Un altro punto di vista del giorno dell'incendio.
Abbiamo cominciato a vedere del fumo mentre stavamo andando a bordo. Ho chiamato la torre via radio, e mi hanno informato che "il rateo departure è 0"; tradotto in italiano: non si schioda dai parcheggi. Nello stesso momento dall'Alitalia ci comunicavano la stessa informazione, appena arrivata dall'ENAV di Fiumicino.
Fermati a metà i rifornimenti carburante per indisponibilità vv.f., bloccata la circolazione di qualsiasi mezzo non di soccorso sui piazzali per consentire il movimento dei vv.f.
Elicotteri con le benne e due Canadair a scaricare acqua sul fronte dell'incendio.
Sarebbe tutto secondo procedura, ma intanto si scatenava il panico in frequenza (e dentro lo scalo, e nella moltitudine di aerei a terra): infatti hanno autorizzato gli atterraggi ma non avendo partenze piano piano si sono saturati i parcheggi, quindi gli aeroplani rimanevano sulle vie di rullaggio senza poter sbarcare i passeggeri. Altri, pronti a partire prima dell'incendio, avevano i passeggeri a bordo, e altri erano già in rullaggio. In una situazione simile prendere la decisione di sbarcare i passeggeri o tenerli a bordo, sulla base di informazioni frammentarie e necessariamente poco precise (l'incendio è un tantino imprevedibile) è molto difficile; lo scalo tendeva a non far sbarcare nessuno per non affollare ancora di più l'aeroporto (e poi così il problema di gestire i passeggeri rimane dell'equipaggio...), e premeva per imbarcare i passeggeri sugli aeroplani in attesa. La torre dava le informazioni in suo possesso: ritardo indeterminato, non c'è una lista per poter partire ma quando uno è pronto chiami e aspetti.
Dopo circa un'ora la situazione a bordo degli aeroplani con i passeggeri a bordo stava cominciando a diventare pesante: per quelli arrivati i passeggeri volevano giustamente scendere, per quelli in partenza molti volevano scendere per aver perso coincidenze...ma gli agenti di rampa non potevano muoversi per i piazzali, e così le scale per far scendere i passeggeri. Intanto molti chiamavano la torre per avere informazioni, anche perché molti equipaggi stavano andando fuori ore: se capita si devono sbarcare i passeggeri e trovare un altro equipaggio: per le compagnie basate a Fiumicino c'è un minimo margine di manovra, per le altre il problema è grosso...infatti molti stranieri chiedevano previsioni, ma ancora niente.
Le chiamate alla torre e allo scalo, mano mano che passava il tempo, diventavano sempre più pressanti: per alcuni veniva chiesto l'intervento della polizia perché a bordo la situazione stava diventando ingestibile, e ho sentito che qualcuno chiamava l'ambulanza per malori a bordo.
Dopo circa due ore o poco più dall'inizio del blocco dell'aeroporto la torre ha cominciato a dare le autorizzazioni a mettere in moto, utilizzando la pista 07. Non c'era però una lista per la messa in moto, quindi nessuno aveva un'idea di quando gli sarebbe toccato (se mi dicono che sono numero 56 alla messa in moto so che l'incubo durerà ancora circa 2 ore, forse un po' di più, e posso informare i passeggeri e organizzarmi). Le partenza venivano organizzate a "gruppi" (è la prima volta che lo sento), quindi si veniva informati che si era nel "gruppo" attuale o in quello successivo.
È chiaro che in questo marasma le previsioni di partenza o di cancellazione di un volo non potevano essere date: per chi era già a bordo l'informazione che si poteva dare era solo una: ci dispiace ma non abbiamo idea di quando potremo partire; per chi era a terra idem, con la differenza che non potevano nemmeno sapere se poi ci sarebbe stato un aeroplano.
Vista dal mio personale punto di vista lo scalo andava chiuso anche per gli arrivi per non accumulare aerei che non si sarebbero potuti gestire, fare un annuncio che l'aeroporto sarebbe tornato operativo dopo non meno di cinque ore e intanto cercare di sbarcare i passeggeri imbarcati sugli aeroplani. Invece ha prevalso il tentennamento ed è scoppiato il putiferio, dove sono rimasti coinvolti passeggeri e personale di scalo.
A proposito dell'addestramento: dopo tre ore che non hai notizie da chi dovrebbe dartele e tre ore di gente che insiste (giustamente) per averne, non sempre in maniera educata (per niente giusto) può capitare di sbroccare, addestramento o no. Io ho la fortuna che se ho un problema a bordo posso mandare ripetutamente a quel paese l'oggetto del problema senza che questo possa rispondermi (in genere però coinvolgo anche Monsieur Ziegler...)!