Verona : in forte crescita i passeggeri ad agosto 2018


kenyaprince

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20 Giugno 2008
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CATULLO S.p.A. – In forte crescita il traffico dell’aeroporto di Verona: oltre 465.000 i passeggeri ad agosto, in crescita del 12%.


Oltre 2.400.000 i passeggeri da gennaio ad agosto, in aumento del 10%.


Prosegue a ritmo crescente lo sviluppo dei volumi di traffico dell’aeroporto Valerio Catullo di Verona, che nel mese di agosto ha registrato oltre 465.000 passeggeri, in incremento del 12% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Nel periodo gennaio-agosto i passeggeri che hanno utilizzato lo scalo veronese sono stati oltre 2.400.000, con una crescita del 10% sullo stesso periodo del 2017, superiore alla media nazionale che si attesta attorno al 6%. L’analisi del traffico del mese di agosto evidenzia come la crescita del Catullo sia il risultato combinato del progressivo consolidamento e dell’ampliamento della rete dei voli.
Tra le prime 10 destinazioni per volume di passeggeri, 5 sono nazionali, in prima posizione c’è Catania, seguita da Cagliari, Palermo, Olbia e Roma. Tra le prime 5 destinazioni internazionali ci sono Francoforte ed Amsterdam che in quanto aeroporti hub garantiscono collegamenti in tutto il mondo, insieme a Londra, Tel Aviv e Tirana. Il mercato russo è cresciuto del 37% rispetto all’agosto dello scorso anno, principalmente grazie alla nuova linea su San Pietroburgo di Siberia Airlines, che già volava su Mosca, ed al nuovo collegamento di Aeroflot su Mosca, hub privilegiato in particolare per i voli verso tutta l’Asia.
Anche il mercato egiziano continua a crescere, ad agosto i passeggeri che hanno volato su località del Mar Rosso sono stati 15.000, + 83% rispetto ad agosto 2017. La Scandinavia, collegata da voli di linea su Oslo, Helsinki e Stoccolma, costituisce un mercato incoming di circa
5.000 passeggeri sempre più attratti dalle ricchezze artistiche e naturalistiche del territorio veronese, risultato anche della promozione effettuata da Catullo in collaborazione con gli Enti e le rappresentanze turistiche della nostra area. Per quanto riguarda l’attività delle compagnie aeree operative allo scalo, a guidare la crescita ad agosto sono state Air Dolomiti e Volotea, vettori con radicata presenza a Verona. In particolare: Air Dolomiti, vettore del Gruppo Lufthansa, ha raddoppiato il suo traffico al Catullo, grazie all’incremento dei collegamenti su Monaco e Francoforte. Volotea, per la quale il Catullo costituisce una delle basi operative, si conferma il primo vettore dell’aeroporto con 19 destinazioni servite. Le destinazioni Extra Schengen sono cresciute del 19%, i primi tre mercati sono rappresentati da Gran Bretagna,Israele ed Albania.

“Siamo molto soddisfatti per i brillanti risultati della stagione estiva dell’aeroporto Catullo determinati dall’incremento dei flussi sia incoming che outgoing, i primi collegati all’attrattività del nostro territorio, i secondi generati dalle numerose nuove destinazioni introdotte a favore della mobilità dell’area servita”
– ha dichiarato Paolo Arena, Presidente di Catullo S.p.A.


Per Camillo Bozzolo, Direttore Sviluppo Aviation del Gruppo SAVE, “Le sedici nuove destinazioni introdotte con la stagione estiva hanno prodotto risultati importanti per l’aeroporto Catullo, la cui crescita è il risultato di un solido e continuativo rapporto di collaborazione con le compagnie aeree”.
 
L’aeroporto Valerio Catullo di Verona continua a crescere: anche il mese di novembre ha confermato il trend positivo che caratterizza il traffico dell’intero anno, registrando un nuovo record per numero di passeggeri, con il tasso di crescita più alto tra gli aeroporti del Polo del Nord Est.





I passeggeri registrati a novembre sono stati oltre 179.000, in aumento del 18% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.





Il traffico domestico, in particolare, è cresciuto del 32%, rispetto a novembre 2017, mentre il segmento leisure ha registrato un incremento del 12%.





Le prime tre compagnie per volume di traffico sono state Volotea, Ryanair e Alitalia, che insieme hanno rappresentato il 54% dei volumi complessivi dello scalo. A seguire, Air Dolomiti/Lufthansa e Neos.





Nel mese la compagnia aerea Volotea ha consolidato la sua posizione di primo vettore del Catullo con 45.389 passeggeri trasportati, in crescita del 48% rispetto a novembre dello scorso anno. In seconda e terza posizione si sono confermate rispettivamente Ryanair e Alitalia.





Le prime 10 destinazioni dello scalo, che rappresentano un’equilibrata combinazione di località nazionali ed internazionali, sono nell’ordine: Catania, Palermo, Londra Gatwick, Roma Fiumicino, Francoforte, Mosca, Napoli, Tirana, Bari, Monaco.





