*** Thread Alitalia + Etihad : EY conferma trattativa ***


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kenyaprince

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ROTTE
Inevitabile una ristrutturazione delle rotte altro passaggio delicato e determinante per i destini di Alitalia. Pare che alcune delle nuove destinazioni verranno calibrarate al fine di avvantaggiare gli italiani all’estero e i loro parenti, come quel grande bacino che è Nord America con New York, Chicago e San Francisco. Al pari del Latinoamerica, con la primizia del Cile e un potenziamento delle rotte brasiliane anche (ma non solo) per via degli appuntamenti sportivi del prossimo giugno.
Particolare attenzione però verrà riservata all’est: a breve Etihad dovrebbe siglare infatti una trattativa in esclusiva, anche a seguito del nulla osta da Poste all’ingresso nel capitale Alitalia con 75 milioni. I nuovi partner arabi in sostanza sono il punto di slancio verso i bacini mediorientali, indiani, giapponesi cinesi. Con la prospettiva di attrezzare nuove destinazioni come Mumbai, Delhi, Shanghai, Seoul, Tokyo e Osaka. Anche l’Africa sarà curata con nuovi voli su Johannesburg e Nairobi.
 

Milanello

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ROTTE
Inevitabile una ristrutturazione delle rotte altro passaggio delicato e determinante per i destini di Alitalia. Pare che alcune delle nuove destinazioni verranno calibrarate al fine di avvantaggiare gli italiani all’estero e i loro parenti, come quel grande bacino che è Nord America con New York, Chicago e San Francisco. Al pari del Latinoamerica, con la primizia del Cile e un potenziamento delle rotte brasiliane anche (ma non solo) per via degli appuntamenti sportivi del prossimo giugno.
Grazie per le info.
Tutte da FCO?
 

Stefanopv

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Comunque:

piano interessante e condivisibile, ma non so cosa succederà con i sindacati.

Accetteranno il passaggio a Cityliner degli equipaggi linea 32s?
 

kenyaprince

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VCE-TSF
Il piano della compagnia degli Emirati, il gradimento di Adr e l'opinione dell'esperto Alegi
“Salvezza prima dell’integrazione nella rete di un solido partner estero”: ecco il piano con cui l’ad Gabriele Del Torchio tenterà i rimettere in piedi Alitalia e renderla “presentabile” agli occhi dei nuovi pretendenti arabi. Secondo il Financial Times Eihad sarebbe pronta a pompare 350 milioni di euro per acquisire il 49% della compagnia di bandiera italiana.


IL PIANO
I dettagli del piano arabo, diffusi oggi da Repubblica, fanno riferimento a tre punti centrali. Una prima mossa di austerità nei conti, dal momento che le perdite dell’anno che sta per chiudersi dovrebbero attestarsi attorno ai 300 milioni di euro, ovvero 882 mila al dì. Difficile con queste premesse programmare una nuova vita perAlitalia, e così sarebbe stato deciso di fermare 11 aeromobili di medio raggio, mentre il nuovo ingresso di tre aerei a lungo raggio verrebbe posticipato di un biennio.


DIPENDENTI
Inevitabile passare per un dimagrimento della forza lavoro pari ad almeno 1.900 dipendenti, per giungere il prossimo anno ad un totale di circa novemila unità. Anche se in questa direzione gli unici a non restare scontenti potrebbero essere i piloti, che secondo l’anticipazione del piano diffusa dal quotidiano di lago Fochetti potrebbero rientrare nella partita dalla porta di servizio. Infatti i piloti italiani potrebbero far parte di un grande gruppo italo arabo da cui la nuova governante attingerà la forza lavoro.


NUMERI
L’obiettivo degli arabi è di tagliare i costi complessivi di 120 milioni, per far scendere le uscite di 295 milioni annui. In questo un ruolo primario giocherà il contratto di fornitura che al momento ammonta a 73 milioni di euro. Numeri a cui andranno sommati i 128 milioni drizzanti dal taglio del personale oltre che dal taglio di indennità e dal blocco di incentivi e scatti di anzianità.


