Va avanti la privatizzazione del Cristoforo Colombo


goafan

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Va avanti la privatizzazione del Cristoforo Colombo

La privatizzazione dell’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova va avanti: a giorni dovrebbe essere pubblicato il bando per la nomina di un advisor, a cui spetterà il compito di valutare la situazione. Tra gli interessi “ufficiosi” – secondo il Sole 24 Ore – ci sarebbe Msc Crociere, già promotore di voli charter per portare a Genova i croceristi, soprattutto tedeschi e austriaci. Ci sarebbero comunque anche altre ipotesi, come l’interesse per il Colombo da parte di fondi d’investimento e di alcuni aeroporti internazionali. Con la privatizzazione, l’aeroporto genovese punta a raddoppiare il numero dei passeggeri, attualmente circa un milione all’anno. Intanto il Clemente Panero di Albenga dovrebbe essere privatizzato entro dicembre, dal 2010 peraltro entrerà in funzione a Villanova lo stabilimento della Piaggio Aero.

cittadigenova.com

CIAO
_goa
 
Speriamo sia davvero la volta buona. Anche se ripescando alcuni vecchi articoli in rete, è incredibile quanto tempo sia passato, quante parole si siano fatte sulle possibilità di privatizzazione e sviluppo dello scalo e quasi nulla sia stato fatto in concreto.

Guardate cosa scriveva la stampa ben 9 e 7 anni fa... :) Nel primo articolo si parla ancora di miliardi di lire...

9 anni, nel mezzo sono cambiati 3 presidenti dell'autorità portuale (azionista di maggioranza del Colombo) e il presidente dell'aeroporto dopo vari rimescolamenti è di nuovo Arato.

Curiosità che rivelano quanto immobilismo c'è stato ai vertici dell'aeroporto, con una proprietà fossilizzata da tanto, troppo tempo.
Da notare come nel 2000 non si facesse alcun riferimento a vettori low cost, bensì si parlasse di un generico quanto utopico "vettore regionale"...



(27 novembre 2000) - Corriere Economia
Genova tenta di spiccare un nuovo volo

I soci pubblici vogliono privatizzare. Ma Adr ha una clausola di prelazione. Intanto, si fanno avanti la Baa e la Sgf di Sebastiano Gattorno e Lorenzo Necci. La tappa principale per lo sviluppo dello scalo è però Ali Liguria, la futura compagnia aerea regionale: in lizza industriali liguri e lombardo-piemontesi

