Nel 2006 trasportate 24mila tonnellate di merci (più 14 per cento). Privilegiate le rotte per l’Estremo Oriente. Traffico passeggeri in sofferenza
D’Annunzio, terzo aeroporto cargo dopo Malpensa e Fiumicino
MONTICHIARI
L’aeroporto bresciano «Gabriele D’Annunzio» conferma la sua vocazione di scalo cargo: il 2006 segna infatti un sensibile consolidamento del trasporto merci, al punto da farlo balzare dall’ottavo al terzo posto in Italia, alle spalle di Milano Malpensa e Roma Fiumicino; ma il 2006 segna anche il crollo del traffico passeggeri.
Per l’esattezza il movimento merci - secondo quanto riferisce il direttore responsabile cargo Roberto Gilardoni - chiude l’anno a quota 24.400 tonnellate, pari ad una crescita del 14 per cento rispetto alle 21.400 tonnellate dell’anno precedente. Il traffico passeggeri crolla secondo i dati da noi raccolti dalle 384mila unità del 2005 alle 232mila dell’anno appena concluso.
Complessivamente - ma i dati non sono ancora stati ufficializzati - calcolando 100 chilogrammi di merce come una unità di traffico, il movimento dovrebbe passare dalle 620mila unità del 2005 alle circa 480mila unità dello scorso anno, per un calo di oltre il 22%.
Ma vediamo innanzi tutto i dati positivi, ovverossia l’incremento del trasporto merci, passato dalle 800 tonnellate del 2004 alle 21.400 del 2005 (primo anno intero di operatività), alle 24.400 dello scorso anno.
Hanno contribuito al consolidamento dei risultati la crescita dell’attività di Ocean Airlines, dopo la temporanea tentazione di spostare la sede da Montichiari a Malpensa, e l’inizio dell’operatività di nuovi vettori, come Jade Cargo International.
Con l’avvio dell’attività anche di questa compagnia l’aeroporto di Montichiari ha assunto il ruolo di uno tra gli scali cargo italiani con il maggior numero di collegamenti con l’Estremo Oriente. Se dunque già ora, in termini di quantitativo di merci movimentate via aereo, il D’Annunzio si pone alle spalle solo degli scali di Malpensa e Fiumicino, in prospettiva si annunciano ulteriori sviluppi.
Nel corso dell’anno dovrebbe entrare in funzione l’accordo con Poste Italiane per la distribuzione della corrispondenza a livello nazionale. Questo significa un incremento di traffico, praticamente tutto in orario notturno, con l’effetto - una volta che siano rigorosamente tutelate le fasce di rispetto degli abitati circostanti - di lasciare libera la pista di giorno per eventuali futuri sviluppi.
Che non potranno mancare, se si vorrà giustificare la presenza di un aeroporto a Brescia. Il solo volo della RyanAir per Londra, in funzione oggi, non può giustificare l’esistenza di un sistema complesso come un aeroporto. È vero che dall’1 marzo - secondo quanto anticipato da RyanAir - dovrebbe aggiungersi anche il volo trisettimanale per Barcellona. Ma è ancora poco. I bresciani continuano ad essere in attesa, per iniziare, di un collegamento con Roma: un volo di cui dispongono già parecchie altre città di minor peso e importanza della nostra.
Dal canto suo il Catullo, la cui stazione è in fase di radicale ammodernamento, continua ad inanellare record: il 2006 si è chiuso con un risultato di tre milioni di passeggeri, quasi 400mila in più rispetto al 2005. Per il presidente Fulvio Cavalleri una bella soddisfazione: lo scalo veronese ha toccato quota un milione nel ’95, due milioni nel 2001 e i tre milioni a fine 2006.
dal sito
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