Alitalia: da Cerberus offerta per tutta la compagnia, Gubitosi in USA per trattare.
Migliori del previsto le condizioni finanziarie di Alitalia in vista del periodo (quello invernale) meno favorevole per i conti della compagnia. Nell'incontro di giovedì 2 novembre tra i tre commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi, Stefano Paleari e i sindacati è emerso che il secondo semestre del 2017 si chiuderà con ricavi in lieve crescita e margine lordo in sostanziale pareggio, ma soprattutto con il prestito ponte da 900 milioni di euro fornito dallo Stato italiano ancora pressochè intatto: in cassa ci sono infatti circa 850 milioni.
L'incontro con le parti sociali è stato anche l'occasione per fare il punto sul processo di vendita della compagnia. Allo scadere del termine fissato a metà del mese scorso sono infatti state presentate sette offerte, tra cui quelle di Lufthansa ed easyJet. Entrambe le compagnie sono però interessate al solo "Lotto Aviation" (aerei, rotte, slots e personale di volo) e, secondo indiscrezioni, la partecipazione di easyJet sarebbe puramente formale: la compagnia ha presentato un'offerta solo in virtù dell'insistenza dei tre commissari, ma non pare realmente interessata.
A compensare la possibile uscita di scena di easyJet è però giunta l'inattesa offerta di Cerberus. L'ingresso in campo del fondo americano di private equity fondato nel 1992 da Stephen A. Feinberg e William L. Richter è stato anticipato dal Financial Times e poi confermato al Sole 24 Ore dal capo della comunicazione Jason Ghassemi. A differenza di quelle degli altri soggetti citati, la proposta di Cerberus riguarda l'intera Alitalia, ovvero proprio lo scenario ritenuto ideale da commissari ed esponenti di governo, da sempre contrari al cosiddetto "spezzatino".
Se da questo punto di vista l'offerta di Cerberus potrebbe garantire la quadratura del cerchio che finora sembrava una chimera, ci sono però anche elementi di incertezza. Innanzitutto l'iniziativa del fondo non ha seguito la via istituzionale delineata dal bando di offerta: per gli americani i paletti sarebbero troppo stretti e non consentirebbero sufficiente libertà di movimento. In teoria il periodo per presentare offerte si è chiuso il 16 ottobre ma, secondo quanto riferito da alcuni esponenti dei sindacati presenti all'incontro della scorsa settimana, se arrivasse una proposta migliore di quelle giunte entro i termini i commissari non potrebbero non tenerne conto.
Inoltre Ghassemi ha dichiarato al Sole che Cerberus cerca l'appoggio del governo italiano, dei sindacati dei lavoratori e di altri "constituents". Non è chiaro il senso di questa affermazione ma, secondo le voci raccolte dal Financial Times, il fondo USA vorrebbe che una quota di Alitalia restasse in mano pubblica, ipotesi difficile da far accettare al cittadino contribuente della penisola. Il riferimento ai sindacati e ad altri investitori (magari qualcuno tra coloro che hanno presentato offerte) sembra riecheggiare lo schema che Cerberus adottò nel salvataggio di Air Canada del 2004. In quel caso, tra i creditori che videro trasformati i loro diritti in azioni della compagnia c'erano anche i sindacati. Cerberus acquisì però solo il 9,2% del capitale di Air Canada, mentre Ghassemi ha affermato che nel caso di Alitalia l'obiettivo non è una partecipazione di minoranza.
Altro elemento di criticità è rappresentato dalla volontà di Cerberus, almeno stando a indiscrezioni del Sole, di chiudere le trattative prima delle elezioni. Anche per questo motivo, secondo le fonti del Financial Times, il fondo USA avrebbe offerto ai commissari il suo aiuto gratuito nel lavoro di riorganizzazione di Alitalia per accelerare i tempi e sfruttare i poteri straordinari dei commissari stessi. L'ipotesi di chiudere entro le elezioni si scontra però con la recente decisione del governo di rimpolpare il prestito ponte e differirne il rimborso a settembre 2018: in molti hanno visto la mossa come un chiaro "invito" a rimandare la soluzione, qualunque essa sia, a dopo la campagna elettorale, memori di quanto accadde nel 2007/2008 quando la bandiera dell'italianità della compagnia venne sventolata (con successo) da Silvio Berlusconi.
Stando alle ultime indiscrezioni l'ipotesi-Cerberus è però seriamente presa in considerazione dai commissari. La Stampa ha infatti riferito che questa settimana Luigi Gubitosi volerà negli USA per incontrare ad Atlanta i partner di Sky Team (Air France-Klm e Delta) e tentare di rinegoziare l'accordo per ottenere più rotte verso gli States. Previsto anche un passaggio a New York per approfondire con i rappresentanti di Cerberus i termini dell'offerta. Sempre in base ai rumors, il fondo sarebbe pronto a investire fino a 400 milioni di euro.
Simone Ferradini -
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