Thread Alitalia - Etihad IV : DICHIARAZIONE CONGIUNTA


Stato
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Francesco B., sostieni che la perdita di 1,5M al giorno sia dunque da attribuire esclusivamente ai 2000 dipendenti in esubero?
Ovviamente no, quando un'azienda ha problemi non c'è mai una causa esclusiva. Fatto sta che per ridurre le perdite intervenire sul lato dei costi sul breve termine è più semplice che lavorare su ricavi o marginalità. E il costo del lavoro è quasi sempre la voce più grossa.
 
Alitalia: Rossi, verso accordo su ccnl e costo lavoro

15:09 ROMA (MF-DJ)--"Sul contratto nazionale di lavoro con Assoaereo e il recupero del costo del lavoro con Alitalia, stiamo lavorando e forse costruendo una bozza di accordo". Lo ha dichiarato il responsabile trasporto aereo della Filt Cgil, Mauro Rossi, a margine dell'incontro avvenuto questa mattina tra Governo, sindacati e Alitalia destinato a riprendere alle 16h00. "Stamani non era previsto di parlare del tema esuberi", ha aggiunto Rossi, ribadendo che "non siamo disponibili ad accettare i licenziamenti".
 
Alta tensione al tavolo su Alitalia in corso al ministero dei Trasporti. In mattinana la trattativa è stata sospesa «perché il clima tra i sindacati è teso, ci sono due tavoli paralleli che non trovano convergenza», hanno dichiarano i sindacati stessi all'uscita. I tavoli riprenderanno nel pomeriggio.

Il sindacato Usb spiega: «Usciamo dal confronto registrando un clima di irresponsabilità generale, dove gli interessi delle singole organizzazioni prevalgono sull'interesse generale». Marco Veneziani (Uil trasporti) ha precisato che si è parlato del contratto di lavoro con le vecchie richieste di 48 milioni di risparmi da parte di Alitalia e non si è parlato degli esuberi.

«Sul tema degli esuberi ribadiamo che non siamo disponibili ad accettare licenziamenti», ha sottolineato Mauro Rossi della Filt-Cgil. «L'attuale sistema di ammortizzatori sociali, Cig e contratti di solidarietà, è sufficiente a gestire il problema degli esuberi», ha spiegato. Inoltre, ha aggiunto, che «se il piano va avanti, pensiamo sia possibile il riassorbimento del personale».

«L'obiettivo è chiudere la trattativa entro domani, me lo auguro, tutti armati di buona volontà», ha detto l'amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio.

«Entro domani si deve chiudere», ha detto anche il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi.




10 Lug 2014 15:45 - Ultimo aggiornamento: 15:54
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mode "populismo" on:
ma perché non abbiamo delocalizzato in Cina l'intera CGIL, invece che tanta produzione nostrana?
mode "populismo" off.
Ritorno nei miei sottobanchi e mi zittisco, ma dovevo assolutamente esternare. Come quando a volte si corre in bagno.
 
Se si andasse verso un Contratto di Categoria, tante realtà che campano sul pressappochismo (" Franco ...oh Franco "o le " Brigate Riccardino") non avrebbero più scuse e dovrebbero: pagare i lavoratori o chiudere.

Pensare che le aziende( minuscolo) si possano salvare solo perché i lavoratori costano poco è tipico da Manger ( senza la "a" ) italiota.
 
Basti ricordare che si sono accorti di aver finito il leasing dei CRJ e averli finalmente di proprietà poco tempo dopo averli messi al prato, considerando poi tutte le spese per certificare i piloti su E175/E190 e avute notevoli difficoltà poi per piazzare le macchine a nuovi acquirenti o sapere che l'hangar ex-AP di Pescara è ancora di proprietà chiuso ed inutilizzato.

questa poi , per mesi ci si è chiesti di chi fosse la proprietà di questi CRJ che riposavano stancamente sui piazzali
tutti a spergiurare che non erano più di AZ anche se sinceramente non si spiegava del perchè rimanessero li
ma tutti felici dei nuovi E175/E190

chi ha avvallato l'operazione EMB non poteva non saperlo , e non poteva essere una sola persona
operazione EMB che ora suona ancora più folle e scriteriata , hanno volato per mesi pagando ancora dei leasing di aerei fermi versando ad EMB altri soldi per l'acquisto di macchine che definire simili è poco
più ricertificare tutti i piloti

follia o incapacità ?
 
