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Farfallina

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23 Marzo 2009
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Ma ti chiedo di nuovo: l'alternativa qual'è: moneta, BTP e debiti?

Mentre perdevamo 20 anni a discutere di Berlusconi e spendevamo più di quanto potessimo permetterci (come greci e spagnoli), per quanto simpatici possano essere, i tedeschi si sono fatti svariate riforme che sono a regime da un pezzo.

Rispettare le regole in maniera che da noi è visto quasi al limite dell'ossessività come un difetto, è sicuramente più faticoso che passare le serate a bere Ouzo alla taverna.

Bastava svegliarsi prima e non perdere tempo pensando in maniera indolentemente mediterranea che tutto si aggiusta.
Mi viene molto da pensare ai tuoi continui richiami a Pantalone, che evidentemente non valgono per questioni transnazionali, come se il contribuente tedesco dovesse pagare all'infinito pizza, Ouzo e tapas. Oppure ai continui richiami al mercato e al mondo che cambia. Perchè, questo che è?

Purtroppo, il male non è nella Germania, ma nell'impossibilità che sembra avvertire pure Renzi di aggredire 900 mld. annui di spesa pubblica, causa barricate.

Germania, Olanda e Finlandia hanno solo il "torto" di averci messo con le spalle al muro di fronte alle nostre responsabilità, cosa che ci è sempre piaciuta poco.
Gli USA hanno adottato una politica diversa da quella Europea Made in Germany... non mi risulta che l'ouzo vada alla grande a casa di Obama.

L'importante è chiarirsi cosa si vuole, l'UE continuando con questa politica non ha probabilmente futuro.
Ovvio che i paesi deboli pagano colpe loro, ma stavamo parlando di una cosa diversa e cioè che l'UE è una scatola vuota e non funziona. Intanto che si assegnano le colpe e si manda gli asini dietro la lavagna salta tutto perché non si ha avuto il coraggio o la pazienza prima di costruire una casa comune funzionante.

Delle barricate ci avete dato un ottimo esempio...su questo concordiamo. Ah, immagino che tu per coerenza abbia dato le dimissioni...
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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....ecco come sarebbe potuta essere la storia.
https://www.youtube.com/watch?v=jw0-RyBhlwA
Guarda dal min. 2 in poi.
E smettila di mettere la testa sotto la sabbia. Riescono a sopravvivere senza traumi compagnie in tutta Europa. LC e major, in stati grandi e piccoli. Sia pure con alterne difficoltà, ce la stanno facendo quasi tutte. Non solo FR, U2, LH, AF e BA. Persino nella disastrata Italia ce ne sono un paio che stanno andando benino. Però se ti guardi in giro, ne troverai solo una che è riuscita a fallire 2 volte nell'arco di 6 anni. Con l'aggravante che dopo il primo fallimento era ripartita pulita da tutti i debiti. Ma non è bastato. Non credo che serva ripercorrere la storia recente fatta di sprechi miliardari, dichiarazioni altisonanti più false di Giuda e come sempre, promesse sperticate di un futuro radioso.
Guarda il documentario e dimmi se per caso noti qualche lieve differenza di mentalità.
Perchè fino a quando la colpa sarà sempre "degli altri", il fallimento sarà più sicuro dell'alba di domani.
Hai preso un tantino la tangente... guarda che non devi convincere me a far fallire AZ dopo aver cambiato le norme sugli ammortizzatori sociali...
Così come non devi convincere me che servirebbe ben altra mentalità, onestà e merito devono essere al primo posto ma sia chiaro che una mentalità da piattino in mano a Parigi o Berlino come hai ripetuto a sfinimento non mi appartiene.
E tornando al concetto precedente l'OT, come ti dicevo,certi protezionismi o presunte sovranità europee che teorizzi sono concetti che non stanno in piedi perché purtroppo l'Europa così com'è è un'unica entità solo sulla carta e giustamente ogni paese si fa i cavolacci propri.
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Parliamoci chiaro, l'Europa così com'è va cambiata,
Ecco fermati qui, la Merkel ha la colpa, indiscutibile, di far di tutto perché l'UE non venga cambiata. E se non si danno una mossa a cambiare politica fra un po' non ci sarà più nessuna Europa da cambiare.
però dire che la colpa dei nostri problemi è di Angela Merkel è quanto di più sbagliato ci sia. La causa dei nostri problemi siamo noi, punto e basta. E senza l'Euro saremmo messi ancora peggio.
Della causa dei "nostri" problemi io non ho parlato. Aggiungo, l'Euro non è il problema, anzi, il problema è non aver fatto per mancanza di coraggio o per fretta una vera integrazione europea perché il più grande problema dell'Euro è la mancanza di uno Stato dietro.
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Mi sa che non ci capiamo.
L'azienda si è scelta quei dipendenti con una selezione.
Formarli, metterli in riga, valutarli, punirli o ricompensarli è un problema suo che si deve risolvere da sola senza scaricare i suoi rifiuti sui fondi pubblici.

