VIE-VRN senza che qualcuno si accertasse chi fossi


è quindi lecito per me volare, che so, col biglietto mi mio cugino fabrizio, se sono ben consapevole che se ci sono problemi l'assicurazione rimborserà appunto fabrizio e non me? in ogni caso sono le compagnie stesse che, aderendo a iata oppure no, richiedono l'esattezza del nome e cognome così come riportato sul documento di identità. quindi, se il controllo documenti non lo fanno da nessuna parte, come si accorgono che i biglietti vengano usati correttamente dagli utenti? questo era il senso del mio post

Quoto I-FORD: non è lecito volare con un biglietto non emesso a tuo nome e sta a te rispettare la norma, senza che nessuno ti debba stare continuamente col fucile puntato alla tempia. Di solito le società civili funzionano così.

[magari aggiungi come la percentuale di passeggeri irregolari sotto questo profilo possa essere stata, nel tempo, talmente irrisoria da permettere un alleggerimento di questo tipo di controllo. Ma questo è totalmente un mio azzardo]

Come deterrente, comunque, rimane il fatto che se vieni scoperto come irregolare durante un controllo a campione ti becchi una denuncia per così tanti capi d'imputazione che manco per un attimo mi farebbero venire voglia di "provarci".
 
mah, scusate, ma io, sia come cittadino viaggiatore che come addetto di scalo, faccio fatica a definire un normale controllo documenti "stare continuamente col fucile puntato alla tempia", sarà che sono cresciuto con la mentalità da suddito e posso garantire che non provo piacere alcuno, sul lavoro, a chiedere il documento ai passeggeri che assisto. Tuttavia le compagnie aeree che serviamo richiedono tutte il controllo documenti al checkin ed al gate, e lo facciamo sempre e per tutti i voli, quindi non capisco come una compagnia possa avere pratiche e disposizioni differenti in base al paese in cui ci si trova o all'aeroporto di partenza. non lo capisco soprattutto perchè il controllo documenti, come dicevo, non ci è imposto solo dalle autorità (in quanto siamo obbligati a verificare che ci siano tutti i requisiti perchè ogni passeggero raggiunga la sua destinazione, pena una multa alla società di handling, questo ovviamente in caso di volo fuori dallo schengen), ma ci è imposto anche da tutti i vettori (che poi lo facciano per aderire alla iata, o per loro decisione interna poco conta per me, è una procedura, la rispetto), e se a bordo per qualche strana ragione si viene a sapere che tizio è partito col biglietto di caio, statene pur certi, io che l'ho accettato e chi lo ha imbarcato non è che la passiamo tanto tranquilla (oddio, non ci metteranno certo in galera, ma nemmeno ci daranno un bonus per natale). quindi, in parole povere, perchè altrove è lecito non fare questo controllo mentre da noi è obbligatorio? ce la raccontano solo a noi operatori di Genova o c'è qualcosa che non funziona?
Ed ancora, qualcuno mi può spiegare cosa c'è di avvilente, da libero cittadino, nel sentirsi chiedere un documento di riconoscimento da chi fa il proprio lavoro e fa i controlli che gli vengono chiesti, in una situazione assolutamente normale e priva di stress come per esempio il checkin in aeroporto? Questo lo chiedo con la massima serenità, non sia mai che qualcuno riesca ad aiutarmi ad uscire dalla mentalità da suddito.
 
perchè sui treni puoi salire senza che nessuno sappia che esisti? volendo questo è il caso opposto a quello dell'aeroporto. io vorrei che ci fosse una "clean zone" per i binari dei treni come per i gate degli aeroporti. dico questo per dire: sui voli intra-EU è come prendere un treno, se non serve in un caso, non serve pure nell'altro.

non venite a dirmi che sono casi diversi: i mezzi di trasporto sono mezzi di trasporto.
se fai saltare in aria un treno a RM Termini all'ora di punta non è meno peggio che se la fai saltare a FCO.

comunque, quando superi il controllo sicurezza poi credo sia totalmente indifferente chiedere un documento perchè sei un cittadino come tutti che si sta spostando da A a B.

p.s. anche non ricordo che su un traghetto per la sardegna mi abbiano chiesto un documento, ma forse mi sbaglio (chiedo conferma o smentita).
 