Da gennaio a novembre il volume dei passeggeri è stato 3.259.000 passeggeri, con un incremento dell’11% sullo stesso periodo del 2017.


Le previsioni di chiusura anno sono di sfiorare i 3,5 milioni di passeggeri.





“La stagione invernale del Catullo è iniziata con grande slancio grazie al numero di posti messi in vendita dai vettori e proseguirà per tutta la stagione che si concluderà a marzo” - ha affermato Camillo Bozzolo, Direttore Sviluppo Aviation del Gruppo SAVE.





“I brillanti risultati del mese di novembre testimoniano che all’aumento di offerta e di capacità dello scalo corrisponde una positiva risposta del mercato, evidenziata ancor più dal fatto che il numero dei passeggeri registrati da gennaio a novembre dell’anno in corso è superiore a quello dell’intero 2017” – ha dichiarato Paolo Arena, Presidente dell’aeroporto di Verona.





 
Ciao a tutti, una domanda da profano...Ho notato che Ryanair ha ridimensionato di molto le tratte da Verona, in particolare Madrid sembra essere stata cancellata. Ci sono novità? Ryanair investirà ancora su Verona?
 
per la S19 al momento hanno tolto MAD (annuale) e SXF (stagionale), per la stagione invernale W19 è sparito pure SVQ.
da quanto dissero alla presentazione nel 2015, l'accordo era di 4 anni con scadenza 2019, dubito fortemente che ci saranno sviluppi visto l'immobilismo della catullo.
 
per la S19 al momento hanno tolto MAD (annuale) e SXF (stagionale), per la stagione invernale W19 è sparito pure SVQ.
da quanto dissero alla presentazione nel 2015, l'accordo era di 4 anni con scadenza 2019, dubito fortemente che ci saranno sviluppi visto l'immobilismo della catullo.

Concordo pienamente, il Catullo è un aeroporto destinato a un ruolo marginale. D'altra parte Verona è ben servita dal Venezia Bergamo e Bologna, non vedo possibilità di sviluppo sopratutto se non viene percepito come una ricchezza per l'economia e il turismo dell'area del Garda.
Avesse almeno i servizi minimi necessari per dare per una sembianza di efficienza per i quattro passeggeri che ancora ha.
 
Concordo pienamente, il Catullo è un aeroporto destinato a un ruolo marginale. D'altra parte Verona è ben servita dal Venezia Bergamo e Bologna, non vedo possibilità di sviluppo sopratutto se non viene percepito come una ricchezza per l'economia e il turismo dell'area del Garda.
Avesse almeno i servizi minimi necessari per dare per una sembianza di efficienza per i quattro passeggeri che ancora ha.

beh se consideri che il socio controllante (ma non di maggioranza) fa giustamente i suoi interessi, non ci sarà mai una svolta
 
beh se consideri che il socio controllante (ma non di maggioranza) fa giustamente i suoi interessi, non ci sarà mai una svolta

La svolta può avvenire se SAVE prende il controllo totale e quindi si crea una situazione di allineamento di interessi per tutti gli scali Veneti oppure se SAVE esce di scena completamente. Lo stato quo non potrà mai portare a uno sviluppo consistente.
 
La svolta può avvenire se SAVE prende il controllo totale e quindi si crea una situazione di allineamento di interessi per tutti gli scali Veneti oppure se SAVE esce di scena completamente. Lo stato quo non potrà mai portare a uno sviluppo consistente.
Solo con la seconda, perché save ha già il controllo di fatto anche se non in maggioranza.

Inviato dal mio COL-L29 utilizzando Tapatalk
 
Solo con la seconda, perché save ha già il controllo di fatto anche se non in maggioranza.

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Concordo che la cosa peggiore è che rimanga lo status quo, delle altre due soluzioni anch'io preferisco la seconda. Comunque rimanere a metà del guado porta solo disastri irreparabili.
 
Come mai c'è questa costante negatività sulla gestione SAVE? I pax sono in costante aumento da anni: +8.4% nel 2016, +10.4% nel 2017, +11.6% nel 2018 e +7.1% nei primi quattro mesi di quest'anno. Mi sembrano ottimi risultati e sono costantemente superiori alla media nazionale.
 
Come mai c'è questa costante negatività sulla gestione SAVE? I pax sono in costante aumento da anni: +8.4% nel 2016, +10.4% nel 2017, +11.6% nel 2018 e +7.1% nei primi quattro mesi di quest'anno. Mi sembrano ottimi risultati e sono costantemente superiori alla media nazionale.

Le mie preoccupazioni derivano dal grande lasso di tempo che questa gestione impiega per raggiungere , se la raggiungerà, la quota storica di passeggeri a cui era arrivato il Catullo e, inoltre, perchè gli investimenti sono ancora effettuati per interventi strettamente dovuti, ininfluenti ai fini dello sviluppo o almeno della riqualificazione della struttura.
Basta vedere su flightradar24 la foto del Catullo per vederne la differenza in negativo con la maggior parte degli aeroporti italiani.
 
