Vicina vendita Alitalia Servizi a Eds- Accenture


L'articolo è un po' ambiguo, anzi scritto così non si capisce niente.

La parola chiave, che avidentemente è taboo è OUSOURCING, nel quale sono specializzate le aziende citate.
In sostanza alcune funzioni di AZ Service passeranno alle due aziende che verranno pagate un tot all'anno per i servizi forniti.
Un accordo di outsourcing di solito prevede che le funzioni vengano svolte meglio e a costi minori, da chi subentra anche grazie a investimenti che altrimenti non verrebbero mai fatti.
Ma insieme alle attività passerano da un'azienda all'altra anche i dipendenti e forse qui c'è uno dei punti dolenti perché cambierebbero comparto diventando "metalmeccanici" ...
 
Citazione:Messaggio inserito da airblue

Speriamo non si prendano una bella fregatura!

Li conosco bene e non sono degli stupidi, così come non sono degli stupidi quelli di Lehman Brothers, che di AZ possiedono oltre il 4%.
 
Diciamo che se ti chiedono vuoi diventare metalmeccanico o andare a casa ? La risposta mi sembra scontata.....
 
Citazione:Messaggio inserito da FlyIce

L'articolo è un po' ambiguo, anzi scritto così non si capisce niente.

L'articolo completo di Finanza e Mercati da cui prende spunto Guidaviaggi è questo:

Alitalia Servizi mette in rampa di lancio la dismissione dell’It

I contratti di cessione a Eds e Accenture sono già pronti ma la firma potrebbe saltare a causa dei sindacati che temono nuovi tagli al personale. Fintecna deve sottoscrivere entro il 31 ottobre un nuovo aumento di capitale di 6 milioni che porterà l’esborso complessivo a 130 milioni.

Tempi brevi per la cessione delle attività informatiche di Alitalia Servizi. Un business che nel 2005 ha generato ricavi per 38,32 milioni di euro. Secondo alcune indiscrezioni raccolte da F&M, Fintecna sarebbe in procinto di chiudere gli accordi per la vendita a Eds e Accenture del ramo d’azienda attivo nella fornitura di servizi alle società del gruppo Alitalia e ad alcuni aeroporti italiani nonché ad altre compagnie aeree.I due colossi informatici hanno praticamente da circa un arino in mano la gestione dei servizi hardware e software attraverso accordi di consulenza. Se la chiusura definitiva dei contratti di vendita tarderà, sarà solo per le resistenze dei sindacati, che hanno già messo le mani avanti lamentando possibili tagli di personale. Eds potrebbe diventare il partner di maggioranza di una newco creata appositamente per gestire i servizi e il personale informatico della compagnia di bandiera mentre Accenture potrebbe rilevare le attività connesse alla attuale shared services. Su Az Servizi, come sulla stessa Alitalia, pesa la spada di Damocle di un risultato 2006 in utile. Un traguardo difficilmente raggiungibile senza l’avvio delle prime esternalizzazioni. Il 2005, secondo quanto si legge nel bilancio di Az Servizi, si è chiuso con un risultato ante imposte e partite straordinarie negativo per 32 milioni. Se a livello di risultato netto il rosso si è ridotto a 0,4 milioni di euro è solo grazie all’utilizzo pro-quota per 37,6 milioni del fondo ristrutturazione. Risorse ricevute in dote da Alitalia visto che in Alitalia Servizi sono stati conferiti settori di attività non ancora efficientati. Se a questo aggiungiamo che per la manutenzione, che contribuisce con 286 milioni ai ricavi totali di Alitalia Servizi (458 milioni), le previsioni per l’anno in corso sono tutt’altro che rosee, si capisce come sia urgente avviare le prime dismissioni per quei settori non del tutto strategici. Il tutto poi è aggravato dal fatto che la manutenzione, secondo le intese coni sindacati, non dovrebbe essere ceduta prima del 2008, data di scadenza del piano industriale. Anche per Alitalia Airport si dovrebbe profilare un percorso di mantenimento in azienda abbastanza lungo. Il settore di fornitura di servizi aeroportuali è in ascesa, nonostante la controllata Alitalia Airport abbia registrato nel 2005 una caduta dei ricavi a 177 milioni dai 313 milioni dell’esercizio precedente. Il budget 2006 di Alitalia Servizi del resto parla chiaro: per l’anno in corso è prevista «una significativa crescita del fatturato e una ulteriore riduzione dei costi unitari di produzione per effetto della progressiva realizzazione dei progetti industriali e di efficientamento su tutti i segmenti di business gestiti». Risultati che potrebbero essere mandati in fumo se il delicato equilibrio con i sindacali dovesse saltare. Secondo quanto si legge nel documento di bilancio, gli scioperi di gennaio potrebbero infatti rappresentare un ostacolo alla tempistica e all’entità del grado di raggiungimento degli obiettivi di budget. La patata bollente è nelle mani del numero uno di Fintecna, Maurizio Prato. O del suo successore, se nella prossima assemblea il manager non dovesse essere riconfermato alla guida dell’ex-Iri. Da qui al prossimo 31 ottobre, Fintecna dovrà varare un ulteriore aumento di capitale di Alitalia Servizi mediante la sottoscrizione di 6 milioni di nuove azioni ordinarie. Un esborso che va ad aggiungersi ai 92 milioni già versati a novembre e ai 32 milioni per le azioni privilegiate di Az Servizi.
Sibilla Di Renzo
 
Il concetto è il seguente: se non se na vanno con le buone (outsourcing) allora se ne andranno con le cattive (cessione ramo d'azienda) ...


PS: i contratti sono pronti da un bel po' ...
... diciamo che risalgono a due stagioni (IATA) fa ...
 
18/04/2006 - 18:45 - Guidaviaggi

Alitalia, il no dei sindacati alla cessione delle attività IT
Violerebbe gli accordi di Palazzo Chigi dell'ottobre 2004

L'eventuale cessione delle attività relative all’IT che rientrano in Alitalia Servizi, su cui sarebbero in fase avanzata i colloqui con Eds e Accenture, "sarebbe in aperta violazione degli accordi di palazzo Chigi" dell'ottobre 2004, e la risposta dei sindacati sarebbero "i blocchi" all'attività del vettore, "come quelli di gennaio scorso". E’ quanto ha dichiarato, riporta l’agenzia di stampa Ansa, Mauro Rossi, segretario nazionale della Filt Cgil, in attesa dell'incontro del Comitato paritetico di verifica e attuazione del piano industriale, in cui vettore e sindacati faranno il punto sulla situazione. Il segretario nazionale dell'Ugl trasporto aereo, Roberto Panella, ha inoltre ribadito che gli accordi di palazzo Chigi "non si toccano", ricordando che essi prevedono che Alitalia "deve comunque conservare la maggioranza azionaria nelle attività di terra per tutta la durata del piano, cioè sino al 2008, mentre un eventuale ingresso di partner potrebbe essere possibile, ma entro il 49%".