Wizz Air lancia “Locos”


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20 Giugno 2008
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Wizz Air lancia “Locos”, la sua prima pubblicità fatta interamente con l’AI​

Ideata per il mercato spagnolo, la campagna è firmata da The Liberty Guild e Monks.
Wizz Air punta forte sull’intelligenza artificiale nella sua nuova comunicazione. La compagnia aerea ha lanciato in Spagna la sua prima campagna pubblicitaria interamente realizzata con strumenti di AI, firmata da The Liberty Guild e Monks.

Al centro del progetto c’è “Locos”, gioco di parole che richiama sia il termine spagnolo “un po’ pazzo” sia il suono di “low-cost”, per esprimere la spontaneità e l’audacia che possono nascere dalle tariffe convenienti di Wizz Air. I soggetti mostrano viaggiatori che si liberano dalla routine con fughe improvvisate, tra una carbonara a Roma e un giro in gondola a Venezia, chiudendo con il claim: “Perché essere low-cost non significa solo pagare meno, ma osare vivere di più.”
Per la prima volta per Wizz Air, l’intera produzione è stata sviluppata con l’ausilio di strumenti AI come Midjourney, Runway, Nano Banana di Google, Topaz e Flux. Dalla creazione delle immagini al montaggio, dal sound design al casting fino alla voce narrante, l’AI ha permesso di ridurre tempi e costi, mantenendo alta la qualità del risultato.

“Wizz Air è una compagnia digital-first: essere pionieri nell’uso delle nuove tecnologie è naturale per noi. Realizzare una pubblicità interamente in AI ha perfettamente senso, e il modo in cui Monks e The Liberty Guild hanno dato vita al concept ci entusiasma”, ha dichiarato la compagnia.

La campagna, uno dei maggiori investimenti media di Wizz Air in Spagna, conferma la crescita del brand nel mercato iberico, dove la compagnia opera oggi 126 rotte verso 28 destinazioni in 15 Paesi.

Jon Williams, Ceo e fondatore di The Liberty Guild, ha commentato: "L'approccio attuale all'IA nella maggior parte delle aree è l'automazione attrizionale, che crea contenuti per il fondo del funnel. Con questa campagna, abbiamo trovato un nuovo modo di lavorare con l'IA, arricchito dalla genialità umana e supportato dalla conoscenza creativa locale e dalle sfumature della nostra rete per fornire e creare un lavoro efficace e inventivo in modo più rapido ed economico."

 
La compagnia aerea ha lanciato in Spagna la sua prima campagna pubblicitaria interamente realizzata con strumenti di AI, firmata da The Liberty Guild e Monks.

Una supercazzola abbastanza auto-contradditoria, a dirla tutta.
 
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La pubblicità non è gran che, ma il futuro è quello. Un copione analogo, realizzato con attori reali, produzione reale e tutto il sistema tradizionale, sarebbe costato centinaia di migliaia di euro. Quella robetta fatta così è questione di qualche decina di migliaia (principalmente in compensi per le agenzie). Si tratterà di capire quale tipo di gusti prevarrà negli anni (si pensi ai bambini AI che dicono minchiate: saranno anche finti, ma fanno miliardi di visualizzazioni), ma è inverosimile che la mafia della produzione pubblicitaria tradizionale continui — dovrà riciclarsi. Non siamo lontani da un mondo nel quale pubblicità molto efficaci saranno realizzate in pochi giorni da 4-5 persone davanti un computer.
 
La pubblicità non è gran che, ma il futuro è quello. Un copione analogo, realizzato con attori reali, produzione reale e tutto il sistema tradizionale, sarebbe costato centinaia di migliaia di euro. Quella robetta fatta così è questione di qualche decina di migliaia (principalmente in compensi per le agenzie). Si tratterà di capire quale tipo di gusti prevarrà negli anni (si pensi ai bambini AI che dicono minchiate: saranno anche finti, ma fanno miliardi di visualizzazioni), ma è inverosimile che la mafia della produzione pubblicitaria tradizionale continui — dovrà riciclarsi. Non siamo lontani da un mondo nel quale pubblicità molto efficaci saranno realizzate in pochi giorni da 4-5 persone davanti un computer.