Come mai c'è questa costante negatività sulla gestione SAVE? I pax sono in costante aumento da anni: +8.4% nel 2016, +10.4% nel 2017, +11.6% nel 2018 e +7.1% nei primi quattro mesi di quest'anno. Mi sembrano ottimi risultati e sono costantemente superiori alla media nazionale.
+1!
 
Le mie preoccupazioni derivano dal grande lasso di tempo che questa gestione impiega per raggiungere , se la raggiungerà, la quota storica di passeggeri a cui era arrivato il Catullo e, inoltre, perchè gli investimenti sono ancora effettuati per interventi strettamente dovuti, ininfluenti ai fini dello sviluppo o almeno della riqualificazione della struttura.
Basta vedere su flightradar24 la foto del Catullo per vederne la differenza in negativo con la maggior parte degli aeroporti italiani.

colto nel segno, dal 2008 al 2018 i passeggeri sono cresciuti del 1,5%, chiaro fino al 2014 save non c'era quindi non si può di certo incolpare save.
comunque se si analizzano i dati pax sopratutto del 2019 si nota come la crescita sia fortemente sbilanciata sul nazionale mentre sull'internazionale cresce solo la russia.

poi chiaro non si sta facendo molto sul ventaglio destinazioni, ad oggi per il 2019 4 rotte aggiunte delle quali 2 su destinazioni già coperte (si aggiungerà un'altra su mosca a fine anno). non conto quelle perse dal 2018.

investimenti e masterplan altro discorso... struttura degli anni 80 piena di limiti strutturali allargata nel tempo, chiaro andava rifatto tutto già nei primi anni 2000, ma che da MP sarà malapena modificata con l'aggiunta di qualche "scatola" per la zona partenze. Non so come pensino di arrivare al 2030 con una struttura del genere sopratutto per una questione di customer experience.
Gli unici interventi effettuati, come dice per l'appunto ermide, sono riguardanti la normale manutenzione delle infrastrutture volo: sistemato il sistema di collettamento apron, ridisposizione piazzole, riasfaltatura raccordi W Y K, cambio luci e di recente RESA 04 + cambio ILS. In aggiunta hanno rifatto da capo la taxiway T più raccordi B e F (restringendoli da 18/20m a 15m) e aggiunto un turnpad in testata 04 (non me ne vogliate ma sto ancora cercando di capirne il senso).
 
Le percentuali da sole dicono poco e, di fatto, gli aumenti sono solo un recupero dai minimi del 2012-2014 e in termini reali sono davvero numeri molto limitati. Se Verona fosse cresciuta in linea con la media nazionale degli ultimi dieci-quindici anni ora sarebbe vicina ai 5 milioni di passeggeri, non certo 3 e mezzo.

Contestualmente al recupero in quantità si è assistito ad un calo della qualità. Ad oggi Verona ha collegamenti sufficienti solo sul nazionale, sul Regno Unito sulla Germania e sulla Russia. Al netto degli stagionali, Verona ha zero collegamenti con Spagna, Francia, Portogallo, tutta la Scandinavia e tutto l'Est Europa ad esclusione di Albania, Russia e Moldavia.

Emblematica la chiusura di Parigi di Air France, rotta operata fino a quattro volte al giorno, che ha lasciato un territorio ad alta vocazione turistica ed economica con un tre soli collegamenti a hub europei, Roma(!), Monaco e Francoforte.

Nei progetti SAVE era previsto un rilancio soprattutto dei collegamenti low cost. Ebbene, escludendo Milano Linate, tra i primi venti aeroporti italiani Verona ha il minor numero di rotte operate dalle prime sei compagnie low cost europee. Ryanair si sta disimpegnando, Easyjet non è mai decollata, Vueling ha chiuso Barcellona (un volo costantemente full), Wizz Air va e viene, Transavia ha chiuso Parigi e Norwegian opera solo d'estate. E' vero, c'è Volotea, ma di fatto si è focalizzata con i collegamenti nord-sud e stagionali verso il Mediterraneo.

A livello infrastrutturale nel 2020 si sarebbero dovuti concludere i lavori di ampliamento dell'aerostazione, un progetto nato già vecchio, ma a giugno del 2019 non si è ancora visto un singolo caschetto giallo.

Come PSC cerchiamo di analizzare i dati con una certa neutralità, focalizzandoci sui numeri e non su campanilismi o partigianeria. Ma ciò non ci impedisce di constatare che la gestione SAVE appare più come un tappo allo sviluppo di Verona che ad altro, soprattuto ora che è stato raggiunto un assestamento del conto economico. Venezia costa troppo, come risorse economiche, per pensare che SAVE possa investire a Verona quello che serve.




Come mai c'è questa costante negatività sulla gestione SAVE? I pax sono in costante aumento da anni: +8.4% nel 2016, +10.4% nel 2017, +11.6% nel 2018 e +7.1% nei primi quattro mesi di quest'anno. Mi sembrano ottimi risultati e sono costantemente superiori alla media nazionale.