi in cui affermare l’autonomia fiscale senza aumentare le tasse ma tracciando una linea di sviluppo economico quanto piu’ autosufficiente possibile e senza pesare sulle casse dello Stato”. Dalle Citta’ metropolitane, conclude Merola, “passa lo sviluppo del Paese.
L’autonomia fiscale e’ una priorita’ per tutti i Comuni, in particolare per le Citta’ metropolitane. Perche’ vivere di finanza derivata vuol dire essere appese ogni anno alla nuova legge di stabilita’”.
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