In effetti il problema delle perdite di AZ non sono gli esuberi del personale ma la scelleratezza di quasi tutte le scelte dirigenziali. Basti ricordare che si sono accorti di aver finito il leasing dei CRJ e averli finalmente di proprietà poco tempo dopo averli messi al prato, considerando poi tutte le spese per certificare i piloti su E175/E190 e avute notevoli difficoltà poi per piazzare le macchine a nuovi acquirenti o sapere che l'hangar ex-AP di Pescara è ancora di proprietà chiuso ed inutilizzato. Per non parlare delle destinazioni aperte e chiuse in pochi mesi senza costrutto, la miope perseveranza nel puntare su tratte di medio raggio in piena concorrenza con le low-cost e per finire con una gestione IT decisamente approssimativa.

In tal senso è giusto che i sindacati provino a smascherare un presunto bluff da parte di AZ. L'unico col coltello dalla parte del manico è Hogan. Anche il governo non può permettersi di lasciare a casa più di 20.000 persone compreso l'indotto e perderne potenzialmente il quadruplo in voti al prossimo rimpasto. Nè le banche si possono permettere il fallimento che causerebbe loro una perdita infinitamente maggiore rispetto a quelli che chiede in cambio EY.



Guarda che l'operazione si fa comunque. Alla peggio si passerebbe tramite un concordato in continuità oppure un'altra amministrazione straordinaria esattamente come è successo nel 2008. Non mi pare che allora i sindacati ci abbiano guadagnato nel dire di no ad air france.
 
questa poi , per mesi ci si è chiesti di chi fosse la proprietà di questi CRJ che riposavano stancamente sui piazzali
tutti a spergiurare che non erano più di AZ anche se sinceramente non si spiegava del perchè rimanessero li
ma tutti felici dei nuovi E175/E190

chi ha avvallato l'operazione EMB non poteva non saperlo , e non poteva essere una sola persona
operazione EMB che ora suona ancora più folle e scriteriata , hanno volato per mesi pagando ancora dei leasing di aerei fermi versando ad EMB altri soldi per l'acquisto di macchine che definire simili è poco
più ricertificare tutti i piloti

follia o incapacità ?

La prima la posso comprendere, la seconda la condanno; e opto per la seconda...
 
Alitalia-Cai ha chiuso il bilancio consolidato 2013 con una perdita netta raddoppiata a 568,6 milioni di euro e un patrimonio netto negativo per 27,17 milioni. Questo significa che le perdite del gruppo presieduto da Roberto Colaninno al 31 dicembre avevano mangiato il capitale e, nonostante l'iniezione di 300 milioni con il salvataggio di dicembre, con il quale lo Stato è tornato azionista di Alitalia (le Poste hanno versato 75 milioni), la società avrebbe dovuto portare i libri in tribunale. Oppure chiedere altri soldi ai soci.

I dati emergono dal progetto di bilancio 2013 di Alitalia, approvato dal consiglio di amministrazione il 13 giugno. Un documento tenuto riservato che Il Sole 24 Ore ha consultato. Le cifre del bilancio non sono state rese note dalla compagnia. Un fatto senza precedenti. Come senza precedenti è la perdita annuale di Alitalia-Cai. Superiore anche a quelle della gestione pubblica, che a fine 2008 ha passato la mano ai Capitani coraggiosi chiamati da Silvio Berlusconi e organizzati da Corrado Passera, ex a.d. di Intesa Sanpaolo, per respingere Air France-Klm. Adesso quasi tutti i soci italiani e le banche, con l'appoggio del governo e del Pd, vogliono dare Alitalia agli arabi di Etihad Airways.

Nei cinque anni di cavalcata dei Capitani coraggiosi, Alitalia-Cai ha totalizzato perdite per 1 miliardo e 526 milioni, compresi i 115 milioni di costi spesati nel bilancio 2008, per un mese. In cinque anni e un mese l'Alitalia dei privati ha perso in media 25 milioni al mese, più della vecchia Alitalia pubblica, che in media aveva perso 20,83 milioni al mese in vent'anni. Nel 2013 i ricavi sono diminuiti del 5,2% a 3.406 milioni. Nel 2007, ultimo anno della gestione pubblica prima del commissariamento (28 agosto 2008), il fatturato netto consolidato di Alitalia era stato di 4.487 milioni, come sottolinea una scheda su Cai fatta da R&S (Mediobanca). L'Alitalia di Colaninno, che ha assorbito anche l'ex Air One di Carlo Toto, ha perso un miliardo e 81 milioni di fatturato nel confronto con la compagnia pubblica. Se si considera anche Air One il fatturato perduto supera 1,7 miliardi.