VOLARE - 1 L' aeroporto Cristoforo Colombo Genova tenta di spiccare un nuovo volo I soci pubblici vogliono privatizzare. Ma Adr ha una clausola di prelazione. Intanto, si fanno avanti la Baa e la Sgf di Sebastiano Gattorno e Lorenzo Necci. La tappa principale per lo sviluppo dello scalo è però Ali Liguria, la futura compagnia aerea regionale: in lizza industriali liguri e lombardo-piemontesi G li avvocati stanno lavorando da giorni ma far decollare la privatizzazione dell' aeroporto Cristoforo Colombo di Genova non è un affare semplice. Da un lato ci sono gli azionisti pubblici, l' autorità portuale che detiene il 60% e la camera di commercio con il 25%, che hanno intenzione di mettere sul mercato il 65% delle loro quote e dall' altro c' è Adr che ha ereditato alcuni anni fa da Alitalia il 15%. In base allo statuto, i tre soci hanno un diritto di prelazione sulle quote degli altri azionisti a un prezzo pari al valore di patrimonio netto. In teoria, a queste condizioni, uno qualsiasi dei soci potrebbe rilevare tutto il Cristoforo Colombo per dieci miliardi. Una cifra molto lontana dalla realtà. «In base alle valutazioni comunemente adottate dagli advisor - spiega il presidente dell' aeroporto, Marco Arato, docente di diritto e partner dello studio Erede - lo scalo dovrebbe valere sui 120-140 miliardi». E' questa la cifra che i soci pubblici si aspettano di ottenere con la privatizzazione. Ma prima di poter procedere con il bando di gara bisogna eliminare la clausola di prelazione. Adr, società controllata dal consorzio Leonardo (Gemina, Falck, Italpetroli e Impregilo), non intende rinunciare ai suoi diritti senza contropartite. Perciò dietro le quinte si sta trattando. Ai nuovi azionisti di Adr è stato proposto un accordo di massima che prevede che la società che gestisce Fiumicino partecipi alla gara per la privatizzazione sullo stesso piano degli altri pretendenti. Poi, se vince, tutto o.k., se invece perde ha diritto ad esercitare un put per vendere i suoi titoli al vincitore allo stesso prezzo al quale questo acquisirà il 65% del Cristoforo Colombo. Adr in questo caso porterebbe a casa una ghiotta plusvalenza. La società romana però non pensa di rinunciare alla gara, anzi potrebbe parteciparvi in tandem con il gruppo siderurgico Riva coerentemente con l' accordo annunciato a luglio finalizzato a creare un network di aeroporti regionali integrato assieme a Riva e alla milanese Sea. Ma non è l' unica società interessata. Si sono già fatte avanti anche Baa, la maggiore società di gestione aeroportuale del mondo che in Italia controlla lo scalo di Napoli, e la Sgf, il gruppo della logistica controllato da Sebastiano Gattorno e da Lorenzo Necci. Gattorno è anche vicepresidente del Cristoforo Colombo. E come tale sta seguendo da vicino il rilancio dello scalo. Il business plan 2000-2002 prevede di investire un centinaio di miliardi di fondi pubblici, 40 dei quali già stanziati in vista del G8. In scaletta ci sono una serie di operazioni che vanno dall' allungamento della pista alla ripavimentazione, al restyling e ampliamento dell' aerostazione, al raddoppio dello scalo merci. Ma la tappa principale per lo sviluppo del Cristoforo Colombo è la compagnia aerea regionale che dovrebbe riportare a Genova una serie di collegamenti eliminati da Alitalia. La compagnia ancora non esiste ma a Genova non si parla d' altro, tanto che ha già un nome, Ali Liguria. Una ventina tra i maggiori industriali liguri con il sostegno del presidente della Regione Sandro Biasotti (polista) e del sindaco Beppe Pericu (ulivista) hanno deciso di vararla entro i primi mesi del prossimo anno. «La privatizzazione dell' aeroporto e la nascita della compagnia regionale - spiega il presidente di Assindustria Stefano Zara - vanno avanti su binari diversi ma con evidenti sinergie. Nel business plan dell' aeroporto si dice infatti che una compagnia locale sarebbe stata funzionale allo sviluppo dello scalo e nello stesso tempo avrebbe consentito di soddisfare l' utenza ligure». A presiedere il comitato guida che darà vita alla compagnia è il fratello gemello di Sebastiano Gattorno, Franco, anche lui titolare, attraverso la Terminal Rinfuse, di un gruppo logistico. Tra i futuri soci c' è il gotha dell' imprenditoria locale: dal petroliere Riccardo Garrone (Erg) all' armatore Grimaldi (Grandi Navi Veloci), all' imprenditore siderurgico Riva, a Claudio Castellano (Esaote), alla Marconi Communication, alla compagnia di navigazione Ignazio Messina, alla Rinaldo Piaggio, alla stessa Sgf. I genovesi però saranno bruciati sul tempo da un gruppo di imprenditori lombardi e piemontesi che in gran segreto stanno ultimando il progetto di fattibilità di una compagnia aerea regionale. A quei punti si vedrà se è il caso di unire le forze. Le cifre da investire non sono astronomiche. «Si tratta - spiega il presidente della Regione Biasotti - di partire con un capitale di una trentina di miliardi da far salire a 50 successivamente. La Regione potrebbe fare la sua parte tramite la Filse, la finanziaria regionale». Alla gestione penserebbe un partner del mestiere: per esempio Lauda Air o Air France che hanno già presentato le loro proposte operative. Se la compagnia decollerà nei tempi previsti per il Cristoforo Colombo sarà una manna: quest' anno i passeggeri supereranno di poco il milione ma senza aumenti rispetto al ' 99. Che si è chiuso con ricavi per 35 miliardi e un utile di 3 miliardi. Secondo una ricerca della banca d' affari Schroeder Salomon Smith Barney, lo scalo ligure è il quindicesino in Italia per traffico passeggeri. Il 2000 però si annuncia meno redditizio dell' esercizio precedente: l' utile dovrebbe infatti scendere a 2 miliardi. «Lo scalo potrebbe tranquillamente aumentare il traffico a 1,5 milioni di passeggeri - dice Sebastiano Gattorno - diventando l' hub di riferimento della Riviera Ligure come Nizza per la Costa Azzurra». Roberta Scagliarini



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(radiocor ilsole24ore)
MERCOLEDI' 24 APRILE 2002
Gallanti: sara' scelto partner strategico per rilancio scalo Radiocor - Roma, 24 apr - Sara' il raggruppamento tra SocGen e Kpmg l'advisor che seguira' l'aeroporto di Genova verso la privatizzazione. Il mandato e' stato affidato con il voto del Comitato Portuale di Genova. L'advisor, ha detto a Radiocor il presidente dell'Autorita' Portuale, Giuliano Gallanti, si occupera' di effettuare una stima del valore dello scalo per arrivare, a fine anno, con una proposta di un partner strategico in grado di sviluppare il traffico dello scalo.
 
L'augurio per GOA è che la privatizzazione sia fatta con criterio.

I privati che prendono in mano l'aeroporto devono avere un obiettivo concreto di sviluppo, e gli enti pubblici devono vigilare affinchè ciò realmente avvenga. Da altre parti (leggi TRN) la privatizzazione ha portato all'insediamento di società di gestione certamente virtuose dal punto di vista della gestione economica, ma disastrose dal punto di vista dello sviluppo del traffico: quando gli utili di fine anno diventano l'obiettivo principale, tutto il resto passa in secondo piano, e le promesse di sviluppo fatte inizialmente rimangono solo sulla carta...

Good luck!
 
Se però ci metteranno le mani i politici [come al solito] come si legge nell'articolo del 2000 di sopra...poi Garrone e Riva...:( non gli affiderei niente a quei due ! Uno è il presidente della Samp l'altro è un insdustriale e che ci capiscono di aerei e aeroporti ?