La legge adotta dei criteri diversi, perchè con quelli che menzionate voi, sarebbe una valanga di cause. Ma anche perchè la legge dà per scontato che l'azienda abbia saputo provvedere a sè stessa. Pertanto prende in carico le persone più facili da ricollocare, visto che ti dà un sussidio in cambio.

Diversamente, attraverso l'adozione di criteri di stampo diverso, la collettività dovrebbe prendersi carico ancor di più degli errori delle aziende.
In realtà in Italia è difficilissimo fare la prima parte del discorso, basta dire che è difficilissimo riuscire a licenziare chi viene beccato con le mani nel sacco...con i buffetti è fatica fare selezione.

La collettività non dovrebbe prendersi carico in questa maniera, è che il settore purtroppo viene ingiustamente privilegiato.

il problema è che si da la colpa all'azienda, che giustamente dovrebbe fare selezione, ma dipendenti e sindacati sono come minimo complici perché una svolta meritocratica va accettata e supportata e non può prescindere dalla rinuncia a rendite di posizione che invece non hanno nessuna intenzione di mettere in gioco.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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In realtà in Italia è difficilissimo fare la prima parte del discorso, basta dire che è difficilissimo riuscire a licenziare chi viene beccato con le mani nel sacco...con i buffetti è fatica fare selezione.

La collettività non dovrebbe prendersi carico in questa maniera, è che il settore purtroppo viene ingiustamente privilegiato.

il problema è che si da la colpa all'azienda, che giustamente dovrebbe fare selezione, ma dipendenti e sindacati sono come minimo complici perché una svolta meritocratica va accettata e supportata e non può prescindere dalla rinuncia a rendite di posizione che invece non hanno nessuna intenzione di mettere in gioco.
Ma cosa ne sai? Ma ci hai mai lavorato? Ma di quale settore parli?

Ogni azienda ha la sua storia e le sue beghe interne. Non credo proprio tu possa ritenere di poter inquadrare le dinamiche interne di un'azienda unica in Italia nel settore, a meno che non ci abbia lavorato. E oltretutto inquadrare con le solite quattro generalizzazioni tipo le rendite di posizione (mi spieghi quali sono?), più rivolte ai livelli bassi del personale.

Oltretutto, con ciò che è cambiato di recente, introdurre nuovi sistemi di valutazione sarebbe stato il meno.

Casomai, in un azienda, i cambiamenti di rotta sono impressi dall'alto. Se non è avvenuto, lascia stare i complotti e cerca altrove.
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
È finita l’era degli sfaticati

Etihad controllerà che i suoi soldi non vadano sprecati Gli equipaggi: "Si lavorerà di più ma almeno c’è un futuro"