Il costo del lavoro nel 2013 è diminuito di 46,9 milioni, a 681,7 milioni, per l'avvio di cassa integrazione e solidarietà. I dipendenti a fine anno erano 13.722, ma la forza media retribuita è stata inferiore, 11.241 persone (12.044 nel 2012). I debiti finanziari netti a fine anno ammontavano a 936 milioni, mentre i debiti totali lordi erano 2.129,4 milioni. In questa cifra sono compresi i debiti verso fornitori (653,7 milioni), biglietti prepagati (281,8 milioni), debiti «diversi» (83,2 milioni). I passeggeri di linea paganti sono diminuiti del 4,8% a 22,69 milioni (1,15 milioni in meno del 2012). La relazione al bilancio segnala tra le criticità un «peggioramento delle vendite» nell'ultimo trimestre 2013 e le nuove rotte (circa 300 voli la settimana) avviate a Fiumicino da vettori low cost.

I vertici di Alitalia non hanno chiesto altri soldi ai soci, nonostante il patrimonio netto consolidato negativo a fine 2013, perché la capogruppo Alitalia Spa dichiarava ancora un patrimonio netto positivo di 213 milioni. Ma questo dato non è realistico come il consolidato, incorpora anche una plusvalenza di 150 milioni che è solo sulla carta, ottenuta con il conferimento del Mille Miglia alla società Alitalia Loyalty, che è tutta di Alitalia. C'è il «concreto rischio di un peggioramento del risultato economico dell'esercizio 2014», affermano gli amministratori. La relazione dice che le perdite del primo trimestre 2014 superano un terzo del capitale sociale (che sulla carta è di 341 milioni), quindi oltre i 110 milioni. L'assemblea il 25 luglio sarà chiamata ad approvare un aumento di capitale di 200 milioni. La relazione aggiunge che «le risorse finanziarie ad oggi disponibili ed attese - in assenza di nuovi interventi di finanza straordinaria - non appaiono sufficienti a garantire il rispetto delle obbligazioni del gruppo in un prossimo futuro».
di Gianni Dragoni



Un milione e mezzo di passeggeri in meno rispetto al 2012,Dio santo che botta!!

Vorrei chiedere a Paolo_61 come hanno fatto questi a perdere più dell'Alitalia pubblica,senza avere Airone a fargli concorrenza,con contratti rivisti e flotta dimezzata.
 
Mi sembra ragionevole ipotizzare che la chiusura di bilancio 2013 sia stata fatta sotto "dettatura" (o, se preferite, scambiate la e con la i) di EY, che ha preteso una prima pulizia nei conti prima di entrare nel capitale.
Prassi normale in casi di acquisizioni.
 
Alitalia-Cai ha chiuso il bilancio consolidato 2013 con una perdita netta raddoppiata a 568,6 milioni di euro e un patrimonio netto negativo per 27,17 milioni. Questo significa che le perdite del gruppo presieduto da Roberto Colaninno al 31 dicembre avevano mangiato il capitale e, nonostante l'iniezione di 300 milioni con il salvataggio di dicembre, con il quale lo Stato è tornato azionista di Alitalia (le Poste hanno versato 75 milioni), la società avrebbe dovuto portare i libri in tribunale. Oppure chiedere altri soldi ai soci.

I dati emergono dal progetto di bilancio 2013 di Alitalia, approvato dal consiglio di amministrazione il 13 giugno. Un documento tenuto riservato che Il Sole 24 Ore ha consultato. Le cifre del bilancio non sono state rese note dalla compagnia. Un fatto senza precedenti. Come senza precedenti è la perdita annuale di Alitalia-Cai. Superiore anche a quelle della gestione pubblica, che a fine 2008 ha passato la mano ai Capitani coraggiosi chiamati da Silvio Berlusconi e organizzati da Corrado Passera, ex a.d. di Intesa Sanpaolo, per respingere Air France-Klm. Adesso quasi tutti i soci italiani e le banche, con l'appoggio del governo e del Pd, vogliono dare Alitalia agli arabi di Etihad Airways.

Nei cinque anni di cavalcata dei Capitani coraggiosi, Alitalia-Cai ha totalizzato perdite per 1 miliardo e 526 milioni, compresi i 115 milioni di costi spesati nel bilancio 2008, per un mese. In cinque anni e un mese l'Alitalia dei privati ha perso in media 25 milioni al mese, più della vecchia Alitalia pubblica, che in media aveva perso 20,83 milioni al mese in vent'anni. Nel 2013 i ricavi sono diminuiti del 5,2% a 3.406 milioni. Nel 2007, ultimo anno della gestione pubblica prima del commissariamento (28 agosto 2008), il fatturato netto consolidato di Alitalia era stato di 4.487 milioni, come sottolinea una scheda su Cai fatta da R&S (Mediobanca). L'Alitalia di Colaninno, che ha assorbito anche l'ex Air One di Carlo Toto, ha perso un miliardo e 81 milioni di fatturato nel confronto con la compagnia pubblica. Se si considera anche Air One il fatturato perduto supera 1,7 miliardi.