La stessa cosa succede in Giappone per i voli domestici. Nessuno mi ha mai chiesto la carta di identità/passaporto. :)
 
In Spagna mi hanno controllato i documenti e passato il bagaglio al metal detector per prendere un treno AV. Era il lontano 2007, non so se sono cambiate le cose.
 
mah, scusate, ma io, sia come cittadino viaggiatore che come addetto di scalo, faccio fatica a definire un normale controllo documenti "stare continuamente col fucile puntato alla tempia", sarà che sono cresciuto con la mentalità da suddito e posso garantire che non provo piacere alcuno, sul lavoro, a chiedere il documento ai passeggeri che assisto. Tuttavia le compagnie aeree che serviamo richiedono tutte il controllo documenti al checkin ed al gate, e lo facciamo sempre e per tutti i voli, quindi non capisco come una compagnia possa avere pratiche e disposizioni differenti in base al paese in cui ci si trova o all'aeroporto di partenza. non lo capisco soprattutto perchè il controllo documenti, come dicevo, non ci è imposto solo dalle autorità (in quanto siamo obbligati a verificare che ci siano tutti i requisiti perchè ogni passeggero raggiunga la sua destinazione, pena una multa alla società di handling, questo ovviamente in caso di volo fuori dallo schengen), ma ci è imposto anche da tutti i vettori (che poi lo facciano per aderire alla iata, o per loro decisione interna poco conta per me, è una procedura, la rispetto), e se a bordo per qualche strana ragione si viene a sapere che tizio è partito col biglietto di caio, statene pur certi, io che l'ho accettato e chi lo ha imbarcato non è che la passiamo tanto tranquilla (oddio, non ci metteranno certo in galera, ma nemmeno ci daranno un bonus per natale). quindi, in parole povere, perchè altrove è lecito non fare questo controllo mentre da noi è obbligatorio? ce la raccontano solo a noi operatori di Genova o c'è qualcosa che non funziona?
Ed ancora, qualcuno mi può spiegare cosa c'è di avvilente, da libero cittadino, nel sentirsi chiedere un documento di riconoscimento da chi fa il proprio lavoro e fa i controlli che gli vengono chiesti, in una situazione assolutamente normale e priva di stress come per esempio il checkin in aeroporto? Questo lo chiedo con la massima serenità, non sia mai che qualcuno riesca ad aiutarmi ad uscire dalla mentalità da suddito.
Concordo in pieno.
Fra l'altro quando facevo il pendolare con Roma negli anni '90 era normale arrivare ai radiogeni senza togliere nulla dalle tasche. Suonavi al controllo di sicurezza e venivi amabilmente perquisito da un Carabiniere; il tutto senza che nessuno si sentisse "suddito" o sminuito in alcun modo, semplicemente era il modo più veloce per smaltire la coda ai controlli di sicurezza.
Per cui non vedo alcun problema se mi chiedono i documenti al check-in e al momento dell'imbarco.
 
...Ed ancora, qualcuno mi può spiegare cosa c'è di avvilente, da libero cittadino, nel sentirsi chiedere un documento di riconoscimento da chi fa il proprio lavoro e fa i controlli che gli vengono chiesti, in una situazione assolutamente normale e priva di stress come per esempio il checkin in aeroporto? Questo lo chiedo con la massima serenità, non sia mai che qualcuno riesca ad aiutarmi ad uscire dalla mentalità da suddito.

Almeno personalmente, la mia metafora non era assolutamente rivolta contro chi svolge il lavoro che gli viene richiesto.
Stavo riflettendo piuttosto sulla regola in generale.

In Spagna mi hanno controllato i documenti e passato il bagaglio al metal detector per prendere un treno AV. Era il lontano 2007, non so se sono cambiate le cose.

Dovrebbe essere ancora così, in seguito all'attentato di Atocha.
 
Almeno personalmente, la mia metafora non era assolutamente rivolta contro chi svolge il lavoro che gli viene richiesto.
Stavo riflettendo piuttosto sulla regola in generale.

Certo, nessun problema, la mia domanda era realmente volta a capire che cosa ci sia di fastidioso nel controllo docs visto che spesso i passeggeri risultano visibilmente irritati davanti a tale richiesta.
 
Sinceramente mi è capitato diverse volte di scambiare il documento di identità con persone che viaggiavano con me.. e mai nessuno al gate se n'è accorto.
 
anni fa mi ricordo che partendo da gatwick ti facevano una foto al checkin, quando poi passavi, dopo kilometri di camminata, per l'ultimo controllo prima del gate di imbarco, il tipo passava la tua boarding pass su un lettore ottico o qualcosa del genere e gli appariva sul video la foto che ti avevano fatto al checkin, proprio per verificare la correttezza del passeggero/biglietto e non chiedere il documento (velocizzando anche di molto la cosa), ma non so se questo sistema è ancora in uso. Anche perchè ormai con l'avvento del web checkin non è che la cosa possa avere più moltissimo senso se non in aeroporti con grandi volumi di traffico dove comunque c'è ancora una forte componente di viaggiatori che utilizza i banchi checkin tradizionali.
 