Etihad ci mette i soldi e ora vuole controllare Alitalia. Nei gangli della compagnia aerea degli Emirati Arabi piazzerà (dove non lo sta già facendo) manager che verificheranno che gli investimenti arrivati da Abu Dhabi non vadano sprecati. Cinquecentosessanta milioni di euro non sono spicci. «Con Etihad si lavorerà di più ma almeno c’è futuro, porteranno nuovi aerei e apriranno altre rotte», spiega Antonio Divietri, presidente di Avia, il sindacato degli assistenti di volo. «La compagnia emiratina userà Roma come piattaforma per espandersi in Europa».
Ma chi gestirà cosa nell’alleanza? Se ne parlerà anche nella riunione del consiglio di amministrazione in programma martedì prossimo. C’è da sostituire l’amministratore delegato Gabriele Del Torchio, che ieri ha annunciato le dimissioni dopo aver «tagliato» 2.251 dipendenti per supportare il rilancio della compagnia come prospettato da Etihad, nuovo socio con il 49% del capitale. Silvano Cassano, ex direttore del Gruppo Benetton, è il favorito perché in passato ha lavorato insieme a James Hogan, ceo di Etihad, alla Hertz. Tra i papabili c’è pure Giuseppe Giordo, amministratore delegato di Alenia Aermacchi. Il cambio è previsto per ottobre. A meno di sorprese dell’ultima ora Luca Cordero di Montezemolo prenderà il posto di Roberto Colaninno alla presidenza di Alitalia.
«Mister Ferrari» lo danno quasi per certo gli assistenti di volo. A Fiumicino al Varco Equipaggi, l’edificio incastonato tra la torre di controllo e il terminal 2, si fanno pronostici. Si traccia l’identikit del nuovo ad «che non arriva dal settore aeronautico» ma «è conosciuto nel settore», «è italiano» e ha «esperienze internazionali». Di Del Torchio nessuno vuol parlare, quei 420 esuberi a carico di hostess e steward (ridotti a 250 da ricollocazioni interne alla società) pesano. «È stato chiamato per tagliare teste e questo ha fatto, noi però guardiamo al futuro», sottolineano.
Al Varco Equipaggi hostess e steward vengono per conoscere il volo a cui sono stati assegnati e i turni settimanali. La voglia di raccontare ciò che non va è tanta. Tutti, però, vogliono mantenere l’anonimato «perché la lista di chi verrà licenziato non è stata ancora stilata, meglio non esporsi». Per tutti parla Antonio Divietri, presidente di Avia: «Non c’è nessuna certezza che la mobilità venga allungata da tre a cinque anni per gli ultracinquantenni che risulteranno esuberi. Si rischia di creare persone senza stipendio né pensione». «Eppoi - aggiunge - ci sono ancora cento assistenti di volo della Vecchia Alitalia, quella fallita nel 2008, che ancora attendono di rientrare. Senza contare quelli spediti in cassa integrazione da Cai. Molti di loro quando torneranno verranno licenziati e spediti in mobilità». Non mancano però commenti positivi: «Del Torchio ha detto che rinuncerà al bonus quando se ne andrà? Bel gesto rispetto ai suoi predecessori». «Guarda che se n’è già andato», fa eco una moretta che sta per imbarcarsi sul volo per Malpensa. Il direttore generale Giancarlo Schisano avrebbe già rilevato alcune deleghe. «Gli arabi portano aerei oltre che soldi, molti esuberi potranno così rientrare», interviene un gruppetto di steward romani che sta per decollare alla volta di New York con il volo AZ 610. «Macché arabi! Sono inglesi, come stile e come gestione. Faranno quadrare i conti». «Comunque - proseguono gli steward - porteranno Boeing 777 e Airbus 330, velivoli grandi». Il fulcro del dibattito è che più aerei ci saranno nella nuova flotta, più equipaggi serviranno. E più lavoro arriverà. Per ogni jet servono quattro equipaggi. Per far decollare un B777 in cabina dovranno essere garantite almeno nove hostess. Quindi 36 persone che ruotano per coprire i turni. Per gli A319 e A320 che Alitalia dismetterà (14 in tutto) in cabina bastano quattro addetti. «I licenziamenti non ci piacciono ma intravediamo nell’alleanza con Etihad una valida possibilità di rilanciare Alitalia - afferma Divietri - La compagnia emiratina se ne servirà per ampliare il network intercontinentale e questo avvantaggerà non solo Roma ma tutta l’Italia». «Un socio industriale di altissimo livello», l’ha definita l’ad Del Torchio, che dice di essere «rammaricato per dover mandare a casa duemila persone» ma lascia «un’azienda che ha le carte in regola per far dimenticare le delusioni e i fallimenti del passato». Per far tornare a volare Alitalia c’è il piano industriale che «Il Tempo» ha pubblicato in questi giorni analizzando tagli e prospettive settore per settore: dagli hangar all’handling, dalla gestione degli equipaggi a quella degli uffici e delle sedi periferiche.

http://www.iltempo.it/economia/2014/08/24/e-finita-l-era-degli-sfaticati-1.1299976
 

Paolo_61

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Girarela come volete, ma a mio parere questa volta l'Italia è andata contro un certo tipo di Europa, e la cosa non mi sembra così negativa. Anche perché il mercato che vogliono LH e AF mi sembra tutto meno che un mercato libero.
 