Il costo del lavoro nel 2013 è diminuito di 46,9 milioni, a 681,7 milioni, per l'avvio di cassa integrazione e solidarietà. I dipendenti a fine anno erano 13.722, ma la forza media retribuita è stata inferiore, 11.241 persone (12.044 nel 2012). I debiti finanziari netti a fine anno ammontavano a 936 milioni, mentre i debiti totali lordi erano 2.129,4 milioni. In questa cifra sono compresi i debiti verso fornitori (653,7 milioni), biglietti prepagati (281,8 milioni), debiti «diversi» (83,2 milioni). I passeggeri di linea paganti sono diminuiti del 4,8% a 22,69 milioni (1,15 milioni in meno del 2012). La relazione al bilancio segnala tra le criticità un «peggioramento delle vendite» nell'ultimo trimestre 2013 e le nuove rotte (circa 300 voli la settimana) avviate a Fiumicino da vettori low cost.

I vertici di Alitalia non hanno chiesto altri soldi ai soci, nonostante il patrimonio netto consolidato negativo a fine 2013, perché la capogruppo Alitalia Spa dichiarava ancora un patrimonio netto positivo di 213 milioni. Ma questo dato non è realistico come il consolidato, incorpora anche una plusvalenza di 150 milioni che è solo sulla carta, ottenuta con il conferimento del Mille Miglia alla società Alitalia Loyalty, che è tutta di Alitalia. C'è il «concreto rischio di un peggioramento del risultato economico dell'esercizio 2014», affermano gli amministratori. La relazione dice che le perdite del primo trimestre 2014 superano un terzo del capitale sociale (che sulla carta è di 341 milioni), quindi oltre i 110 milioni. L'assemblea il 25 luglio sarà chiamata ad approvare un aumento di capitale di 200 milioni. La relazione aggiunge che «le risorse finanziarie ad oggi disponibili ed attese - in assenza di nuovi interventi di finanza straordinaria - non appaiono sufficienti a garantire il rispetto delle obbligazioni del gruppo in un prossimo futuro».
di Gianni Dragoni

Alcune considerazioni:

- i sindacati hanno appena inviato una lettera ad Hogan, proponendogli la sontuosa offerta di non chiedere aumenti nei prossimi 3 anni. I 60.000 lordi pagati mediamente da una compagnia fallita per ogni dipendente, vengono ritenuti sufficienti con sommo spirito di sacrificio. Un annetto di precariato in un call center a 800€ al mese, chiarirebbe a questi signori parecchie cose.

- nel 2013 non era ancora arrivata FR a FCO sul nazionale. E visto che sta riempiendo piuttosto bene gli 11 voli giornalieri verso CTA, PMO e SUF, è sicuro che AZ stia prendendo mazzate terribili sia come numero di pax, sia come yield.

-è appena arrivata anche VY, che cercherà di emulare il successo degli irlandesi soprattutto in chiave europea, nella parte di mercato che sembra maggiormente in crescita e nel quale AZ ha aumentato i pax. E' facile prevedere che una parte (credo minoritaria) di pax migrerà sul vettore spagnolo, ma anche in questo caso è scontato un certo calo di redditività dovuto alla maggior concorrenza.

-sono anni che si sostiene a ragione che il futuro di AZ non può che passare da un aumento del lungo raggio. Eppure anche nel futuro targato EY, i WB arriveranno con una calma olimpica. Dio solo sa come si possa pensare che 1 WB in più nel 2015, oppure 3 nel 2016, possano essere così determinanti per cambiare il futuro di AZ.

-billypaul qualche post addietro ha postato un paio di esempi di grandi sprechi di denaro dentro AZ, come l'affaire CRJ Airone. Mi sembra che a nessuno sia stato presentato il conto per queste scelte e non sia nemmeno in programma il farlo.

-la già devastante situazione finanziaria di AZ, sarebbe ancora peggiore senza vari artifizi contabili.

-fatico davvero a vedere una via d'uscita dal tunnel, anche con l'appoggio di EY.
 
Concordo con Belumosi su tutto.
Unici rilievi:
-60000 lordi e' invertiero e fuorviante in linea con il comune "stipendio-pensiero" che si ha di AZ. Prova a dirlo a impiegati, front office, city liner, e buona parte AAVV CAI e vedrai cosa ti rispondono;
-Questione WB, io credo che più LR d'un colpo non sarebbe sostenibile per AZ che aumenterebbe, non avendo subito pax educati per le nuove destinazioni, costi e perdite.
 