ROTTE
Inevitabile una ristrutturazione delle rotte altro passaggio delicato e determinante per i destini di Alitalia. Pare che alcune delle nuove destinazioni verranno calibrar al fine di avvantaggiare gli italiani all’estero e i loro parenti, come quel grande bacino che è Nord America con New York, Chicago e San Francisco. Al pari del Latinoamerica, con la primizia del Cile e un potenziamento delle rotte brasiliane anche (ma non solo) per via degli appuntamenti sportivi del prossimo giugno.
Particolare attenzione però verrà riservata all’est: a breve Etihaddovrebbe siglare infatti una trattativa in esclusiva, anche a seguito del nulla osta da Poste all’ingresso nel capitale Alitalia con 75 milioni. I nuovi partner arabi in sostanza sono il punto di slancio verso i bacini mediorientali, indiani, giapponesi cinesi. Con la prospettiva di attrezzare nuove destinazioni come Mumbai, Delhi, Shanghai, Seoul, Tokyo e Osaka. Anche l’Africa sarà curata con nuovi voli su Johannesburg e Nairobi.


IL TRAMITE AIR ONE
Ed ecco che in questo scenario complessivo si inseriscono le mosse “interne”, come il maquillage a cui sarà sottoposta Air One, prossima a diventare una vera e propria linea low cost in grado di dare filo da torcere alla nuova rotta immaginata dai competitor diRyanair, ovvero la Sicilia.


ISOLA E NORD EUROPA
Dagli scali di Catania e Palermo infatti sono stati programmati nuovi voli alla volta dell’Europa centrale, come Amsterdam, Berlino, Copenaghen, Londra, Parigi. Ragion per cui Air One provvederà a raddoppiare gli aeromobili con 29 destinazioni totali dalla Sicilia e 135 voli settimanali.


AMPIO SPETTRO
In questo modo si concretizzerebbe quell’idea di società ad ampio spettro ipotizzata da queste colonne da Gregory Alegi, giornalista e storico (direttore di Dedalonews, autore di libri e saggi su temi dall’industria al potere aereo, insegnante all’Accademia aeronautica e alla Luiss). Alegi osservò che l’opzione asiatica poteva avere un senso proprio perché non è un diretto competitor. “Sono almeno quindici anni che in Europa si gioca per una ristrutturazione dell’intero settore del trasporto aereo. L’allora commissaria europea Loyola de Palacio, scomparsa alcuni anni fa, disse chiaramente che non ci sarebbe stato spazio nel vecchio continente per più di tre o quattro grandi compagnie. Un partner asiatico non ha questo tipo di problema a livello di sopravvivenza in Europa. Per cui potrebbe essere portato più ad una logica sinergica che non ad una di riassorbimento o riduzione di un concorrente”.


OK DA BENETTON
Pollice in su per l’opzione Etihad era stata espressa anche dal gruppo Benetton, che in un report di Adr consegnato a Palazzo Chigi rilevava come fosse “necessario guidare la situazione verso un’aggregazione con un grande vettore internazionale che mantenga Alitalia come hub carrier e metta Fiumicino come secondo o terzo hub al centro di un network di collegamenti internazionali e intercontinentali”. Quindi una compagnia dell’Estremo Oriente o del Golfo. Inoltre Fiumicino, proseguiva il documento, “potrebbe contribuire attivamente alla creazione di un grande carrier internazionale“ grazie alla “grande forza commerciale anche in aree a oggi poco coperte dalla struttura vendite Alitalia (es: Far East)”
 

Shogun

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Allo stato attuale bisogna focalizzarsi in un mercato che sia uno e presidiarlo in maniera ottimale e la probabile entrata nel capitale AZ di Etihad potrebbe iniziare a gettare le,basi verso un'epurazione da tutti quei legami politici e campanilistici nella quale ha sempre sguazzato felicemente la vecchia AZ e anche un po' questa "nuova" CAI. E a questo punto che EY potrà constatare con mano che qualcosa a Milano fa acqua da tutte le parti, tranne che per qualche politico e passeggero dal deretano pesante.
Quoto. Magari si avverasse tutto questo. Sarebbe una vera rivoluzione nel trasporto aereo italiano.
Fine di una gestione "politica" di AZ e fine dell'assurda convivenza della strana coppia LIN-MXP.
Questo è ciò che sogno.
 