Cesare.Caldi

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Da repubblica di oggi: in vendita 12 a320

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Nell' articolo si parla di diminuzioni di frequenze sia sul nazionale che su alcune rotte europee. Oltre alla LIN-FCO, secondo voi quali altre rotte potrebbero essere interessate? Io vedrei qualche taglio di frequenze sulla FCO-CTA e FCO-PMO che dopo l'ingresso di Ryanair e Vueling sono in sovracapacità. E sull' internazionale?
 

Alitalia Fan

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Nell' articolo si parla di diminuzioni di frequenze sia sul nazionale che su alcune rotte europee. Oltre alla LIN-FCO, secondo voi quali altre rotte potrebbero essere interessate? Io vedrei qualche taglio di frequenze sulla FCO-CTA e FCO-PMO che dopo l'ingresso di Ryanair e Vueling sono in sovracapacità. E sull' internazionale?
Secondo me sarebbe errato tagliare voli su FCO-CTA e FCO-PMO dato che sono due rotte molto importanti per Alitalia. Già U2, FR e VY hanno un peso fortissimo sul nazionale e noi cosa facciamo? Diamo campo libero anche sulle rotte che forse ancora sono in attivo? Boh.
 

Cesare.Caldi

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Secondo me sarebbe errato tagliare voli su FCO-CTA e FCO-PMO dato che sono due rotte molto importanti per Alitalia. Già U2, FR e VY hanno un peso fortissimo sul nazionale e noi cosa facciamo? Diamo campo libero anche sulle rotte che forse ancora sono in attivo? Boh.
Alitalia opera un numero molto elevato di frequenze su queste rotte, ora con l'ingresso delle low cost il numero di posti complessivi offerti è aumentato notevolmente e i prezzi medi sono scesi. Anche se riducesse alcune frequenze offrirebbe comunque un buon servizio sia come scelta di orari che per le connessioni e andando a limitare la guerra di prezzi al ribasso con le low cost.
Del resto se devono mettere fuori flotta 10-20 aerei qualche rotta dovrà pur essere chiusa o ridotta.
 

Cesare.Caldi

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Cesare, chiudono le rotte di Air One, punto.
Non credo siano solo quelle. Con l'ingresso massiccio delle low cost a FCO, ci sono diverse rotte sia nazionali che europee con un eccesso di offerta e su cui si rischia una guerra di prezzi specie andando verso la bassa stagione invernale.
 

totocrista

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Alitalia opera un numero molto elevato di frequenze su queste rotte, ora con l'ingresso delle low cost il numero di posti complessivi offerti è aumentato notevolmente e i prezzi medi sono scesi. Anche se riducesse alcune frequenze offrirebbe comunque un buon servizio sia come scelta di orari che per le connessioni e andando a limitare la guerra di prezzi al ribasso con le low cost.
Del resto se devono mettere fuori flotta 10-20 aerei qualche rotta dovrà pur essere chiusa o ridotta.
Che riduca la pmo o la CTA ci credo poco. Non vederla solo in un'ottica PTP.

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Alitalia Fan

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Alitalia opera un numero molto elevato di frequenze su queste rotte, ora con l'ingresso delle low cost il numero di posti complessivi offerti è aumentato notevolmente e i prezzi medi sono scesi. Anche se riducesse alcune frequenze offrirebbe comunque un buon servizio sia come scelta di orari che per le connessioni e andando a limitare la guerra di prezzi al ribasso con le low cost.
Del resto se devono mettere fuori flotta 10-20 aerei qualche rotta dovrà pur essere chiusa o ridotta.
È così che ci siamo fottuti il mercato interno, infatti. Chapeau.
 

Mobius

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Ridurre le frequenze da FCO dove FR è appena entrata mi sembra pazzesco, si rischia di perdere una porzione di clientela non indifferente a causa della riduzione delle soluzioni di viaggio con coincidenze. Quello che possono fare senza compromettere la flessibilità dell'offerta è ridurre la capacità, magari "scalando" gli aeromobili (da A321 ad A320 o A319, da questi ultimi agli E190 ed E175).

Per quanto riguarda la FCO-SUF io lascerei tutto com'è dato che le performance di FR e VY sono altalenanti (spesso la prima porta 100 pax a volo e la seconda 50, nulla a che vedere col traffico della FCO-CTA). VY ha già cancellato vari voli e non è più daily... d'altronde anche U2 ha cancellato le sue frequenze sulla stessa rotta circa tre anni fa, e la stessa cosa l'ha fatta BV un anno dopo.

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