Wizzair a FlyTorino: inaccettabili le condizioni di SAGAT

  • Autore Discussione Autore Discussione Michele-TRN
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SAGAT ha doichiaratro che regalerà 3 milioni a AZ e non mi sembra che LH abbia fatto una rivoluzione.

I-VALE mi ha preceduto quindi il discorso di SAGAT che non può fare sconti a Wizzair senza fari a Lufthansa mi sembra prorpio non reggere, e non capisco perchè non possano convivere nello stesso terminal lowcost e major quando proprio a TRN lo si fa già oggi con FR e BV che convivono con AF, LH, AZ, BA.
 
Un aeroporto molto difficilmente può far convivere, sotto lo stesso terminal, vettori tradizionali che pagano tariffa piena e vettori LC incentivati. AZ passerebbe subito col cappello in mano e chiederebbe sconti. Nessun guadagno possibile anche dopo il migliore periodo di startup di Wizzair potrebbe mai ricompensare quella perdita di redditività. Tra l' altro non mi pare che SAGAT navighi nell' oro. Non potendo far lavorare gratis i dipendenti non può rinunciare a difendere i ricavi, è ovvio.

SEA, AdR, SAVE hanno strutture per le low cost, SAGAT no e non può permettersi di pagare Wizzair per qualche volo etnico. Al massimo che si usi CUF.

Quindi a fine anno l'aeroporto di Bologna o avrà accumulato milioni di perdite o avrà perso tutte le major che ha?

Inoltre da quello che mi dici le compagnie charter che operano a MXP dal Terminal1 pagheranno una barca di soldi...

Riguardo a SAGAT che non naviga nell'oro è un'affermazione, forse vera, ma che è in contraddizione con i dividendi staccati negli ultimi anni...
 
meno male che per lo meno c'e' blue air da cuneo.. ;)

Forse una delle condizioni inacettabili per Wizz è stato proprio il divieto a volare su Bucarest per non intaccare il volo Blue Air da CUF, già uno dei pochissimi voli dello scalo di Levaldigi.
 
O alla Bocconi dormivo oppure quando finiranno gli ammortamenti, sempre che il bene abbia ancora vita utile, i conti SAGAT vedranno meno ammortamenti, quindi meno costi cioè più utili. Anche più tasse, questo è il rovescio della medaglia.

Scusami avevo espresso il mio pensiero con scrittura da cane :-)

Intendevo dire che NONOSTANTE gli ammortamenti la redditività si è mantenuta alta. Finiti gli ammortamenti ci saranno i costi di manutenzione.
Ci sono delle strutture aeroportuali che, anche prima dei lavori olimpici, erano più che sufficienti a sostenerne l’attività senza significativi disservizi per la clientela. In futuro l’aeroporto torinese risulterà ancor più sovradimensionato rispetto ai presumibili volumi di traffico e ciò si tradurrà inevitabilmente in un aggravio dei costi di gestione (manutenzione compresa) che, molto probabilmente, non troverà facile compensazione nei ricavi di esercizio.
86.5 milioni di investimenti di cui ben 54 pagati interamente DAL PUBBLICO
non sono facilmente giustificabili dal punto di vista economico.
 
Forse una delle condizioni inacettabili per Wizz è stato proprio il divieto a volare su Bucarest per non intaccare il volo Blue Air da CUF, già uno dei pochissimi voli dello scalo di Levaldigi.

Non penso ci sia mai stato un divieto di volare su Bucarest da parte di SAGAT. A quest'ultima frega poco o nulla dei voli da CUF, e si vede.
 
una tua supposizione?

Si, è un mia supposizione, forse neanche tanto improbabile: la Regione Piemonte ha sempre difeso "la fortunata causa" dell'aeroporto di Levaldigi, e per non diminuire il gia esiguo traffico su Cuneo, ha chiesto alla Sagat di non aprire voli, almeno nell' immediato, o ha dichiarato l'intenzione di non finanziare con i fondi regionali collegamenti verso la Romania, ormai una destinazione storica di CUF, da anni quasi l' unica fonte di traffico, e che senza la quale Levaldigi, non avrebbe motivo di esistere.
 
Si, è un mia supposizione, forse neanche tanto improbabile: la Regione Piemonte ha sempre difeso "la fortunata causa" dell'aeroporto di Levaldigi, e per non diminuire il gia esiguo traffico su Cuneo, ha chiesto alla Sagat di non aprire voli, almeno nell' immediato, o ha dichiarato l'intenzione di non finanziare con i fondi regionali collegamenti verso la Romania, ormai una destinazione storica di CUF, da anni quasi l' unica fonte di traffico, e che senza la quale Levaldigi, non avrebbe motivo di esistere.

Questa è già un'interpretazione più realistica.
 
Ma che cosa vuol dire? Come potresti far pagare meno l' insignificante Wizzair rispetto ad Alitalia, Air France e Lufthansa, nello stesso terminal?
Che fine farebbero i ricavi di SAGAT se dovesse fare sconti anche a loro?
A Malpensa c' è la giustificazione che il T2 vale meno ed è logico che costi meno.