Veolia

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3 nodi fondamentali:
1)nuove rotte: l'incoming turistico italiano, e la sinergia di LR con la rete EY verso EU e NAM
2) l'adeguamento di FCO ai migliori standard europei, e siamo molto molto lontani;
3)l'utilizzo e la restante cessione del 51% o piu' che resta, per il momento in mani italiane, ma secondo me di sicuro non per sempre
 

Paolo_61

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3 nodi fondamentali:
1)nuove rotte: l'incoming turistico italiano, e la sinergia di LR con la rete EY verso EU e NAM
2) l'adeguamento di FCO ai migliori standard europei, e siamo molto molto lontani;
3)l'utilizzo e la restante cessione del 51% o piu' che resta, per il momento in mani italiane, ma secondo me di sicuro non per sempre
Facendo un po' di fanta-aviazione (che mi appassiona più del toto-rotte), non vedo perché non ipotizzare, in un futuro neanche troppo lontano, la fusione di AZ con AB. Ne nascerebbe una compagnia di dimensione veramente europee, con un socio di maggioranza relativa solido in grado di gestire al meglio (anche se non ufficialmente) la baracca.
 

belumosi

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Il piano della compagnia degli Emirati, il gradimento di Adr e l'opinione dell'esperto Alegi
“Salvezza prima dell’integrazione nella rete di un solido partner estero”: ecco il piano con cui l’ad Gabriele Del Torchio tenterà i rimettere in piedi Alitalia e renderla “presentabile” agli occhi dei nuovi pretendenti arabi. Secondo il Financial Times Eihad sarebbe pronta a pompare 350 milioni di euro per acquisire il 49% della compagnia di bandiera italiana.


IL PIANO
I dettagli del piano arabo, diffusi oggi da Repubblica, fanno riferimento a tre punti centrali. Una prima mossa di austerità nei conti, dal momento che le perdite dell’anno che sta per chiudersi dovrebbero attestarsi attorno ai 300 milioni di euro, ovvero 882 mila al dì. Difficile con queste premesse programmare una nuova vita perAlitalia, e così sarebbe stato deciso di fermare 11 aeromobili di medio raggio, mentre il nuovo ingresso di tre aerei a lungo raggio verrebbe posticipato di un biennio.


DIPENDENTI
Inevitabile passare per un dimagrimento della forza lavoro pari ad almeno 1.900 dipendenti, per giungere il prossimo anno ad un totale di circa novemila unità. Anche se in questa direzione gli unici a non restare scontenti potrebbero essere i piloti, che secondo l’anticipazione del piano diffusa dal quotidiano di lago Fochetti potrebbero rientrare nella partita dalla porta di servizio. Infatti i piloti italiani potrebbero far parte di un grande gruppo italo arabo da cui la nuova governante attingerà la forza lavoro.


NUMERI
L’obiettivo degli arabi è di tagliare i costi complessivi di 120 milioni, per far scendere le uscite di 295 milioni annui. In questo un ruolo primario giocherà il contratto di fornitura che al momento ammonta a 73 milioni di euro. Numeri a cui andranno sommati i 128 milioni drizzanti dal taglio del personale oltre che dal taglio di indennità e dal blocco di incentivi e scatti di anzianità.


ROTTE
Inevitabile una ristrutturazione delle rotte altro passaggio delicato e determinante per i destini di Alitalia. Pare che alcune delle nuove destinazioni verranno calibrar al fine di avvantaggiare gli italiani all’estero e i loro parenti, come quel grande bacino che è Nord America con New York, Chicago e San Francisco. Al pari del Latinoamerica, con la primizia del Cile e un potenziamento delle rotte brasiliane anche (ma non solo) per via degli appuntamenti sportivi del prossimo giugno.
Particolare attenzione però verrà riservata all’est: a breve Etihaddovrebbe siglare infatti una trattativa in esclusiva, anche a seguito del nulla osta da Poste all’ingresso nel capitale Alitalia con 75 milioni. I nuovi partner arabi in sostanza sono il punto di slancio verso i bacini mediorientali, indiani, giapponesi cinesi. Con la prospettiva di attrezzare nuove destinazioni come Mumbai, Delhi, Shanghai, Seoul, Tokyo e Osaka. Anche l’Africa sarà curata con nuovi voli su Johannesburg e Nairobi.


IL TRAMITE AIR ONE
Ed ecco che in questo scenario complessivo si inseriscono le mosse “interne”, come il maquillage a cui sarà sottoposta Air One, prossima a diventare una vera e propria linea low cost in grado di dare filo da torcere alla nuova rotta immaginata dai competitor diRyanair, ovvero la Sicilia.


ISOLA E NORD EUROPA
Dagli scali di Catania e Palermo infatti sono stati programmati nuovi voli alla volta dell’Europa centrale, come Amsterdam, Berlino, Copenaghen, Londra, Parigi. Ragion per cui Air One provvederà a raddoppiare gli aeromobili con 29 destinazioni totali dalla Sicilia e 135 voli settimanali.