Ci sono due aspetti che pero’ a tendere potrebbero essere limitanti:

Da una parte i limiti semantici e contestuali perche i modelli generativi si basano su correlazioni statistiche e non su esperienza diretta. Questo significa che possono produrre contenuti convincenti ma sempre derivati da dati preesistenti, non da percezioni reali. L’altra cosa è l’aspetto di autenticità percepita. Fondamentale nel rendere la pubblicità “usufruibile”. Mi spiego meglio, un contenuto da intelligenza artificiale puo’ simulare emozioni e ambientazioni, ma non trasmettere la stessa credibilità di una esperienza reale ripresa sul campo. L’utente medio (c’è anche uno studio, se lo ritrovo lo condivido) anche senza rendersene conto percepisce inconsciamente queste differenze e la pubblicità ha effetto inverso.
 
Ci sono due aspetti che pero’ a tendere potrebbero essere limitanti:

Da una parte i limiti semantici e contestuali perche i modelli generativi si basano su correlazioni statistiche e non su esperienza diretta. Questo significa che possono produrre contenuti convincenti ma sempre derivati da dati preesistenti, non da percezioni reali. L’altra cosa è l’aspetto di autenticità percepita. Fondamentale nel rendere la pubblicità “usufruibile”. Mi spiego meglio, un contenuto da intelligenza artificiale puo’ simulare emozioni e ambientazioni, ma non trasmettere la stessa credibilità di una esperienza reale ripresa sul campo. L’utente medio (c’è anche uno studio, se lo ritrovo lo condivido) anche senza rendersene conto percepisce inconsciamente queste differenze e la pubblicità ha effetto inverso.
La marmellata di pesche.
Tu stai parlando della marmellata di pesche: se è presente nella foto, ma a sproposito, è quasi sicuramente un segno dell'intervento dell'IA 😅😅
 
Ci sono due aspetti che pero’ a tendere potrebbero essere limitanti:

Da una parte i limiti semantici e contestuali perche i modelli generativi si basano su correlazioni statistiche e non su esperienza diretta. Questo significa che possono produrre contenuti convincenti ma sempre derivati da dati preesistenti, non da percezioni reali. L’altra cosa è l’aspetto di autenticità percepita. Fondamentale nel rendere la pubblicità “usufruibile”. Mi spiego meglio, un contenuto da intelligenza artificiale puo’ simulare emozioni e ambientazioni, ma non trasmettere la stessa credibilità di una esperienza reale ripresa sul campo. L’utente medio (c’è anche uno studio, se lo ritrovo lo condivido) anche senza rendersene conto percepisce inconsciamente queste differenze e la pubblicità ha effetto inverso.

Be’, non è che le pubblicità debbano essere per forza riprese sul campo per essere credibili e persino iconiche.






 
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La pubblicità non è gran che, ma il futuro è quello. Un copione analogo, realizzato con attori reali, produzione reale e tutto il sistema tradizionale, sarebbe costato centinaia di migliaia di euro. Quella robetta fatta così è questione di qualche decina di migliaia (principalmente in compensi per le agenzie). Si tratterà di capire quale tipo di gusti prevarrà negli anni (si pensi ai bambini AI che dicono minchiate: saranno anche finti, ma fanno miliardi di visualizzazioni), ma è inverosimile che la mafia della produzione pubblicitaria tradizionale continui — dovrà riciclarsi. Non siamo lontani da un mondo nel quale pubblicità molto efficaci saranno realizzate in pochi giorni da 4-5 persone davanti un computer.
quoto e questa sara' anche la fine del cinema, delle troupe, delle location lontane, dei viaggi di centinaia di persone...
It is what it is, like it or not...
 
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