Il guaio è che la vecchia Ali-taglia deve un bel gruzzolo a Sagat ed ora si parla di "tossire" 3 milioni di Euro per 4 voli insignificanti a favore della nuova Ali-taglia. Visto che TRN (SAGAT)è sempre stato una vacca da mungere con bei dividendi,(destinatari Comune, Regione, Sanpaolo e Benetton- quest'ultimo oltertuttoè chi COMANDA) e disattendendo il REINVESTIMENTO degli utili per aumentare i voli (leggasi comarketing), ritengo che sia giunta l'ora che i soci pubblici facciano valere la loro quota di maggioranza per far raggiungere al nostro aeroporto lo scopo fissato nel 1999 (giunta regionale di CD ) e ribadito dalla giunta regionale attuale di CS cioe' (e cito testualmente ) “consentire all'aeroporto di aumentare, in termini di numero e di frequenza, le opportunità di collegamento con altri scali, sia italiani che internazionali”.
Ciò è stato tranquillamente DISATTESO:D
 
"Caselle per noi è troppa cara"
La compagnia low cost ungherese critica la gestione Sagat

Wizzair costretta così a rinunciare alle rotte tra Torino e i Paesi dell´Europa dell´Est


DIEGO LONGHIN
«Torino ci interessa, ma è troppo cara». Parola di Wizzair, compagnia low cost dell´Est Europa che ha molti collegamenti con l´Italia, ma non con Caselle. Il motivo? «Le condizioni commerciali proposte da Sagat al vettore ungherese al momento impediscono l´apertura di voli diretti da Torino alle basi di Wizzair».
La risposta è arrivata al presidente dell´associazione Fly Torino, Valentino Magazzù, che il 22 settembre aveva mandato una lettera ai vertici del vettore a basso costo per comprendere le ragioni dell´assenza dallo scalo Sandro Pertini. «Si tratta di una piazza interessante - aveva scritto Magazzù - in considerazione del grande bacino etnico proveniente dall´Europa centrale e dell´Est, in particolare polacchi e romeni, circa 71 mila persone». Il numero uno dell´associazione considera «grave» il problema sollevato da Wizzair: «La politica messa in atto da Sagat è stata quella di puntare al massimo degli utili e dei profitti, a scapito dell´erogazione di un servizio di mobilità internazionale che dovrebbe costituire l´obiettivo primario dell´aeroporto». Wizzair in Europa conta 53 scali, «come è possibile che le richieste della compagnia low cost ungherese siano state ritenute accettabili da 53 società di gestione aeroportuale e la trattativa con Sagat non sia andata a buon fine?», si domanda Magazzù.
L´associazione che raggruppa utenti dell´aeroporto di Caselle lancia un appello al Comune, principale azionista di Sagat: «È evidente che non esiste alcuna volontà di sviluppare seriamente l´aeroporto a partire da quei collegamenti di base per chi risiede a Torino e nel Piemonte». Della base low cost di Ryan Air, su cui si sta discutendo da mesi, non si vede traccia. Solo collegamenti invernali settimanali utili per gli sciatori. L´unica certezza saranno i nuovi collegamenti Alitalia, frutto di un accordo tra la nuova compagnia di bandiera e la Regione, che vedrà Torino collegata direttamente con Berlino, Mosca, Istanbul e Amsterdam.

La Repubblica - Torino

CIAO
_goa
 
Non sapevo che Torino fosse in Unione Sovietica.
Ma per favore! Non stiamo parlando di un'impresa privata che fa quello che vuole, un aeroporto è un servizio pubblico, anche quando gestito con criteri privatistici. Tanto più che i principali azionisti in questo caso sono enti pubblici, che non hanno come scopo quello di fare profitti ma di dare un servizio alla collettività. Simili prese di posizione ideologiche non hanno senso.
 
Fino a quando il 51% dell'aeroporto sarà di proprietà pubblica l'obiettivo principale dovrà essere offrire collegamenti (ed anche remunerare il capitale).

Non è tollerabile che tutti gli utili vengano distribuiti con dividendi. Non è tollerabile che a fronte di -3milioni di utili registrati nel 2008 rispetto al 2007 il dividendo staccato sia stato lo stesso e l'amministratore delegato abbia ricevuto 400.000 Euro di premi.

Se e quando sarà una società interamente privata faranno tutto quello che vorranno ma fino ad allora NO!
L'ammodernamento per le Olimpiadi è costato alle casse pubbliche 53mio€ (oltre la quota parte del socio pubblico nei 30mio€ investiti da sagat).

Non è tollerabile che quest'investimento non venga fatto fruttare non riempiendo l'aeroporto di passeggeri.
 
Fino a quando il 51% dell'aeroporto sarà di proprietà pubblica l'obiettivo principale dovrà essere offrire collegamenti

E questa non è un’opinione personale o di un’associazione: è quello che è stato sancito dal Consiglio Comunale nel 99 con la delibera di privatizzazione dell’Aeroporto.

Anche se non piace a malpensante, questa è la mission che l’azionista di maggioranza dell’aeroporto di Torino ha stabilito per questa infrastruttura, mission che è stata completamente disattesa dai soci privati che sono entrati nel pacchetto azionario di Sagat.
 
Compagni, fate un accordo con Aeroflot. Forse c' è ancora qualcuno della vecchia gestione.

Non conta naturalmente quel che mi piace, ma dovrebbe contare l' idea di non stravolgere il mercato a colpi di sussidi, una mentalità ancora peggiore di quella che ha fatto di Alitalia e dell' aviazione italiana quello che abbiamo davanti agli occhi.

Chiudo i miei interventi, perché non c' è nessun dialogo, ma solo cieco campanilismo.
 
Ma chi ha parlato di sussidi? Si tratta solo di praticare non le tariffe che garantirebbero il massimo del profitto per i privati presenti nella compagine dell'aeroporto, ma tariffe (leggermente inferiori) che permetterebbero l'ingresso di nuove compagnie e nuovi collegamenti utili a chi dell'aeroporto usufruisce, e cioè i cittadini, che in ultima analisi sono i clienti dell'azienda aeroportuale.
Forse prima di straparlare di "compagni" a sproposito sarebbe bene studiarsi i fondamenti dell'economia di mercato, che a quanto pare qualcuno nel XXI secolo ancora confonde con il feudalesimo.