AMPIO SPETTRO
In questo modo si concretizzerebbe quell’idea di società ad ampio spettro ipotizzata da queste colonne da Gregory Alegi, giornalista e storico (direttore di Dedalonews, autore di libri e saggi su temi dall’industria al potere aereo, insegnante all’Accademia aeronautica e alla Luiss). Alegi osservò che l’opzione asiatica poteva avere un senso proprio perché non è un diretto competitor. “Sono almeno quindici anni che in Europa si gioca per una ristrutturazione dell’intero settore del trasporto aereo. L’allora commissaria europea Loyola de Palacio, scomparsa alcuni anni fa, disse chiaramente che non ci sarebbe stato spazio nel vecchio continente per più di tre o quattro grandi compagnie. Un partner asiatico non ha questo tipo di problema a livello di sopravvivenza in Europa. Per cui potrebbe essere portato più ad una logica sinergica che non ad una di riassorbimento o riduzione di un concorrente”.


OK DA BENETTON
Pollice in su per l’opzione Etihad era stata espressa anche dal gruppo Benetton, che in un report di Adr consegnato a Palazzo Chigi rilevava come fosse “necessario guidare la situazione verso un’aggregazione con un grande vettore internazionale che mantenga Alitalia come hub carrier e metta Fiumicino come secondo o terzo hub al centro di un network di collegamenti internazionali e intercontinentali”. Quindi una compagnia dell’Estremo Oriente o del Golfo. Inoltre Fiumicino, proseguiva il documento, “potrebbe contribuire attivamente alla creazione di un grande carrier internazionale“ grazie alla “grande forza commerciale anche in aree a oggi poco coperte dalla struttura vendite Alitalia (es: Far East)”
L'insieme, tuttora piuttosto fumoso, mi convince fino ad un certo punto. Dubito che basti l'ingresso di EY per rendere i costi di Airone comparabili a quelli di FR. E pur concordando sull'espansione del LR come soluzione opportuna, non dimenticherei le dolorose esperienze di Fortaleza e Pechino.
La parte che mi sembra più concretamente realizzabile del piano, è quella del contenimento dei costi. Che però non poteva essere fatta da un italiano senza che la politica lo crocifiggesse, obbligata da chi avrebbe subito i tagli.
Ma se i tagli li dovesse fare il nuovo padrone potente e lontano ed in piena emergenza (sarà un caso?), i politici e i sindacati potrebbero pilatescamente nascondersi dietro la scusa che loro non potevano farci nulla.
L'impressione complessiva è che stiamo svendendo metà della compagnia, perché nessun italiano ha avuto il coraggio di fare il lavoro sporco. Un'altra perla di una ricca collezione.
 

Veolia

Utente Registrato
10 Settembre 2006
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0
Facendo un po' di fanta-aviazione (che mi appassiona più del toto-rotte), non vedo perché non ipotizzare, in un futuro neanche troppo lontano, la fusione di AZ con AB. Ne nascerebbe una compagnia di dimensione veramente europee, con un socio di maggioranza relativa solido in grado di gestire al meglio (anche se non ufficialmente) la baracca.
mah non so , mi sembrano cose molto molto diverse....non lo so davvero
di sicuro la reazione del crucco di LH dell'altro giorno era decisamente fuori dalle righe che dimostra un'evidente fastidio......
 
F

flyboy

Guest
ROTTE
Inevitabile una ristrutturazione delle rotte altro passaggio delicato e determinante per i destini di Alitalia. Pare che alcune delle nuove destinazioni verranno calibrarate al fine di avvantaggiare gli italiani all’estero e i loro parenti, come quel grande bacino che è Nord America con New York, Chicago e San Francisco. Al pari del Latinoamerica, con la primizia del Cile e un potenziamento delle rotte brasiliane anche (ma non solo) per via degli appuntamenti sportivi del prossimo giugno.
Particolare attenzione però verrà riservata all’est: a breve Etihad dovrebbe siglare infatti una trattativa in esclusiva, anche a seguito del nulla osta da Poste all’ingresso nel capitale Alitalia con 75 milioni. I nuovi partner arabi in sostanza sono il punto di slancio verso i bacini mediorientali, indiani, giapponesi cinesi. Con la prospettiva di attrezzare nuove destinazioni come Mumbai, Delhi, Shanghai, Seoul, Tokyo e Osaka. Anche l’Africa sarà curata con nuovi voli su Johannesburg e Nairobi.
Il piano rotte, qualora confermato, sembra molto vicino a quanto aveva presentato DT a luglio.
Inoltre AP sembra destinata ad avere in Sicilia lo stesso ruolo svolto a MXP verso LHI, anche se lì non è stato l'unico killer.
 
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