Alcune considerazioni:

- i sindacati hanno appena inviato una lettera ad Hogan, proponendogli la sontuosa offerta di non chiedere aumenti nei prossimi 3 anni. I 60.000 lordi pagati mediamente da una compagnia fallita per ogni dipendente, vengono ritenuti sufficienti con sommo spirito di sacrificio. Un annetto di precariato in un call center a 800€ al mese, chiarirebbe a questi signori parecchie cose.

- nel 2013 non era ancora arrivata FR a FCO sul nazionale. E visto che sta riempiendo piuttosto bene gli 11 voli giornalieri verso CTA, PMO e SUF, è sicuro che AZ stia prendendo mazzate terribili sia come numero di pax, sia come yield.

-è appena arrivata anche VY, che cercherà di emulare il successo degli irlandesi soprattutto in chiave europea, nella parte di mercato che sembra maggiormente in crescita e nel quale AZ ha aumentato i pax. E' facile prevedere che una parte (credo minoritaria) di pax migrerà sul vettore spagnolo, ma anche in questo caso è scontato un certo calo di redditività dovuto alla maggior concorrenza.

-sono anni che si sostiene a ragione che il futuro di AZ non può che passare da un aumento del lungo raggio. Eppure anche nel futuro targato EY, i WB arriveranno con una calma olimpica. Dio solo sa come si possa pensare che 1 WB in più nel 2015, oppure 3 nel 2016, possano essere così determinanti per cambiare il futuro di AZ.

-billypaul qualche post addietro ha postato un paio di esempi di grandi sprechi di denaro dentro AZ, come l'affaire CRJ Airone. Mi sembra che a nessuno sia stato presentato il conto per queste scelte e non sia nemmeno in programma il farlo.

-la già devastante situazione finanziaria di AZ, sarebbe ancora peggiore senza vari artifizi contabili.

-fatico davvero a vedere una via d'uscita dal tunnel, anche con l'appoggio di EY.

i consueti 5 minuti di applausi! :dance::dance::dance::dance::dance:
 
Concordo con Belumosi su tutto.
Unici rilievi:
-60000 lordi e' invertiero e fuorviante in linea con il comune "stipendio-pensiero" che si ha di AZ. Prova a dirlo a impiegati, front office, city liner, e buona parte AAVV CAI e vedrai cosa ti rispondono;
-Questione WB, io credo che più LR d'un colpo non sarebbe sostenibile per AZ che aumenterebbe, non avendo subito pax educati per le nuove destinazioni, costi e perdite.
Il costo del personale l'ho ricavato dai dati di bilancio facendo il rapporto tra il costo totale e la forza lavoro retribuita. Il risultato è 60.644€ annui pro capite.
Non ho dubbi che ci siano grandi differenze di trattamento all'interno dell'azienda. Tuttavia se è vero che i piloti hanno uno stipendio sensibilmente più alto della media, è altrettanto vero che questi ultimi sono una percentuale minoritaria della forza lavoro. E quindi non sono sufficienti ad abbattere drasticamente lo stipendio degli altri lavoratori per far tornare i conti.
Diciamo che se è vero che anche in AZ c'è l'ultima ruota del carro, è altrettanto vero che, mediamente parlando, il dipendente AZ non se la passa malaccio. Anzi...
 
tenete anche conto che il contratto di settore scaduto a fine 2012 non e' ancora stato firmato in attesa di sapere cosa fara' AZ. e cmq molti in AZ all'interno dell'area commerciale (ora non so ma un tempo era cosi') venivano pagati in media molto di piu' di altri colleghi in analoghe posizioni in altre compagnie
 
-billypaul qualche post addietro ha postato un paio di esempi di grandi sprechi di denaro dentro AZ, come l'affaire CRJ Airone. Mi sembra che a nessuno sia stato presentato il conto per queste scelte e non sia nemmeno in programma il farlo.

L'affaire Embraer sembra celare le solite dinamiche italiche di "do ut des"; benchè Callegari avesse fortemente sconsigliato il Sukhoi, per varie ragioni, tra cui la giovinezza della macchina e relativi problemi di affidabilità, e, pertanto, la gara si giocasse tra Bombardier ed Embraer, la scelta degli Ejet sembra celare interessi di Colaninno e IMSI nel paese verde oro.
Il tutto, ovviamente, sotto silenzio del CdA.
 
Stato
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