Grande! hai fatto benissimo ed anch'io faccio come te.
La cosa "ridicola" e' che a noi, "Italiani", con carta d'identita' "Italiana", ci fanno dei problemi mentre siamo in "Italia"
ma zero problemi all'estero. Qua si va oltre il ridicolo.

volete dire che è la norma avere dei problemi con la ci emessa da un consolato?
solo AZ o tutti i check in?
 
Non sempre però non controllare la carta d'identità o la carta d'imbarco è cosa buona e giusta, un annetto fa, sotto le festività di pasqua su un PMO-FCO AZ mentre ero già seduto un signore venne con fare minaccioso dicendomi che avevo occupato il suo posto, io pensando che mi fossi sbagliato controllai la carta d'imbarco ma quello era proprio il mio posto, lui sempre più arrabbiato chiamò l'AV che a quel punto già sull'aereo gli chiese documento e carta d'imbarco... ed ecco.... il suo biglietto era un PMO-LIN e non FCO... resosi conto che avrebbe perso l'aereo visto che stava già sulla pista di rullaggio, iniziò ad imprecare che nessuno gli avesse controllato ne chi fosse ne dove andava... anche se in realtà secondo me, per un buon 80% la colpa è sua...
la colpa è sua al 100%
 
perchè sui treni puoi salire senza che nessuno sappia che esisti? volendo questo è il caso opposto a quello dell'aeroporto. io vorrei che ci fosse una "clean zone" per i binari dei treni come per i gate degli aeroporti. dico questo per dire: sui voli intra-EU è come prendere un treno, se non serve in un caso, non serve pure nell'altro.

non venite a dirmi che sono casi diversi: i mezzi di trasporto sono mezzi di trasporto.
se fai saltare in aria un treno a RM Termini all'ora di punta non è meno peggio che se la fai saltare a FCO.

comunque, quando superi il controllo sicurezza poi credo sia totalmente indifferente chiedere un documento perchè sei un cittadino come tutti che si sta spostando da A a B.

p.s. anche non ricordo che su un traghetto per la sardegna mi abbiano chiesto un documento, ma forse mi sbaglio (chiedo conferma o smentita).
infatti sono la stessa cosa.
il ctrl documenti si pone solo se vai fuori Schengen
non mi offendo se mi chiedono un documento ma di fatto succede solo in Italia
poi che aumenti la sicurezza e riduca i casi dei "distratti" che sbagliano aereo ok
 
anni fa mi ricordo che partendo da gatwick ti facevano una foto al checkin, quando poi passavi, dopo kilometri di camminata, per l'ultimo controllo prima del gate di imbarco, il tipo passava la tua boarding pass su un lettore ottico o qualcosa del genere e gli appariva sul video la foto che ti avevano fatto al checkin, proprio per verificare la correttezza del passeggero/biglietto e non chiedere il documento (velocizzando anche di molto la cosa), ma non so se questo sistema è ancora in uso. Anche perchè ormai con l'avvento del web checkin non è che la cosa possa avere più moltissimo senso se non in aeroporti con grandi volumi di traffico dove comunque c'è ancora una forte componente di viaggiatori che utilizza i banchi checkin tradizionali.
al ctrl doc di Delhi lo stesso, ma qui per questioni di sicurezza
 
In queste situazioni si vede dove vige una mentalità da "suddito" e dove da "cittadino".
Nei paesi più avanzati si da' per scontato che il "cittadino" rispetti le norme, di conseguenza non lo si angustia se non per fondato sospetto o controlli a campione.
Nei paesi meno evoluti il "suddito" è tenuto continuamente a dare dimostrazione documentale all'"autorità" del momento (che nel caso specifico può anche essere una ragazza del check-in) di essere in regola con le norme.
Ci sono paesi dove il documento che noi chiamiamo carta di identità manco esiste, dato che l'identità la dichiara la persona e non certo un pezzo di carta stampata.
A Fiumicino (e solo ed esclusivamente lì) mi viene chiesto il documento di identità anche quando viaggio in uniforme, con un biglietto di servizio e con l'ID aziendale chiaramente esposto.
pare che in Germania sia possibile affittare un appartamento con contratto verbale, questo perché evidentemente il proprietario comunque denuncia nella dichiarazione dei redditi l' affitto e gli inquilini probabilmente non sono abusivi: tendono a rispettare le regole -> sono trattati da cittadini